Alimentazione Paziente Oncologico

La nutrizione gioca un ruolo in molti aspetti dello sviluppo e del trattamento dei tumori. Le buone pratiche nutrizionali possono aiutare i pazienti oncologici a mantenere o migliorare il peso in funzione dei trattamenti a cui sono sottoposti, offrendo un aiuto concreto nella gestione di alcuni sintomi e migliorando nel complesso la qualità della vita.

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1) Qual è il tuo Indice di Massa Corporea (IMC)*?
a) 18,5 - 24,9b) 25 - 30c) > 30

*L’IMC è il rapporto tra il peso corporeo espresso in Kg e il quadrato dell’altezza espressa in metri. Es. peso: 50 kg; altezza: 1,50 m à BMI=50/(1,50)2=22

 

2) Quanto tempo dedichi all’attività fisica durante la settimana?
a) Più di 150 minuti a settimanab) Tra i 50 e i 150 minuti a settimanac) Meno di 50 minuti a settimana

 

3) Quante porzioni di frutta e verdura consumi ogni giorno?
a) Da 3 a 5 porzionib) Da 1 a 3 porzionic) Nessuna

 

4) Quante porzioni di carne rossa consumi a settimana?
a) Da 0 a 1 porzioneb) Da 2 a 3 porzionic) Più di 3 porzioni

 

5) Quante porzioni di salumi consumi a settimana?
a) Da 0 a 1 porzioneb) 2 – 3 porzionic) Più di 3 porzioni

 

6) Quante volte a settimana consumi alimenti integrali?
a) Tutti i giornib) Poche volte a settimanac) Mai

 

7) Quante Unità Alcoliche* (vino, birra, superalcolici) assumi al giorno?

Selezionare in base al sesso:
a) Da 0 a 1 U.A. al giorno (DONNA)b) Da 2 a 3 U.A. al giorno (DONNA)c) Più di 3 U.A. al giorno (DONNA)a) Da 0 a 2 U.A. al giorno (UOMO)b) Da 3 a 4 U.A. al giorno (UOMO)c) Più di 4 U.A. al giorno (UOMO)

*1 Unità Alcolica = 125 ml di vino = 330 ml di birra = 40 ml di superalcolico

 

8) Quante volte a settimana consumi alimenti industriali confezionati (chips, merendine, croissant ecc.) e/o bevande zuccherate?
a) Maib) Qualche volta a settimanac) Tutti i giorni

 

9) Durante l’anno, quando ti esponi al sole, quante volte ti capita di ustionarti?
a) Maib) 1 – 2 voltec) Spesso

 

10) Sei un fumatore?
a) Non sono un fumatoreb) Ho smesso, ma prima lo eroc) Sono un fumatore

 

 

Maggioranza di risposte A

Complimenti! Il tuo stile di vita è in linea con le nuove linee guida su dieta, nutrizione, attività fisica e cancro del World Cancer Research Fund (che trovi su questo sito alla sezione – IN FOLLOW UP – Dieta e stili di vita dopo i trattamenti). Sei a conoscenza che una dieta sana e ben bilanciata si basa su un elevato consumo di alimenti di origine vegetale ricchi in fibre come frutta e verdura, cibi integrali e legumi, e un ridotto consumo di carni rosse e lavorate, alimenti ad alta densità calorica e alcol. Le tue sane abitudini alimentari, il mantenimento del normopeso, lo stile di vita attivo, l’astensione dal fumo e la corretta esposizione solare ti aiuteranno a mantenere più basso possibile il rischio di patologie tumorali e di altre patologie croniche. Continua così!

 

Maggioranza di risposte B

C’è sempre tempo per migliorare! Prova a introdurre piccoli cambiamenti nel tuo stile di vita: consuma almeno 5 porzioni tra frutta e verdura ogni giorno, magari aggiungendo la frutta a colazione o preferendola come spuntino, e non dimenticare mai le verdure ai pasti principali; riduci il consumo di carni rosse e lavorate a 1 porzione a settimana, dando preferenza a legumi e pesce azzurro; limita le bevande alcoliche ad 1 bicchiere al giorno se sei donna e 2 se sei uomo. Evita di fumare e prova a fare qualche camminata in più durante la settimana. Inoltre non dimenticare mai la crema solare quando sei in vacanza! Per avere uno stile di vita sano e ridurre al minimo il rischio di patologie tumorali di altre patologie croniche segui le nuove linee guida del World Cancer Research Fund (che trovi su questo sito alla sezione – IN FOLLOW UP – Dieta e stili di vita dopo i trattamenti).

 

Maggioranza risposte C

Devi assolutamente migliorare il tuo stile di vita! Le tue abitudini non salutari, come il fumo e l’elevato consumo di carni rosse e lavorate, di alcol e il sovrappeso e l’obesità, possono aumentare il rischio di patologie tumorali. Le nuove raccomandazioni su dieta e cancro del World Cancer Research Fund  (che trovi su questo sito alla sezione – IN FOLLOW UP – Dieta e stili di vita dopo i trattamenti) suggeriscono invece di aumentare il consumo di alimenti di origine vegetale, ricchi in fibre e nutrienti preziosi, alternando il più possibile durante la settimana le varie fonti proteiche: prova a sostituire una bistecca con del pesce azzurro o con una porzione di legumi, anche piccoli cambiamenti possono fare la differenza! L’elevata assunzione di bevande alcoliche è correlata ad 8 tipi di tumori: riducine il consumo per abbassare il tuo rischio. Non stare fermo, ma inizia a fare qualche piccolo passo, nel vero senso della parola! Le maggiori società scientifiche internazionali consigliano 150 minuti di attività fisica moderata a settimana (camminata, nuoto, attività domestiche) oppure 75 minuti di attività fisica vigorosa (corsa, ciclismo, aerobica). Riduci gradualmente il numero di sigarette che fumi a settimana ed esponiti al sole sempre solo dopo aver applicato la protezione solare.

1. Il modo di cucinare può influire sullo sviluppo del tumore?

I metodi di cottura ad alte temperature, come la cottura alla brace o alla griglia, favoriscono la produzione di composti potenzialmente cancerogeni come le amine eterocicliche e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA).

Tuttavia una grigliata ogni tanto non basta per farci ammalare!
È bene limitare la frequenza delle grigliate alle occasioni veramente importanti, evitando una cottura eccessiva della carne e sempre rimuovendo le parti carbonizzate. Sarebbe inoltre opportuno scartare tagli di carne molto grassi che, colando sulla brace, danno origine a fiammate, e al contatto con la carne determinano una maggior produzione di sostanze tossiche.

L’utilizzo di marinature a base di erbe aromatiche può contribuire a ridurre la produzione degli IPA in cottura. Se si include nel pasto una porzione di frutta e verdura, ricche in antiossidanti e fibre, si può attenuare l’effetto ossidante della carne alla brace, riducendo al minimo i tempi di permanenza nell’intestino di eventuali sostanze tossiche.

Un altro metodo a rischio risulta essere la frittura, durante la quale si produce acrilamide, una sostanza potenzialmente cancerogena per l’uomo. Sebbene non ci siano ancora dati certi, le autorità scientifiche consigliano di limitarne il consumo. Quindi frittura occasionalmente, utilizzando preferibilmente olio d’oliva o olio di arachidi, poiché più stabili alle alte temperature, grazie al loro contenuto elevato in acidi grassi monoinsaturi.

Contrariamente a ciò che si è soliti pensare, la cottura al microonde non risulta essere pericolosa per la salute e non provoca il cancro.

Il cibo scaldato al microonde non è radioattivo, perché produce radiazioni a bassa energia e non ionizzanti. Anzi, nella cottura al microonde alcuni cibi, cuocendo senza acqua e in breve tempo, conservano maggiormente il loro contenuto in micronutrienti e fitocomposti.

In generale le cotture preferibili sono quelle al vapore, al forno, al microonde e in padella con acqua, per tempi brevi.

 

2. Esistono indicazioni alimentari specifiche in base alla tipologia di tumore?

Si, esistono indicazioni alimentari specifiche per tipologia di tumore. Ogni tipo di tumore rappresenta infatti una patologia a sé stante con specifiche caratteristiche, risulta quindi fondamentale adattare le strategie nutrizionali alla sede tumorale, al trattamento farmacologico e agli eventuali effetti collaterali da esso provocati.

Tuttavia il cancro è una patologia nella quale entrano in gioco numerosi fattori strettamente legati alle caratteristiche dell’individuo che valgono per qualsiasi tipo di tumore: dieta, attività fisica, peso corporeo, fumo. A tal proposito sono state elaborate dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro 10 raccomandazioni generali  valide sia per la prevenzione che durante la malattia.Ci sono ovviamente tumori più sensibili all’effetto del cibo, come confermato dal grande studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), e sono quelli che colpiscono l’apparato gastrointestinale. Tuttavia sappiamo che l’alimentazione influisce in generale sullo stato dell’intero organismo, promuovendo o meno lo sviluppo della malattia in qualsiasi altra sede.

Ricordiamo inoltre che per ogni tipo di tumore ci sono tanti altri fattori, oltre l’alimentazione, che possono aumentare il rischio di insorgenza, quali il sesso, l’età, la predisposizione genetica. Per saperne di più consulta la sezione “Indicazioni su dieta e stili di vita per sede tumorale”.

 

3. Cosa fare per perdere peso durante la terapia ormonale?

Per recuperare il normopeso durante la terapia ormonale è fondamentale avere uno stile di vita sano e attivo. Per prima cosa è importante svolgere attività fisica di qualsiasi tipo, purchè diventi un’abitudine quotidiana: camminata, cyclette, nuoto, ballo… iniziando a piccole dosi, 20-30 minuti ad esempio, per poi aumentare gradualmente, secondo il grado di allenamento, la durata e l’intensità.

Per smaltire i chili di troppo è importante inoltre intervenire sull’alimentazione, specie dopo la menopausa, quando l’organismo tende maggiormente all’accumulo di massa grassa. Diamo quindi un taglio agli zuccheri semplici contenuti in dolci, succhi di frutta e alcolici, che non saziano, ma apportano solo calorie vuote, alimentando i depositi di grasso.Risulta importante strutturare la giornata a tavola secondo le regole del “Piatto Sano”, un’innovazione della piramide alimentare studiata per prevenire e combattere le malattie della società del benessere, tra le quali il cancro. Il “Piatto Sano” si suddivide in 4 parti: verdure e ortaggi, frutta di stagione, cereali e derivati, preferibilmente integrali e fonti proteiche animali (pesce, carne bianca, uova, formaggi freschi magri) o vegetali (legumi), privilegiando le seconde alle prime. Da limitare invece carni rosse, insaccati e formaggi stagionati, poiché ricchi di grassi saturi e sale. I condimenti consigliati sono olio extra vergine di oliva e spezie, da ridurre invece il consumo di sale, grassi animali e salse troppo elaborate.

Vanno sempre evitati i rimedi “fai da te” e sarebbe sempre meglio rivolgersi ad uno specialista della nutrizione per un piano nutrizionale personalizzato.

 

4. Esistono cibi anti-tumorali?

Nessun alimento da solo è in grado di proteggerci da una malattia multifattoriale come il cancro o al contrario di provocarne l’insorgenza. Sono la qualità, la quantità e la frequenza degli alimenti che riescono a modulare il rischio neoplastico, quello che si chiama “pattern alimentare”, come la Dieta Mediterranea. Diete ricche di fibre e vegetali sembrano avere un ruolo protettivo, mentre un eccessivo consumo di carni rosse, insaccati e cibi ipercalorici, abuso di alcol, sovrappeso, obesità e scarsa attività fisica fanno lievitare il rischio di un tumore.

Il consumo regolare di fibra è infatti associato in maniera convincente ad una riduzione del rischio di tumore del colon-retto. Risulta fondamentale quindi aumentare il consumo di cereali integrali, verdura, frutta e legumi per coprire il fabbisogno di fibra raccomandato, pari a circa 25-30 grammi al giorno.

Tuttavia alcuni alimenti, grazie alla presenza di preziose molecole, risultano avere un particolare effetto protettivo. Carote, pomodori, peperoni, zucca, anguria e albicocche contengono tante varietà di carotenoidi, micronutrienti che sembrano proteggerci dal tumore del polmone, tuttavia le evidenze sono ancora limitate.

Il WCRF ha recentemente evidenziato che bere abitualmente caffè può ridurre il rischio di cancro al fegato ed endometrio. Latte e yogurt inoltre rappresentano un probabile fattore di riduzione del rischio di cancro del colon-retto, sia per gli uomini sia per le donne.

 

5. È vero che l’aloe ha un’azione anti-tumorale?

No, non esistono studi scientifici che dimostrano un ruolo anti-tumorale dell’aloe. Le teorie secondo le quali questa pianta sarebbe in grado di curare molti tipi di tumore, anche quelli in fase avanzata, non sono scientificamente dimostrate. Sono tutt’ora in corso ricerche sugli effetti di alcuni composti contenuti in questa pianta, ma non c’è ancora nessun dato sull’uomo.

Non esistono ad oggi prove certe che l’aloe e i suoi derivati siano in grado di eliminare o ridurre gli effetti collaterali delle terapie oncologiche, come i danni cutanei da radioterapia o la mucosite. Tuttavia l’utilizzo a livello cutaneo di gel a base di aloe non è pericoloso e può essere utile per curare piccole ferite e lievi ustioni.È importante sottolineare che i principi attivi della pianta possono talvolta causare notevoli disturbi all’organismo, specialmente a carico del sistema gastrointestinale, come ad esempio diarrea, dolore addominale, nausea e vomito, provocati soprattutto dalla presenza di antrachinoni, molecole con potente azione lassativa. I derivati dell’aloe possono oltretutto interferire con altri principi attivi di farmaci o integratori a base di erbe, provocando ad esempio problemi alla coagulazione del sangue. Inoltre i soggetti allergici a cipolla, aglio, tulipani e piante simili, se utilizzano prodotti a base di aloe, sono a rischio di reazioni incrociate.

Capsule, compresse e sciroppi a base di aloe possono provocare nell’organismo gravi effetti collaterali. È assolutamente sconsigliato e pericoloso sospendere la terapia oncologica o assumere contemporaneamente questa sostanza o suoi derivati. Prima dell’utilizzo quindi si consiglia sempre di consultare il medico.

 

6. Il latte va evitato dopo un tumore?

No, non esistono evidenze scientifiche che il latte e i suoi derivati debbano essere esclusi dalla dieta in caso di tumore. Al contrario ci sono evidenze che mostrano come questi alimenti (nelle quantità raccomandate dalle linee guida) sembrano avere un moderato effetto protettivo. Ad oggi quindi non esiste alcuna dimostrazione che il consumo di latte e derivati, in quantità adeguate, possa contribuire alla comparsa o alla progressione della malattia.

Tuttavia si raccomanda di avere prudenza con i derivati del latte, in particolar modo i formaggi stagionati, più ricchi di grassi saturi e sale. Le linee guida per la popolazione italiana suggeriscono 1-2 porzioni al giorno tra latte e yogurt, dove una porzione è costituita da 125 g, e 2 porzioni di formaggi a settimana, preferendo quelli freschi e magri, con un contenuto di grassi inferiore al 25%, possibilmente a ridotto contenuto di sale, facendo sempre attenzione al contenuto presente in etichetta.

 

7. Gli zuccheri possono influire sullo sviluppo del tumore?

Non ci sono evidenze che dimostrano una relazione diretta tra il consumo di zucchero e l’insorgenza di cancro, tuttavia lo zucchero rappresenta un fattore di rischio oncologico indiretto: l’eccesso di zuccheri semplici può cioè favorire lo sviluppo di sovrappeso e obesità, a loro volta direttamente implicati in molte patologie cronico degenerative tra le quali 12 tipi di tumori.

Non c’è differenza inoltre tra zucchero bianco, di canna o grezzo. Lo stesso vale per sciroppo d’acero o d’agave, miele, malto e fruttosio: in fatto di zuccheri semplici quello che conta è la quantità, che andrebbe sempre tenuta sotto controllo. I dolcificanti artificiali, come l’aspartame, non apportano calorie, ma neppure benefici sostanziali, in quanto non aiutano l’organismo ad abituarsi al gusto meno dolce. Le bevande dolci inoltre (come le bevande gassate, il tè freddo e i succhi di frutta) hanno un ruolo cruciale nell’aumento del peso, soprattutto se consumate con regolarità. Il consiglio per la prevenzione di sovrappeso e obesità, e quindi indirettamente di molti tipi di cancro, è quello di non consumarle.Infine, altre fonti di zuccheri semplici che andrebbero limitate sono rappresentate da yogurt aromatizzati, biscotti, dolciumi vari e creme spalmabili. L’unica fonte di zuccheri che fa eccezione è la frutta, poiché grazie alla presenza di fibra, micronutrienti e fitocomposti influisce positivamente sulla salute.

Non ci sono quindi dati scientifici tali da consigliare l’esclusione completa dello zucchero dalla dieta, neppure da quella dei pazienti oncologici. In generale è bene provare ad abituarsi ad un gusto meno dolce, riducendo gradualmente l’aggiunta di zucchero (da qualsiasi fonte) nel tè o nel caffè fino alla completa eliminazione, o ancora sostituendo gli yogurt aromatizzati con quelli bianchi senza zuccheri, aggiungendo eventualmente frutta fresca e secca.

 

8. Quali sono le proprietà della soia e che ruolo ha nello sviluppo di un tumore?

La soia rappresenta una delle più abbondanti fonti di proteine vegetali, con una concentrazione del 37% rispetto al contenuto totale. I benefici che questo legume apporta sono attribuibili ai fitoestrogeni (isoflavoni, cumestani e lignani), molecole con struttura chimica e funzione molto simile agli estrogeni femminili. La soia ne contiene circa 100 tipi differenti tra i quali genisteina, daidzeina e gliciteina.

I fitoestrogeni sono contenuti in piccole concentrazioni in diversi altri alimenti di origine vegetale come legumi, cereali integrali e verdure. Questi composti sembrano avere un ruolo vantaggioso per il sistema cardiovascolare nel modulare i livelli plasmatici di colesterolo, in particolar modo agendo sulla frazione LDL, ovvero quello “cattivo”.Il ruolo dei fitoestrogeni nello sviluppo del tumore è ancora molto dibattuto. In studi in vitro ed in vivo si sono osservate interessanti proprietà di questi composti, specialmente nei confronti dei tumori ormono-correlati: essi infatti sembrerebbero in grado di ridurre i livelli di ormoni sessuali, contrastando quindi lo stimolo alla proliferazione cellulare. Alcuni dati, al contrario, suggeriscono un probabile ruolo dei fitoestrogeni nella promozione del tumore o nell’interazione con gli effetti della terapia, ma non ci sono conferme.

Alcuni degli effetti sulla salute della soia possono dipendere dalla capacità del singolo individuo di convertire, nel tratto digestivo, l’isoflavone daidzeina nella sua forma attiva, l’equolo. Tale attività dipende dalla composizione del microbiota intestinale, quindi la capacità dei fitoestrogeni di ampliare o ridurre l’effetto degli estrogeni endogeni può cambiare notevolmente da soggetto a soggetto.

In attesa di ulteriori dati, gli esperti non ne vietano l’assunzione, neppure per chi ha avuto un tumore al seno. L’uso di integratori dietetici a base di fitoestrogeni non risulta necessario. Comunque in caso di assunzione il Ministero della Salute suggerisce un apporto giornaliero di fitoestrogeni non superiore agli 80 mg al giorno. In ogni caso è sempre bene rivolgersi al proprio medico oncologo prima dell’assunzione di qualsiasi integratore.

 

9. Esiste una relazione tra consumo di poliammine degli alimenti e rischio di recidiva?

Il ruolo delle poliammine nel rischio di recidiva non è ancora del tutto chiaro. Le poliammine sono molecole organiche essenziali in numerosi processi fisiologici, quali l’invecchiamento cellulare, la resistenza allo stress, la crescita e la morte cellulare.

Le poliammine presenti nel nostro organismo provengono da tre fonti diverse: gli alimenti, la sintesi ad opera dei batteri intestinali e la sintesi cellulare. È noto che vi sia un aumento della sintesi di poliammine nei tumori dei tessuti epiteliali e che esse siano assolutamente necessarie per il processo di crescita tumorale, ma il loro ruolo nella genesi del cancro non è ancora del tutto chiaro.Tuttavia, non risultano ancora studi clinici riguardanti il rischio di recidiva nell’uomo. L’esclusione di alimenti contenenti poliammine (arance, pompelmi, pomodori, melanzane, peperoni, molluschi bivalvi e frutti tropicali) dalla dieta di chi si è ammalato, tanto meno da quella di soggetti sani, non è ritenuta necessaria fino a quando non verrà giustificata da solide basi scientifiche.

 

10. L’acrilamide aumenta il rischio di cancro?

È probabile che l’acrilamide aumenti il rischio di cancro, ma gli studi sull’uomo sono ancora insufficienti per dare una risposta certa. L’acrilamide è una sostanza che si forma dalla reazione tra alcuni zuccheri e l’aminoacido asparagina, durante la cottura di alimenti che contengono amido (patate, biscotti, cereali, pane, caffè ecc.) ma solamente a temperature molto alte, come la frittura, la cottura in forno o alla griglia per periodi prolungati. Secondo l’EFSA, autorità europea per la sicurezza alimentare, tra gli adulti i cibi consumati a più alto contenuto di acrilamide sono i prodotti fritti a base di patate (fino al 49% dell’assunzione totale), seguiti dal caffè (34%) e dal pane morbido (23%).

Il fumo di sigaretta e alcuni ambienti di lavoro (industria della carta, industria tessile, fonderia, costruzioni) sono un’ulteriore fonte di acrilamide.L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’acrilamide tra i “probabili cancerogeni per l’uomo“, mentre l’EFSA, pur dichiarando che il rischio è molto basso, invita a limitarne il consumo, visto che non esiste una dose soglia al di sotto della quale si può stare completamente tranquilli.

La conservazione, la lavorazione e il metodo di cottura degli alimenti possono influenzare notevolmente la formazione di acrilamide e la conseguente esposizione: ad esempio mettere in ammollo le patate prima della cottura può ridurre anche del 40% la formazione di acrilamide.

Nella vita quotidiana si può ridurre la formazione di questo composto adottando piccoli accorgimenti: 1) Prediligere modalità di cottura a basse temperature, quali bollitura, cottura al vapore o in padella con acqua; 2) limitare ad occasioni saltuarie il consumo di alimenti fritti o cotti alla griglia; 3) scartare le parti bruciate dei cibi.

Una dieta bilanciata riduce in genere il rischio di esposizione ai potenziali rischi alimentari. Seguire una dieta equilibrata, con una più ampia varietà di alimenti, ad es. legumi, pesce, verdura e frutta, oltre a prodotti amidacei che possono contenere acrilammide, può aiutare i consumatori a ridurre l’assunzione di questa sostanza.

 

11. La dieta vegetariana: consigliata dopo un tumore?

Non ci sono specifiche indicazioni all’adozione di una dieta vegetariana dopo il tumore. Sicuramente gli esperti concordano sul fatto che l’aumento del consumo di alimenti di origine vegetale, per il loro elevato contenuto di composti protettivi e di fibra, apporti benefici sia in prevenzione che durante la malattia.

I ricercatori del progetto EPIC hanno concluso che non c’è una relazione diretta tra quantità di carne rossa, uova o latticini consumati e rischio di sviluppare un cancro del seno, mentre esiste con altri tipi di tumore, come quello del colon (soprattutto in relazione alla carne rossa e alla carne lavorata e conservata).Il maggior consumo di vegetali, specialmente di verdure a foglia verde, sembrano in generale contrastare l’insorgenza della malattia. Nel 2015 in uno studio della Loma Linda University è emerso che i vegetariani hanno un rischio ridotto del 22% di sviluppare qualsiasi tipo di cancro del colon-retto rispetto ai non vegetariani: sicuramente la fibra, contenuta in abbondanza nei vegetali, gioca il suo importante ruolo protettivo in questa patologia.

Tuttavia non è indispensabile eliminare totalmente gli alimenti di origine animale dalla dieta, ma sicuramente se ne consiglia una riduzione in favore di alimenti di origine vegetale, e in particolare di ridurre il consumo di carni rosse e lavorate. Il WCRF  suggerisce di non consumare più di 500 grammi alla settimana di carne rossa e di contenere il consumo di carne conservata in genere.

 

12. Quali sono le interazioni tra cibi e farmaci antitumorali?

Ad oggi c’è ancora molto da scoprire sull’interazione tra alimenti o singoli nutrienti e terapie oncologiche. Uno degli alimenti che influenza maggiormente l’azione di molti farmaci, tra i quali gli antitumorali, è il pompelmo: sia intero che spremuto, aumenterebbe la biodisponibilità del principio attivo, determinando un effetto di sovradosaggio. Questa azione è esercitata da un gruppo di sostanze in esso contenute, le furanocumarine, in grado di inattivare in maniera irreversibile un enzima coinvolto nel metabolismo dei medicinali, provocando effetti collaterali anche gravi. La gravità dell’effetto dipende dall’individuo, ma già un bicchiere da 200 ml di succo o il frutto intero sono in grado di causare un’interazione.

La composizione dei pasti o specifici alimenti possono ridurre, aumentare o ritardare l’assorbimento di alcuni farmaci chemioterapici orali, interagendo con i meccanismi di trasporto e i sistemi enzimatici intestinali. La concentrazione ematica dell’etoposide orale ad esempio è ridotta del 50% quando assunto con succo di pompelmo; la contemporanea somministrazione dell’erlotinib e di pasti iperproteici o di alcuni vegetali richiede invece un aumento della dose del farmaco per ottenere la stessa efficacia. La disponibilità di lapatinib, farmaco impiegato nel tumore al seno, aumenta del 167% se assunto a stomaco pieno e i pasti ricchi in grassi ne aumentano i livelli del 325%.Anche specifici nutrienti possono interagire con i farmaci antitumorali: ad esempio i cibi ad alto contenuto di tiramina (formaggi, insaccati, carni e pesce affumicati o in salamoia, lievito, bevande alcoliche, frutta troppo matura, latte non pastorizzato, crauti, fave) devono essere evitati durante il trattamento con Procarbazina.

Altre sostanze sono invece in grado di migliorare la risposta al trattamento: i folati (presenti nelle verdure a foglia verde, crucifere, agrumi, frutta secca, cereali integrali, legumi) sembrano ridurre gli effetti tossici del Metotrexate.

Tuttavia ancora molto c’è da valutare riguardo l’interazione tra cibo e farmaci antitumorali. Poiché queste interferenze, molto complesse e non generalizzabili, possono aumentare il rischio di fallimento terapeutico e di effetti collaterali, risulta opportuno durante la terapia seguire attentamente le indicazioni contenute nel foglietto illustrativo del farmaco e rivolgersi al proprio oncologo prescrittore per qualsiasi dubbio riguardante le possibili interazioni del medicinale con cibi e bevande.

 

13. Cosa sono gli antiossidanti e che ruolo hanno?

Per “antiossidanti” si intende una classe di sostanze in grado di difendere il nostro organismo dall’azione dei radicali liberi o “specie reattive dell’ossigeno”, entità molecolari molto reattive e instabili.  Essi infatti sono in grado di sottrarre elettroni o atomi di idrogeno ad altre molecole organiche, compromettendone la funzione e sono responsabili, se prodotti in eccesso, della condizione di “stress ossidativo”, ovvero di squilibrio tra produzione ed eliminazione di specie chimiche ossidanti, associata all’insorgenza di moltissime patologie e implicata nei processi di invecchiamento cellulare.

Molti altri fattori contribuiscono all’incremento della produzione di radicali liberi nell’organismo: lo stress psicofisico, l’esercizio fisico intenso, il fumo, l’alcol, i farmaci, l’inquinamento, la prolungata esposizione solare, gli sbalzi termici, gli additivi, le sostanze tossiche presenti negli alimenti o sviluppatesi durante la cottura.Le cellule si difendono dalla produzione di queste molecole dannose attraverso diverse sostanze antiossidanti, alcune delle quali prodotte endogenamente dall’organismo, come la superossido dismutasi, la catalasi e il glutatione, altre provenienti dalla nostra dieta. Tra questi ultimi troviamo la vitamina C, la vitamina E, il licopene, il betacarotene, i polifenoli, la luteina, il selenio, contenuti principalmente in alimenti di origine vegetale come frutta e verdura. Ognuna di queste sostanze ha delle caratteristiche chimiche e biologiche differenti, pertanto i benefici per la salute sono dovuti alla loro azione sinergica. La loro concentrazione inoltre varia da alimento ad alimento e il loro effetto può essere influenzato dalla cottura e dalla conservazione dei cibi.

Alimenti conservati o cotti per lungo tempo presentano infatti una quantità notevolmente inferiore di queste sostanze rispetto ai prodotti freschi. L’assunzione di alimenti fonti di antiossidanti svolge un ruolo importante per la prevenzione di patologie cardiovascolari, tumori e malattie legate all’invecchiamento. L’adozione di una dieta varia, ricca specialmente in frutta e verdura, fornisce all’organismo la quantità di antiossidanti necessaria.

L’uso di supplementi a base di antiossidanti non risulta necessario, a meno che non vi siano carenze accertate. Queste molecole infatti, se assunte in eccesso, possono diventare addirittura pericolose per la salute. Prima di iniziare un’integrazione quindi, si consiglia sempre di consultare il parere del proprio medico.

 

14.Quali benefici apportano gli alimenti integrali per la prevenzione dei tumori?

Il consumo regolare di alimenti integrali apporta notevoli benefici per la salute. I cereali integrali, a differenza di quelli raffinati, mantengono tutte le componenti del chicco, conservando tutti i nutrienti in esso presenti, quali vitamine, minerali, proteine, grassi buoni (quando presente anche il germe) e fibre.

Queste ultime, del tipo insolubile, non vengono digerite dal nostro organismo e hanno la capacità di assorbire acqua, svolgendo diverse azioni vantaggiose: rallentano lo svuotamento gastrico, aumentando il senso di sazietà; aumentano il volume e la morbidezza delle feci; rallentano e diminuiscono l’assorbimento di zuccheri e grassi, riducendo l’indice glicemico dell’alimento; riducono il contatto tra la mucosa intestinale e composti potenzialmente dannosi; stimolano la crescita di microrganismi benefici per l’organismo; vengono fermentate dal microbiota intestinale producendo composti protettivi.La quantità giornaliera di fibra raccomandata dalla SINU equivale a circa 25 grammi al giorno per un adulto medio. Già con un’assunzione giornaliera di 10 grammi di fibra alimentare, sembra ridursi del 10% il rischio di tumore del colon-retto. Gli alimenti integrali inoltre, a più basso indice glicemico, sono associati a riduzione della circonferenza vita e del grasso addominale.

Per raggiungere la quota giornaliera di fibre raccomandata è opportuno:

  • consumare almeno una volta al giorno cereali integrali, specialmente in chicco;
  • consumare 2-3 porzioni di verdura al giorno (400 g); 2 porzioni di frutta al giorno; almeno 3 porzioni di legumi a settimana; 1 porzione di frutta secca in guscio al giorno (30 gr).

 

15. Dieta mediterranea e dieta vegetariana a confronto: quale scegliere?

A causa delle crescenti evidenze che dimostrano il legame tra un elevato consumo di carni rosse e lavorate e l’aumento del rischio di tumore al colon e di altre patologie, l’interesse nei confronti della dieta vegetariana è sicuramente aumentato.

La dieta vegetariana si suddivide in latto-ovo vegetarianesimo, che ammette il consumo di vegetali, latte, formaggi, uova, ma non di carne e pesce; il latto-vegetarianesimo, che esclude anche le uova; il veganismo, che elimina tutti i prodotti animali e prevede il consumo esclusivamente di alimenti vegetali.La dieta mediterranea si basa sul consumo prevalente di alimenti di origine vegetale come cereali integrali e derivati, verdura, legumi, frutta e sulla riduzione del consumo di alimenti ricchi di grassi saturi come carne (specialmente rossa e lavorata) e formaggi, a favore invece dei grassi insaturi, contenuti nel pesce e nell’olio extra vergine di oliva.

I due modelli alimentari hanno in comune diversi punti: sono entrambe ricchi in fibre, antiossidanti e grassi monoinsaturi, e assicurano un basso apporto di grassi saturi. Ad oggi non abbiamo molti dati sulle due diete a confronto e sul loro effetto nel tempo sullo stesso gruppo di soggetti. Sembrerebbero entrambe efficaci nella riduzione del peso corporeo e della percentuale di grasso, e svolgono tutte e due una funzione protettiva, riconducibile ai preziosi nutrienti che entrambe apportano all’organismo.

Sicuramente l’elevato consumo di alimenti vegetali e di fibre a discapito di quelli animali, ricchi di grassi saturi, caratteristiche riscontrabili in entrambi i modelli, svolge un ruolo fondamentale per la prevenzione di patologie cardiovascolari, diabete, obesità e cancro.

 

16. Che ruolo ha la carne nell’insorgenza dei tumori?

Nessuna patologia, neppure il cancro, è causata soltanto dal consumo di un singolo alimento. Anche la carne mangiata con moderazione non è nociva per la salute dell’uomo e apporta inoltre importanti nutrienti. Tuttavia esagerare porta spiacevoli conseguenze di salute ed ambientali.

Secondo la comunità scientifica, esiste una correlazione consistente tra aumento del rischio di cancro al colon ed elevato consumo di carne rossa e carne lavorata e conservata. I motivi per cui il consumo eccessivo di carne rossa aumenterebbe il rischio di tumore al colon sono ancora da definire: tra i meccanismi proposti, vi è il possibile ruolo del ferro eme, ferro in forma libera che può portare alla formazione di radicali liberi e attivare fattori di trascrizione e citochine proinfiammatorie.Un altro fattore importante sembra essere la cottura della carne, in particolare la cottura alla brace e alla griglia, durante le quali possono prodursi composti potenzialmente cancerogeni come amine eterocicliche e idrocarburi policiclici aromatici.

Nelle nuove raccomandazioni per la prevenzione del cancro il WCRF suggerisce di non superare le 3 porzioni di carne rossa a settimana e di consumare solo occasionalmente quella conservata (salumi, insaccati, affettati).

È bene inoltre preferire i metodi di cottura al vapore, al forno o in padella, limitando le grigliate ad occasioni saltuarie, evitando una cottura eccessiva della carne e rimuovendo sempre le eventuali parti carbonizzate.

 

17. Quali sono le fonti di proteine vegetali?

I gruppi di alimenti fonte di proteine vegetali sono i legumi, i cereali, la frutta secca a guscio, i semi oleosi. Il contenuto proteico ovviamente cambia da alimento ad alimento, fino a raggiungere i 37 grammi di proteine nella soia.

I legumi sono gli alimenti a più alto contenuto di proteine vegetali. Ciononostante la composizione delle loro proteine risulta diversa da quella delle proteine animali, a causa di una diversa presenza e quantità di aminoacidi essenziali (le più piccole unità che costituiscono le proteine).Le uova, il latte, la carne e il pesce sono invece fonti proteiche con una composizione ottimale in aminoacidi essenziali.

Gli amminoacidi mancanti nei legumi sono però contenuti nella frazione proteica dei cereali: dalla loro unione nasce un pasto dall’apporto proteico paragonabile per qualità e quantità a quello di una bistecca. I legumi sono un’ottima fonte non solo di proteine, ma anche di fibra e sali minerali, e apportano una piccola quota di grassi, per di più grassi insaturi, ovvero “buoni”.

Per la prevenzione in generale è bene consumare almeno 3-4 volte alla settimana fonti proteiche vegetali. I legumi possono essere consumati freschi, secchi o surgelati. Se si scelgono in scatola, devono essere sciacquati con abbondante acqua corrente per eliminare il sale in eccesso. Anche i prodotti a base di soia come tofu o tempeh possono rappresentare una valida alternativa una volta a settimana. Per gli hamburger o gli altri preparati vegetali è meglio invece leggere sempre bene l’etichetta ed accertarsi che non vi sia un eccesso di sale e/o di grassi.

 

18. È possibile ridurre il rischio di insorgenza di tumori solo attraverso l’alimentazione?

La sola alimentazione non è in grado di proteggerci da una malattia multifattoriale come il cancro, alla quale concorrono diversi fattori, come l’età, fattori ereditari, fattori ambientali e più in generale diversi aspetti dello stile di vita.

Sicuramente le cattive abitudini alimentari sono responsabili di circa 3 tumori su 10 che potrebbero essere evitati se si seguissero le raccomandazioni per la prevenzione oncologica del WCRF. Anche sovrappeso e obesità, sono considerati importanti fattori di rischio per 12 tipi di tumore.Inoltre esistono tumori più sensibili all’effetto del cibo e sono quelli che colpiscono l’apparato gastrointestinale, e in particolare l’esofago, lo stomaco, il colon-retto, il fegato: sembrerebbe che fino a tre quarti di questi tumori si potrebbero prevenire con un’alimentazione salutare.

Tuttavia la sola alimentazione non basta a proteggerci se non abbiamo uno stile di vita sano nel complesso: l’abitudine al fumo, la sedentarietà, l’esposizione al sole e ai raggi ultravioletti costituiscono altri importanti fattori di rischio.

 

19. Esistono alimenti che aumentano l’efficacia della terapia oncologica?

È ormai stato dimostrato da molti studi come lo stile alimentare influenzi il rischio di sviluppare un tumore, ma pochi studi hanno analizzato gli effetti della dieta sulla guarigione e la progressione della malattia.

Il WCRF nelle ultime raccomandazioni su dieta, nutrizione, attività fisica e cancro afferma che nei limiti dei pochi studi disponibili sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato. Il mantenimento di un buon stato nutrizionale durante la malattia infatti aumenta l’efficacia della terapia.

Chi si è ammalato, se in sovrappeso o in sottopeso, ha più difficoltà a guarire. Nei pazienti affetti da malnutrizione infatti l’adozione di una dieta varia ed equilibrata, basata sul consumo principalmente di cereali integrali a basso indice glicemico, frutta, verdura, legumi, frutta secca e semi oleosi, eventualmente associata a supplementi nutrizionali, e uno stile di vita attivo migliorerebbero la risposta al trattamento e la sopravvivenza.

Le pro-antocianidine contenute nei frutti rossi e nell’uva, gli acidi grassi polinsaturi e il CoQ10 ridurrebbero invece, secondo alcuni studi di base, la cardiotossicità indotta da alcuni farmaci antitumorali (antracicline).

Mettendo in atto specifiche raccomandazioni nutrizionali in base al tipo di effetto collaterale provocato dalla terapia è possibile aumentarne la tollerabilità e migliorarne l’efficacia.  In generale, in attesa di ulteriori studi a riguardo, le raccomandazioni nutrizionali per chi è in terapia, se non consigliato diversamente dal proprio oncologo, coincidono con quelle formulate dal Fondo Mondiale della Ricerca sul Cancro per la prevenzione primaria.

 

20. Che ruolo ha l’attività fisica nel paziente oncologico?

L’attività fisica aiuta a rimanere in forma in tutte le fasce d’età, anche in chi è ammalato di cancro. Sembrerebbe che il rischio di sviluppo di cancro al colon nelle persone fisicamente attive sia inferiore del 30-40% rispetto alle persone sedentarie.

Muoversi infatti aiuta a mantenersi normopeso, ma aumenta anche la motilità intestinale, riducendo il tempo di contatto tra le sostanze potenzialmente dannose e la parete intestinale.30-60 minuti di attività fisica giornaliera aerobica di media intensità sono sufficienti per apportare benefici al mantenimento del peso corporeo, al metabolismo energetico, ai livelli di glicemia e insulina, allo stato infiammatorio e al sistema immunitario. Inoltre l’attività fisica anche leggera praticata durante la chemioterapia sembra ridurre il rischio di recidiva e di mortalità.

Il movimento risulta utile per ridurre e gestire gli effetti collaterali delle terapie come l’affaticamento, il dolore, la nausea e di conseguenza consente una maggiore tolleranza ai trattamenti e un recupero più rapido; aiuta inoltre a combattere ansia e depressione.

L’attività fisica più indicata durante i trattamenti, se si è in grado di svolgerla, risulta essere quella aerobica di moderata intensità come la camminata veloce, il nuoto, la bicicletta. Anche l’attività fisica, come l’alimentazione, deve essere dosata e personalizzata, quindi si sconsiglia il fai da te, ma si raccomanda di affidarsi a professionisti del settore per l’elaborazione di un programma di allenamento adatto alle caratteristiche e alle esigenze del singolo individuo.

 

21. Esistono alimenti realmente cancerogeni?

Le evidenze sul legame tra singoli alimenti e tumore sono ancora poche, molto probabilmente perché i singoli alimenti, benché abbiano un ruolo benefico, non vengono mai consumati da soli ma sempre all’interno di un pasto e in generale insieme ad altri alimenti. Ecco perché negli ultimi anni ci si sta orientando verso lo studio di “pattern alimentari”, per raccogliere informazioni sulle abitudini alimentari ma anche su altri fattori legati allo stile di vita, come il fumo, l’attività fisica, il peso. Sono stati identificati dei pattern protettivi, ovvero associati ad un minor rischio di cancro, come la Dieta Mediterranea.

Lo IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha raggruppato le sostanze cancerogene di origine in 4 gruppi, sulla base del livello di cancerogenità dimostrato in studi scientifici. Nel gruppo 1 tra i cancerogeni umani certi troviamo sostanze di origine alimentare come l’acrilammide, l’etanolo, l’aflatossina B1 e le carni lavorate, nel gruppo 2, tra i cancerogeni probabili invece le carni rosse, i nitrati, i nitriti, il glifosato e le bevande bevute molto calde.Le sostanze elencate dallo IARC nel gruppo 1 e 2 però non sono sempre vietate, poiché il loro effetto cancerogeno dipende dalla dose. Una sostanza può risultare infatti cancerogena se assunta ad alte dosi, ma non alla dose con la quale l’uomo viene in contatto quotidianamente. Se consideriamo ad esempio le carni rosse e lavorate, benché siano classificate nei primi due gruppi, non devono essere escluse totalmente dalla dieta, ma gli esperti del WCRF suggeriscono un loro consumo controllato. È impossibile evitare la totale esposizione a queste sostanze, ma il consumo di una dieta varia e ben bilanciata consente di controllarne l’assunzione.

È la dose a fare la differenza.

 

22. Esistono alimenti alcalini in grado di influenzare il pH nell’organismo?

No, non esistono alimenti alcalini in grado di influenzare il pH dell’organismo. Nessun alimento infatti è in grado di modificare l’acidità o la basicità dei tessuti.

Tutte le sostanze si dividono in acide o basiche in base al valore del pH, che va da 0 per gli acidi più forti a 14 per le basi più forti. Ogni giorno quotidianamente il nostro organismo entra in contatto con sostanze acide (caffè, limone, aceto ecc.) o basiche (sapone, ammoniaca ecc.).Il pH del nostro organismo ha un valore medio di 7,4, mantenuto in equilibrio da meccanismi fisiologici molto efficienti come la respirazione o l’attività renale, che in caso di squilibrio riportano il pH ai valori di normalità. Quando questi meccanismi non funzionano bene si può generare uno stato di acidosi metabolica o alcalosi metabolica, condizioni che richiedono un immediato intervento medico poiché possono condurre anche alla morte.

Qualsiasi valore di pH abbiano gli alimenti che ingeriamo, anche i più alcalini, quando raggiungono lo stomaco vengono attaccati dai succhi gastrici, che sono fortemente acidi, e resi neutri o acidi prima di essere assimilati.

Gli studi che sostengono i benefici di una dieta alcalina si basano su teorie non scientifiche, che non hanno nessun nesso tra causa ed effetto. È impossibile modificare il pH dell’organismo poiché l’organismo è strutturato per evitare che ciò avvenga, poiché in tal caso si verificherebbero gravi danni.

Le diete alcaline non hanno alcun effetto di prevenzione o di cura del cancro per la loro azione sul pH. Sicuramente l’aumento del consumo di alimenti vegetali ha un ruolo protettivo nei confronti del cancro, ma non è di certo attribuibile alle modifiche del pH. Nessuna sostanza basica presente negli alimenti è in grado di modificare l’ambiente acido che si sviluppa intorno alla massa tumorale.

 

23. Quali sono i benefici del digiuno?

I benefici del digiuno nell’uomo sono attualmente materia di numerosi studi, volti ad ottenere effetti analoghi a quelli verificati sugli animali con la restrizione calorica.

Ridurre del 30% circa le calorie rispetto all’alimentazione “ad libitum” porterebbe, in diversi modelli animali tra cui i primati, ad un allungamento della vita, poiché in carenza di cibo l’organismo mette in atto un meccanismo di protezione: utilizza la poca energia rimasta per la conservazione delle cellule, attivando i cosiddetti geni della longevità, che impongono di sfruttare tutta l’energia disponibile per il mantenimento della salute, prolungando la durata della vita.Al contrario un eccesso di cibo innesca l’espressione dei geni dell’invecchiamento, con conseguente produzione di radicali liberi e infiammazione. Sono in corso studi sull’uomo per sperimentare forme di digiuno compatibili con una buona qualità di vita, ma si tratta di esperimenti e c’è ancora parecchia strada da percorrere prima di dare raccomandazioni precise alla popolazione.

Di certo è bandito il “fai da te”: il digiuno prolungato non si può seguire senza il controllo di un medico. Un digiuno protratto oltre le 12/13 ore può avere gravi conseguenze specialmente per i soggetti più “fragili” come bambini, anziani, donne in gravidanza, persone sottopeso o malate. Non esiste ancora una “posologia” di digiuno condivisa dalla comunità scientifica.

 

24. Esiste una relazione tra alimentazione e genetica nello sviluppo di un tumore?

Si, esiste una relazione tra alimentazione e genetica nello sviluppo del tumore.  Studi di nutrigenomica e nutrigenetica hanno evidenziato infatti che la predisposizione dell’individuo a sviluppare un tumore non risiede solo nel corredo genetico, ma anche nella capacità di determinati nutrienti di “accendere” o “spegnere” specifici geni.

Abitudini alimentari errate possono compromettere il meccanismo di difesa che l’organismo mette in atto, ovvero la “morte cellulare programmata” o apoptosi, e impedire il suicido della cellula malata che inizia così a proliferare.Certe sostanze, sul lungo periodo, possono influenzare l’espressione di uno o più geni, modificandone la funzione, senza alterarne la struttura. Alcune molecole presenti negli alimenti sembrerebbero addirittura in grado, secondo diversi studi di laboratorio, di inibire i geni dell’invecchiamento e attivare quelli della longevità: la quercetina, il resveratrolo, la curcumina, le antocianine, l’epigalocatechingallato, la fisetina, la capsaicina.

Le raccomandazioni nutrizionali in materia di prevenzione del cancro hanno però maggiore efficacia in alcune persone e meno in altre, poiché i geni di ogni individuo rispondono diversamente alle diverse componenti dei cibi. Sappiamo che esistono delle sostanze potenzialmente protettive, ma dobbiamo ancora conoscere in maniera approfondita i meccanismi con cui un alimento o un singolo nutriente agisce sulla cellula per capire a chi può essere utile. Probabilmente in futuro nuove scoperte di nutrigenomica ci aiuteranno a stabilire la dieta migliore per il singolo e a formulare consigli dietetici personalizzati per la prevenzione delle malattie.

 

25. Gli alimenti raffinati (come ad esempio le farine) sono dannosi?

Si, se assunti in abbondante quantità. È importante infatti sempre considerare frequenza e porzioni di consumo.

Per alimenti raffinati si intendono tutti quei prodotti sottoposti a ripetuti processi di lavorazione per migliorarne le caratteristiche e aumentarne il gusto, divenendo più adatti al consumo in termini di facilità di utilizzo e velocità di preparazione.Per renderli più appetibili e più facili da cucinare, questi cibi vengono spesso privati di sostanze nutritive importanti quali fibra, vitamine, sali minerali, acidi grassi essenziali. Inoltre per avere più sapore o durare più a lungo, vengono addizionati di additivi alimentari, zuccheri, grassi idrogenati e sale, il cui consumo andrebbe fortemente limitato.

Nel caso delle farine raffinate vengono allontanati in parte o del tutto gli strati esterni, la cosiddetta crusca, ed il germe, allo scopo di trattenere la parte più consistente del chicco: la mandorla amilifera, ricca di amido dalla cui macinazione si ottengono le farine e di conseguenza tutti i prodotti derivati. Con la raffinazione dei cereali quindi si perdono fibra, proteine, minerali e vitamine, acidi grassi e vari fitocomposti.

Un elevato consumo di cibi raffinati e ad alto contenuto calorico risulta strettamente correlato allo sviluppo di sovrappeso, obesità, diabete, patologie cardiovascolari e indirettamente anche il rischio di cancro per cui sovrappeso e obesità rappresentano un importante fattore di rischio.

Il WCRF, nelle ultime raccomandazioni in materia di dieta e cancro, ha ribadito l’importanza di evitarne il consumo, a favore invece di alimenti freschi e di stagione, ricchi di fibra e di molecole protettive per l’organismo.

 

26. Integratori alimentari e tumore: hanno reali benefici? Quali e quando possono essere assunti?

Secondo il Ministero della Salute gli integratori alimentari sono prodotti presentati in piccole unità di consumo come capsule, compresse, fialoidi e simili, a base di nutrienti o altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico, ideati e proposti per favorire il regolare svolgimento delle funzioni dell’organismo, senza alcuna finalità di cura.

Negli ultimi anni, in relazione al numero di formulazioni disponibili in commercio e alla loro composizione sono aumentate le motivazioni che inducono a ricorrere a questi prodotti: per dimagrire o favorire l’aumento della massa muscolare, per rinforzare le difese immunitarie, per contrastare le alterazioni del metabolismo osseo, per proteggere il sistema cardiovascolare, per contrastare l’invecchiamento, per compensare le carenze nutrizionali.Gli integratori alimentari però non possono e non devono essere considerati un’alternativa ad una dieta varia, sana e bilanciata. Nessun integratore può in alcun modo sostituire i normali alimenti.

Al contrario, sembra che i benefici di un frutto intero siano superiori a quelli di qualsiasi integratore: le sostanze contenute nel cibo infatti interagiscono fra loro determinando un effetto sinergico superiore alla somma delle singole parti.

In ambito oncologico, le ricerche sul ruolo degli integratori sono ancora in fieri. Si indaga sull’efficacia di prodotti per il trattamento della malnutrizione e della sarcopenia e sull’effetto di alcuni principi nutritivi per contrastare gli effetti collaterali delle terapie, ma gli studi sono solo agli inizi.

Una cosa è certa: i supplementi nutrizionali non sono indicati né per la prevenzione né per la cura del cancro. Attenzione inoltre al fai da te: alcune sostanze contenute in essi possono interagire con i farmaci chemioterapici e un loro inadeguato impiego può determinare anche conseguenze spiacevoli per la salute. Prima dell’utilizzo quindi è fondamentale consultare sempre il proprio oncologo.

 

27. Il consumo di proteine aumenta il rischio di tumore?

No, un consumo equilibrato di proteine non aumenta il rischio di cancro. La quantità giornaliera raccomandata dalla SINU sia per gli uomini che per le donne adulte in buona salute è di 0,9 gr/kg. È importante inoltre variare nell’arco della settimana le varie fonti proteiche prediligendo quelle vegetali.

Ecco qualche consiglio pratico per un consumo salutare di proteine:

  • Consuma il pesce, in particolare pesce azzurro di piccola taglia, importante fonte di grassi essenziali, 3 volte alla settimana.
  • I legumi rappresentano un’ottima fonte proteica ricca di fibra. Uniscili ad una porzione di cereali in freschi piatti unici o in calde zuppe, almeno 3-5 volte alla settimana.
  • Altre fonti proteiche, da consumare ognuna max 2 volte alla settimana, possono essere la carne bianca (pollo, tacchino, coniglio), le uova e i formaggi freschi e magri.
  • Limita il consumo di carne rossa (manzo, maiale, agnello) ed evita i salumi e gli insaccati.

 

28. Esiste una relazione tra pesticidi negli alimenti e tumore?

I pesticidi possono contenere diverse sostanze potenzialmente pericolose per l’uomo, come ad esempio il benzene e l’arsenico, classificati dallo IARC come “cancerogeno per l’uomo” o il glifosato, il palathion, il diazinone e il malatione definiti come “probabili cancerogeni per l’uomo”.

Il glifosato, ad esempio, un erbicida molto diffuso in agricoltura, è oggetto di studi scientifici da molti anni, ma i risultati ottenuti appaiono discordanti. Sembra essere associato ad un lieve aumento del rischio di malattie oncologiche tra gli agricoltori esposti per lavoro a questa sostanza.L’EFSA, l’OMS e la FAO hanno espresso recentemente giudizi rassicuranti a riguardo, applicando comunque misure di cautela, come la valutazione dei residui di glifosato nei cibi e il divieto di utilizzarlo in aeree densamente popolate. Non è quindi vietato l’uso, ma sono stati istituiti limiti e controlli nell’attesa di ulteriori studi.

Nell’ultimo rapporto dell’EFSA sulla presenza di composti chimici estranei nei cibi, il 97,4% degli alimenti di origine vegetale presenta valori entro i limiti di sicurezza. Esistono alimenti più esposti alla contaminazione di arsenico, ma il pericolo rappresenta un’eccezione piuttosto che la regola, grazie ai numerosi controlli effettuati sui prodotti. Adottare una dieta varia e lavare accuratamente gli alimenti consente di ridurre l’esposizione ai contaminanti.

 

29. Esiste una relazione tra qualità dell’acqua potabile e tumore?

Ad oggi non ci sono dimostrazioni che le sostanze chimiche presenti nell’acqua potabile, nelle basse concentrazioni stabilite dalla legge, siano cancerogene. La relazione tra qualità dell’acqua potabile e tumori dipende infatti dalla concentrazione di agenti di rischio chimico in essa contenuti, quali ad esempio arsenico, piombo, mercurio, rame, cromo, nitrati ecc.

La presenza di agenti chimici al di sopra dei limiti di sicurezza nelle acque destinate al consumo umano si associa ad un potenziale rischio di malattie cronico-degenerative, in primo luogo le patologie tumorali.  All’esposizione cronica all’arsenico specialmente sono associate diverse forme tumorali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proposto come valore limite per l’acqua potabile la concentrazione di arsenico di 0,01 mg/litro. Anche per le altre sostanze sono stati stabiliti dei valori limite da rispettare.La pericolosità dipende quindi non solo dalla natura della sostanza contaminante ma anche dalla dose di esposizione, dalla via di esposizione e dal tempo di esposizione. L’acqua dei nostri rubinetti è sicura perché sottoposta continuamente a numerosi e frequenti controlli che garantiscono qualità e sicurezza da un punto di vista sia chimico che microbiologico. Gli esperti quindi affermano che non è necessario utilizzare filtri di depurazione dell’acqua per l’eliminazione di contaminanti, come ad esempio i nitrati. Al contrario l’utilizzo di filtri può talvolta impoverire le acque dei sali minerali fondamentali per il nostro organismo.

 

30. Quali sono i reali benefici di un’alimentazione a base di prodotti biologici?

Gli alimenti biologici seguono processi produttivi di coltivazione e raccolta che non prevedono l’utilizzo di pesticidi chimici, fertilizzanti sintetici, OGM, antibiotici e ammettono pesticidi di origine naturale e organica in grado di migliorare la resistenza alle piante, nel rispetto dell’agrosistema e dell’ambiente.

Gli studi condotti per analizzare i benefici dell’agricoltura biologica e le differenze con quella convenzionale mostrano risposte contrastanti. Qualche ricerca ha evidenziato che frutta e verdura biologiche siano più ricche di micronutrienti, ma altri dati mostrano che le variazioni negli apporti nutritivi non sono rilevanti dal punto di vista della salute. Senza dubbio è da scartare la convinzione molto diffusa negli ultimi anni che tutto ciò che non è biologico sia più pericoloso. Piuttosto le indagini che evidenziano il valore protettivo di frutta e verdura, anche contro i tumori, riguardano prodotti dell’agricoltura tradizionale. I prodotti biologici possono essere più gustosi, la loro produzione ha un minore impatto sull’ambiente e l’introito di fitofarmaci risulta quasi nullo. L’uso di prodotti biologici può rappresentare una scelta virtuosa per ragioni di ecosostenibilità, ma dal punto di vista scientifico mancano ancora risposte sufficienti per promuovere il bio per la salute a discapito dei prodotti convenzionali.

 

31. Quali alimenti svolgono un’azione antiinfiammatoria?

Esistono alimenti che possono contribuire alla regolazione dei processi pro-infiammatori che a lungo andare possono condurre allo sviluppo di malattie croniche. Si tratta essenzialmente di cibi di origine vegetale, tipici della Dieta Mediterranea.

Aglio, cereali integrali, erbe aromatiche, frutta fresca, frutta secca, legumi, olio d’oliva, olio di semi, semi oleosi, verdura sono accomunati dalla presenza di particolari sostanze con azione benefica, quali gli acidi grassi insaturi, i fitocomposti, come carotenoidi, polifenoliglucosinolati, fitosteroli e vitamine. I cereali integrali ad esempio, conservando tutte le parti del chicco, forniscono vitamina E e del gruppo B, sali minerali, fibra e acidi alfa-linoleici. Le erbe aromatiche apportano carotenoidi, come la luteina e il betacarotene del basilico e del prezzemolo, i polifenoli, come la quercetina dell’origano. Frutta fresca e verdura forniscono vitamine, come la vitamina C contenuta nei kiwi e negli agrumi, i polifenoli, come le antocianine dei frutti blu-viola, i carotenoidi nei pomodori, nell’anguria, nella zucca e nelle carote. Il pesce azzurro, le noci, i semi di lino sono ricchi di acidi grassi omega-3, che aiutano a contrastare l’infiammazione.

 

32. Esiste una relazione tra additivi alimentari e tumori?

Ad oggi la maggior parte degli additivi alimentari utilizzati dall’industria non costituisce un pericolo per la salute umana. Non ci sono dati infatti sulla relazione tra sviluppo di tumori e consumo di additivi in quantità limitate, ad eccezione dei nitrati e dei nitriti. Questi vengono utilizzati come conservanti in molti prodotti in scatola e nelle carni lavorate. Vengono aggiunti agli alimenti per conservarli e contribuiscono ad ostacolare la crescita di microrganismi nocivi.

Lo IARC ha classificato i nitriti e i nitrati come probabilmente cancerogeni per gli esseri umani (Gruppo 2A). Di per sé non sono cancerogeni, si trovano infatti naturalmente in diversi alimenti, tra cui le verdure e nell’acqua potabile, ma a causa dell’azione del metabolismo e attraverso la cottura ad alte temperature vengono convertiti in N-nitrosammine, composti considerati invece cancerogeni. Esiste comunque un limite massimo di nitriti ammissibile per la legge italiana, ovvero 150 mg per kg di prodotto alimentare, quantità minima considerata innocua per la salute.Gli esperti dell’Autorità per la Sicurezza Alimentare (EFSA) hanno stimato che l’esposizione dei consumatori al nitrato proveniente esclusivamente da additivi alimentari è inferiore al 5% dell’esposizione complessiva al nitrato negli alimenti, e non supera i livelli di sicurezza. Tuttavia, se si considerano tutte le fonti di nitrato alimentare (additivo alimentare, presenza naturale negli alimenti e contaminanti ambientali), il livello di sicurezza può essere superato da individui con esposizione da media ad alta.

Sulla base delle evidenze disponibili, gli esperti dell’EFSA hanno concluso che gli attuali livelli di sicurezza per nitriti e nitrati aggiunti agli alimenti tutelano a sufficienza i consumatori. È importante quindi avere un’alimentazione varia ed equilibrata per non avere un’esposizione eccessiva ai prodotti conservati.

 

33. Esistono alimenti in grado di contribuire all’eliminazione di tossine dopo chemioterapia? Sono utili le diete detox?

Non ci sono dati che mostrano la capacità di specifici alimenti di eliminare le tossine dopo chemioterapia. Il nostro organismo possiede infatti naturalmente organi come fegato, reni, intestino e pelle, deputati a metabolizzare continuamente sostanze tossiche e di scarto.

Non è necessario quindi intraprendere regimi dietetici particolari dopo la chemioterapia. Le famose diete “detox” non hanno alcun fondamento scientifico. Al contrario si tratta di regimi alimentari ipocalorici e sbilanciati, basati spesso sul consumo di sostituti del pasto o altri rimedi alternativi non sempre salutari.Si tratta più di un mito commerciale che di una realtà provata e molte delle loro promesse sono esagerate, non basate su dati scientifici, e i benefici di breve durata. Anche prodotti a base di vegetali ed erbe possono avere seri effetti collaterali e talvolta interferire con le terapie.

Molti trattamenti detox contengono agenti diuretici e/o lassativi, volti ad aumentare l’eliminazione di acqua e sali minerali, rischiando l’eccessiva disidratazione e indebolendo ulteriormente l’organismo del paziente oncologico, che in seguito a terapia, risulta molto fragile.

Per ridurre la tossicità dei farmaci e contrastare gli effetti avversi, gli esperti suggeriscono di seguire una dieta sana, varia e bilanciata, basata prevalentemente sul consumo di alimenti di origine vegetale, come legumi, cereali integrali, frutta, verdura, frutta secca, alternando il più possibile le fonti proteiche degli alimenti e utilizzando metodi di cottura sani.

In ogni caso è opportuno sempre rivolgersi al proprio oncologo o nutrizionista per indicazioni nutrizionali personalizzate, specifiche per ogni individuo.

 

34. Esiste una relazione tra OGM e tumore?

No, non esistono dati certi che confermino la relazione tra OGM e tumore. Il termine OGM fa riferimento ad organismi non umani modificati attraverso l’ingegneria genetica, la scienza che utilizza tecniche volte ad inserire, togliere o modificare porzioni di DNA, il materiale genetico presente in tutte le cellule degli organismi viventi.

Negli OGM solo una piccola parte del corredo cromosomico dell’organismo viene modificata in maniera mirata, precisa ed efficiente, mentre il resto del genoma rimane invariato.Gli studi condotti finora hanno dimostrato che gli OGM non hanno un impatto sulla salute umana diverso da quello degli analoghi prodotti non OGM. Essi sono sicuri almeno quanto i prodotti tradizionali. Le ricerche che hanno evidenziato gli effetti dannosi di questi prodotti infatti mostrano risultati parziali e quindi poco attendibili.

A differenza degli alimenti convenzionali, gli OGM commercializzati sono sottoposti a studi e a rigidi controlli per verificare l’assenza di effetti collaterali per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Non si può parlare di rischio zero per nessun alimento, sia esso OGM o meno.

 

35. Che ruolo ha la vitamina D nella prevenzione?

Il ruolo della vitamina D nella prevenzione del cancro è ancora oggetto di studio. I dati sulla sua potenziale attività in grado di prevenire o rallentare lo sviluppo dei tumori sono ancora insufficienti.

Le ricerche sul ruolo protettivo della vitamina D contro il tumore della pelle nelle popolazioni più esposte al sole hanno fornito risultati incerti. Secondo lo studio europeo EPIC le persone con più alti livelli di questa vitamina nel sangue hanno un rischio di cancro al colon inferiore di circa il 40% rispetto a chi invece ne è carente.L’assunzione di supplementi a base di vitamina D non sembra però conferire effetti protettivi. Probabilmente quindi il rischio minore non sarebbe associato agli alti livelli di questa vitamina, ma piuttosto ad abitudini sane, in grado di proteggere l’individuo dal cancro.

Gli alimenti con maggior contenuto di vitamina D sono il pesce, le uova e il fegato. In parte questa vitamina si forma nella pelle in seguito all’esposizione ai raggi UVB. È ancora da chiarire se gli effetti benefici di questo micronutriente siano attribuibili alla molecola stessa o piuttosto siano indice di uno stile di vita più sano, basato su un’alimentazione corretta e su un’adeguata quantità di tempo trascorsa all’aria aperta, associati solitamente a maggior attività fisica e al normopeso.

In attesa di ulteriori studi volti a chiarire il suo ruolo protettivo, gli esperti sostengono che per coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina D è sufficiente trascorrere più tempo all’aria aperta e adottare una dieta varia.

spigola in agrodolce
Spigola in agrodolce

 

Chef Stefano Di Gennaro
Chef Stefano Di Gennaro
Ristorante Quintessenza di Trani membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Di Gennaro per la realizzazione della spigola in agrodolce, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Gluten free, Dairy Free Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 40 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 tranci di spigola da 130/150 grammi l’uno;
  • succo di limone;
  • rapa rossa;
  • carota;
  • cavolfiore;
  • peperone rosso;
  • peperone giallo;
  • cipolla rossa;
  • sciroppo agrodolce (100g aceto bianco, 100g acqua, 100g zucchero)
  • olio E.V.O. q.b.;

 

Procedimento

  1. Realizzare lo sciroppo agrodolce unendo i tre ingredienti, portare a bollore facendo sciogliere lo zucchero;
  2. Sbollentare le verdure singolarmente, raffreddarle in acqua e ghiaccio;
  3. Scolarle, versando successivamente lo sciroppo agrodolce ancora caldo;
  4. Cuocere a vapore i tranci di spigola per circa 10 minuti a 65°C, condire con un’emulsione di olio, miele ed aceto.

 

Impiattamento

Servire la spigola sistemando a proprio piacimento le verdure in agrodolce.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, perdita di peso.

 

FBO per te: Protagonista di questa ricetta è la spigola, un pesce che non spicca per particolari caratteristiche nutrizionali ma che può far parte delle 3 porzioni settimanali di questa categoria di alimenti. Infatti, si adatta bene anche al consumo di chi non ama particolarmente il pesce. La spigola non ha un sapore ben definito, pertanto via libera a condimenti e preparazioni dai sapori decisi.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della spigola in agrodolce (utile in caso di alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su spigola, limone, rapa rossa, carota, cavolfiore, peperone, cipollaolio EVO

parmigiana di melanzane
Parmigiana di Melanzane

 

Chef Federico Pettenuzzo
Ristorante La Favellina
membro JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 2 melanzane circa 600 g
  • 300 g pomodorini ciliegino
  • 1 burrata
  • 2 croste di parmigiano reggiano
  • Foglie di verbena
  • Foglie di basilico

 

Salsa melanzana

  • 380 g di ritagli di melanzana
  • 50 brodo vegetale
  • 40 tahina
  • 80 g Olio Evo
  • Sale qb

 

Procedimento

  • Farle raffreddare e tagliarle a scaloppe di circa 3 cm;
  • Fare un battuto con la burrata;
  • Sbollentare i pomodorini ciliegino in acqua bollente e raffreddarli;
  • Sbucciarli e tagliarli a metà eliminando i semi interni;
  • Fare un battuto con le falde di pomodoro ottenute e condirlo con sale;
  • Lasciarli riposare e poi metterli in un setaccio in modo da ottenere l’acqua di vegetazione;

 

Per la salsa melanzana

  • mettere tutti gli ingredienti in un mixer e frullare fino ad ottenere una salsa liscia;
  • mettere le croste di parmigiano per 45 secondi in microonde e farle soffiare;
  • grattugiarle con un micro plane;

 

Impiattamento

  • Scaldate in forno la scaloppa di melanzana per 5 minuti;
  • Adagiarla sul piatto e spalmare la salsa di melanzana sopra;
  • Accostare ad ambo i lati due cucchiaiate di burrata e di battuto di pomodoro, spolverare con il parmigiano soffiato e adagiare delle foglie di basilico;
  • A parte servire l’acqua di pomodoro con delle foglie di verbena e alcune gocce di olio evo;

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di peso, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: Questa ricetta vede come protagoniste le melanzane, vegetali che all’interno della loro buccia contengono le antocianine, fitocomposti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi con azione protettiva per il sistema cardiovascolare. Le melanzane presentano anche un buon contenuto di fibra e potassio che insieme contribuiscono anch’esse a proteggere il sistema cardiovascolare. Ciò è possibile grazie alla modulazione della pressione che esercita il potassio attenuando gli effetti del sodio e grazie al controllo dell’assorbimento del colesterolo attuato da parte della fibra a livello dell’intestino. Vi consigliamo, visto la presenza del parmigiano e della burrata, formaggi ricchi in sodio, un uso modesto e controllato del sale da aggiungere. Visto che anche l’utilizzo della tahina, della verbena e del basilico, regala sapidità alla preparazione.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su melanzane, pomodori, burrata, parmigiano reggiano, verbena, tahina,  basilico, olio EVO

hummus di sedano rapa alla curcuma con cruditè di verdure
Hummus di sedano rapa alla curcuma con crudité di Verdure

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare l’hummus di sedano rapa alla curcuma con cruditè di verdure, utile per contrastare la perdita di peso.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • ½ Sedano rapa
  • 1 Gambo di sedano
  • 3 Foglie di insalata belga
  • 1 Carota
  • 1 Finocchio
  • 2 Ravanelli
  • (altre verdure a piacere)
  • Curcuma in polvere q.b.
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

  1. Sbucciare il sedano rapa, lavarlo e tagliarlo a pezzetti;
  2. Portare a bollore dell’acqua dove cuocere il sedano rapa per 15 minuti circa;
  3. Lavare e tagliare le verdure a bastoncino;
  4. Quando il sedano rapa risulta morbido trasferirlo ancora caldo nel frullatore, aggiungere la curcuma e frullare;
  5. Trasferire il composto in una ciotola lasciare intiepidire;
  6. Distribuire le verdure aggiungendo alla fine un goccio di olio extravergine d’oliva.

 

Consigli: se avete poco tempo a disposizione potete pulire le verdure con anticipo e conservarle chiuse un sacchetto in frigorifero già pronte per l’uso. Se preferite, potete aggiungere anche dei semi di lino nella preparazione.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, secchezza della bocca gonfiore sottocutaneo/edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: il sedano, ricco in folati e vitamina C, è una verdura molto spesso utilizzata negli spuntini spezza-fame, per il suo elevato potere saziante.  Questa variante di hummus può essere ideale nel caso di una perdita importante di appetito ed utilizzabile anche come spuntino post terapia. Grazie alla sua consistenza e al suo potere dissetante può anche dare giovamento in caso di secchezza della bocca.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’hummus di sedano rapa alla curcuma con cruditè di verdure (perdita peso)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su sedano, insalata, carota, finocchio, ravanelli, curcuma, olio EVO,

sperlano in umido con vakame
Sperlano in umido con Wakame

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare lo sperlano in umido con wakame, utile in caso di perdita di peso.

 

Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40’

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Sperlano o latterino 450 g
  • Carote 50 g
  • Cipolla 30g
  • Uvetta chiara 10g
  • Pane da toast 30 g
  • Cavolo cinese 120g
  • Olio di cocco 15 g
  • Alghe WAKAME 120g
  • Sale 1 qb

 

Procedimento

  1. Pulire il pesce privandolo delle interiora, lasciandolo aperto a “farfalla”, grattugiare le carote, tagliare la cipolla fine, tagliare il cavolo cinese a “julienne”, l’uvetta chiara tagliarla finemente
  2. Alla fetta di pane da toast togliere i bordi e tostarla in una padella con 5 grammi di olio di cocco. Dovrà essere molto ben tostata, fatela raffreddare e poi passatela in un mixer.
  3. Spadellare con 10 grammi di olio di cocco le carote e la cipolla, aggiungere l’uvetta e 10 secondi dopo il cavolo/insalata cinese. Aggiungere 60 g di acqua e cuocere delicatamente per 5 minuti.
  4. In una pirofila posare il pesce, salare poco, cospargere con il pane tostato passato al mixer, aggiungere l’alga WAKAME e poi ricoprire con le verdure già stufate per 5 minuti.
  5. Cuocere in forno per 15 minuti a 200/210 °C avendo l’accortezza di coprire la pirofila con un leggero foglio di alluminio.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, perdita di peso.

 

FBO per te: Secondo le indicazioni del Piatto Sano, che rappresenta la composizione ideale di un pasto, le proteine dovrebbero essere presenti per un quarto. Gli alimenti che ne sono fonte sono numerosi, legumi, carne, uova, formaggi e pesce. Proprio in quest’ultima categoria rientra l’ingrediente principe di questa ricetta, lo sperlano. Questa ricetta porta in tavola il pesce in una maniera del tutto originale!

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dello sperlano in umido con wakame (in caso di perdita di peso)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su sperlano o latterino, carote, cipolla, uvetta, pane, cavolo, olio di cocco, alghe Wakame

sperlano in umido con vakame
Sperlano in umido con Wakame

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare lo sperlano in umido con wakame, utile in caso di perdita di appetito.

 

Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40’

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Sperlano o latterino 450 g
  • Carote 50 g
  • Cipolla 30g
  • Uvetta chiara 10g
  • Pane da toast 30 g
  • Cavolo cinese 120g
  • Olio di cocco 15 g
  • Alghe WAKAME 120g
  • Sale 1 qb

 

Procedimento

  1. Pulire il pesce privandolo delle interiora, lasciandolo aperto a “farfalla”, grattugiare le carote, tagliare la cipolla fine, tagliare il cavolo cinese a “julienne”, l’uvetta chiara tagliarla finemente
  2. Alla fetta di pane da toast togliere i bordi e tostarla in una padella con 5 grammi di olio di cocco. Dovrà essere molto ben tostata, fatela raffreddare e poi passatela in un mixer.
  3. Spadellare con 10 grammi di olio di cocco le carote e la cipolla, aggiungere l’uvetta e 10 secondi dopo il cavolo/insalata cinese. Aggiungere 60 g di acqua e cuocere delicatamente per 5 minuti.
  4. In una pirofila posare il pesce, salare poco, cospargere con il pane tostato passato al mixer, aggiungere l’alga WAKAME e poi ricoprire con le verdure già stufate per 5 minuti.
  5. Cuocere in forno per 15 minuti a 200/210 °C avendo l’accortezza di coprire la pirofila con un leggero foglio di alluminio.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, perdita di peso.

 

FBO per te: Secondo le indicazioni del Piatto Sano, che rappresenta la composizione ideale di un pasto, le proteine dovrebbero essere presenti per un quarto. Gli alimenti che ne sono fonte sono numerosi, legumi, carne, uova, formaggi e pesce. Proprio in quest’ultima categoria rientra l’ingrediente principe di questa ricetta, lo sperlano. Questa ricetta porta in tavola il pesce in una maniera del tutto originale!

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dello sperlano in umido con wakame (in caso di perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su sperlano o latterino, carote, cipolla, uvetta, pane, cavolo, olio di cocco, alghe Wakame

insalata di spinaci e tofu
Insalata di spinaci e tofu

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare l’insalata di spinaci e tofu, utile in caso di costipazione (o stipsi fisiologica e non meccanica).

 

Gluten free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • Spinaci giovani freschi puliti g 25
  • Tofu biologico 100% vegan g 40
  • Olio di semi di Cartamo g 10
  • Yogurt al mango g 15
  • Sale qb

 

Procedimento

  1. “Intiepidire” il tofu e coprirlo con 5 g di olio di cartamo, aspettare che si raffreddi quindi tagliarlo a bastoncini.
  2. Nel piatto sistemare gli spinaci, il tofu, condire con yogurt al mango, olio di semi di Cartamo e sale.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di perdita di appetito, perdita di peso, anemia, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Un’ insalata veloce tutta invernale, da utilizzare come contorno o da condividere come antipasto in compagnia. Il tofu, è un alimento ricco di proteine e, come la soia da cui deriva, possiede una buona composizione in amminoacidi essenziali, ricco anche di calcio e ferro, di cui si può facilmente aumentare la biodisponibilità consumando nello stesso pasto alimenti ricchi di vitamina C come agrumi, kiwi o peperoncino fresco. Per completare il piatto consigliamo una porzione di cereali integrali.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalata di spinaci e tofu (costipazione)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su spinaci, tofu, yogurt, olio di semi

insalata di spinaci e tofu
Insalata di spinaci e tofu

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare l’insalata di spinaci e tofu, utile in caso di anemia.

 

Gluten free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • Spinaci giovani freschi puliti g 25
  • Tofu biologico 100% vegan g 40
  • Olio di semi di Cartamo g 10
  • Yogurt al mango g 15
  • Sale qb

 

Procedimento

  1. “Intiepidire” il tofu e coprirlo con 5 g di olio di cartamo, aspettare che si raffreddi quindi tagliarlo a bastoncini.
  2. Nel piatto sistemare gli spinaci, il tofu, condire con yogurt al mango, olio di semi di Cartamo e sale.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di perdita di appetito, perdita di peso, anemia, stipsi fisiologica e non meccanica.

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FBO per te: Un’ insalata veloce tutta invernale, da utilizzare come contorno o da condividere come antipasto in compagnia. Il tofu, è un alimento ricco di proteine e, come la soia da cui deriva, possiede una buona composizione in amminoacidi essenziali, ricco anche di calcio e ferro, di cui si può facilmente aumentare la biodisponibilità consumando nello stesso pasto alimenti ricchi di vitamina C come agrumi, kiwi o peperoncino fresco. Per completare il piatto consigliamo una porzione di cereali integrali.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalata di spinaci e tofu (anemia)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su spinaci, tofu, yogurt, olio di semi

insalata di spinaci e tofu
Insalata di spinaci e tofu

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare l’insalata di spinaci e tofu, utile in caso di perdita di peso.

 

Gluten free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • Spinaci giovani freschi puliti g 25
  • Tofu biologico 100% vegan g 40
  • Olio di semi di Cartamo g 10
  • Yogurt al mango g 15
  • Sale qb

 

Procedimento

  1. “Intiepidire” il tofu e coprirlo con 5 g di olio di cartamo, aspettare che si raffreddi quindi tagliarlo a bastoncini.
  2. Nel piatto sistemare gli spinaci, il tofu, condire con yogurt al mango, olio di semi di Cartamo e sale.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di perdita di appetito, perdita di peso, anemia, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Un’ insalata veloce tutta invernale, da utilizzare come contorno o da condividere come antipasto in compagnia. Il tofu, è un alimento ricco di proteine e, come la soia da cui deriva, possiede una buona composizione in amminoacidi essenziali, ricco anche di calcio e ferro, di cui si può facilmente aumentare la biodisponibilità consumando nello stesso pasto alimenti ricchi di vitamina C come agrumi, kiwi o peperoncino fresco. Per completare il piatto consigliamo una porzione di cereali integrali.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalata di spinaci e tofu (perdita di peso)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su spinaci, tofu, yogurt, olio di semi

insalata di spinaci e tofu
Insalata di spinaci e tofu

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare l’insalata di spinaci e tofu, utile in caso di perdita di appetito.

 

Gluten free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • Spinaci giovani freschi puliti g 25
  • Tofu biologico 100% vegan g 40
  • Olio di semi di Cartamo g 10
  • Yogurt al mango g 15
  • Sale qb

 

Procedimento

  1. “Intiepidire” il tofu e coprirlo con 5 g di olio di cartamo, aspettare che si raffreddi quindi tagliarlo a bastoncini.
  2. Nel piatto sistemare gli spinaci, il tofu, condire con yogurt al mango, olio di semi di Cartamo e sale.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di perdita di appetito, perdita di peso, anemia, stipsi fisiologica e non meccanica.

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FBO per te: Un’ insalata veloce tutta invernale, da utilizzare come contorno o da condividere come antipasto in compagnia. Il tofu, è un alimento ricco di proteine e, come la soia da cui deriva, possiede una buona composizione in amminoacidi essenziali, ricco anche di calcio e ferro, di cui si può facilmente aumentare la biodisponibilità consumando nello stesso pasto alimenti ricchi di vitamina C come agrumi, kiwi o peperoncino fresco. Per completare il piatto consigliamo una porzione di cereali integrali.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalata di spinaci e tofu (perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su spinaci, tofu, yogurt, olio di semi

crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona
Crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare la crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona, utile in caso di costipazione o stipsi (fisiologica e non meccanica).

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 20’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • Broccoli freschi puliti g 80
  • Sedano di Verona g 80
  • Bevanda alle nocciole e noci Pekan g 400
  • Datteri morbidi g 11
  • Sale qb

 

Procedimento

  1. Nella bevanda alle nocciole e noci Pekan mettere a bollire i broccoli con il sedano tagliato a pezzettini. Fare bollire per 10 minuti. Aggiungere sale. Passare il tutto con il mixer ottenendo una crema molto morbida e densa.
  2. Tagliare i datteri morbidi a listerelle e metterli a bagno per 3 minuti in acqua bollente (perdono leggermente lo zucchero).
  3. Riempire una ciotola con la crema, sistemare i datteri sopra.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, perdita di peso, stomatiti, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Protagonisti di questa crema sono broccoli e sedano, entrambi alimenti con interessanti proprietà nutrizionali. I broccoli, oltre ad avere un ottimo quantitativo di vitamina C, contengono delle molecole chiamate glucosinolati, fitocomposti molto studiati per il loro potenziale ruolo nella prevenzione di diverse forme tumorali. Una cottura rapida, inferiore ai 10 minuti, come nel caso di questa ricetta, consente di evitare perdite eccessive sia di vitamina C che di questi preziosi composti. Il sedano è un ortaggio ricco di micronutrienti: innanzitutto di potassio, minerale che contribuisce al controllo della pressione sanguigna contrastando l’azione ipertensiva del sodio.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona (costipazione o stipsi)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su broccoli, sedano, noce Pecan, datteri

crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona
Crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare la crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona, utile in caso di stomatite.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 20’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • Broccoli freschi puliti g 80
  • Sedano di Verona g 80
  • Bevanda alle nocciole e noci Pekan g 400
  • Datteri morbidi g 11
  • Sale qb

 

Procedimento

  1. Nella bevanda alle nocciole e noci Pekan mettere a bollire i broccoli con il sedano tagliato a pezzettini. Fare bollire per 10 minuti. Aggiungere sale. Passare il tutto con il mixer ottenendo una crema molto morbida e densa.
  2. Tagliare i datteri morbidi a listerelle e metterli a bagno per 3 minuti in acqua bollente (perdono leggermente lo zucchero).
  3. Riempire una ciotola con la crema, sistemare i datteri sopra.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, perdita di peso, stomatiti, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Protagonisti di questa crema sono broccoli e sedano, entrambi alimenti con interessanti proprietà nutrizionali. I broccoli, oltre ad avere un ottimo quantitativo di vitamina C, contengono delle molecole chiamate glucosinolati, fitocomposti molto studiati per il loro potenziale ruolo nella prevenzione di diverse forme tumorali. Una cottura rapida, inferiore ai 10 minuti, come nel caso di questa ricetta, consente di evitare perdite eccessive sia di vitamina C che di questi preziosi composti. Il sedano è un ortaggio ricco di micronutrienti: innanzitutto di potassio, minerale che contribuisce al controllo della pressione sanguigna contrastando l’azione ipertensiva del sodio.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona (stomatite)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su broccoli, sedano, noce Pecan, datteri

crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona
Crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare la crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona, utile per contrastare la perdita di peso.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 20’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • Broccoli freschi puliti g 80
  • Sedano di Verona g 80
  • Bevanda alle nocciole e noci Pekan g 400
  • Datteri morbidi g 11
  • Sale qb

 

Procedimento

  1. Nella bevanda alle nocciole e noci Pekan mettere a bollire i broccoli con il sedano tagliato a pezzettini. Fare bollire per 10 minuti. Aggiungere sale. Passare il tutto con il mixer ottenendo una crema molto morbida e densa.
  2. Tagliare i datteri morbidi a listerelle e metterli a bagno per 3 minuti in acqua bollente (perdono leggermente lo zucchero).
  3. Riempire una ciotola con la crema, sistemare i datteri sopra.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, perdita di peso, stomatiti, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Protagonisti di questa crema sono broccoli e sedano, entrambi alimenti con interessanti proprietà nutrizionali. I broccoli, oltre ad avere un ottimo quantitativo di vitamina C, contengono delle molecole chiamate glucosinolati, fitocomposti molto studiati per il loro potenziale ruolo nella prevenzione di diverse forme tumorali. Una cottura rapida, inferiore ai 10 minuti, come nel caso di questa ricetta, consente di evitare perdite eccessive sia di vitamina C che di questi preziosi composti. Il sedano è un ortaggio ricco di micronutrienti: innanzitutto di potassio, minerale che contribuisce al controllo della pressione sanguigna contrastando l’azione ipertensiva del sodio.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona (perdita di peso)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su broccoli, sedano, noce Pecan, datteri

crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona
Crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare la crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona, utile per contrastare la perdita di appetito.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 20’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • Broccoli freschi puliti g 80
  • Sedano di Verona g 80
  • Bevanda alle nocciole e noci Pekan g 400
  • Datteri morbidi g 11
  • Sale qb

 

Procedimento

  1. Nella bevanda alle nocciole e noci Pekan mettere a bollire i broccoli con il sedano tagliato a pezzettini. Fare bollire per 10 minuti. Aggiungere sale. Passare il tutto con il mixer ottenendo una crema molto morbida e densa.
  2. Tagliare i datteri morbidi a listerelle e metterli a bagno per 3 minuti in acqua bollente (perdono leggermente lo zucchero).
  3. Riempire una ciotola con la crema, sistemare i datteri sopra.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, perdita di peso, stomatiti, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Protagonisti di questa crema sono broccoli e sedano, entrambi alimenti con interessanti proprietà nutrizionali. I broccoli, oltre ad avere un ottimo quantitativo di vitamina C, contengono delle molecole chiamate glucosinolati, fitocomposti molto studiati per il loro potenziale ruolo nella prevenzione di diverse forme tumorali. Una cottura rapida, inferiore ai 10 minuti, come nel caso di questa ricetta, consente di evitare perdite eccessive sia di vitamina C che di questi preziosi composti. Il sedano è un ortaggio ricco di micronutrienti: innanzitutto di potassio, minerale che contribuisce al controllo della pressione sanguigna contrastando l’azione ipertensiva del sodio.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema mezzadolce di broccoli e sedano di Verona (perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su broccoli, sedano, noce Pecan, datteri

Mungo Salad -Insalata con Mungo, rapa rossa, cavolo-rapa e fichi al miele
Mungo Salad

 

la ricetta per realizzare la Mungo Salad, ovvero l’Insalata con Mungo, rapa rossa, cavolo-rapa e fichi al miele, utile in caso di costipazione (o stipsi).

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 h e mezza

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 60 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Fagioli mungo 200 g
  • Cavolo-rapa 150g
  • Barbabietola rossa bio, giovane, cruda 200g
  • Miele 8g
  • Olio di burro 15g
  • Fico nero 45g
  • Aglio pulito 10g
  • Rosmarino fresco 8 g
  • Peperoncino fresco 4 g
  • Sale intero non raffinato 5g
  • Olio di semi di girasole non raffinato 30 g
  • Olio di lino 5 g

 

Procedimento

  1. Mettere a bollire i fagioli mungo in acqua fredda non salata, salare negli ultimi 5 minuti di cottura.
    Il tempo di cottura normalmente è di circa 15 minuti ma per l’insalata si consiglia di cuocere per 25 minuti (stracotti è meglio).
  2. Condire il Mungo con olio di semi di girasole non raffinato
  3. Cuocere la rapa in forno avvolta con aglio, rosmarino e sale integrale. Cuocere per 1 ora a 180 gradi.
  4. Pelare, tagliare a bastoncini e condire con olio di lino.
  5. Lavare il cavolo-rapa, togliere le parti brutte della pelle ma non pelarlo totalmente, tagliarlo a bastoncino e condirlo con olio di semi di girasole non raffinato.
  6. Tagliare i fichi neri a fette senza sbucciarli, passarli in padella velocemente con olio di cocco e miele.
    (nota “passarli in padella velocemente” non significa friggerli ma tenerli per pochi secondi nel condimento caldo senza aspettare la reazione di imbrunimento enzimatico o Maillard).
    In pratica il miele scaldato nell’olio di cocco deve entrare in contatto con i fichi per pochi secondi.
  7. Far riposare le fettine di fico passate in padella su un piattino lasciando sgocciolare l’olio di cocco.
  8. Assemblare il piatto a proprio piacimento

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Più conosciuta come soia verde, il fagiolo mungo è un legume dalle proprietà eccellenti, molto diffuso nella cucina orientale.

La soia si classifica al primo posto tra i legumi sia per il suo contenuto proteico sia per la composizione di aminoacidi essenziali. Si differenzia dalle altre leguminose per la quantità di lipidi. Apparentemente troppi, i grassi della soia fanno parte della classe dei buoni: gli insaturi. Sono presenti in buone quantità molecole in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, i fitosteroli. Attività accentuata anche grazie al suo contenuto di fibra. La quantità di ferro è notevole per essere una fonte vegetale e la presenza di peperoncino fresco lo rende maggiormente disponibile.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della mungo salad (costipazione o stipsi)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli mungo, rapa, barbabietola, miele, burro, fichi, aglio, rosmarino, peperoncino, olio di semi di girasole, olio di lino

Mungo Salad -Insalata con Mungo, rapa rossa, cavolo-rapa e fichi al miele
Mungo Salad

 

la ricetta per realizzare la Mungo Salad, ovvero l’Insalata con Mungo, rapa rossa, cavolo-rapa e fichi al miele, utile in caso di perdita di peso.

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 h e mezza

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 60 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Fagioli mungo 200 g
  • Cavolo-rapa 150g
  • Barbabietola rossa bio, giovane, cruda 200g
  • Miele 8g
  • Olio di burro 15g
  • Fico nero 45g
  • Aglio pulito 10g
  • Rosmarino fresco 8 g
  • Peperoncino fresco 4 g
  • Sale intero non raffinato 5g
  • Olio di semi di girasole non raffinato 30 g
  • Olio di lino 5 g

 

Procedimento

  1. Mettere a bollire i fagioli mungo in acqua fredda non salata, salare negli ultimi 5 minuti di cottura.
    Il tempo di cottura normalmente è di circa 15 minuti ma per l’insalata si consiglia di cuocere per 25 minuti (stracotti è meglio).
  2. Condire il Mungo con olio di semi di girasole non raffinato
  3. Cuocere la rapa in forno avvolta con aglio, rosmarino e sale integrale. Cuocere per 1 ora a 180 gradi.
  4. Pelare, tagliare a bastoncini e condire con olio di lino.
  5. Lavare il cavolo-rapa, togliere le parti brutte della pelle ma non pelarlo totalmente, tagliarlo a bastoncino e condirlo con olio di semi di girasole non raffinato.
  6. Tagliare i fichi neri a fette senza sbucciarli, passarli in padella velocemente con olio di cocco e miele.
    (nota “passarli in padella velocemente” non significa friggerli ma tenerli per pochi secondi nel condimento caldo senza aspettare la reazione di imbrunimento enzimatico o Maillard).
    In pratica il miele scaldato nell’olio di cocco deve entrare in contatto con i fichi per pochi secondi.
  7. Far riposare le fettine di fico passate in padella su un piattino lasciando sgocciolare l’olio di cocco.
  8. Assemblare il piatto a proprio piacimento.

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Più conosciuta come soia verde, il fagiolo mungo è un legume dalle proprietà eccellenti, molto diffuso nella cucina orientale.

La soia si classifica al primo posto tra i legumi sia per il suo contenuto proteico sia per la composizione di aminoacidi essenziali. Si differenzia dalle altre leguminose per la quantità di lipidi. Apparentemente troppi, i grassi della soia fanno parte della classe dei buoni: gli insaturi. Sono presenti in buone quantità molecole in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, i fitosteroli. Attività accentuata anche grazie al suo contenuto di fibra. La quantità di ferro è notevole per essere una fonte vegetale e la presenza di peperoncino fresco lo rende maggiormente disponibile.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della mungo salad (perdita di peso)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli mungo, rapa, barbabietola, miele, burro, fichi, aglio, rosmarino, peperoncino, olio di semi di girasole, olio di lino

Mungo Salad -Insalata con Mungo, rapa rossa, cavolo-rapa e fichi al miele
Mungo Salad

 

la ricetta per realizzare la Mungo Salad, ovvero l’Insalata con Mungo, rapa rossa, cavolo-rapa e fichi al miele, utile per contrastare la fatigue.

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 h e mezza

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 60 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Fagioli mungo 200 g
  • Cavolo-rapa 150g
  • Barbabietola rossa bio, giovane, cruda 200g
  • Miele 8g
  • Olio di burro 15g
  • Fico nero 45g
  • Aglio pulito 10g
  • Rosmarino fresco 8 g
  • Peperoncino fresco 4 g
  • Sale intero non raffinato 5g
  • Olio di semi di girasole non raffinato 30 g
  • Olio di lino 5 g

 

Procedimento

  1. Mettere a bollire i fagioli mungo in acqua fredda non salata, salare negli ultimi 5 minuti di cottura.
    Il tempo di cottura normalmente è di circa 15 minuti ma per l’insalata si consiglia di cuocere per 25 minuti (stracotti è meglio).
  2. Condire il Mungo con olio di semi di girasole non raffinato
  3. Cuocere la rapa in forno avvolta con aglio, rosmarino e sale integrale. Cuocere per 1 ora a 180 gradi.
  4. Pelare, tagliare a bastoncini e condire con olio di lino.
  5. Lavare il cavolo-rapa, togliere le parti brutte della pelle ma non pelarlo totalmente, tagliarlo a bastoncino e condirlo con olio di semi di girasole non raffinato.
  6. Tagliare i fichi neri a fette senza sbucciarli, passarli in padella velocemente con olio di cocco e miele.
    (nota “passarli in padella velocemente” non significa friggerli ma tenerli per pochi secondi nel condimento caldo senza aspettare la reazione di imbrunimento enzimatico o Maillard).
    In pratica il miele scaldato nell’olio di cocco deve entrare in contatto con i fichi per pochi secondi.
  7. Far riposare le fettine di fico passate in padella su un piattino lasciando sgocciolare l’olio di cocco.
  8. Assemblare il piatto a proprio piacimento.

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Più conosciuta come soia verde, il fagiolo mungo è un legume dalle proprietà eccellenti, molto diffuso nella cucina orientale.

La soia si classifica al primo posto tra i legumi sia per il suo contenuto proteico sia per la composizione di aminoacidi essenziali. Si differenzia dalle altre leguminose per la quantità di lipidi. Apparentemente troppi, i grassi della soia fanno parte della classe dei buoni: gli insaturi. Sono presenti in buone quantità molecole in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, i fitosteroli. Attività accentuata anche grazie al suo contenuto di fibra. La quantità di ferro è notevole per essere una fonte vegetale e la presenza di peperoncino fresco lo rende maggiormente disponibile.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della mungo salad (fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli mungo, rapa, barbabietola, miele, burro, fichi, aglio, rosmarino, peperoncino, olio di semi di girasole, olio di lino

Mungo Salad -Insalata con Mungo, rapa rossa, cavolo-rapa e fichi al miele
Mungo Salad

 

la ricetta per realizzare la Mungo Salad, ovvero l’Insalata con Mungo, rapa rossa, cavolo-rapa e fichi al miele, utile in caso di anemia.

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 h e mezza

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 60 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Fagioli mungo 200 g
  • Cavolo-rapa 150g
  • Barbabietola rossa bio, giovane, cruda 200g
  • Miele 8g
  • Olio di burro 15g
  • Fico nero 45g
  • Aglio pulito 10g
  • Rosmarino fresco 8 g
  • Peperoncino fresco 4 g
  • Sale intero non raffinato 5g
  • Olio di semi di girasole non raffinato 30 g
  • Olio di lino 5 g

 

Procedimento

  1. Mettere a bollire i fagioli mungo in acqua fredda non salata, salare negli ultimi 5 minuti di cottura.
    Il tempo di cottura normalmente è di circa 15 minuti ma per l’insalata si consiglia di cuocere per 25 minuti (stracotti è meglio).
  2. Condire il Mungo con olio di semi di girasole non raffinato
  3. Cuocere la rapa in forno avvolta con aglio, rosmarino e sale integrale. Cuocere per 1 ora a 180 gradi.
  4. Pelare, tagliare a bastoncini e condire con olio di lino.
  5. Lavare il cavolo-rapa, togliere le parti brutte della pelle ma non pelarlo totalmente, tagliarlo a bastoncino e condirlo con olio di semi di girasole non raffinato.
  6. Tagliare i fichi neri a fette senza sbucciarli, passarli in padella velocemente con olio di cocco e miele.
    (nota “passarli in padella velocemente” non significa friggerli ma tenerli per pochi secondi nel condimento caldo senza aspettare la reazione di imbrunimento enzimatico o Maillard).
    In pratica il miele scaldato nell’olio di cocco deve entrare in contatto con i fichi per pochi secondi.
  7. Far riposare le fettine di fico passate in padella su un piattino lasciando sgocciolare l’olio di cocco.
  8. Assemblare il piatto a proprio piacimento.

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Più conosciuta come soia verde, il fagiolo mungo è un legume dalle proprietà eccellenti, molto diffuso nella cucina orientale. La soia si classifica al primo posto tra i legumi sia per il suo contenuto proteico sia per la composizione di aminoacidi essenziali. Si differenzia dalle altre leguminose per la quantità di lipidi. Apparentemente troppi, i grassi della soia fanno parte della classe dei buoni: gli insaturi. Sono presenti in buone quantità molecole in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, i fitosteroli. Attività accentuata anche grazie al suo contenuto di fibra. La quantità di ferro è notevole per essere una fonte vegetale e la presenza di peperoncino fresco lo rende maggiormente disponibile.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della mungo salad (anemia)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli mungo, rapa, barbabietola, miele, burro, fichi, aglio, rosmarino, peperoncino, olio di semi di girasole, olio di lino

Mungo Salad -Insalata con Mungo, rapa rossa, cavolo-rapa e fichi al miele
Mungo Salad

 

la ricetta per realizzare la Mungo Salad, ovvero l’Insalata con Mungo, rapa rossa, cavolo-rapa e fichi al miele, utile in caso di perdita di appetito.

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 h e mezza

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 60 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Fagioli mungo 200 g
  • Cavolo-rapa 150g
  • Barbabietola rossa bio, giovane, cruda 200g
  • Miele 8g
  • Olio di burro 15g
  • Fico nero 45g
  • Aglio pulito 10g
  • Rosmarino fresco 8 g
  • Peperoncino fresco 4 g
  • Sale intero non raffinato 5g
  • Olio di semi di girasole non raffinato 30 g
  • Olio di lino 5 g

 

Procedimento

  1. Mettere a bollire i fagioli mungo in acqua fredda non salata, salare negli ultimi 5 minuti di cottura.
    Il tempo di cottura normalmente è di circa 15 minuti ma per l’insalata si consiglia di cuocere per 25 minuti (stracotti è meglio).
  2. Condire il Mungo con olio di semi di girasole non raffinato
  3. Cuocere la rapa in forno avvolta con aglio, rosmarino e sale integrale. Cuocere per 1 ora a 180 gradi.
  4. Pelare, tagliare a bastoncini e condire con olio di lino.
  5. Lavare il cavolo-rapa, togliere le parti brutte della pelle ma non pelarlo totalmente, tagliarlo a bastoncino e condirlo con olio di semi di girasole non raffinato.
  6. Tagliare i fichi neri a fette senza sbucciarli, passarli in padella velocemente con olio di cocco e miele.
    (nota “passarli in padella velocemente” non significa friggerli ma tenerli per pochi secondi nel condimento caldo senza aspettare la reazione di imbrunimento enzimatico o Maillard).
    In pratica il miele scaldato nell’olio di cocco deve entrare in contatto con i fichi per pochi secondi.
  7. Far riposare le fettine di fico passate in padella su un piattino lasciando sgocciolare l’olio di cocco.
  8. Assemblare il piatto a proprio piacimento.

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Più conosciuta come soia verde, il fagiolo mungo è un legume dalle proprietà eccellenti, molto diffuso nella cucina orientale.

La soia si classifica al primo posto tra i legumi sia per il suo contenuto proteico sia per la composizione di aminoacidi essenziali. Si differenzia dalle altre leguminose per la quantità di lipidi. Apparentemente troppi, i grassi della soia fanno parte della classe dei buoni: gli insaturi. Sono presenti in buone quantità molecole in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, i fitosteroli. Attività accentuata anche grazie al suo contenuto di fibra. La quantità di ferro è notevole per essere una fonte vegetale e la presenza di peperoncino fresco lo rende maggiormente disponibile.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della mungo salad (perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli mungo, rapa, barbabietola, miele, burro, fichi, aglio, rosmarino, peperoncino, olio di semi di girasole, olio di lino

fish-roll duet cashews- rollo di rombo e salmone
Fish-roll duet cashews

 

Rollo di rombo e salmone con anacardi tostati asparagi e olio di Lino

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 10 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Filetto di rombo 180 g
  • Filetto di salmone 180 g
  • Limone 50g
  • Arancia 100 g
  • Sedano 15 + 15 g
  • Sale integrale non raffinato 5g
  • Asparagi 200 g
  • Olio di cocco 10 g
  • Aglio 20g
  • Alloro 1g
  • Olio di lino 10g
  • Anacardi 80g

 

Procedimento

Marinare per almeno 20 minuti i piccoli filetti di rombo e di salmone con succo di limone, arancio, sedano, olio di lino e salare leggermente.

Spadellare metà degli anacardi con olio di cocco e dopo che si sono raffreddati sminuzzarli con il mixer aggiungendo l’altra metà non spadellata, ma senza l’olio di cocco usato per tostare ulteriormente gli anacardi stessi.

Spalmare gli anacardi sulle fettine di pesce. Arrotolare il pesce e cuocerlo a vapore nell’acqua dove precedentemente si è aggiunto alloro, pezzi di limone, sedano, pezzi di arancia e aglio. Cuocere al vapore anche gli asparagi.

La cottura del pesce varia a seconda della dimensione e dello spessore dei filetti di pesce e del Roll fatto; in generale comunque si cuoceranno da un minimo di 10 minuti a un massimo di 18/20 minuti. Condire gli asparagi con olio di lino.

Formare il piatto a piacere e decorare con ribes rosso e gocce di olio di lino.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Una maniera alternativa di cucinare pesce per stimolare gli appetiti più pigri. Un piatto al quale basterà accostare una fonte di cereali integrali per completarlo alla perfezione. Un’esplosione di sapori da provare!

 

Stampa pdf

 

Se vuoi saperne di più clicca su rombo, salmone, limone, arancia, sedano, asparagi, olio di cocco, aglio, alloro, olio di lino, anacardi

fish-roll duet cashews- rollo di rombo e salmone
Fish-roll duet cashews

 

Rollo di rombo e salmone con anacardi tostati asparagi e olio di Lino

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 10 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Filetto di rombo 180 g
  • Filetto di salmone 180 g
  • Limone 50g
  • Arancia 100 g
  • Sedano 15 + 15 g
  • Sale integrale non raffinato 5g
  • Asparagi 200 g
  • Olio di cocco 10 g
  • Aglio 20g
  • Alloro 1g
  • Olio di lino 10g
  • Anacardi 80g

 

Procedimento

Marinare per almeno 20 minuti i piccoli filetti di rombo e di salmone con succo di limone, arancio, sedano, olio di lino e salare leggermente.

Spadellare metà degli anacardi con olio di cocco e dopo che si sono raffreddati sminuzzarli con il mixer aggiungendo l’altra metà non spadellata, ma senza l’olio di cocco usato per tostare ulteriormente gli anacardi stessi.

Spalmare gli anacardi sulle fettine di pesce. Arrotolare il pesce e cuocerlo a vapore nell’acqua dove precedentemente si è aggiunto alloro, pezzi di limone, sedano, pezzi di arancia e aglio. Cuocere al vapore anche gli asparagi.

La cottura del pesce varia a seconda della dimensione e dello spessore dei filetti di pesce e del Roll fatto; in generale comunque si cuoceranno da un minimo di 10 minuti a un massimo di 18/20 minuti. Condire gli asparagi con olio di lino.

Formare il piatto a piacere e decorare con ribes rosso e gocce di olio di lino.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Una maniera alternativa di cucinare pesce per stimolare gli appetiti più pigri. Un piatto al quale basterà accostare una fonte di cereali integrali per completarlo alla perfezione. Un’esplosione di sapori da provare!

 

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Se vuoi saperne di più clicca su rombo, salmone, limone, arancia, sedano, asparagi, olio di cocco, aglio, alloro, olio di lino, anacardi

fish-roll duet cashews- rollo di rombo e salmone
Fish-roll duet cashews

 

Rollo di rombo e salmone con anacardi tostati asparagi e olio di Lino

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 10 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Filetto di rombo 180 g
  • Filetto di salmone 180 g
  • Limone 50g
  • Arancia 100 g
  • Sedano 15 + 15 g
  • Sale integrale non raffinato 5g
  • Asparagi 200 g
  • Olio di cocco 10 g
  • Aglio 20g
  • Alloro 1g
  • Olio di lino 10g
  • Anacardi 80g

 

Procedimento

Marinare per almeno 20 minuti i piccoli filetti di rombo e di salmone con succo di limone, arancio, sedano, olio di lino e salare leggermente.

Spadellare metà degli anacardi con olio di cocco e dopo che si sono raffreddati sminuzzarli con il mixer aggiungendo l’altra metà non spadellata, ma senza l’olio di cocco usato per tostare ulteriormente gli anacardi stessi.

Spalmare gli anacardi sulle fettine di pesce. Arrotolare il pesce e cuocerlo a vapore nell’acqua dove precedentemente si è aggiunto alloro, pezzi di limone, sedano, pezzi di arancia e aglio. Cuocere al vapore anche gli asparagi.

La cottura del pesce varia a seconda della dimensione e dello spessore dei filetti di pesce e del Roll fatto; in generale comunque si cuoceranno da un minimo di 10 minuti a un massimo di 18/20 minuti. Condire gli asparagi con olio di lino.

Formare il piatto a piacere e decorare con ribes rosso e gocce di olio di lino.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Una maniera alternativa di cucinare pesce per stimolare gli appetiti più pigri. Un piatto al quale basterà accostare una fonte di cereali integrali per completarlo alla perfezione. Un’esplosione di sapori da provare!

 

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Se vuoi saperne di più clicca su rombo, salmone, limone, arancia, sedano, asparagi, olio di cocco, aglio, alloro, olio di lino, anacardi

fish-roll duet cashews- rollo di rombo e salmone
Fish-roll duet cashews

 

Rollo di rombo e salmone con anacardi tostati asparagi e olio di Lino

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 10 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Filetto di rombo 180 g
  • Filetto di salmone 180 g
  • Limone 50g
  • Arancia 100 g
  • Sedano 15 + 15 g
  • Sale integrale non raffinato 5g
  • Asparagi 200 g
  • Olio di cocco 10 g
  • Aglio 20g
  • Alloro 1g
  • Olio di lino 10g
  • Anacardi 80g

 

Procedimento

Marinare per almeno 20 minuti i piccoli filetti di rombo e di salmone con succo di limone, arancio, sedano, olio di lino e salare leggermente.

Spadellare metà degli anacardi con olio di cocco e dopo che si sono raffreddati sminuzzarli con il mixer aggiungendo l’altra metà non spadellata, ma senza l’olio di cocco usato per tostare ulteriormente gli anacardi stessi.

Spalmare gli anacardi sulle fettine di pesce. Arrotolare il pesce e cuocerlo a vapore nell’acqua dove precedentemente si è aggiunto alloro, pezzi di limone, sedano, pezzi di arancia e aglio. Cuocere al vapore anche gli asparagi.

La cottura del pesce varia a seconda della dimensione e dello spessore dei filetti di pesce e del Roll fatto; in generale comunque si cuoceranno da un minimo di 10 minuti a un massimo di 18/20 minuti. Condire gli asparagi con olio di lino.

Formare il piatto a piacere e decorare con ribes rosso e gocce di olio di lino.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Una maniera alternativa di cucinare pesce per stimolare gli appetiti più pigri. Un piatto al quale basterà accostare una fonte di cereali integrali per completarlo alla perfezione. Un’esplosione di sapori da provare!

 

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Se vuoi saperne di più clicca su rombo, salmone, limone, arancia, sedano, asparagi, olio di cocco, aglio, alloro, olio di lino, anacardi

fish-roll duet cashews- rollo di rombo e salmone
Fish-roll duet cashews

 

Rollo di rombo e salmone con anacardi tostati asparagi e olio di Lino

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 10 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Filetto di rombo 180 g
  • Filetto di salmone 180 g
  • Limone 50g
  • Arancia 100 g
  • Sedano 15 + 15 g
  • Sale integrale non raffinato 5g
  • Asparagi 200 g
  • Olio di cocco 10 g
  • Aglio 20g
  • Alloro 1g
  • Olio di lino 10g
  • Anacardi 80g

 

Procedimento

Marinare per almeno 20 minuti i piccoli filetti di rombo e di salmone con succo di limone, arancio, sedano, olio di lino e salare leggermente.

Spadellare metà degli anacardi con olio di cocco e dopo che si sono raffreddati sminuzzarli con il mixer aggiungendo l’altra metà non spadellata, ma senza l’olio di cocco usato per tostare ulteriormente gli anacardi stessi.

Spalmare gli anacardi sulle fettine di pesce. Arrotolare il pesce e cuocerlo a vapore nell’acqua dove precedentemente si è aggiunto alloro, pezzi di limone, sedano, pezzi di arancia e aglio. Cuocere al vapore anche gli asparagi.

La cottura del pesce varia a seconda della dimensione e dello spessore dei filetti di pesce e del Roll fatto; in generale comunque si cuoceranno da un minimo di 10 minuti a un massimo di 18/20 minuti. Condire gli asparagi con olio di lino.

Formare il piatto a piacere e decorare con ribes rosso e gocce di olio di lino.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Una maniera alternativa di cucinare pesce per stimolare gli appetiti più pigri. Un piatto al quale basterà accostare una fonte di cereali integrali per completarlo alla perfezione. Un’esplosione di sapori da provare!

 

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Se vuoi saperne di più clicca su rombo, salmone, limone, arancia, sedano, asparagi, olio di cocco, aglio, alloro, olio di lino, anacardi

fish-roll duet cashews- rollo di rombo e salmone
Fish-roll duet cashews

 

la ricetta per realizzare il fish-roll duet cashews, ovvero il Rollo di rombo e salmone con anacardi tostati asparagi e olio di Lino, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 10 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Filetto di rombo 180 g
  • Filetto di salmone 180 g
  • Limone 50g
  • Arancia 100 g
  • Sedano 15 + 15 g
  • Sale integrale non raffinato 5g
  • Asparagi 200 g
  • Olio di cocco 10 g
  • Aglio 20g
  • Alloro 1g
  • Olio di lino 10g
  • Anacardi 80g

 

Procedimento

  1. Marinare per almeno 20 minuti i piccoli filetti di rombo e di salmone con succo di limone, arancio, sedano, olio di lino e salare leggermente.
  2. Spadellare metà degli anacardi con olio di cocco e dopo che si sono raffreddati sminuzzarli con il mixer aggiungendo l’altra metà non spadellata, ma senza l’olio di cocco usato per tostare ulteriormente gli anacardi stessi.
  3. Spalmare gli anacardi sulle fettine di pesce. Arrotolare il pesce e cuocerlo a vapore nell’acqua dove precedentemente si è aggiunto alloro, pezzi di limone, sedano, pezzi di arancia e aglio. Cuocere al vapore anche gli asparagi.
  4. La cottura del pesce varia a seconda della dimensione e dello spessore dei filetti di pesce e del Roll fatto; in generale comunque si cuoceranno da un minimo di 10 minuti a un massimo di 18/20 minuti. Condire gli asparagi con olio di lino.
  5. Formare il piatto a piacere e decorare con ribes rosso e gocce di olio di lino.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, perdita di appetito, anemia, fatigue, perdita di peso, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: Una maniera alternativa di cucinare pesce per stimolare gli appetiti più pigri. Un piatto al quale basterà accostare una fonte di cereali integrali per completarlo alla perfezione. Un’esplosione di sapori da provare!

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del fish-roll duet cashews (alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su rombo, salmone, limone, arancia, sedano, asparagi, olio di cocco, aglio, alloro, olio di lino, anacardi

cauliflower cream
Cauliflower cream

 

Crema “VEG” di cavolfiore, latte di cocco e bevanda all’avena

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 h e mezza

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 60 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Cavolfiore 300 g
  • Olio di cocco 300 g
  • Bevanda all’avena 300 g
  • Acqua 100 g
  • Noce moscata 0,5 g
  • Cumino 1g
  • Sale integrale non raffinato 8g
  • Barbabietola rossa bio, giovane, cruda 50g
  • Aglio pulito 10g
  • Rosmarino fresco 8 g

 

Procedimento

Fare bollire molto bene i cavolfiori nella bevanda di avena con pochissima acqua, poco sale e cumino.

Cuocere la rapa rossa avvolta nella carta con aglio, rosmarino e sale integrale in forno in una padella con coperchio. Cottura 1 ora a 180 gradi. Pelare e tagliare a cubetti.

Quando il cavolfiore sarà ben cotto aggiungere il latte di cocco e passare col mixer. Setacciare con colino fine; i semi di cumino dovranno essere eliminati con il setaccio ma dopo aver passato la crema con il mixer. Salare a piacere.

Impiattare decorando con la rapa rossa, una grattugiatina di noce moscata e a piacere il verde sbianchito del cavolfiore.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, perdita di appetito, perdita di peso, stomatiti.

 

FBO per te: Il cavolfiore, ingrediente principe di questa crema. si può trovare nei mercati dall’inizio dei mesi autunnali fino a marzo, con le varietà tardive. Inoltre, questo vegetale, presenta una buona quantità di glucosinolati, fitocomposti molto studiati per le loro caratteristiche benefiche sulla salute, sensibili però alle alte temperature. Questa originale crema si presta ad essere utilizzata, in una cena invernale, sia come antipasto, spalmata sopra delle fette di pane integrale tostato, che come condimento per della pasta integrale.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su cavolfiore, olio di cocco, avena, noce moscata, cumino, barbabietola, aglio, rosmarino

cauliflower cream
Cauliflower cream

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare la cauliflower cream, ovvero la Crema “VEG” di cavolfiore, latte di cocco e bevanda all’avena, utile per contrastare la perdita di peso.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 h e mezza

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 60 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Cavolfiore 300 g
  • Olio di cocco 300 g
  • Bevanda all’avena 300 g
  • Acqua 100 g
  • Noce moscata 0,5 g
  • Cumino 1g
  • Sale integrale non raffinato 8g
  • Barbabietola rossa bio, giovane, cruda 50g
  • Aglio pulito 10g
  • Rosmarino fresco 8 g

 

Procedimento

  1. Fare bollire molto bene i cavolfiori nella bevanda di avena con pochissima acqua, poco sale e cumino.
  2. Cuocere la rapa rossa avvolta nella carta con aglio, rosmarino e sale integrale in forno in una padella con coperchio. Cottura 1 ora a 180 gradi. Pelare e tagliare a cubetti.
  3. Quando il cavolfiore sarà ben cotto aggiungere il latte di cocco e passare col mixer. Setacciare con colino fine; i semi di cumino dovranno essere eliminati con il setaccio ma dopo aver passato la crema con il mixer. Salare a piacere.
  4. Impiattare decorando con la rapa rossa, una grattugiatina di noce moscata e a piacere il verde sbianchito del cavolfiore.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, perdita di appetito, perdita di peso, stomatiti.

 

FBO per te: Il cavolfiore, ingrediente principe di questa crema. si può trovare nei mercati dall’inizio dei mesi autunnali fino a marzo, con le varietà tardive. Inoltre, questo vegetale, presenta una buona quantità di glucosinolati, fitocomposti molto studiati per le loro caratteristiche benefiche sulla salute, sensibili però alle alte temperature. Questa originale crema si presta ad essere utilizzata, in una cena invernale, sia come antipasto, spalmata sopra delle fette di pane integrale tostato, che come condimento per della pasta integrale.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della cauliflower cream (perdita di peso)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su cavolfiore, olio di cocco, avena, noce moscata, cumino, barbabietola, aglio, rosmarino

cauliflower cream
Cauliflower cream

 

Crema “VEG” di cavolfiore, latte di cocco e bevanda all’avena

 

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Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 h e mezza

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 60 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Cavolfiore 300 g
  • Olio di cocco 300 g
  • Bevanda all’avena 300 g
  • Acqua 100 g
  • Noce moscata 0,5 g
  • Cumino 1g
  • Sale integrale non raffinato 8g
  • Barbabietola rossa bio, giovane, cruda 50g
  • Aglio pulito 10g
  • Rosmarino fresco 8 g

 

Procedimento

Fare bollire molto bene i cavolfiori nella bevanda di avena con pochissima acqua, poco sale e cumino.

Cuocere la rapa rossa avvolta nella carta con aglio, rosmarino e sale integrale in forno in una padella con coperchio. Cottura 1 ora a 180 gradi. Pelare e tagliare a cubetti.

Quando il cavolfiore sarà ben cotto aggiungere il latte di cocco e passare col mixer. Setacciare con colino fine; i semi di cumino dovranno essere eliminati con il setaccio ma dopo aver passato la crema con il mixer. Salare a piacere.

Impiattare decorando con la rapa rossa, una grattugiatina di noce moscata e a piacere il verde sbianchito del cavolfiore.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, perdita di appetito, perdita di peso, stomatiti.

 

FBO per te: Il cavolfiore, ingrediente principe di questa crema. si può trovare nei mercati dall’inizio dei mesi autunnali fino a marzo, con le varietà tardive. Inoltre, questo vegetale, presenta una buona quantità di glucosinolati, fitocomposti molto studiati per le loro caratteristiche benefiche sulla salute, sensibili però alle alte temperature. Questa originale crema si presta ad essere utilizzata, in una cena invernale, sia come antipasto, spalmata sopra delle fette di pane integrale tostato, che come condimento per della pasta integrale.

 

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cauliflower cream
Cauliflower cream

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

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Tempo di Preparazione: 1 h e mezza

Difficoltà: Media

Dosi: 2 persone

Tempo di cottura: 60 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • Cavolfiore 300 g
  • Olio di cocco 300 g
  • Bevanda all’avena 300 g
  • Acqua 100 g
  • Noce moscata 0,5 g
  • Cumino 1g
  • Sale integrale non raffinato 8g
  • Barbabietola rossa bio, giovane, cruda 50g
  • Aglio pulito 10g
  • Rosmarino fresco 8 g

 

Procedimento

  1. Fare bollire molto bene i cavolfiori nella bevanda di avena con pochissima acqua, poco sale e cumino.
  2. Cuocere la rapa rossa avvolta nella carta con aglio, rosmarino e sale integrale in forno in una padella con coperchio. Cottura 1 ora a 180 gradi. Pelare e tagliare a cubetti.
  3. Quando il cavolfiore sarà ben cotto aggiungere il latte di cocco e passare col mixer. Setacciare con colino fine; i semi di cumino dovranno essere eliminati con il setaccio ma dopo aver passato la crema con il mixer. Salare a piacere.
  4. Impiattare decorando con la rapa rossa, una grattugiata di noce moscata e a piacere il verde sbianchito del cavolfiore.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, perdita di appetito, perdita di peso, stomatiti.

 

FBO per te: Il cavolfiore, ingrediente principe di questa crema. si può trovare nei mercati dall’inizio dei mesi autunnali fino a marzo, con le varietà tardive. Inoltre, questo vegetale, presenta una buona quantità di glucosinolati, fitocomposti molto studiati per le loro caratteristiche benefiche sulla salute, sensibili però alle alte temperature. Questa originale crema si presta ad essere utilizzata, in una cena invernale, sia come antipasto, spalmata sopra delle fette di pane integrale tostato, che come condimento per della pasta integrale.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della cauliflower cream (alterazioni del gusto)

 

 

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Benefici per la salute delle spezie in individui con cardiotossicità indotta da farmaci chemioterapici

Liu J. et al.

Benefici per la salute delle spezie in individui con cardiotossicità indotta da farmaci chemioterapici

Curr Opin Pharmacol. 2022 Mar 1;63:102187.

 

La cardio-oncologia è un campo emergente che si concentra principalmente su una serie di malattie cardiovascolari causate dalla chemioterapia e dalla radioterapia. Nella storia e nella cultura della nutrizione umana, le spezie sono state enfatizzate per la loro vasta gamma di applicazioni economiche e mediche oltre ad essere utilizzate come agente aromatizzante alimentare e conservante alimentare. Attualmente, un numero crescente di studi si è concentrato sui benefici per la salute delle spezie nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, in particolare i loro effetti antiossidanti contro i danni cardiovascolari. Questa recensione riassume gli effetti cardioprotettivi di pepe nero, cardamomo, spicchio, aglio, zenzero, cipolla e altre spezie contro la cardiotossicità indotta da farmaci chemioterapici e i potenziali meccanismi. Qui, raccomandiamo aggiustamenti dietetici con spezie per i pazienti con cancro per prevenire o mitigare la cardiotossicità indotta dagli agenti chemioterapici.

 

Abstract

 

Health benefits of spices in individuals with chemotherapeutic drug-induced cardiotoxicity

Cardio-oncology is an emerging field that mainly focuses on a series of cardiovascular diseases caused by chemotherapy and radiotherapy. In the history and culture of human nutrition, spices have been emphasized for their wide range of economic and medical applications in addition to being used as a food-flavoring agent and food preservative. Currently, an increasing number of studies have focused on the health benefits of spices in preventing cardiovascular diseases, particularly their antioxidant effects against cardiovascular damage. This review summarizes the cardioprotective effects of black pepper, cardamom, clove, garlic, ginger, onion, and other spices against chemotherapeutic drug-induced cardiotoxicity and the potential mechanisms. Here, we recommend dietary adjustments with spices for patients with cancer to prevent or mitigate the cardiotoxicity induced by chemotherapeutic agents.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35245798/

Aderenza alla dieta mediterranea e rischio di cancro ai polmoni: revisione sistematica e meta-analisi dose-risposta di studi osservazionali

Bahrami A. et al.

Aderenza alla dieta mediterranea e rischio di cancro ai polmoni: revisione sistematica e meta-analisi dose-risposta di studi osservazionali

Nutr Rev. 2022 Feb 28;nuab117.

 

Contesto: La letteratura supporta il ruolo protettivo della dieta mediterranea (MD) nella prevenzione di alcuni tipi di cancro, come il cancro del colon-retto e del fegato. Il legame tra la MD e il cancro del polmone, tuttavia, non è ancora chiaro.

 

Obiettivo: Lo scopo di questa revisione sistematica e meta-analisi era quello di indagare l’associazione tra il MD e il rischio di cancro ai polmoni.

 

Fonti di dati: i database elettronici (PubMed, Scopus, Embase e Web of Science) sono stati cercati fino a maggio 2021.

 

Selezione dello studio: sono stati inclusi studi caso-controllo e di coorte che riportano l’associazione tra assunzione di MD e rischio di cancro ai polmoni e con testi completi accessibili pubblicati in inglese. Sono stati esclusi articoli di revisione, studi di laboratorio e sugli animali, abstract, lettere all’editore e studi privi di dati sufficienti.

 

Estrazione dei dati: il rapporto di rischio (RR) è stato estratto da studi idonei e la meta-analisi è stata eseguita per calcolare l’RR aggregato degli studi inclusi.

 

Risultati: Nove studi (8 coorti, 1 caso-controllo) sono stati inclusi nella meta-analisi. L’elevata aderenza al MD è stata associata a una minore probabilità di cancro ai polmoni rispetto alla bassa aderenza (RR = 0,84; IC 95%, 0,77-0,91; I2 = 52%, eterogeneità P = 0,03). L’analisi dose-risposta ha mostrato che un incremento di 2 punti nell’aderenza alla MD era associato a un rischio inferiore del 6% di cancro ai polmoni (RR = 0,94; IC 95%, 0,91-0,96; non linearità P = 0,97). Le analisi dei sottogruppi hanno mostrato un’associazione protettiva tra aderenza alla MD e rischio di cancro ai polmoni tra gli ex fumatori (n = 3 studi) (RR = 0,81; IC 95%, 0,74-0,89), ma non è stata osservata alcuna associazione significativa per i non fumatori (n = 3 studi) (RR = 0,78; IC 95%, 0,29-2,07) o fumatori attuali (n = 3 studi) (RR = 0,82; IC 95%, 0,58-1,16). Inoltre, è stata osservata un’associazione inversa tra MD e cancro del polmone sia nei maschi (RR = 0,84; IC 95%, 0,74-0,96) che nelle femmine (RR = 0,87; IC 95%, 0,77-0,98).

 

Conclusioni: L’elevata aderenza alla MD è associata a un minor rischio di cancro ai polmoni, specialmente negli ex fumatori.

 

 

 

Abstract

 

Adherence to the Mediterranean diet and the risk of lung cancer: a systematic review and dose-response meta-analysis of observational studies

Context: The literature supports the protective role of the Mediterranean diet (MD) in the prevention of some types of cancer, such as colorectal and liver cancer. The link between the MD and lung cancer, however, is still unclear.

 

Objective: The aim of this systematic review and meta-analysis was to investigate the association between the MD and risk of lung cancer.

 

Data sources: Electronic databases (PubMed, Scopus, Embase, and Web of Science) were searched up to May 2021.

 

Study selection: Case-control and cohort studies reporting the association between intake of the MD and risk of lung cancer and with accessible full texts published in English were included. Review articles, laboratory and animal studies, abstracts, letters to the editor, and studies lacking sufficient data were excluded.

 

Data extraction: The risk ratio (RR) was extracted from eligible studies, and meta-analysis was performed to calculate the pooled RR of the included studies.

 

Results: Nine studies (8 cohort, 1 case-control) were included in the meta-analysis. High adherence to the MD was associated with a lower likelihood of lung cancer compared with low adherence (RR = 0.84; 95%CI, 0.77-0.91; I2 = 52%, heterogeneity P = 0.03). Dose-response analysis showed that a 2-score increment in MD adherence was associated with a 6% lower risk of lung cancer (RR = 0.94; 95%CI, 0.91-0.96; nonlinearity P = 0.97). Subgroup analyses showed a protective association between MD adherence and risk of lung cancer among former smokers (n = 3 studies) (RR = 0.81; 95%CI, 0.74-0.89), but no significant association was observed for never smokers (n = 3 studies) (RR = 0.78; 95%CI, 0.29-2.07) or current smokers (n = 3 studies) (RR = 0.82; 95%CI, 0.58-1.16). In addition, an inverse association between the MD and lung cancer was observed in both males (RR = 0.84; 95%CI, 0.74-0.96) and females (RR = 0.87; 95%CI, 0.77-0.98).

 

Conclusions: High adherence to the MD is associated with a lower risk of lung cancer, especially in former smokers.

 

Systematic review registration: PROSPERO registration no. CRD42019146460.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35224641/

Gestione della cachessia nel cancro della testa e del collo: una revisione sistematica dell’ambito

Mäkitie A.A. et al.

Gestione della cachessia nel cancro della testa e del collo: una revisione sistematica dell’ambito

Review Adv Ther. 2022 Feb 27.

 

Introduzione: I pazienti con cancro della testa e del collo (HNC) di solito si trovano di fronte a cambiamenti funzionali dovuti alla malignità stessa o al suo trattamento. Questi fattori in genere influenzano importanti strutture coinvolte nel linguaggio, nella respirazione, nella masticazione, nella deglutizione e nella produzione di saliva. Di conseguenza, l’assunzione di cibo sarà limitata, il che contribuisce ulteriormente alla perdita di peso corporeo e massa muscolare, anoressia, malnutrizione, affaticamento e anemia. Questa condizione multifattoriale può alla fine portare alla sindrome da cachessia del cancro. Questo studio mira ad esaminare il trattamento della cachessia nei pazienti con HNC.

 

Metodi: è stato sistematicamente cercato in OvidMedline, PubMed, Scopus e Web of Science per articoli che esaminavano il trattamento della cachessia in HNC.

 

Risultati: Sono stati trovati un totale di nove studi e questi interventi suggeriti includono approcci nutrizionali, farmacologici, terapeutici e multimodali. L’intervento nutrizionale include componenti essenziali come la consulenza dietetica, gli integratori alimentari orali e il supporto nutrizionale medico. Gli interventi nutrizionali individualizzati includono orale, enterale (tubi di alimentazione, cioè gastrostomia endoscopica percutanea [PEG], sondino nasogastrico [NGT]) e nutrizione parenterale. Gli interventi farmacologici mirano ad aumentare l’appetito e il peso dei pazienti cachettici. L’esercizio terapeutico e l’aumento dell’attività fisica possono aiutare a migliorare la sintesi delle proteine muscolari, riducendo l’infiammazione e gli effetti catabolici della sindrome da cachessia.

 

Conclusione: a causa della natura multifattoriale di questa sindrome, ci si aspetta che l’approccio di gestione dovrebbe essere multi-interventistico. L’implementazione precoce di questi interventi può aiutare a migliorare la sopravvivenza e la qualità della salute e della vita dei pazienti con HNC cachettico.

 

 

Abstract

 

Managing Cachexia in Head and Neck Cancer: a Systematic Scoping Review

Introduction: Patients with head and neck cancer (HNC) are usually confronted with functional changes due to the malignancy itself or its treatment. These factors typically affect important structures involved in speech, breathing, chewing, swallowing, and saliva production. Consequently, the intake of food will be limited, which further contributes to loss of body weight and muscle mass, anorexia, malnutrition, fatigue, and anemia. This multifactorial condition can ultimately lead to cancer cachexia syndrome. This study aims to examine the treatment of cachexia in HNC patients.

 

Methods: We systematically searched OvidMedline, PubMed, Scopus, and Web of Science for articles examining the treatment of cachexia in HNC.

 

Results: A total of nine studies were found, and these suggested interventions including nutritional, pharmacologic, therapeutic exercise, and multimodal approaches. The nutritional intervention includes essential components such as dietary counseling, oral nutritional supplements, and medical nutritional support. Individualized nutritional interventions include oral, enteral (feeding tubes i.e., percutaneous endoscopic gastrostomy [PEG], nasogastric tube [NGT]) and parenteral nutrition. The pharmacologic interventions aim at increasing the appetite and weight of cachectic patients. Therapeutic exercise and increased physical activity can help to enhance the synthesis of muscle protein, reducing inflammation and the catabolic effects of cachexia syndrome.

 

Conclusion: Owing to the multifactorial nature of this syndrome, it is expected that the management approach should be multi-interventional. Early implementation of these interventions may help to improve survival and quality of health and life of cachectic HNC patients.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35224702/

Minerali e cancro: panoramica del possibile valore diagnostico

Venturelli S. et al.

Minerali e cancro: panoramica del possibile valore diagnostico

Review Cancers (Basel). 2022 Feb 28;14(5):1256.

Il cancro è la seconda causa di morte in tutto il mondo e si prevede che aumenterà di un terzo nei prossimi due decenni, in parallelo con la crescente proporzione della popolazione anziana. Il trattamento e il controllo dell’incidenza del cancro è un problema globale. Poiché non esiste un modo chiaro per prevenire o curare questa malignità mortale, i marcatori diagnostici, predittivi e prognostici per le malattie oncologiche sono di grande valore terapeutico. Minerali e oligoelementi sono micronutrienti importanti per la normale funzione fisiologica dell’organismo. Sono abbondanti nelle fonti alimentari naturali e sono regolarmente inclusi negli integratori alimentari, mentre gli alimenti industriali altamente trasformati spesso ne contengono quantità ridotte o alterate. Nella società moderna, l’assunzione giornaliera, i pool di immagazzinamento e l’omeostasi di questi micronutrienti dipendono da determinate abitudini alimentari e possono essere sbilanciati da tumori maligni. Il lavoro attuale riassume i dati su minerali e oligoelementi associati a stati di accumulo o deplezione anormali nei pazienti affetti da tumore e discute il loro valore come potenziali biomarcatori associati al tumore che potrebbero essere introdotti nella terapia del cancro.

 

Abstract

Minerals and Cancer: Overview of the Possible Diagnostic Value

Cancer is the second leading cause of death worldwide and is expected to increase by one-third over the next two decades, in parallel with the growing proportion of the elderly population. Treatment and control of cancer incidence is a global issue. Since there is no clear way to prevent or cure this deadly malignancy, diagnostic, predictive, and prognostic markers for oncological diseases are of great therapeutic value. Minerals and trace elements are important micronutrients for normal physiological function of the body. They are abundant in natural food sources and are regularly included in dietary supplements whereas highly processed industrial food often contains reduced or altered amounts of them. In modern society, the daily intake, storage pools, and homeostasis of these micronutrients are dependent on certain dietary habits and can be thrown out of balance by malignancies. The current work summarizes the data on minerals and trace elements associated with abnormal accumulation or depletion states in tumor patients and discusses their value as potential tumor-associated biomarkers that could be introduced into cancer therapy.

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35267564/

Le fibre alimentari e i probiotici influenzano il microbioma intestinale e la risposta immunoterapica al melanoma

Spencer N. C. et al.

Le fibre alimentari e i probiotici influenzano il microbioma intestinale e la risposta immunoterapica al melanoma

Science. 2021 Dec 24;374(6575):1632-1640.

 

I batteri intestinali modulano la risposta al trattamento del blocco del checkpoint immunitario (ICB) nel cancro, ma l’effetto della dieta e degli integratori su questa interazione non è ben studiato. Sono stati valutati i profili del microbiota fecale, le abitudini alimentari e l’uso di integratori probiotici disponibili in commercio nei pazienti con melanoma e sono stati eseguiti studi preclinici paralleli. Una maggiore quantità di fibre alimentari è associata a un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione in 128 pazienti con ICB, con il beneficio più pronunciato osservato nei pazienti con sufficiente assunzione di fibre alimentari e nessun uso di probiotici. I risultati sono stati ricapitolati in modelli preclinici, che hanno dimostrato una ridotta risposta al trattamento con terapia a base di morte cellulare anti-programmata 1 (anti-PD-1) in topi che ricevevano una dieta a basso contenuto di fibre o probiotici, con una minore frequenza di cellule T citotossiche interferone-γ-positive nel microambiente tumorale. Insieme, questi dati hanno implicazioni cliniche per i pazienti che ricevono ICB per il cancro.

 

 

Abstract

Dietary fiber and probiotics influence the gut microbiome and melanoma immunotherapy response

Gut bacteria modulate the response to immune checkpoint blockade (ICB) treatment in cancer, but the effect of diet and supplements on this interaction is not well studied. We assessed fecal microbiota profiles, dietary habits, and commercially available probiotic supplement use in melanoma patients and performed parallel preclinical studies. Higher dietary fiber was associated with significantly improved progression-free survival in 128 patients on ICB, with the most pronounced benefit observed in patients with sufficient dietary fiber intake and no probiotic use. Findings were recapitulated in preclinical models, which demonstrated impaired treatment response to anti–programmed cell death 1 (anti–PD-1)–based therapy in mice receiving a low-fiber diet or probiotics, with a lower frequency of interferon-γ–positive cytotoxic T cells in the tumor microenvironment. Together, these data have clinical implications for patients receiving ICB for cancer.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34941392/

Terapia multitarget del cancro con acidi grassi omega-3-un aggiornamento

Wei L., Wu Z., Chen Y.Q.

Terapia multitarget del cancro con acidi grassi omega-3-un aggiornamento

Review Cancer Lett. 2022 Feb 1;526:193-204.

 

Il basso consumo di acidi grassi polinsaturi ω3 nella dieta (PUFA) è stato associato ad un aumento dell’incidenza di tumori. Molti studi di base e clinici sono stati condotti negli ultimi decenni. È stata precedentemente esaminata la terapia multi-target del cancro da parte degli acidi grassi omega-3 nel 2008 e dal momento che centinaia di nuovi studi clinici sono stati condotti per convalidare l’efficacia dei PUFA ω3 nella terapia del cancro. A causa della disponibilità di una così grande quantità di dati di studi clinici, in questo aggiornamento vengono riassunti i dati clinici, risolti gli studi che mostrano risultati promettenti e discussi i potenziali meccanismi responsabili dei risultati clinici. Sembra che ω3 PUFA colpisca principalmente i sintomi associati al cancro, vale a dire cachessia, infiammazione, neuropatia, complicanze post-operatorie e qualità della vita. I meccanismi responsabili di questi effetti sono la possibile regolazione del turnover proteico del muscolo scheletrico, la risposta infiammatoria e la sopravvivenza delle cellule neuronali da parte di ω3 PUFA.

 

 

Abstract

 

Multi-targeted therapy of cancer by omega-3 fatty acids-an update

Low in dietary ω3 polyunsaturated fatty acid (PUFA) consumption has been associated with increased incidence of cancers. Many basic and clinical studies have been conducted over the last several decades. We previously reviewed multi-targeted therapy of cancer by omega-3 fatty acids in 2008, and since hundreds of new clinical trials are being conducted to validate the effectiveness of ω3 PUFA in cancer therapy. Because of the availability of such large amount of clinical trial data, in this update we summarize clinical data, sort out trials that show promising results, and discuss potential mechanism(s) responsible for the clinical outcomes. It appears that ω3 PUFA mainly affects cancer-associated symptoms, namely cachexia, inflammation, neuropathy, post operative complications and quality of life. Mechanisms responsible for these effects are possible regulation of skeletal muscle protein turnover, inflammatory response and neuron cell survive by ω3 PUFA.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34843864/

Relazione tra grassi e acidi grassi alimentari e rischio di cancro del colon-retto

Wan Y et al.

Relazione tra grassi e acidi grassi alimentari e rischio di cancro del colon-retto

Eur J Nutr. 2022 Jan 20.

 

Scopo: Le prove epidemiologiche per specifici tipi e fonti di grassi alimentari e singoli acidi grassi con rischio di cancro del colon-retto (CRC) rimangono inconcludenti. Lo scopo era esaminare in modo completo le associazioni di assunzioni di tipi specifici (saturi, monoinsaturi, polinsaturi e trans) e fonti (animali, latticini e vegetali) di grassi alimentari e singoli acidi grassi con rischio di CRC.

 

Studio: È stato seguito in prospettiva 65.550 donne del Nurses’ Health Study (1986-2014) e 45.684 uomini del Health Professionals Follow-up Study (1986-2014). L’assunzione dietetica è stata valutata ogni 4 anni utilizzando questionari di frequenza alimentare. I casi di CRC auto-segnalati sono stati confermati attraverso la revisione della cartella clinica. La regressione dei rischi proporzionali di Cox dipendente dal tempo è stata utilizzata per stimare gli hazard ratio (HR) per l’assunzione di grassi alimentari e acidi grassi e il rischio di CRC.

 

Risultati: durante 2.705.560 anni-persona di follow-up, sono stati confermati 2726 casi di incidenza CRC. L’assunzione di grassi monoinsaturi tendeva ad essere positivamente associata al rischio di CRC (HR confrontando quintili estremi 1,22; IC 95% 1,01, 1,47; p = 0,06 per tendenza). Questa associazione positiva è stata principalmente guidata da acidi grassi monoinsaturi da fonti animali (MUFA-As) (HR confrontando quintili estremi 1,23; IC 95% 1,02, 1,49; p = 0,02 per tendenza). L’associazione positiva tra MUFA-As e CRC è stata attenuata dopo aggiustamento per il consumo di carne rossa e lavorata (HR confrontando quintili estremi 1,17; IC 95% 0,95, 1,44; p = 0,13 per tendenza). Non sono state trovate chiare associazioni tra altri tipi e fonti di grassi alimentari o singoli acidi grassi e rischio di CRC.

 

Conclusioni: una maggiore assunzione di MUFA-As è stata associata a un rischio di CRC più elevato. Ciò potrebbe essere in parte spiegato dalla confusione dovuta ad altri componenti della carne rossa e lavorata.

 

 

Abstract

 

Dietary fat and fatty acids in relation to risk of colorectal cancer

Purpose: Epidemiologic evidence for specific types and sources of dietary fat and individual fatty acid with colorectal cancer (CRC) risk remains inconclusive. We aimed to comprehensively examine the associations of intakes of specific types (saturated, monounsaturated, polyunsaturated, and trans) and sources (animal, dairy, and vegetable) of dietary fat and individual fatty acid with CRC risk.

 

Design: We prospectively followed 65,550 women from the Nurses’ Health Study (1986-2014) and 45,684 men from the Health Professionals Follow-up Study (1986-2014). Dietary intake was assessed every 4 years using food frequency questionnaires. Self-reported CRC cases were confirmed through medical record review. Time-dependent Cox proportional hazards regression was used to estimate the hazard ratios (HRs) for intakes of dietary fats and fatty acids and CRC risk.

 

Results: During 2,705,560 person-years of follow-up, 2726 incident CRC cases were confirmed. Intake of monounsaturated fat tended to be positively associated with the risk of CRC (HR comparing extreme quintiles 1.22; 95% CI 1.01, 1.47; p = 0.06 for trend). This positive association was mainly driven by monounsaturated fatty acids from animal sources (MUFA-As) (HR comparing extreme quintiles 1.23; 95% CI 1.02, 1.49; p = 0.02 for trend). The positive association between MUFA-As and CRC was attenuated after adjusting for red and processed meat consumption (HR comparing extreme quintiles 1.17; 95% CI 0.95, 1.44; p = 0.13 for trend). We did not find clear associations between other types and sources of dietary fat or individual fatty acid and CRC risk.

 

Conclusions: Higher intake of MUFA-As was associated with higher CRC risk. This could be partly explained by confounding due to other components of red and processed meat.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35048194/

La dieta che imita il digiuno è sicura e rimodella il metabolismo e l’immunità antitumorale nei pazienti con cancro

Vernieri C. et al.

La dieta che imita il digiuno è sicura e rimodella il metabolismo e l’immunità antitumorale nei pazienti con cancro

Cancer Discov. 2022 Jan;12(1):90-107.

 

Nei topi portatori di tumore, il digiuno ciclico o le diete che imitano il digiuno (FMD) migliorano l’attività dei trattamenti antineoplastici modulando il metabolismo sistemico e aumentando l’immunità antitumorale. È stato condotto uno studio clinico per studiare la sicurezza e gli effetti biologici dell’FMD ciclica, a cinque giorni in combinazione con terapie antitumorali standard. In 101 pazienti, l’FMD era sicura, fattibile e ha comportato una diminuzione consistente della glicemia e della concentrazione del fattore di crescita, ricapitolando così i cambiamenti metabolici che mediano gli effetti antitumorali del digiuno / FMD negli esperimenti preclinici. Analisi integrate di trascrittomia e fenotipizzazione profonda hanno rivelato che l’FMD rimodella profondamente l’immunità antitumorale inducendo la contrazione dei compartimenti mieloidi immunosoppressivi del sangue periferico e dei compartimenti delle cellule T-regolatorie, parallelamente a risposte intratumorali Th1 /citotossiche potenziate e un arricchimento di IFNγ e altre firme immunitarie associate a migliori esiti clinici nei pazienti con cancro. I risultati pongono le basi per studi clinici di fase II / III volti a studiare l’efficacia antitumorale dell’FMD in combinazione con trattamenti antineoplastici standard. RILEVANZA: L’FMD ciclica è ben tollerata e provoca notevoli cambiamenti metabolici sistemici in pazienti con diversi tipi di tumore e trattati con terapie antitumorali concomitanti. Inoltre, l’FMD rimodella l’immunità sistemica e intratumorale, attivando infine diversi programmi immunitari antitumorali. Sono necessari studi clinici di fase II/III per studiare l’attività/efficacia dell’FMD antitumorale.

 

Abstract

 

Fasting-Mimicking Diet Is Safe and Reshapes Metabolism and Antitumor Immunity in Patients with Cancer

In tumor-bearing mice, cyclic fasting or fasting-mimicking diets (FMD) enhance the activity of antineoplastic treatments by modulating systemic metabolism and boosting antitumor immunity. Here we conducted a clinical trial to investigate the safety and biological effects of cyclic, five-day FMD in combination with standard antitumor therapies. In 101 patients, the FMD was safe, feasible, and resulted in a consistent decrease of blood glucose and growth factor concentration, thus recapitulating metabolic changes that mediate fasting/FMD anticancer effects in preclinical experiments. Integrated transcriptomic and deep-phenotyping analyses revealed that FMD profoundly reshapes anticancer immunity by inducing the contraction of peripheral blood immunosuppressive myeloid and regulatory T-cell compartments, paralleled by enhanced intratumor Th1/cytotoxic responses and an enrichment of IFNγ and other immune signatures associated with better clinical outcomes in patients with cancer. Our findings lay the foundations for phase II/III clinical trials aimed at investigating FMD antitumor efficacy in combination with standard antineoplastic treatments. SIGNIFICANCE: Cyclic FMD is well tolerated and causes remarkable systemic metabolic changes in patients with different tumor types and treated with concomitant antitumor therapies. In addition, the FMD reshapes systemic and intratumor immunity, finally activating several antitumor immune programs. Phase II/III clinical trials are needed to investigate FMD antitumor activity/efficacy.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34789537/

Probiotici, prebiotici e simbiotici: opzioni sicure per terapie di prossima generazione

Yadav M.K. et al.

Probiotici, prebiotici e simbiotici: opzioni sicure per terapie di prossima generazione

Review Appl Microbiol Biotechnol. 2022 Jan 11;1-17.

 

I probiotici sono stati considerati come un’alternativa economica e sicura per il trattamento di un gran numero di malattie croniche e il miglioramento della salute umana. Sono noti per modulare l’immunità dell’ospite e proteggere da diverse malattie infettive e non infettive. La colonizzazione, l’uccisione di agenti patogeni e l’induzione delle cellule ospiti sono alcuni degli importanti attributi probiotici che influenzano diverse funzioni dell’ospite. Inoltre, i prebiotici e le sostanze alimentari non digeribili promuovono selettivamente la crescita dei probiotici e della salute umana attraverso l’arricchimento dei nutrienti e la modulazione del microbiota intestinale e del sistema immunitario. Questa revisione evidenzia il ruolo dei probiotici e dei prebiotici da soli e in combinazione (simbiotici) nella modulazione del sistema immunitario, nel trattamento delle infezioni, nella gestione della malattia infiammatoria intestinale e nella terapia del cancro.

 

 

Abstract

 

Probiotics, prebiotics and synbiotics: Safe options for next-generation therapeutics

Probiotics have been considered as an economical and safe alternative for the treatment of a large number of chronic diseases and improvement of human health. They are known to modulate the host immunity and protect from several infectious and non-infectious diseases. The colonization, killing of pathogens and induction of host cells are few of the important probiotic attributes which affect several functions of the host. In addition, prebiotics and non-digestible food substances selectively promote the growth of probiotics and human health through nutrient enrichment, and modulation of gut microbiota and immune system. This review highlights the role of probiotics and prebiotics alone and in combination (synbiotics) in the modulation of immune system, treatment of infections, management of inflammatory bowel disease and cancer therapy. KEY POINTS: • Probiotics and their derivatives against several human diseases. • Prebiotics feed probiotics and induce several functions in the host. • Discovery of novel and biosafe products needs attention for human health.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35015145/

Risotto funghi porcini ortiche e topinambur
Risotto funghi porcini, ortiche e topinambur

 

Chef Giorgio Bartolucci
Chef Giorgio Bartolucci
Ristorante Atelier Domodossola, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Bartolucci per realizzare il risotto funghi porcini, ortiche e topinambur, utile in caso di stipsi (o costipazione).

 

Gluten free, Dairy Free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 60 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • Riso carnaroli gr 280
  • Funghi Porcini interi piccoli gr 120
  • Ortiche novelle gr 200
  • Topinambur gr 120
  • Olio extravergine gr
  • Brodo vegetale l 1
  • Vino bianco q.b.
  • Sale, pepe e fior di sale q.b.

 

Procedimento

  1. Tagliare i funghi Porcini a fette da mezzo centimetro l’una e spadellarli a fuoco vivo con timo selvatico e un cucchiaio d’olio di oliva. Frullarli e setacciarli.
  2. Cuocere il Topinambur in forno sotto del sale grosso. Sbucciarlo e dopo averlo frullato setacciarlo.
  3. Sbollentare le Ortiche in acqua salata e saltarle con uno spicchio d’aglio e noce moscata. Frullarli e setacciarli.
  4. Tostare il riso con olio d’oliva, sfumare con il vino bianco, all’evaporazione cuocere con il brodo vegetale aggiungendolo di tanto in tanto, poco alla volta, a metà cottura dividere il risotto in tre parti uguali alle quali aggiungerete rispettivamente i funghi, le ortiche e il topinambur.
  5. Portare i tre risotti a cottura circa 15 minuti e mantecarli con dell’olio sale e pepe.

 

Impiattamento

Versare nei piatti il risotto dividendolo in varie parti con l’aiuto dei coppapasta e decorare a piacere con delle foglioline.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Questa ricetta prevede un bel risotto invernale che ci permette di utilizzare il topinambur. Quest’ultimo spesso viene considerato al pari di una patata, in realtà le sue caratteristiche nutrizionali sono ben diverse. In particolare, non rappresenta un’ottima fonte di carboidrati come la patata, ma presenta buone quantità di una particolare tipologia di fibra, l’inulina. Questo composto arriva inalterato nel colon, dove i microrganismi che vi abitano possono utilizzarlo come nutrimento. L’inulina agisce come prebiotico e aiuta a ridurre l’assorbimento da parte dell’intestino di grassi e zuccheri: in questo modo, l’inulina aiuta a proteggere la salute cardio metabolica da eccessi di glucosio e colesterolo nel sangue.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del risotto funghi porcini, ortiche e topinambur (stipsi o costipazione)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su riso, funghi, ortiche, topinambur, vino, pepeolio EVO

Risotto funghi porcini ortiche e topinambur
Risotto funghi porcini, ortiche e topinambur

 

Chef Giorgio Bartolucci
Chef Giorgio Bartolucci
Ristorante Atelier Domodossola, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Bartolucci per realizzare il risotto funghi porcini, ortiche e topinambur, utile in caso di perdita di appetito.

 

Gluten free, Dairy Free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 60 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • Riso carnaroli gr 280
  • Funghi Porcini interi piccoli gr 120
  • Ortiche novelle gr 200
  • Topinambur gr 120
  • Olio extravergine gr
  • Brodo vegetale l 1
  • Vino bianco q.b.
  • Sale, pepe e fior di sale q.b.

 

Procedimento

  1. Tagliare i funghi Porcini a fette da mezzo centimetro l’una e spadellarli a fuoco vivo con timo selvatico e un cucchiaio d’olio di oliva. Frullarli e setacciarli.
  2. Cuocere il Topinambur in forno sotto del sale grosso. Sbucciarlo e dopo averlo frullato setacciarlo.
  3. Sbollentare le Ortiche in acqua salata e saltarle con uno spicchio d’aglio e noce moscata. Frullarli e setacciarli.
  4. Tostare il riso con olio d’oliva, sfumare con il vino bianco, all’evaporazione cuocere con il brodo vegetale aggiungendolo di tanto in tanto, poco alla volta, a metà cottura dividere il risotto in tre parti uguali alle quali aggiungerete rispettivamente i funghi, le ortiche e il topinambur.
  5. Portare i tre risotti a cottura circa 15 minuti e mantecarli con dell’olio sale e pepe.

 

Impiattamento

Versare nei piatti il risotto dividendolo in varie parti con l’aiuto dei coppapasta e decorare a piacere con delle foglioline.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Questa ricetta prevede un bel risotto invernale che ci permette di utilizzare il topinambur. Quest’ultimo spesso viene considerato al pari di una patata, in realtà le sue caratteristiche nutrizionali sono ben diverse. In particolare, non rappresenta un’ottima fonte di carboidrati come la patata, ma presenta buone quantità di una particolare tipologia di fibra, l’inulina. Questo composto arriva inalterato nel colon, dove i microrganismi che vi abitano possono utilizzarlo come nutrimento. L’inulina agisce come prebiotico e aiuta a ridurre l’assorbimento da parte dell’intestino di grassi e zuccheri: in questo modo, l’inulina aiuta a proteggere la salute cardio metabolica da eccessi di glucosio e colesterolo nel sangue.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del risotto funghi porcini, ortiche e topinambur (perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su riso, funghi, ortiche, topinambur, vino, pepeolio EVO

Risotto funghi porcini ortiche e topinambur
Risotto funghi porcini, ortiche e topinambur

 

Chef Giorgio Bartolucci
Chef Giorgio Bartolucci
Ristorante Atelier Domodossola, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Bartolucci per realizzare il risotto funghi porcini, ortiche e topinambur, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Gluten free, Dairy Free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 60 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • Riso carnaroli gr 280
  • Funghi Porcini interi piccoli gr 120
  • Ortiche novelle gr 200
  • Topinambur gr 120
  • Olio extravergine gr
  • Brodo vegetale l 1
  • Vino bianco q.b.
  • Sale, pepe e fior di sale q.b.

 

Procedimento

  1. Tagliare i funghi Porcini a fette da mezzo centimetro l’una e spadellarli a fuoco vivo con timo selvatico e un cucchiaio d’olio di oliva. Frullarli e setacciarli.
  2. Cuocere il Topinambur in forno sotto del sale grosso. Sbucciarlo e dopo averlo frullato setacciarlo.
  3. Sbollentare le Ortiche in acqua salata e saltarle con uno spicchio d’aglio e noce moscata. Frullarli e setacciarli.
  4. Tostare il riso con olio d’oliva, sfumare con il vino bianco, all’evaporazione cuocere con il brodo vegetale aggiungendolo di tanto in tanto, poco alla volta, a metà cottura dividere il risotto in tre parti uguali alle quali aggiungerete rispettivamente i funghi, le ortiche e il topinambur.
  5. Portare i tre risotti a cottura circa 15 minuti e mantecarli con dell’olio sale e pepe.

 

Impiattamento

Versare nei piatti il risotto dividendolo in varie parti con l’aiuto dei coppapasta e decorare a piacere con delle foglioline.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Questa ricetta prevede un bel risotto invernale che ci permette di utilizzare il topinambur. Quest’ultimo spesso viene considerato al pari di una patata, in realtà le sue caratteristiche nutrizionali sono ben diverse. In particolare, non rappresenta un’ottima fonte di carboidrati come la patata, ma presenta buone quantità di una particolare tipologia di fibra, l’inulina. Questo composto arriva inalterato nel colon, dove i microrganismi che vi abitano possono utilizzarlo come nutrimento. L’inulina agisce come prebiotico e aiuta a ridurre l’assorbimento da parte dell’intestino di grassi e zuccheri: in questo modo, l’inulina aiuta a proteggere la salute cardio metabolica da eccessi di glucosio e colesterolo nel sangue.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del risotto funghi porcini, ortiche e topinambur (alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su riso, funghi, ortiche, topinambur, vino, pepeolio EVO

Risotto funghi porcini ortiche e topinambur
Risotto funghi porcini, ortiche e topinambur

 

Chef Giorgio Bartolucci
Chef Giorgio Bartolucci
Ristorante Atelier Domodossola, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Bartolucci per realizzare il risotto funghi porcini, ortiche e topinambur.

 

Gluten free, Dairy Free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 60 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • Riso carnaroli gr 280
  • Funghi Porcini interi piccoli gr 120
  • Ortiche novelle gr 200
  • Topinambur gr 120
  • Olio extravergine gr
  • Brodo vegetale l 1
  • Vino bianco q.b.
  • Sale, pepe e fior di sale q.b.

 

Procedimento

  1. Tagliare i funghi Porcini a fette da mezzo centimetro l’una e spadellarli a fuoco vivo con timo selvatico e un cucchiaio d’olio di oliva. Frullarli e setacciarli.
  2. Cuocere il Topinambur in forno sotto del sale grosso. Sbucciarlo e dopo averlo frullato setacciarlo.
  3. Sbollentare le Ortiche in acqua salata e saltarle con uno spicchio d’aglio e noce moscata. Frullarli e setacciarli.
  4. Tostare il riso con olio d’oliva, sfumare con il vino bianco, all’evaporazione cuocere con il brodo vegetale aggiungendolo di tanto in tanto, poco alla volta, a metà cottura dividere il risotto in tre parti uguali alle quali aggiungerete rispettivamente i funghi, le ortiche e il topinambur.
  5. Portare i tre risotti a cottura circa 15 minuti e mantecarli con dell’olio sale e pepe.

 

Impiattamento

Versare nei piatti il risotto dividendolo in varie parti con l’aiuto dei coppapasta e decorare a piacere con delle foglioline.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Questa ricetta prevede un bel risotto invernale che ci permette di utilizzare il topinambur. Quest’ultimo spesso viene considerato al pari di una patata, in realtà le sue caratteristiche nutrizionali sono ben diverse. In particolare, non rappresenta un’ottima fonte di carboidrati come la patata, ma presenta buone quantità di una particolare tipologia di fibra, l’inulina. Questo composto arriva inalterato nel colon, dove i microrganismi che vi abitano possono utilizzarlo come nutrimento. L’inulina agisce come prebiotico e aiuta a ridurre l’assorbimento da parte dell’intestino di grassi e zuccheri: in questo modo, l’inulina aiuta a proteggere la salute cardio metabolica da eccessi di glucosio e colesterolo nel sangue.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del risotto funghi porcini, ortiche e topinambur

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su riso, funghi, ortiche, topinambur, vino, pepeolio EVO

dentice a pesca
Dentice a pesca

 

Chef Pietro D'Agostino
Chef Pietro D’Agostino Ristorante La Capinera Taormina, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef D’Agostino per realizzare il dentice a pesca, utile per contrastare la perdita di peso.

 

Gluten free, Dairy Free, Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30 minuti

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 320 gr. dentice ‘’ filetto pulito ‘’
  • 3 melanzane violetta
  • 2 peperone misto colore
  • 1 zucchina verde
  • 1 costa sedano verde
  • 10 gr capperi
  • 20 gr olive verdi
  • 10 gr pinoli
  • 20 gr pomodorini datterini
  • 1 cipolla rossa
  • 2 dl aceto rosso
  • 100 gr zucchero
  • 1 cucchiaio miele di carrubo o castagno
  • 5 gr zenzero per sushi
  • qualche foglia di basilico e menta
  • sale e pepe qb.
  • olio EVO q.b.
  • fiori eduli 1 conf. ‘
  • nero di seppia 5 gr.
  • 3 patate
  • polvere di zafferano1 bustina 

 

Procedimento

  1. Filettate il pesce in 4 tranci, condite con olio e sale e fate cuocere a forno basso (60C) per 20 minuti.
  2. Lavate bene le verdure, pulite e tagliate a cubetti di 1.5 cm,
  3. mettete tutte le verdure in una teglia da forno, condite con sale, pepe, basilico e menta e lasciate cuocere a 200C per 20 minuti,
  4. aggiungete zucchero, aceto e zenzero e finite di cuocere per altri 5 minuti, aggiungere lo zafferano e mescolate bene.
  5. Servite il pesce adagiato su un letto di verdure, decorate con fiori eduli e servite ben caldo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, perdita di peso.

 

FBO per te: Noto tra i gourmet per le sue eccellenti caratteristiche organolettiche e gustative, il dentice si presta a molti tipi di preparazione. È un pesce povero di grassi saturi e ricco di omega 3, considerati amici della salute di cuore e arterie, quindi si presenta come un ottimo alleato per la salute cardiovascolare. A livello di sali minerali, il dentice è ricco in potassio, fondamentale per regolare il contenuto ed il flusso di acqua dentro e fuori dalle cellule e necessario al corretto funzionamento del cuore, dei muscoli e del sistema nervoso.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del dentice a pesca (perdita di peso)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su dentice, melanzane, peperone, zucchina, sedano, capperi, olive, pinoli, pomodorini, cipolla, aceto, zucchero, miele, zenzero, basilico, menta, pepe, olio EVO, patate, zafferano, nero di seppia

dentice a pesca
Dentice a pesca

 

Chef Pietro D'Agostino
Chef Pietro D’Agostino Ristorante La Capinera Taormina, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef D’Agostino per realizzare il dentice a pesca, utile in caso di anemia.

 

Gluten free, Dairy Free, Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30 minuti

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 320 gr. dentice ‘’ filetto pulito ‘’
  • 3 melanzane violetta
  • 2 peperone misto colore
  • 1 zucchina verde
  • 1 costa sedano verde
  • 10 gr capperi
  • 20 gr olive verdi
  • 10 gr pinoli
  • 20 gr pomodorini datterini
  • 1 cipolla rossa
  • 2 dl aceto rosso
  • 100 gr zucchero
  • 1 cucchiaio miele di carrubo o castagno
  • 5 gr zenzero per sushi
  • qualche foglia di basilico e menta
  • sale e pepe qb.
  • olio EVO q.b.
  • fiori eduli 1 conf. ‘
  • nero di seppia 5 gr.
  • 3 patate
  • polvere di zafferano1 bustina 

 

Procedimento

  1. Filettate il pesce in 4 tranci, condite con olio e sale e fate cuocere a forno basso (60C) per 20 minuti.
  2. Lavate bene le verdure, pulite e tagliate a cubetti di 1.5 cm,
  3. mettete tutte le verdure in una teglia da forno, condite con sale, pepe, basilico e menta e lasciate cuocere a 200C per 20 minuti,
  4. aggiungete zucchero, aceto e zenzero e finite di cuocere per altri 5 minuti, aggiungere lo zafferano e mescolate bene.
  5. Servite il pesce adagiato su un letto di verdure, decorate con fiori eduli e servite ben caldo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, perdita di peso.

 

FBO per te: Noto tra i gourmet per le sue eccellenti caratteristiche organolettiche e gustative, il dentice si presta a molti tipi di preparazione. È un pesce povero di grassi saturi e ricco di omega 3, considerati amici della salute di cuore e arterie, quindi si presenta come un ottimo alleato per la salute cardiovascolare. A livello di sali minerali, il dentice è ricco in potassio, fondamentale per regolare il contenuto ed il flusso di acqua dentro e fuori dalle cellule e necessario al corretto funzionamento del cuore, dei muscoli e del sistema nervoso.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del dentice a pesca (anemia)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su dentice, melanzane, peperone, zucchina, sedano, capperi, olive, pinoli, pomodorini, cipolla, aceto, zucchero, miele, zenzero, basilico, menta, pepe, olio EVO, patate, zafferano, nero di seppia

dentice a pesca
Dentice a pesca

 

Chef Pietro D'Agostino
Chef Pietro D’Agostino Ristorante La Capinera Taormina, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef D’Agostino per realizzare il dentice a pesca, utile in caso di fatigue.

 

Gluten free, Dairy Free, Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30 minuti

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 320 gr. dentice ‘’ filetto pulito ‘’
  • 3 melanzane violetta
  • 2 peperone misto colore
  • 1 zucchina verde
  • 1 costa sedano verde
  • 10 gr capperi
  • 20 gr olive verdi
  • 10 gr pinoli
  • 20 gr pomodorini datterini
  • 1 cipolla rossa
  • 2 dl aceto rosso
  • 100 gr zucchero
  • 1 cucchiaio miele di carrubo o castagno
  • 5 gr zenzero per sushi
  • qualche foglia di basilico e menta
  • sale e pepe qb.
  • olio EVO q.b.
  • fiori eduli 1 conf. ‘
  • nero di seppia 5 gr.
  • 3 patate
  • polvere di zafferano1 bustina 

 

Procedimento

  1. Filettate il pesce in 4 tranci, condite con olio e sale e fate cuocere a forno basso (60C) per 20 minuti.
  2. Lavate bene le verdure, pulite e tagliate a cubetti di 1.5 cm,
  3. mettete tutte le verdure in una teglia da forno, condite con sale, pepe, basilico e menta e lasciate cuocere a 200C per 20 minuti,
  4. aggiungete zucchero, aceto e zenzero e finite di cuocere per altri 5 minuti, aggiungere lo zafferano e mescolate bene.
  5. Servite il pesce adagiato su un letto di verdure, decorate con fiori eduli e servite ben caldo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, perdita di peso.

 

FBO per te: Noto tra i gourmet per le sue eccellenti caratteristiche organolettiche e gustative, il dentice si presta a molti tipi di preparazione. È un pesce povero di grassi saturi e ricco di omega 3, considerati amici della salute di cuore e arterie, quindi si presenta come un ottimo alleato per la salute cardiovascolare. A livello di sali minerali, il dentice è ricco in potassio, fondamentale per regolare il contenuto ed il flusso di acqua dentro e fuori dalle cellule e necessario al corretto funzionamento del cuore, dei muscoli e del sistema nervoso.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del dentice a pesca (fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su dentice, melanzane, peperone, zucchina, sedano, capperi, olive, pinoli, pomodorini, cipolla, aceto, zucchero, miele, zenzero, basilico, menta, pepe, olio EVO, patate, zafferano, nero di seppia

dentice a pesca
Dentice a pesca

 

Chef Pietro D'Agostino
Chef Pietro D’Agostino Ristorante La Capinera Taormina, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef D’Agostino per realizzare il dentice a pesca, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Gluten free, Dairy Free, Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30 minuti

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 320 gr. dentice ‘’ filetto pulito ‘’
  • 3 melanzane violetta
  • 2 peperone misto colore
  • 1 zucchina verde
  • 1 costa sedano verde
  • 10 gr capperi
  • 20 gr olive verdi
  • 10 gr pinoli
  • 20 gr pomodorini datterini
  • 1 cipolla rossa
  • 2 dl aceto rosso
  • 100 gr zucchero
  • 1 cucchiaio miele di carrubo o castagno
  • 5 gr zenzero per sushi
  • qualche foglia di basilico e menta
  • sale e pepe qb.
  • olio EVO q.b.
  • fiori eduli 1 conf. ‘
  • nero di seppia 5 gr.
  • 3 patate
  • polvere di zafferano1 bustina 

 

Procedimento

  1. Filettate il pesce in 4 tranci, condite con olio e sale e fate cuocere a forno basso (60C) per 20 minuti.
  2. Lavate bene le verdure, pulite e tagliate a cubetti di 1.5 cm,
  3. mettete tutte le verdure in una teglia da forno, condite con sale, pepe, basilico e menta e lasciate cuocere a 200C per 20 minuti,
  4. aggiungete zucchero, aceto e zenzero e finite di cuocere per altri 5 minuti, aggiungere lo zafferano e mescolate bene.
  5. Servite il pesce adagiato su un letto di verdure, decorate con fiori eduli e servite ben caldo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, perdita di peso.

 

FBO per te: Noto tra i gourmet per le sue eccellenti caratteristiche organolettiche e gustative, il dentice si presta a molti tipi di preparazione. È un pesce povero di grassi saturi e ricco di omega 3, considerati amici della salute di cuore e arterie, quindi si presenta come un ottimo alleato per la salute cardiovascolare. A livello di sali minerali, il dentice è ricco in potassio, fondamentale per regolare il contenuto ed il flusso di acqua dentro e fuori dalle cellule e necessario al corretto funzionamento del cuore, dei muscoli e del sistema nervoso.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del dentice a pesca (alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su dentice, melanzane, peperone, zucchina, sedano, capperi, olive, pinoli, pomodorini, cipolla, aceto, zucchero, miele, zenzero, basilico, menta, pepe, olio EVO, patate, zafferano, nero di seppia

dentice a pesca
Dentice a pesca

 

Chef Pietro D'Agostino
Chef Pietro D’Agostino Ristorante La Capinera Taormina, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef D’Agostino per realizzare il dentice a pesca.

 

Gluten free, Dairy Free, Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30 minuti

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 320 gr. dentice ‘’ filetto pulito ‘’
  • 3 melanzane violetta
  • 2 peperone misto colore
  • 1 zucchina verde
  • 1 costa sedano verde
  • 10 gr capperi
  • 20 gr olive verdi
  • 10 gr pinoli
  • 20 gr pomodorini datterini
  • 1 cipolla rossa
  • 2 dl aceto rosso
  • 100 gr zucchero
  • 1 cucchiaio miele di carrubo o castagno
  • 5 gr zenzero per sushi
  • qualche foglia di basilico e menta
  • sale e pepe qb.
  • olio EVO q.b.
  • fiori eduli 1 conf. ‘
  • nero di seppia 5 gr.
  • 3 patate
  • polvere di zafferano1 bustina 

 

Procedimento

  1. Filettate il pesce in 4 tranci, condite con olio e sale e fate cuocere a forno basso (60C) per 20 minuti.
  2. Lavate bene le verdure, pulite e tagliate a cubetti di 1.5 cm,
  3. mettete tutte le verdure in una teglia da forno, condite con sale, pepe, basilico e menta e lasciate cuocere a 200C per 20 minuti,
  4. aggiungete zucchero, aceto e zenzero e finite di cuocere per altri 5 minuti, aggiungere lo zafferano e mescolate bene.
  5. Servite il pesce adagiato su un letto di verdure, decorate con fiori eduli e servite ben caldo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, perdita di peso.

 

FBO per te: Noto tra i gourmet per le sue eccellenti caratteristiche organolettiche e gustative, il dentice si presta a molti tipi di preparazione. È un pesce povero di grassi saturi e ricco di omega 3, considerati amici della salute di cuore e arterie, quindi si presenta come un ottimo alleato per la salute cardiovascolare. A livello di sali minerali, il dentice è ricco in potassio, fondamentale per regolare il contenuto ed il flusso di acqua dentro e fuori dalle cellule e necessario al corretto funzionamento del cuore, dei muscoli e del sistema nervoso.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del dentice a pesca

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su dentice, melanzane, peperone, zucchina, sedano, capperi, olive, pinoli, pomodorini, cipolla, aceto, zucchero, miele, zenzero, basilico, menta, pepe, olio EVO, patate, zafferano, nero di seppia

crema di piselli e zucchine con farro
Crema di piselli e zucchine con farro

 

La ricetta della crema di piselli e zucchine con farro, utile in caso di rischio di infezioni.

 

Piatto unico

 

Tempo di preparazione

40 minuti

 

Difficoltà

facile

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 320 gr di farro perlato
  • 400 gr di Brodo vegetale
  • 500 gr di piselli freschi o surgelati
  • 500 gr di zucchine
  • 1 cipolla
  • 3 cucchiai di Olio Extra Vergine di Oliva
  • sale q.b.
  • pepe q.b.

 

Preparazione

  1. Preparare il brodo vegetale
  2. Affettare la cipolla e farla appassire in padella con l’olio a fuoco basso.
  3. Unire i piselli, salare, pepare e mescolare il tutto cuocendo per 5 minuti.
  4. Lavare e tagliare a rondelle le zucchine
  5. Unire in padella ai piselli e coprite con 350 gr di brodo vegetale.
  6. Continuare la cottura per circa 15-20 minuti.
  7. Intanto cuocere a parte il farro in acqua bollente per il tempo indicato sulla confezione.
  8. Spegnere il fuoco della padella e frullare tutto con un mixer ad immersione aggiungendo gradualmente il brodo vegetale rimasto fino al raggiungimento di una consistenza liscia e cremosa.
  9. Setacciare la crema con un colino per renderla più cremosa.
  10. Terminata la cottura, scolare bene il farro
  11. Impiattare la crema ed aggiungere il farro bollito.
  12. Ultimare con un filo d’olio a crudo.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema di piselli e zucchine con farro (rischio infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su farro perlato, piselli, zucchine, cipolla, olio EVO, pepe

Zuppetta di melone con praline di ricotta e pistacchi

Antipasto/secondo piatto leggero

 

Tempo di preparazione

20 minuti

 

Difficoltà

facile

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 600 gr di melone
  • 400 gr di ricotta di pecora
  • Farina di pistacchi non salati (in alternativa: farina di mandorle)
  • Menta fresca q.b.

 

Preparazione

Pulire il melone e frullarlo con qualche foglia di menta fresca.

Emulsionare la ricotta con due cucchiai di farina di pistacchi ed ottenere delle praline.

Passare le praline di ricotta nella farina di pistacchi fino a ricoprirle totalmente all’esterno.

Versare la crema di melone in patti fondi o coppette e adagiare sopra le praline di ricotta.

Servire freddo.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su melone, ricotta di pecora, pistacchi, mandorle, menta

Orzotto mantecato con cicoria e limone
Orzotto mantecato con cicoria e limone

 

la ricetta per realizzare l’orzotto mantecato con cicoria e limone, utile in caso di aumentato rischio di infezioni.

 

Primo piatto

 

Tempo di preparazione

25 minuti

 

Difficoltà

facile

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 320 gr di orzo perlato
  • 500 gr di cicoria
  • 2 limoni
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • Brodo vegetale q.b.
  • Olio extra vergine di oliva q.b.
  • Sale q.b.

 

Preparazione

  1. Preparare il brodo vegetale.
  2. Tostare l’orzo a modo di risotto in una casseruola con l’olio e l’aglio intero.
  3. Aggiungere il vino bianco, lasciare evaporare e unire il brodo vegetale bollente un po’ alla volta, continuando a cuocere.
  4. Cuocere a parte la cicoria in acqua bollente.
  5. Frullare la cicoria con poca acqua utilizzando un frullatore ad immersione.
  6. Quando l’orzo sarà cotto, unire la cicoria frullata.
  7. Fuori dal fuoco mantecare con olio.
  8. Distribuire nei piatti e ultimare la scorza di limone grattugiata a julienne.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’orzotto mantecato con cicoria e limone (rischio di infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su orzo perlato, cicoria, limone, aglio, vino bianco, olio EVO

Vellutata di zucca con crostini integrali

Antipasto/primo piatto leggero

 

Tempo di preparazione

45 minuti

 

Difficoltà

facile

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 400 gr di zucca
  • 2 coste di sedano
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 100 g di crostini di pane integrale tostato
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • sale q.b.

 

Preparazione

Sbucciare la zucca e tagliarla a tocchetti.

Mettere la zucca in una casseruola, far insaporire con un goccio d’olio e coprire con acqua e portare ad ebollizione.

Insaporire con la noce moscata e cuocere per 30 minuti circa.

Intanto tagliare il pane integrale a quadratini e tostare in forno.

Terminata la cottura della zucca, frullare con un mixer.

Impiattare e ultimare con i crostini di pane tostato, l’olio e un pizzico di sale.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su zucca, sedano, noce moscata, pane integrale, olio EVO

filetto di merluzzo in crosta di patate e zucchine
Filetti di merluzzo in crosta di patate e zucchine

 

La ricetta per realizzare i filetti di merluzzo in crosta di patate e zucchine, utile in caso di rischio infezioni.

 

Piatto unico

 

Tempo di preparazione

40 minuti

 

Difficoltà

facile

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 filetti di merluzzo da 150 gr l’uno
  • 400 gr di patate
  • 400 gr di zucchine
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato
  • Sale q.b.

 

Preparazione

  1. Sbucciare e lavare accuratamente le verdure.
  2. Tagliarle a pezzi e cuocerle al vapore fino a renderle tenere.
  3. Una volta cotte, schiacciare le verdure con una forchetta fino ad ottenere un purè senza grumi.
  4. Mettere il purè in una pentola e unire l’olio e il sale, se necessario un po’ d’acqua, amalgamando tutti gli ingredienti con una frusta.
  5. Adagiare i filetti di merluzzo in una teglia da forno, spennellarli con poco olio e distribuirvi sopra il purè di patate e zucchine e il prezzemolo tritato.
  6. Cuocere in forno a 180° per circa 15-20 minuti e fino a quando non si sarà formata una crosticina dorata.
  7. Servire ben caldo.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei filetti di merluzzo in crosta di patate e zucchine (rischio infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su filetto di merluzzo, patate, zucchine, olio EVO, prezzemolo

parmigiana di melanzane
Parmigiana di Melanzane

 

Chef Federico Pettenuzzo
Ristorante La Favellina
membro JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 2 melanzane circa 600 g
  • 300 g pomodorini ciliegino
  • 1 burrata
  • 2 croste di parmigiano reggiano
  • Foglie di verbena
  • Foglie di basilico

 

Salsa melanzana

  • 380 g di ritagli di melanzana
  • 50 brodo vegetale
  • 40 tahina
  • 80 g Olio Evo
  • Sale qb

 

Procedimento

  • Farle raffreddare e tagliarle a scaloppe di circa 3 cm;
  • Fare un battuto con la burrata;
  • Sbollentare i pomodorini ciliegino in acqua bollente e raffreddarli;
  • Sbucciarli e tagliarli a metà eliminando i semi interni;
  • Fare un battuto con le falde di pomodoro ottenute e condirlo con sale;
  • Lasciarli riposare e poi metterli in un setaccio in modo da ottenere l’acqua di vegetazione;

 

Per la salsa melanzana

  • mettere tutti gli ingredienti in un mixer e frullare fino ad ottenere una salsa liscia;
  • mettere le croste di parmigiano per 45 secondi in microonde e farle soffiare;
  • grattugiarle con un micro plane;

 

Impiattamento

  • Scaldate in forno la scaloppa di melanzana per 5 minuti;
  • Adagiarla sul piatto e spalmare la salsa di melanzana sopra;
  • Accostare ad ambo i lati due cucchiaiate di burrata e di battuto di pomodoro, spolverare con il parmigiano soffiato e adagiare delle foglie di basilico;
  • A parte servire l’acqua di pomodoro con delle foglie di verbena e alcune gocce di olio evo;

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di peso, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: Questa ricetta vede come protagoniste le melanzane, vegetali che all’interno della loro buccia contengono le antocianine, fitocomposti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi con azione protettiva per il sistema cardiovascolare. Le melanzane presentano anche un buon contenuto di fibra e potassio che insieme contribuiscono anch’esse a proteggere il sistema cardiovascolare. Ciò è possibile grazie alla modulazione della pressione che esercita il potassio attenuando gli effetti del sodio e grazie al controllo dell’assorbimento del colesterolo attuato da parte della fibra a livello dell’intestino. Vi consigliamo, visto la presenza del parmigiano e della burrata, formaggi ricchi in sodio, un uso modesto e controllato del sale da aggiungere. Visto che anche l’utilizzo della tahina, della verbena e del basilico, regala sapidità alla preparazione.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su melanzane, pomodori, burrata, parmigiano reggiano, verbena, tahina,  basilico, olio EVO

Cannelloni croccanti di farina di grano saraceno al ripieno di verza e castagne con crema vellutata di zucca
Cannelloni croccanti di farina di grano saraceno al ripieno di verza e castagne con crema vellutata di zucca

 

Chef Gianpiero Cravero
Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dei cannelloni croccanti di farina di grano saraceno al ripieno di verza e castagne con crema vellutata di zucca, utili in caso di rischio di infezioni.

 

Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 40’

Difficoltà: Alta

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 30′

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

 

Ingredienti (per 4 persone)

Per la Sfoglia:

  • 200 gr farina bianca
  • 50 gr farina di grano saraceno
  • 4 uova intere
  • un pizzico di sale
  • un cucchiaio di olio d’oliva

 

Per il ripieno:

  • Mezza verza di medie dimensioni
  • 10 castagne cotte a vapore (si trovano facilmente in commercio)
  • mezza cipolla tritata finemente
  • due foglie di alloro
  • 4 fette di pan carrè
  • mezzo bicchiere di latte
  • 4 tuorli
  • 2 cucchiai di Grana grattato
  • un pizzico di sale

 

Per la crema di zucca:

  • 500 gr di zucca
  • un cucchiaio di cipolla tritata
  • un rametto di rosmarino
  • due cucchiai di olio d’oliva
  • sale qb

 

 

Procedimento

  1. Per la sfoglia unire tutti gli ingredienti, impastate bene, lasciar riposare 20 minuti.
  2. Mentre la sfoglia riposa, tagliare la verza a strisce sottili, lessarle per una decina di minuti in acqua bollente e scolare.
  3. Fare un soffritto con olio, alloro e cipolla, appena dorato aggiungere le castagne sbriciolate. Cuocere un paio di minuti, aggiungere la verza e cuocere altri 5 minuti a fuoco lento. Trasferire il tutto in una ciotola, aggiungere il pan carrè ammollato nel latte e ben strizzato, il grana, i tuorli. Sbattere bene e regolare di sale se necessario.
  4. Per la crema di zucca: fare un soffritto con olio, cipolla e rosmarino, aggiungere la zucca tagliata a dadi, bagnare con acqua, aggiungere il sale e portare a cottura.
  5. Quando ben cotta frullare il tutto al minipimer.
  6. Tirare la sfoglia (con la macchina per pasta) abbastanza sottile, tagliare dei quadrotti (12×12) circa e lessarli in acqua leggermente salata. Scolarli.
  7. Farcire i quadrati di sfoglia con il composto verza/castagne, arrotolarli a mò di cannelloni, posarli su una taglia, pennellarli con abbondante burro fuso, cospargere di grana grattugiato e passarli in forno a 180° fino ad ottenere una bella gratinatura.

 

Impiattamento: versare in piatto fondo la crema di zucca, adagiarvi i cannelloni gratinati e servire subito.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, rischio di infezioni.

 

FBO per te: In questa ricetta abbiamo un’esplosione di alimenti autunnali. La zucca è ricca di beta-carotene, il principale precursore della vitamina A preziosa per la vista, la pelle e le ossa. La verza è fonte di vitamina C e folati, mentre le castagne sono ricche di amido e fibre. Questi cannelloni rappresentano perciò un alimento completo ed appetibile anche durante periodi intensi di terapia.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei cannelloni croccanti di farina di grano saraceno al ripieno di verza e castagne con crema vellutata di zucca (rischio infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su grano saraceno, uova, olio EVO, verza, castagne, cipolla, alloro, pane, latte, grana, zucca, rosmarino

chips di verdura al forno
Chips di verdura al forno

 

la ricetta per realizzare la chips di verdura al forno, utile per contrastare il rischio di infezioni.

 

Spuntino/contorno

 

Tempo di preparazione

50 minuti circa

 

Difficoltà

facile

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 500 gr di topinambur o patate
  • 2 barbabietole
  • 5 carote
  • Rosmarino fresco q.b.
  • Erba cipollina q.b.
  • Olio extra vergine di oliva q.b.
  • Sale q.b.

 

Preparazione

  1. Pelare le verdure e lavarle accuratamente.
  2. Affettarle in modo sottile con un coltello o con una mandolina.
  3. Dividere le verdure in tre ciotole separate e unire un giro d’olio.
  4. Aggiungere alle barbabietole un pizzico di sale.
  5. Unire al topinambur il rosmarino tritato.
  6. Unire alle carote l’erba cipollina.
  7. Disporre le verdure senza sovrapporle in una teglia ricoperta di carta da forno.
  8. Infornare a 150° in forno ventilato preriscaldato.
  9. Se necessario dopo circa 20 minuti girare le fettine di verdure.
  10. Continuare a cuocere fino a quando non saranno dorate e croccanti.
  11. Far raffreddare leggermente prima di servire.

 

Le chips di verdura possono essere consumate come contorno di un pasto oppure come snack. O ancora come guarnizione di primi o secondi piatti, aggiungeranno croccantezza e gusto!

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta delle chips di verdura al forno (rischio infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su patate, barbabietole, carote, rosmarino, erba cipollina, olio EVO

Tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate
Tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate

 

Chef Deborah Corsi
Chef Deborah Corsi Ristorante La Perla del Mare, membro di JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Corsi per realizzare le tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate, utile in caso di rischio di infezioni.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura:  30 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

Preparazione hummus:

  • 300g fagioli cannellini cotti
  • 80g semi di girasole (ammollati per 2 ore in acqua fredda)
  • 30g olio EVO
  • il succo di mezzo limone piccolo
  • 1 spicchio aglio
  • prezzemolo tritato un cucchiaio
  • sale qb

 

Preparazione piatto:

  • 12 alici fresche grandi (tolta la testa e la lisca, aperte a libro, lavate, asciugate leggermente salate e dopo 5 minuti di nuovo asciugate)
  • un peperone rosso ben squadrato
  • 1 peperone giallo ben squadrato
  • 1 peperone verde ben squadrato
  • 4 prugne secche denocciolate
  • aceto di mele qb
  • sale qb
  • olio EVO qb
  • paprika dolce 1 cucchiaino (per spolverare)

 

Procedimento

Per l’hummus:

  1. Scolare i semi di girasole e cuocerli in abbondante acqua fino a molto teneri.
  2. Scolarli e mixarli con l’acqua di cottura dei cannellini e l’aglio finemente affettato ottenendo una crema.
  3. Aggiungere i fagioli cannellini e il succo di limone.
  4. Mixare ancora fino a crema non troppo densa, eventualmente aggiungendo acqua di cottura.
  5. Inserire l’olio Evo e omogeneizzare, poi il prezzemolo aggiustando di sale.
  6. Tenere tiepido.

 

Preparazione del piatto:

  1. Tagliare le prugne secche ognuna in sei pezzi e inserirle tutte in un sacchetto sottovuoto con 4 cucchiai di aceto di mele.
  2. Chiudere il sacchetto e riaprirlo dopo 20 minuti scolando i pezzetti delle prugne.
  3. Cuocere i peperoni interi in forno a 180 gradi. Dopo circa 25/30 minuti (la pelle inizia a gonfiare) metterli in un recipiente con un coperchio sopra e far intiepidire.
  4. Sbucciare i peperoni e ricavare la polpa intera più possibile. Ritagliare la polpa seguendo il contorno delle alici aperte. Quattro per ogni colore.
  5. Al momento del servizio tostare leggermente in padella antiaderente le alici spennellate di olio EVO da ambo i lati.
  6. Distribuire uniformemente sul fondo di ogni piatto l’hummus, mettere le alici sopra i peperoni sagomati (con una goccia di aceto di mele sopra ogni alice).
  7. Disporre i tre colori di peperoni con le alici sopra l’hummus e i pezzetti di prugne intorno.
  8. Cospargere con una spolverata di paprika e un giro di olio EVO.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di appetito, rischio di infezioni.

 

FBO per te: 

Questa ricetta vede come protagonista le alici che rientrano nella classe dei pesci “magri” in quanto presentano un contenuto lipidico inferiore al 3%. I lipidi dei pesci contengono una buona quantità di acidi grassi insaturi che vanno incontro facilmente ad alterazioni, rendendo il pesce facilmente deperibile. Maggior fonte dei lipidi è rappresentato da trigliceridi (l’olio di pesce) e possono contenere acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA), due acidi grassi polinsaturi della classe ω-3.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta delle tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate (utile in caso di rischio di infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli, semi di girasole, olio EVO, limone, aglio, prezzemolo, alici, peperone, prugne secche, aceto di mele, paprica

Burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle
Burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dei burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle, utile in caso di rischio infezioni

 

Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 30’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 20‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 200 g di Barbabietola rossa cotta
  • 200 g di Fagioli rossi cotti
  • 3 Mandorle
  • Pangrattato q.b.
  • Olio extravergine di oliva

 

Procedimento

  1. Preriscaldate il forno a 180°;
  2. Tritare finemente la barbabietola, i fagioli e le mandorle con un coltello;
  3. Aggiungere il pangrattato;
  4. Impastare con le mani per compattare l’impasto;
  5. Bagnate le mani e formate i burgher, con una forchetta fate i tipici segni degli hamburger;
  6. Disponeteli sulla placca del forno rivestita di carta da forno e ungeteli leggermente;
  7. infornateli per 20 minuti a 180° nel forno già caldo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, alterazioni del gusto, fatigue, stipsi e costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: quest’alternativa vegetale di burger fatti in casa è un buon piatto unico contenente cereali e legumi, completo di tutti gli aminoacidi essenziali. Ideale per chi non è abituato a consumare i legumi o per chi soffre di gonfiore intestinale. I legumi spezzati, infatti, sono privati dello strato esterno responsabile del gonfiore e dei fastidi intestinali che alcuni possono riscontrare. In caso di perdita dell’appetito, questa ricetta può risultare molto appetibile e un valido spuntino in caso di necessità. In caso di anemia, si consiglia di aggiungere all’impasto succo di limone al fine di incrementare la biodisponibilità del ferro non eme contenuto nei fagioli.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle (rischio infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su barbabietola, fagioli, mandorle, pane, olio EVO

piccoli strudel di verdure invernali all'olio, zafferano e peperoncino
Piccoli Strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare i piccoli strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino, utile in caso di rischio di infezioni.

 

Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 1 h

Difficoltà: Media

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 45 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • un Rotolo di pasta brisè
  • una Cimetta di Cavolfiore
  • una Cimetta di Broccolo
  • 1 Patata piccola
  • una Fettina piccola di Zucca
  • Porro q.b.
  • 1 Peperoncino
  • una bustina di Zafferano
  • Olio extravergine di oliva

 

Procedimento

  1. Pulire e lavare tutte la verdura, in una padella mettere l’olio evo, il porro a rondelle, il peperoncino, lo zafferano e 3 cucchiai di acqua, mescolare;
  2. Tagliare la patata a cubetti e così anche la zucca e metterla nella padella con il condimento;
  3. Aggiungere dopo 5 minuti le cime del broccolo e del cavolfiore, cuocere per 10 minuti.
  4. Lasciare intiepidire;
  5. Accendere il forno, stendere con un matterello la pasta brisè dello spessore di qualche millimetro e ricavarne dei rettangoli di 20 cm per 10;
  6. Disporre al centro di ogni rettangolo le verdure cotte e arrotolare su sé stessa la pasta;
  7. Disporre gli strudel su una placca da forno e spennellarli con dell’olio;
  8. Cuocerli per 45 minuti a 170°.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica (valutare la tolleranza in casi di meteorismo), rischio di infezioni.

 

FBO per te: da consumare come pasto principale o come spezza- fame, questi strudel possono essere utilizzati per aumentare le calorie della giornata in caso di perdita di appetito. Presentano un buon contenuto di fibra mentre zafferano e peperoncino aiutano a ridurre l’utilizzo di sale rendendo comunque saporito il piatto.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei piccoli strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino (utile in caso di rischio di infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su cavolfiore, broccolo, patata, zucca, porro, peperoncino, zafferano, olio EVO

crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia
Crema di Mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia, utile in caso di rischio di infezioni.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 2 Mele
  • Grani di mirtilli e mandorle (si trovano diverse combinazioni in commercio di questo prodotto)
  • 1 Arancia
  • 5 g di Miele

 

Procedimento

  1. Sbucciare e tagliare le mele a pezzi, cuocerle al forno per 10 minuti;
  2. Ridurre le mele in purea con l’aiuto di una forchetta o con il mixer ad immersione;
  3. Profumarle con l’arancia grattugiata e dolcificare con un cucchiaino di miele;
  4. Aggiungere i grani di mirtilli e le mandorle, mescolare.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, gonfiore addominale, disfagia, fatigue, nausea, gonfiore addominale, stomatite, rischio di infezioni.

 

FBO per te: le mele sono le protagoniste di questo spuntino, utile in caso di perdita di appetito e nausea. La presenza dell’arancia è ulteriormente utile in caso di alterazione del gusto, mentre mirtilli e mandorle aiutano ad incrementare le calorie della ricetta in quelle situazioni di perdita accentuata dell’appetito.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia (rischio infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su mela, mirtillo, mandorla, arancia, miele

timballino di verza farcito con zucca e olive e pinoli
Timballino di Verza farcito con zucca e olive e pinoli

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare il timballino di verza farcito con zucca e olive e pinoli, utile in caso di rischio di infezioni.

 

Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 h

Difficoltà: Media

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 40 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 4 Foglie di Verza
  • 200 g di Polpa di Zucca
  • Olive
  • Pinoli
  • 1 Fetta di Pane raffermo
  • 1 Uovo
  • Olio extravergine di oliva

 

Procedimento

  1. Staccare da una verza 4 foglie dal centro e bollirle per 5 minuti in acqua per ammorbidirle;
  2. Passarle sotto l’acqua fredda e con un coltello incidere la parte centrale per togliere la costa dura della verza;
  3. In una zuppiera mescolare la polpa della zucca (che avrete precedentemente cotto al forno, anche il giorno prima) con le olive, i pinoli e la mollica di pane spezzettata;
  4. Aggiungere l’uovo e mescolare;
  5. Ungere degli stampini mono porzione con dell’olio, foderarli con le foglie di verza, riempirli, ripiegare le foglie che debordano per richiude lo stampo;
  6. Cuocere in forno per 40 minuti a 180°.

 

Consigli: anche una farcitura ottenuta con della carne macinata al posto della zucca può rappresentare una buona alternativa in caso di anemia.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazione del gusto, stipsi /costipazione fisiologica e non meccanica (valutare la tolleranza in casi di meteorismo), rischio di infezioni. In caso di anemia se fatta con la carne macinata.

 

FBO per te: alternativa vegetale ad una delle ricette più amate della cucina italiana, il timballo di verza farcito con zucca, olive e pinoli è un piatto ricco di vitamina C e folati. Questa ricetta può essere una buona soluzione per utilizzare del pane raffermo in maniera intelligente.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del timballino di verza farcito con zucca e olive e pinoli (utile in caso di rischio di infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su verza, zucca, olive, pinoli, pane, uovo, olio EVO,

farinata di ceci
Farinata di ceci

 

Chef Melissa Savoini
  Chef Melissa Savoini
  Ristorante Sapor       di…Vino

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Savoini per la realizzazione della farinata di ceci, utile in caso di rischio di infezioni.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 3 persone

Tempo di cottura: 25’

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 3 persone)

  • (teglia da 28 cm circa)
  • 150 g di farina di ceci
  • 400 ml di acqua
  • 40 ml di olio di oliva extravergine
  • 1⁄2 cucchiaino di Rosmarino
  • Sale q.b

 

Procedimento

  1. Mescolare la farina di ceci, poco alla volta, con l’acqua e il sale;
  2. Togliere la schiuma che si formerà in superficie;
  3. Lasciare il composto coperto (temperatura ambiente) per circa 2 ore girandolo di tanto in tanto;
  4. Dopo circa 2 ore mescolarlo molto bene per amalgamare tutti gli ingredienti;
  5. Versare il composto in una teglia (meglio se di alluminio, vaschette cuki) unta di olio;
  6. Aggiungere il rosmarino e cuocere nella parte bassa del forno, ben caldo (230/250 ° per circa 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 200 ° per altri 15 minuti (deve risultare ben dorata in superficie).

 

 

Effetti avversi delle terapie: alterazione del gusto, perdita di appetito, fatigue, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: La farinata di ceci è una ricetta storica Ligure. I ceci, così come tutti i legumi, sono da considerarsi proteine vegetali, molto ricchi in fibra, capace di ostacolare l’assorbimento del colesterolo. Per completare il piatto vi consigliamo di consumare la farinata con un contorno di verdure e una fetta di pane integrale, inoltre per aumentare maggiormente la biodisponibilità del ferro non eme contenuto nei ceci sarebbe opportuno consumare una fonte di vitamina C nello stesso pasto. Un esempio potrebbe essere tramite un frutto come kiwi o arancia, o in alternativa condire le verdure con del peperoncino fresco o del succo di limone.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della farinata di ceci (rischio infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su ceci, rosmarino, olio EVO

riso Artemide
Riso Artemide

 

Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzare il riso Artemide, utile in caso di aumentato rischio di infezioni.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 1h 20’. Si può cuocere il riso anche il giorno prima, per ridurre il tempo di preparazione.

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 60 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 300 g Riso Artemide Integrale
  • 1 costa di Sedano
  • 1 Zucchina piccola, indicata la Trombetta
  • ¼ di Cavolfiore
  • 1 Finocchio
  • 1 Cipolla rossa
  • 12 Peperoncini dolci in base alle dimensioni. Alternativa peperone rosso o giallo
  • Un ciuffo di Germogli
  • 100 g Ceci neri
  • 50 cl Olio di semi di lino
  • 2/3 cucchiai Aceto di vino

 

Procedimento

  1. Lessare il riso in acqua con pochissimo sale per 60 minuti, scolarlo senza buttare il liquido di cottura e soprattutto non risciacquare, per non privarlo dei suoi valori nutrizionali e gli antociani presenti. Distendere su un vassoio e lasciar intiepidire;
  2. Il liquido di cottura va conservato e lo si potrà riutilizzare per preparare risotti (al posto del brodo);
  3. Tagliare gli ortaggi a fettine, condirli con poco sale, olio di semi di lino e poco aceto. Lasciar marinare una decina di minuti;
  4. Condire il riso tiepido con qualche cucchiaio del liquido di cottura, il liquido di marinatura delle verdure e metterlo su un piatto di portata. Completare con gli ortaggi, i peperoncini e i ceci neri.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: 

La varietà Artemide è un riso integrale nero che deriva dall’incrocio tra il riso Venere ed un riso di tipo Indica. Ha un contenuto molto alto di ferro, silicio, antocianine e fibra. Quest’ultima riesce a tenere a bada l’indice glicemico a differenza del più tradizionale riso bianco. Mentre per quanto riguarda le antocianine sono i pigmenti che colorano le diverse varietà di riso e sono molto studiate per il loro possibile ruolo nel tenere a freno i geni dell’invecchiamento.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del riso Artemide (aumentato rischio di infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su risosedano, zucchina, cavolfiore, finocchio, cipolla, peperoncini, peperoni, ceci, olio di semi di lino, aceto

Tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate
Tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate

 

Chef Deborah Corsi
Chef Deborah Corsi Ristorante La Perla del Mare, membro di JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Corsi per realizzare le tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate, utile per contrastare la fatigue.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura:  30 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

Preparazione hummus:

  • 300g fagioli cannellini cotti
  • 80g semi di girasole (ammollati per 2 ore in acqua fredda)
  • 30g olio EVO
  • il succo di mezzo limone piccolo
  • 1 spicchio aglio
  • prezzemolo tritato un cucchiaio
  • sale qb

 

Preparazione piatto:

  • 12 alici fresche grandi (tolta la testa e la lisca, aperte a libro, lavate, asciugate leggermente salate e dopo 5 minuti di nuovo asciugate)
  • un peperone rosso ben squadrato
  • 1 peperone giallo ben squadrato
  • 1 peperone verde ben squadrato
  • 4 prugne secche denocciolate
  • aceto di mele qb
  • sale qb
  • olio EVO qb
  • paprika dolce 1 cucchiaino (per spolverare)

 

Procedimento

Per l’hummus:

  1. Scolare i semi di girasole e cuocerli in abbondante acqua fino a molto teneri.
  2. Scolarli e mixarli con l’acqua di cottura dei cannellini e l’aglio finemente affettato ottenendo una crema.
  3. Aggiungere i fagioli cannellini e il succo di limone.
  4. Mixare ancora fino a crema non troppo densa, eventualmente aggiungendo acqua di cottura.
  5. Inserire l’olio Evo e omogeneizzare, poi il prezzemolo aggiustando di sale.
  6. Tenere tiepido.

 

Preparazione del piatto:

  1. Tagliare le prugne secche ognuna in sei pezzi e inserirle tutte in un sacchetto sottovuoto con 4 cucchiai di aceto di mele.
  2. Chiudere il sacchetto e riaprirlo dopo 20 minuti scolando i pezzetti delle prugne.
  3. Cuocere i peperoni interi in forno a 180 gradi. Dopo circa 25/30 minuti (la pelle inizia a gonfiare) metterli in un recipiente con un coperchio sopra e far intiepidire.
  4. Sbucciare i peperoni e ricavare la polpa intera più possibile. Ritagliare la polpa seguendo il contorno delle alici aperte. Quattro per ogni colore.
  5. Al momento del servizio tostare leggermente in padella antiaderente le alici spennellate di olio EVO da ambo i lati.
  6. Distribuire uniformemente sul fondo di ogni piatto l’hummus, mettere le alici sopra i peperoni sagomati (con una goccia di aceto di mele sopra ogni alice).
  7. Disporre i tre colori di peperoni con le alici sopra l’hummus e i pezzetti di prugne intorno.
  8. Cospargere con una spolverata di paprika e un giro di olio EVO.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di appetito, rischio di infezioni.

 

FBO per te: 

Questa ricetta vede come protagonista le alici che rientrano nella classe dei pesci “magri” in quanto presentano un contenuto lipidico inferiore al 3%. I lipidi dei pesci contengono una buona quantità di acidi grassi insaturi che vanno incontro facilmente ad alterazioni, rendendo il pesce facilmente deperibile. Maggior fonte dei lipidi è rappresentato da trigliceridi (l’olio di pesce) e possono contenere acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA), due acidi grassi polinsaturi della classe ω-3.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta delle tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate (utile per contrastare la fatigue)

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli, semi di girasole, olio EVO, limone, aglio, prezzemolo, alici, peperone, prugne secche, aceto di mele, paprica

Tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate
Tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate

 

Chef Deborah Corsi
Chef Deborah Corsi Ristorante La Perla del Mare, membro di JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Corsi per realizzare le tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate, utile in caso di perdita di appetito.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura:  30 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

Preparazione hummus:

  • 300g fagioli cannellini cotti
  • 80g semi di girasole (ammollati per 2 ore in acqua fredda)
  • 30g olio EVO
  • il succo di mezzo limone piccolo
  • 1 spicchio aglio
  • prezzemolo tritato un cucchiaio
  • sale qb

 

Preparazione piatto:

  • 12 alici fresche grandi (tolta la testa e la lisca, aperte a libro, lavate, asciugate leggermente salate e dopo 5 minuti di nuovo asciugate)
  • un peperone rosso ben squadrato
  • 1 peperone giallo ben squadrato
  • 1 peperone verde ben squadrato
  • 4 prugne secche denocciolate
  • aceto di mele qb
  • sale qb
  • olio EVO qb
  • paprika dolce 1 cucchiaino (per spolverare)

 

Procedimento

Per l’hummus:

  1. Scolare i semi di girasole e cuocerli in abbondante acqua fino a molto teneri.
  2. Scolarli e mixarli con l’acqua di cottura dei cannellini e l’aglio finemente affettato ottenendo una crema.
  3. Aggiungere i fagioli cannellini e il succo di limone.
  4. Mixare ancora fino a crema non troppo densa, eventualmente aggiungendo acqua di cottura.
  5. Inserire l’olio Evo e omogeneizzare, poi il prezzemolo aggiustando di sale.
  6. Tenere tiepido.

 

Preparazione del piatto:

  1. Tagliare le prugne secche ognuna in sei pezzi e inserirle tutte in un sacchetto sottovuoto con 4 cucchiai di aceto di mele.
  2. Chiudere il sacchetto e riaprirlo dopo 20 minuti scolando i pezzetti delle prugne.
  3. Cuocere i peperoni interi in forno a 180 gradi. Dopo circa 25/30 minuti (la pelle inizia a gonfiare) metterli in un recipiente con un coperchio sopra e far intiepidire.
  4. Sbucciare i peperoni e ricavare la polpa intera più possibile. Ritagliare la polpa seguendo il contorno delle alici aperte. Quattro per ogni colore.
  5. Al momento del servizio tostare leggermente in padella antiaderente le alici spennellate di olio EVO da ambo i lati.
  6. Distribuire uniformemente sul fondo di ogni piatto l’hummus, mettere le alici sopra i peperoni sagomati (con una goccia di aceto di mele sopra ogni alice).
  7. Disporre i tre colori di peperoni con le alici sopra l’hummus e i pezzetti di prugne intorno.
  8. Cospargere con una spolverata di paprika e un giro di olio EVO.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di appetito, rischio di infezioni.

 

FBO per te: 

Questa ricetta vede come protagonista le alici che rientrano nella classe dei pesci “magri” in quanto presentano un contenuto lipidico inferiore al 3%. I lipidi dei pesci contengono una buona quantità di acidi grassi insaturi che vanno incontro facilmente ad alterazioni, rendendo il pesce facilmente deperibile. Maggior fonte dei lipidi è rappresentato da trigliceridi (l’olio di pesce) e possono contenere acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA), due acidi grassi polinsaturi della classe ω-3.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta delle tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate (utile in caso di perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli, semi di girasole, olio EVO, limone, aglio, prezzemolo, alici, peperone, prugne secche, aceto di mele, paprica

Tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate
Tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate

 

Chef Deborah Corsi Ristorante La Perla del Mare, membro di JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Corsi per realizzare le tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura:  30 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

Preparazione hummus:

  • 300g fagioli cannellini cotti
  • 80g semi di girasole (ammollati per 2 ore in acqua fredda)
  • 30g olio EVO
  • il succo di mezzo limone piccolo
  • 1 spicchio aglio
  • prezzemolo tritato un cucchiaio
  • sale qb

 

Preparazione piatto:

  • 12 alici fresche grandi (tolta la testa e la lisca, aperte a libro, lavate, asciugate leggermente salate e dopo 5 minuti di nuovo asciugate)
  • un peperone rosso ben squadrato
  • 1 peperone giallo ben squadrato
  • 1 peperone verde ben squadrato
  • 4 prugne secche denocciolate
  • aceto di mele qb
  • sale qb
  • olio EVO qb
  • paprika dolce 1 cucchiaino (per spolverare)

 

Procedimento

Per l’hummus:

  1. Scolare i semi di girasole e cuocerli in abbondante acqua fino a molto teneri.
  2. Scolarli e mixarli con l’acqua di cottura dei cannellini e l’aglio finemente affettato ottenendo una crema.
  3. Aggiungere i fagioli cannellini e il succo di limone.
  4. Mixare ancora fino a crema non troppo densa, eventualmente aggiungendo acqua di cottura.
  5. Inserire l’olio Evo e omogeneizzare, poi il prezzemolo aggiustando di sale.
  6. Tenere tiepido.

 

Preparazione del piatto:

  1. Tagliare le prugne secche ognuna in sei pezzi e inserirle tutte in un sacchetto sottovuoto con 4 cucchiai di aceto di mele.
  2. Chiudere il sacchetto e riaprirlo dopo 20 minuti scolando i pezzetti delle prugne.
  3. Cuocere i peperoni interi in forno a 180 gradi. Dopo circa 25/30 minuti (la pelle inizia a gonfiare) metterli in un recipiente con un coperchio sopra e far intiepidire.
  4. Sbucciare i peperoni e ricavare la polpa intera più possibile. Ritagliare la polpa seguendo il contorno delle alici aperte. Quattro per ogni colore.
  5. Al momento del servizio tostare leggermente in padella antiaderente le alici spennellate di olio EVO da ambo i lati.
  6. Distribuire uniformemente sul fondo di ogni piatto l’hummus, mettere le alici sopra i peperoni sagomati (con una goccia di aceto di mele sopra ogni alice).
  7. Disporre i tre colori di peperoni con le alici sopra l’hummus e i pezzetti di prugne intorno.
  8. Cospargere con una spolverata di paprika e un giro di olio EVO.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di appetito, rischio di infezioni.

 

FBO per te: 

Questa ricetta vede come protagonista le alici che rientrano nella classe dei pesci “magri” in quanto presentano un contenuto lipidico inferiore al 3%. I lipidi dei pesci contengono una buona quantità di acidi grassi insaturi che vanno incontro facilmente ad alterazioni, rendendo il pesce facilmente deperibile. Maggior fonte dei lipidi è rappresentato da trigliceridi (l’olio di pesce) e possono contenere acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA), due acidi grassi polinsaturi della classe ω-3.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta delle tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate (utile in caso di alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli, semi di girasole, olio EVO, limone, aglio, prezzemolo, alici, peperone, prugne secche, aceto di mele, paprica

Tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate
Tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate

 

Chef Deborah Corsi
Chef Deborah Corsi Ristorante La Perla del Mare, membro di JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Corsi per realizzare le tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 40 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura:  30 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

Preparazione hummus:

  • 300g fagioli cannellini cotti
  • 80g semi di girasole (ammollati per 2 ore in acqua fredda)
  • 30g olio EVO
  • il succo di mezzo limone piccolo
  • 1 spicchio aglio
  • prezzemolo tritato un cucchiaio
  • sale qb

 

Preparazione piatto:

  • 12 alici fresche grandi (tolta la testa e la lisca, aperte a libro, lavate, asciugate leggermente salate e dopo 5 minuti di nuovo asciugate)
  • un peperone rosso ben squadrato
  • 1 peperone giallo ben squadrato
  • 1 peperone verde ben squadrato
  • 4 prugne secche denocciolate
  • aceto di mele qb
  • sale qb
  • olio EVO qb
  • paprika dolce 1 cucchiaino (per spolverare)

 

Procedimento

Per l’hummus:

  1. Scolare i semi di girasole e cuocerli in abbondante acqua fino a molto teneri.
  2. Scolarli e mixarli con l’acqua di cottura dei cannellini e l’aglio finemente affettato ottenendo una crema.
  3. Aggiungere i fagioli cannellini e il succo di limone.
  4. Mixare ancora fino a crema non troppo densa, eventualmente aggiungendo acqua di cottura.
  5. Inserire l’olio Evo e omogeneizzare, poi il prezzemolo aggiustando di sale.
  6. Tenere tiepido.

 

Preparazione del piatto:

  1. Tagliare le prugne secche ognuna in sei pezzi e inserirle tutte in un sacchetto sottovuoto con 4 cucchiai di aceto di mele.
  2. Chiudere il sacchetto e riaprirlo dopo 20 minuti scolando i pezzetti delle prugne.
  3. Cuocere i peperoni interi in forno a 180 gradi. Dopo circa 25/30 minuti (la pelle inizia a gonfiare) metterli in un recipiente con un coperchio sopra e far intiepidire.
  4. Sbucciare i peperoni e ricavare la polpa intera più possibile. Ritagliare la polpa seguendo il contorno delle alici aperte. Quattro per ogni colore.
  5. Al momento del servizio tostare leggermente in padella antiaderente le alici spennellate di olio EVO da ambo i lati.
  6. Distribuire uniformemente sul fondo di ogni piatto l’hummus, mettere le alici sopra i peperoni sagomati (con una goccia di aceto di mele sopra ogni alice).
  7. Disporre i tre colori di peperoni con le alici sopra l’hummus e i pezzetti di prugne intorno.
  8. Cospargere con una spolverata di paprika e un giro di olio EVO.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di appetito, rischio di infezioni.

 

FBO per te: 

Questa ricetta vede come protagonista le alici che rientrano nella classe dei pesci “magri” in quanto presentano un contenuto lipidico inferiore al 3%. I lipidi dei pesci contengono una buona quantità di acidi grassi insaturi che vanno incontro facilmente ad alterazioni, rendendo il pesce facilmente deperibile. Maggior fonte dei lipidi è rappresentato da trigliceridi (l’olio di pesce) e possono contenere acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA), due acidi grassi polinsaturi della classe ω-3.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta delle tartellette di alici e peperoni con Hummus di cannellini e semi di girasole, prugne acidulate

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli, semi di girasole, olio EVO, limone, aglio, prezzemolo, alici, peperone, prugne secche, aceto di mele, paprica

Esaminare le linee guida e le nuove evidenze nella nutrizione oncologica: un documento di posizione sulle lacune e le opportunità negli approcci multimodali per migliorare la cura del paziente

Prado C.M. et al.

Esaminare le linee guida e le nuove evidenze nella nutrizione oncologica: un documento di posizione sulle lacune e le opportunità negli approcci multimodali per migliorare la cura del paziente

Review Support Care Cancer. 2021 Nov 23.

 

La malnutrizione, la perdita muscolare e la cachessia sono prevalenti nel cancro e oggi in oncologia rimangono sfide chiave. Queste condizioni sono spesso sottoriconosciute e sottotrattate e hanno conseguenze devastanti per i pazienti. Lo screening/valutazione e l’intervento nutrizionale precoce sono associati a migliori risultati per i pazienti. Come malattia sfaccettata, il cancro richiede cure multimodali che integrano interventi di supporto, in particolare nutrizione ed esercizio fisico, per migliorare l’assunzione di nutrienti, la massa muscolare, il funzionamento fisico, la qualità della vita e i risultati del trattamento. Un team integrato di operatori sanitari che incorpora le raccomandazioni delle società nella pratica clinica può aiutare a raggiungere i migliori risultati possibili. Un gruppo multidisciplinare di esperti in oncologia, nutrizione, esercizio fisico e medicina ha partecipato a una tavola rotonda virtuale di 2 giorni nell’ottobre 2020 per discutere le lacune e le opportunità nella nutrizione oncologica, da sola e in combinazione con l’esercizio fisico, in relazione alle prove attuali e alle raccomandazioni delle società internazionali. Il panel ha raccomandato cinque principi per ottimizzare la pratica oncologica clinica: (1) posizionare la nutrizione oncologica al centro della cura multidisciplinare; (2) collaborare con colleghi e amministratori per integrare un processo di cura nutrizionale nell’approccio multidisciplinare alla cura del cancro; (3) esaminare tutti i pazienti per il rischio di malnutrizione al momento della diagnosi e regolarmente durante il trattamento; (4) combinare esercizio fisico e interventi nutrizionali prima (ad esempio, preabilitazione), durante e dopo il trattamento come standard di cura oncologica per ottimizzare lo stato nutrizionale e la massa muscolare; e (5) incorporare un approccio centrato sul paziente nell’assistenza multidisciplinare.

 

 

Abstract

Examining guidelines and new evidence in oncology nutrition: a position paper on gaps and opportunities in multimodal approaches to improve patient care

Malnutrition, muscle loss, and cachexia are prevalent in cancer and remain key challenges in oncology today. These conditions are frequently underrecognized and undertreated and have devastating consequences for patients. Early nutrition screening/assessment and intervention are associated with improved patient outcomes. As a multifaceted disease, cancer requires multimodal care that integrates supportive interventions, specifically nutrition and exercise, to improve nutrient intake, muscle mass, physical functioning, quality of life, and treatment outcomes. An integrated team of healthcare providers that incorporates societies’ recommendations into clinical practice can help achieve the best possible outcomes. A multidisciplinary panel of experts in oncology, nutrition, exercise, and medicine participated in a 2-day virtual roundtable in October 2020 to discuss gaps and opportunities in oncology nutrition, alone and in combination with exercise, relative to current evidence and international societies’ recommendations. The panel recommended five principles to optimize clinical oncology practice: (1) position oncology nutrition at the center of multidisciplinary care; (2) partner with colleagues and administrators to integrate a nutrition care process into the multidisciplinary cancer care approach; (3) screen all patients for malnutrition risk at diagnosis and regularly throughout treatment; (4) combine exercise and nutrition interventions before (e.g., prehabilitation), during, and after treatment as oncology standard of care to optimize nutrition status and muscle mass; and (5) incorporate a patient-centered approach into multidisciplinary care.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34811570/

ricetta con branzino, pomodoro selvatico, dragoncello
Branzino, Pomodoro Selvatico, Dragoncello

 

chef Gaetano Trovato
Chef Gaetano Trovato
Ristorante Arnolfo Colle Val d’Elsa SI, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta a base di branzino con pomodoro selvatico e dragoncello utile per contrastare la fatigue

 

Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 giorno

Difficoltà: Alta

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 1 h e 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per persona)

  • 50 gr di branzino
  • 30 pomodori San Marzano
  • 20 gr sedano
  • 20 gr Ginger
  • 5 gr aceto di mele
  • 30 gr parmigiano Reggiano
  • 1 fetta di Pane bianco ammollato nel latte
  • sale qb
  • 100 gr Dragoncello sfogliato
  • 300 gr olio di semi

 

Procedimento

  1. Una volta pulito il branzino recuperare le squame e metterle a spurgare sotto l’acqua corrente. Scolare e lasciare nell’essiccatore per 24h. Friggere a 190°C in olio di semi per 5 secondi.
  2. Una volta sfilettato, recuperare la pelle ben pulita ed adagiarla ben distesa su due placchecon carta forno per 160°C per 45 minuti, ventola a 2. Friggere a 190°C.
  3. Procedere con la cottura del branzino con olio extravergine per preservarne il gusto.
  4. Per l’acqua di pomodoro:
    frullare il tutto e mettere a scolare così da recuperare solo un’acqua di pomodoro chiara e trasparente.
  5. Per il cremoso al pomodoro:
    Incidere i pomodori, sbollentarli in acqua bollente ed immergerli in acqua e ghiaccio per recuperare la pelle che verrà successivamente essiccata e fritta per la guarnizione del piatto. Eliminare i semi e recuperare la polpa per farla confit (aromi: timo, aglio, scorza di limone, zucchero a vero, sale, olio evo).Forno 120°C, 1,30h
  6. Con l’aiuto di Paco-Jet fare degli strati alternando pomodoro confit, parmigiano, pane ammollato nel latte. Abbattere a -18°C, pacossare almeno 7/8 volte ed una volta aggiustato di sale, il cremoso è pronto.
  7. Frullare il tutto con un robot da cucina per 9 minuti, 90°C Mettere a scolare con l’aiuto di un etamina e recuperare solo l’olio.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di appetito.

 

FBO per te: Il branzino è un pesce magro facilmente digeribile, ricco di proteine e contenente folati. Contiene acidi grassi omega 3, per cui può aiutare a tenere sotto controllo i trigliceridi e la pressione sanguigna. Inoltre, grazie all’elevata presenza di potassio, aiuta a contrastare l’ipertensione. Infine, secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, l’assunzione regolare di questo alimento può ridurre fino al 64% la mortalità per cancro e fino al 50% la mortalità associata al tumore alla prostata.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del branzino con pomodoro selvatico e dragoncello (fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su branzino, pomodori, sedano, ginger, aceto, parmigiano reggiano, pane, dragoncello, olio di semi

ricetta con branzino, pomodoro selvatico, dragoncello
Branzino, Pomodoro Selvatico, Dragoncello

 

chef Gaetano Trovato
Chef Gaetano Trovato
Ristorante Arnolfo Colle Val d’Elsa SI, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta a base di branzino con pomodoro selvatico e dragoncello che può essere utile in caso di alterazioni del gusto

 

Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 giorno

Difficoltà: Alta

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 1 h e 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per persona)

  • 50 gr di branzino
  • 30 pomodori San Marzano
  • 20 gr sedano
  • 20 gr Ginger
  • 5 gr aceto di mele
  • 30 gr parmigiano Reggiano
  • 1 fetta di Pane bianco ammollato nel latte
  • sale qb
  • 100 gr Dragoncello sfogliato
  • 300 gr olio di semi

 

Procedimento

  1. Una volta pulito il branzino recuperare le squame e metterle a spurgare sotto l’acqua corrente. Scolare e lasciare nell’essiccatore per 24h. Friggere a 190°C in olio di semi per 5 secondi.
  2. Una volta sfilettato, recuperare la pelle ben pulita ed adagiarla ben distesa su due placchecon carta forno per 160°C per 45 minuti, ventola a 2. Friggere a 190°C.
  3. Cuocere il branzino con olio extravergine per preservarne il gusto.
  4. Per l’acqua di pomodoro:
    frullare il tutto e mettere a scolare così da recuperare solo un’acqua di pomodoro chiara e trasparente.
  5. Per il cremoso al pomodoro:
    Incidere i pomodori, sbollentarli in acqua bollente ed immergerli in acqua e ghiaccio per recuperare la pelle che verrà successivamente essiccata e fritta per la guarnizione del piatto. Eliminare i semi e recuperare la polpa per farla confit (aromi: timo, aglio, scorza di limone, zucchero a vero, sale, olio evo).Forno 120°C, 1,30h
  6. Con l’aiuto di Paco-Jet fare degli strati alternando pomodoro confit, parmigiano, pane ammollato nel latte. Abbattere a -18°C, pacossare almeno 7/8 volte ed una volta aggiustato di sale, il cremoso è pronto.
  7. Frullare il tutto con un robot da cucina per 9 minuti, 90°C Mettere a scolare con l’aiuto di un etamina e recuperare solo l’olio.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di appetito.

 

FBO per te: Il branzino è un pesce magro facilmente digeribile, ricco di proteine e contenente folati. Contiene acidi grassi omega 3, per cui può aiutare a tenere sotto controllo i trigliceridi e la pressione sanguigna. Inoltre, grazie all’elevata presenza di potassio, aiuta a contrastare l’ipertensione. Infine, secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, l’assunzione regolare di questo alimento può ridurre fino al 64% la mortalità per cancro e fino al 50% la mortalità associata al tumore alla prostata.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del branzino con pomodoro selvatico e dragoncello (alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su branzino, pomodori, sedano, ginger, aceto, parmigiano reggiano, pane, dragoncello, olio di semi

ricetta con branzino, pomodoro selvatico, dragoncello
Branzino, Pomodoro Selvatico, Dragoncello

 

chef Gaetano Trovato
Chef Gaetano Trovato
Ristorante Arnolfo Colle Val d’Elsa SI, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta a base di branzino con pomodoro selvatico e dragoncello che può essere utile in caso di perdita di appetito!

 

Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 giorno

Difficoltà: Alta

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 1 h e 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per persona)

  • 50 gr di branzino
  • 30 pomodori San Marzano
  • 20 gr sedano
  • 20 gr Ginger
  • 5 gr aceto di mele
  • 30 gr parmigiano Reggiano
  • 1 fetta di Pane bianco ammollato nel latte
  • sale qb
  • 100 gr Dragoncello sfogliato
  • 300 gr olio di semi

 

Procedimento

  1. Una volta pulito il branzino recuperare le squame e metterle a spurgare sotto l’acqua corrente. Scolare e lasciare nell’essiccatore per 24h. Friggere a 190°C in olio di semi per 5 secondi.
  2. Una volta sfilettato, recuperare la pelle ben pulita ed adagiarla ben distesa su due placchecon carta forno per 160°C per 45 minuti, ventola a 2. Friggere a 190°C.
  3. Procedere alla cottura del branzino con olio extravergine per preservarne il gusto.
  4. Per l’acqua di pomodoro:
    frullare il tutto e mettere a scolare così da recuperare solo un’acqua di pomodoro chiara e trasparente.
  5. Per il cremoso al pomodoro:
    Incidere i pomodori, sbollentarli in acqua bollente ed immergerli in acqua e ghiaccio per recuperare la pelle che verrà successivamente essiccata e fritta per la guarnizione del piatto. Eliminare i semi e recuperare la polpa per farla confit (aromi: timo, aglio, scorza di limone, zucchero a vero, sale, olio evo).Forno 120°C, 1,30h
  6. Con l’aiuto di Paco-Jet fare degli strati alternando pomodoro confit, parmigiano, pane ammollato nel latte. Abbattere a -18°C, pacossare almeno 7/8 volte ed una volta aggiustato di sale, il cremoso è pronto.
  7. Frullare il tutto con un robot da cucina per 9 minuti, 90°C Mettere a scolare con l’aiuto di un etamina e recuperare solo l’olio.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di appetito.

 

 

FBO per te: Il branzino è un pesce magro facilmente digeribile, ricco di proteine e contenente folati. Contiene acidi grassi omega 3, per cui può aiutare a tenere sotto controllo i trigliceridi e la pressione sanguigna. Inoltre, grazie all’elevata presenza di potassio, aiuta a contrastare l’ipertensione. Infine, secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, l’assunzione regolare di questo alimento può ridurre fino al 64% la mortalità per cancro e fino al 50% la mortalità associata al tumore alla prostata.

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del branzino con pomodoro selvatico e dragoncello (perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su branzino, pomodori, sedano, ginger, aceto, parmigiano reggiano, pane, dragoncello, olio di semi

ricetta con branzino, pomodoro selvatico, dragoncello
Branzino, Pomodoro Selvatico, Dragoncello

 

chef Gaetano Trovato
Chef Gaetano Trovato
Ristorante Arnolfo Colle Val d’Elsa SI, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta a base di branzino con pomodoro selvatico e dragoncello

 

Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1 giorno

Difficoltà: Alta

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 1 h e 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per persona)

  • 50 gr di branzino
  • 30 pomodori San Marzano
  • 20 gr sedano
  • 20 gr Ginger
  • 5 gr aceto di mele
  • 30 gr parmigiano Reggiano
  • 1 fetta di Pane bianco ammollato nel latte
  • sale qb
  • 100 gr Dragoncello sfogliato
  • 300 gr olio di semi

 

Procedimento

  1. Una volta pulito il branzino recuperare le squame e metterle a spurgare sotto l’acqua corrente. Scolare e lasciare nell’essiccatore per 24h. Friggere a 190°C in olio di semi per 5 secondi.
  2. Una volta sfilettato, recuperare la pelle ben pulita ed adagiarla ben distesa su due placche con carta forno per 160°C per 45 minuti, ventola a 2. Friggere a 190°C.
  3. Cuocere con olio extravergine il branzino per preservarne il gusto.
  4. Per l’acqua di pomodoro:
    frullare il tutto e mettere a scolare così da recuperare solo un’acqua di pomodoro chiara e trasparente.
  5. Per il cremoso al pomodoro:
    Incidere i pomodori, sbollentarli in acqua bollente ed immergerli in acqua e ghiaccio per recuperare la pelle che verrà successivamente essiccata e fritta per la guarnizione del piatto. Eliminare i semi e recuperare la polpa per farla confit (aromi: timo, aglio, scorza di limone, zucchero a vero, sale, olio evo).Forno 120°C, 1,30h
  6. Con l’aiuto di Paco-Jet fare degli strati alternando pomodoro confit, parmigiano, pane ammollato nel latte. Abbattere a -18°C, pacossare almeno 7/8 volte ed una volta aggiustato di sale, il cremoso è pronto.
  7. Frullare il tutto con un robot da cucina per 9 minuti, 90°C Mettere a scolare con l’aiuto di un etamina e recuperare solo l’olio.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di appetito.

 

FBO per te: Il branzino è un pesce magro facilmente digeribile, ricco di proteine e contenente folati. Contiene acidi grassi omega 3, per cui può aiutare a tenere sotto controllo i trigliceridi e la pressione sanguigna. Inoltre, grazie all’elevata presenza di potassio, aiuta a contrastare l’ipertensione. Infine, secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, l’assunzione regolare di questo alimento può ridurre fino al 64% la mortalità per cancro e fino al 50% la mortalità associata al tumore alla prostata.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del branzino con pomodoro selvatico e dragoncello

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su branzino, pomodori, sedano, ginger, aceto, parmigiano reggiano, pane, dragoncello, olio di semi.

Triglia al vapore, prugna rosa e radicchio rosso

 

Chef Mariano Guradianelli
Ristorante Abocar Due Cucine Rimini, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 2 giorni

Difficoltà: Alta

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 3 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 pz triglia fresca
  • 500 g Prugna rossa
  • Aceto di riso Qb
  • 2 pz radicchio rosso
  • Uova di trota (opzionale) Qb
  • Basilico roso Qb
  • 30 g Pasta di umeboshi
  • Olio oliva Qb
  • Succo di limone qb

 

Procedimento

Per le triglie: Squamare, sfilettare e spinare accuratamente le triglie. Sovrapporre i due filetti leggermente salati e lasciare riposare in frigorifero per una notte.

Per radicchio rosso: Separare le foglie esterne di quelle vicino al cuore. Le foglie esterne saranno utilizzate per la macinatura.

Per vinagrette di prugna rossa: Fare una centrifuga con la prugna rossa e qualche goccia di succo di limone. Una parte del succo succo verrà utilizzato per la marinatura, l’altra per la vinagrette. Condire con olio d’oliva, sale e succo di limone.

Per la marinatura: Inserire le foglie esterne del radicchio dentro la marinatura e lasciare marinare tutta la notte. Le foglie vicino al cuore saranno utilizzate fresche.

Per la marmellata di prugna secca: Lavare e tagliare la prugna grossolanamente.

Essiccare per tutta la notte in forno a 60 gradi. Il giorno dopo reidratare la prugna per 2 ore con aceto di riso, e acqua. Frullare tutto con un mixer a immersione e rettificare con qualche goccia di succo di limone.

Per finire il piatto: Cuocere al vapore per 3 minuti i filetti di triglia e raffreddare in frigorifero. L’idea e che il piatto sia una insalata di pesce tiepida.

 

Impiattamento

Alla base adagiare i filetti di triglia cotti, condire con qualche punto di marmellata di prugna, dopo il radicchio marinato, il radicchio fresco, qualche uova di trotta e foglie di basilico rosso e petali di rosa. Se lo desiderate qualche uova di trotta per rendere il piatto con un poco più di carattere.

Finite il tutto con la vinagrette di prugna rossa montata.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, alterazioni del gusto, fatigue.

 

FBO per te: Questa ricetta vede come protagonista la triglia, caratterizzata da carni sode e altamente digeribili. A differenza di molti altri tipi di pesci, le sue carni presentano un buon livello di grassi che la rendono particolarmente gustosa al palato. I livelli di colesterolo e di carboidrati sono comunque minimi. Inoltre la triglia è buona fonte di vitamine, soprattutto la vitamina A e le vitamine del gruppo B.

 

Stampa pdf

 

Se vuoi saperne di più clicca su triglia, prugna, radicchio, trota, basilico, limone, olio EVO

Triglia al vapore, prugna rosa e radicchio rosso

 

Chef Mariano Guradianelli
Ristorante Abocar Due Cucine Rimini, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 2 giorni

Difficoltà: Alta

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 3 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 pz triglia fresca
  • 500 g Prugna rossa
  • Aceto di riso Qb
  • 2 pz radicchio rosso
  • Uova di trota (opzionale) Qb
  • Basilico roso Qb
  • 30 g Pasta di umeboshi
  • Olio oliva Qb
  • Succo di limone qb

 

Procedimento

Per le triglie: Squamare, sfilettare e spinare accuratamente le triglie. Sovrapporre i due filetti leggermente salati e lasciare riposare in frigorifero per una notte.

Per radicchio rosso: Separare le foglie esterne di quelle vicino al cuore. Le foglie esterne saranno utilizzate per la macinatura.

Per vinagrette di prugna rossa: Fare una centrifuga con la prugna rossa e qualche goccia di succo di limone. Una parte del succo succo verrà utilizzato per la marinatura, l’altra per la vinagrette. Condire con olio d’oliva, sale e succo di limone.

Per la marinatura: Inserire le foglie esterne del radicchio dentro la marinatura e lasciare marinare tutta la notte. Le foglie vicino al cuore saranno utilizzate fresche.

Per la marmellata di prugna secca: Lavare e tagliare la prugna grossolanamente.

Essiccare per tutta la notte in forno a 60 gradi. Il giorno dopo reidratare la prugna per 2 ore con aceto di riso, e acqua. Frullare tutto con un mixer a immersione e rettificare con qualche goccia di succo di limone.

Per finire il piatto: Cuocere al vapore per 3 minuti i filetti di triglia e raffreddare in frigorifero. L’idea e che il piatto sia una insalata di pesce tiepida.

 

Impiattamento

Alla base adagiare i filetti di triglia cotti, condire con qualche punto di marmellata di prugna, dopo il radicchio marinato, il radicchio fresco, qualche uova di trotta e foglie di basilico rosso e petali di rosa. Se lo desiderate qualche uova di trotta per rendere il piatto con un poco più di carattere.

Finite il tutto con la vinagrette di prugna rossa montata.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, alterazioni del gusto, fatigue.

 

FBO per te: Questa ricetta vede come protagonista la triglia, caratterizzata da carni sode e altamente digeribili. A differenza di molti altri tipi di pesci, le sue carni presentano un buon livello di grassi che la rendono particolarmente gustosa al palato. I livelli di colesterolo e di carboidrati sono comunque minimi. Inoltre la triglia è buona fonte di vitamine, soprattutto la vitamina A e le vitamine del gruppo B.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su triglia, prugna, radicchio, trota, basilico, limone, olio EVO

Triglia al vapore, prugna rosa e radicchio rosso

 

Chef Mariano Guradianelli
Ristorante Abocar Due Cucine Rimini, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 2 giorni

Difficoltà: Alta

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 3 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 pz triglia fresca
  • 500 g Prugna rossa
  • Aceto di riso Qb
  • 2 pz radicchio rosso
  • Uova di trota (opzionale) Qb
  • Basilico roso Qb
  • 30 g Pasta di umeboshi
  • Olio oliva Qb
  • Succo di limone qb

 

Procedimento

Per le triglie: Squamare, sfilettare e spinare accuratamente le triglie. Sovrapporre i due filetti leggermente salati e lasciare riposare in frigorifero per una notte.

Per radicchio rosso: Separare le foglie esterne di quelle vicino al cuore. Le foglie esterne saranno utilizzate per la macinatura.

Per vinagrette di prugna rossa: Fare una centrifuga con la prugna rossa e qualche goccia di succo di limone. Una parte del succo succo verrà utilizzato per la marinatura, l’altra per la vinagrette. Condire con olio d’oliva, sale e succo di limone.

Per la marinatura: Inserire le foglie esterne del radicchio dentro la marinatura e lasciare marinare tutta la notte. Le foglie vicino al cuore saranno utilizzate fresche.

Per la marmellata di prugna secca: Lavare e tagliare la prugna grossolanamente.

Essiccare per tutta la notte in forno a 60 gradi. Il giorno dopo reidratare la prugna per 2 ore con aceto di riso, e acqua. Frullare tutto con un mixer a immersione e rettificare con qualche goccia di succo di limone.

Per finire il piatto: Cuocere al vapore per 3 minuti i filetti di triglia e raffreddare in frigorifero. L’idea e che il piatto sia una insalata di pesce tiepida.

 

Impiattamento

Alla base adagiare i filetti di triglia cotti, condire con qualche punto di marmellata di prugna, dopo il radicchio marinato, il radicchio fresco, qualche uova di trotta e foglie di basilico rosso e petali di rosa. Se lo desiderate qualche uova di trotta per rendere il piatto con un poco più di carattere.

Finite il tutto con la vinagrette di prugna rossa montata.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, alterazioni del gusto, fatigue.

 

FBO per te: Questa ricetta vede come protagonista la triglia, caratterizzata da carni sode e altamente digeribili. A differenza di molti altri tipi di pesci, le sue carni presentano un buon livello di grassi che la rendono particolarmente gustosa al palato. I livelli di colesterolo e di carboidrati sono comunque minimi. Inoltre la triglia è buona fonte di vitamine, soprattutto la vitamina A e le vitamine del gruppo B.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su triglia, prugna, radicchio, trota, basilico, limone, olio EVO

Triglia al vapore, prugna rosa e radicchio rosso

 

Chef Mariano Guradianelli
Ristorante Abocar Due Cucine Rimini, membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 2 giorni

Difficoltà: Alta

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 3 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 pz triglia fresca
  • 500 g Prugna rossa
  • Aceto di riso Qb
  • 2 pz radicchio rosso
  • Uova di trota (opzionale) Qb
  • Basilico roso Qb
  • 30 g Pasta di umeboshi
  • Olio oliva Qb
  • Succo di limone qb

 

Procedimento

Per le triglie: Squamare, sfilettare e spinare accuratamente le triglie. Sovrapporre i due filetti leggermente salati e lasciare riposare in frigorifero per una notte.

Per radicchio rosso: Separare le foglie esterne di quelle vicino al cuore. Le foglie esterne saranno utilizzate per la macinatura.

Per vinagrette di prugna rossa: Fare una centrifuga con la prugna rossa e qualche goccia di succo di limone. Una parte del succo succo verrà utilizzato per la marinatura, l’altra per la vinagrette. Condire con olio d’oliva, sale e succo di limone.

Per la marinatura: Inserire le foglie esterne del radicchio dentro la marinatura e lasciare marinare tutta la notte. Le foglie vicino al cuore saranno utilizzate fresche.

Per la marmellata di prugna secca: Lavare e tagliare la prugna grossolanamente.

Essiccare per tutta la notte in forno a 60 gradi. Il giorno dopo reidratare la prugna per 2 ore con aceto di riso, e acqua. Frullare tutto con un mixer a immersione e rettificare con qualche goccia di succo di limone.

Per finire il piatto: Cuocere al vapore per 3 minuti i filetti di triglia e raffreddare in frigorifero. L’idea e che il piatto sia una insalata di pesce tiepida.

 

Impiattamento

Alla base adagiare i filetti di triglia cotti, condire con qualche punto di marmellata di prugna, dopo il radicchio marinato, il radicchio fresco, qualche uova di trotta e foglie di basilico rosso e petali di rosa. Se lo desiderate qualche uova di trotta per rendere il piatto con un poco più di carattere.

Finite il tutto con la vinagrette di prugna rossa montata.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, alterazioni del gusto, fatigue.

 

FBO per te: Questa ricetta vede come protagonista la triglia, caratterizzata da carni sode e altamente digeribili. A differenza di molti altri tipi di pesci, le sue carni presentano un buon livello di grassi che la rendono particolarmente gustosa al palato. I livelli di colesterolo e di carboidrati sono comunque minimi. Inoltre la triglia è buona fonte di vitamine, soprattutto la vitamina A e le vitamine del gruppo B.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su triglia, prugna, radicchio, trota, basilico, limone, olio EVO

Polpo rosticciato con ceci neri di murgia
Polpo rosticciato con ceci neri di Murgia

 

Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzar il polpo rosticciato con ceci neri di Murgia, utile in caso di edema (o gonfiore sottocutaneo).

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 3h 

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 2 h

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 1 Polpo medio/piccolo
  • 250 gr di ceci neri di murgia secchi
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • una gamba di sedano
  • uno spicchio di aglio
  • Olio
  • Sale e pepe qb
  • Pomodori gialli qb

 

Procedimento

  1. Mettere i ceci a bagno la notte precedente;
  2. Mettere a lessare il polipo intero con metà carota, metà cipolla, metà sedano;
  3. Dopo circa due ore togliere dal fuoco e lascar intiepidire;
  4. Tritare finemente le restanti cipolla, carota, sedano e lo spicchio di aglio e farne un soffritto, aggiungere i ceci scolati, bagnare con acqua e portare a cottura. (aggiungere altra acqua se serve). Quando ben cotti, lasciarne una parte interi e frullare il resto con un filo di olio fino ad ottenere una bella crema morbida;
  5. Togliere il polipo dall’acqua, tagliare gli 8 tentacoli e asciugarli bene. Arrostirli brevemente in padella molto calda con poco olio e appena sono ben dorati, togliere e tenere al caldo;

 

Impiattamento:

Versare sul fondo del piatto la crema di ceci, adagiarvi due tentacoli e completare con pomodorini gialli e i ceci rimasti interi. Qualche goccia di olio e servire;

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, gonfiore addominale, gonfiore sottocutaneo/edema.

 

FBO per te: 

Un secondo che associa le proprietà dei legumi a quelle del pesce, un ottimo contenuto proteico e buone quantità di niacina e vitamina B12. La quantità di sodio presente nel polpo è, invece, rilevante, per questo motivo non è assolutamente necessario aggiungere sale. Ottima, quindi, l’idea di insaporire il piatto utilizzando aglio, agrumi, aromi e spezie. Questo secondo piatto può essere completato con una porzione di patate ed un contorno di verdure.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del polpo rosticciato con ceci neri di Murgia (edema o gonfiore sottocutaneo)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su polpo, ceci, carota, cipolla, sedano, aglio, olio EVO, pepe, pomodori

Polpo rosticciato con ceci neri di murgia
Polpo rosticciato con ceci neri di Murgia

 

Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzar il polpo rosticciato con ceci neri di Murgia, utile in caso di gonfiore addominale.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 3h 

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 2 h

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 1 Polpo medio/piccolo
  • 250 gr di ceci neri di murgia secchi
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • una gamba di sedano
  • uno spicchio di aglio
  • Olio
  • Sale e pepe qb
  • Pomodori gialli qb

 

Procedimento

  1. Mettere i ceci a bagno la notte precedente;
  2. Mettere a lessare il polipo intero con metà carota, metà cipolla, metà sedano;
  3. Dopo circa due ore togliere dal fuoco e lascar intiepidire;
  4. Tritare finemente le restanti cipolla, carota, sedano e lo spicchio di aglio e farne un soffritto, aggiungere i ceci scolati, bagnare con acqua e portare a cottura. (aggiungere altra acqua se serve). Quando ben cotti, lasciarne una parte interi e frullare il resto con un filo di olio fino ad ottenere una bella crema morbida;
  5. Togliere il polipo dall’acqua, tagliare gli 8 tentacoli e asciugarli bene. Arrostirli brevemente in padella molto calda con poco olio e appena sono ben dorati, togliere e tenere al caldo;

 

Impiattamento:

Versare sul fondo del piatto la crema di ceci, adagiarvi due tentacoli e completare con pomodorini gialli e i ceci rimasti interi. Qualche goccia di olio e servire;

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, gonfiore addominale, gonfiore sottocutaneo/edema.

 

FBO per te: 

Un secondo che associa le proprietà dei legumi a quelle del pesce, un ottimo contenuto proteico e buone quantità di niacina e vitamina B12. La quantità di sodio presente nel polpo è, invece, rilevante, per questo motivo non è assolutamente necessario aggiungere sale. Ottima, quindi, l’idea di insaporire il piatto utilizzando aglio, agrumi, aromi e spezie. Questo secondo piatto può essere completato con una porzione di patate ed un contorno di verdure.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del polpo rosticciato con ceci neri di Murgia (gonfiore addominale)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su polpo, ceci, carota, cipolla, sedano, aglio, olio EVO, pepe, pomodori

Polpo rosticciato con ceci neri di murgia
Polpo rosticciato con ceci neri di Murgia

 

Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzar il polpo rosticciato con ceci neri di Murgia, utile in caso di anemia.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 3h 

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 2 h

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 1 Polpo medio/piccolo
  • 250 gr di ceci neri di murgia secchi
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • una gamba di sedano
  • uno spicchio di aglio
  • Olio
  • Sale e pepe qb
  • Pomodori gialli qb

 

Procedimento

  1. Mettere i ceci a bagno la notte precedente;
  2. Mettere a lessare il polipo intero con metà carota, metà cipolla, metà sedano;
  3. Dopo circa due ore togliere dal fuoco e lascar intiepidire;
  4. Tritare finemente le restanti cipolla, carota, sedano e lo spicchio di aglio e farne un soffritto, aggiungere i ceci scolati, bagnare con acqua e portare a cottura. (aggiungere altra acqua se serve). Quando ben cotti, lasciarne una parte interi e frullare il resto con un filo di olio fino ad ottenere una bella crema morbida;
  5. Togliere il polipo dall’acqua, tagliare gli 8 tentacoli e asciugarli bene. Arrostirli brevemente in padella molto calda con poco olio e appena sono ben dorati, togliere e tenere al caldo;

 

Impiattamento:

Versare sul fondo del piatto la crema di ceci, adagiarvi due tentacoli e completare con pomodorini gialli e i ceci rimasti interi. Qualche goccia di olio e servire;

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, gonfiore addominale, gonfiore sottocutaneo/edema.

 

FBO per te: 

Un secondo che associa le proprietà dei legumi a quelle del pesce, un ottimo contenuto proteico e buone quantità di niacina e vitamina B12. La quantità di sodio presente nel polpo è, invece, rilevante, per questo motivo non è assolutamente necessario aggiungere sale. Ottima, quindi, l’idea di insaporire il piatto utilizzando aglio, agrumi, aromi e spezie. Questo secondo piatto può essere completato con una porzione di patate ed un contorno di verdure.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del polpo rosticciato con ceci neri di Murgia (anemia)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su polpo, ceci, carota, cipolla, sedano, aglio, olio EVO, pepe, pomodori

Polpo rosticciato con ceci neri di murgia
Polpo rosticciato con ceci neri di Murgia

 

Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzar il polpo rosticciato con ceci neri di Murgia, utile per contrastare la fatigue.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 3h 

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 2 h

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 1 Polpo medio/piccolo
  • 250 gr di ceci neri di murgia secchi
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • una gamba di sedano
  • uno spicchio di aglio
  • Olio
  • Sale e pepe qb
  • Pomodori gialli qb

 

Procedimento

  1. Mettere i ceci a bagno la notte precedente;
  2. Mettere a lessare il polipo intero con metà carota, metà cipolla, metà sedano;
  3. Dopo circa due ore togliere dal fuoco e lascar intiepidire;
  4. Tritare finemente le restanti cipolla, carota, sedano e lo spicchio di aglio e farne un soffritto, aggiungere i ceci scolati, bagnare con acqua e portare a cottura. (aggiungere altra acqua se serve). Quando ben cotti, lasciarne una parte interi e frullare il resto con un filo di olio fino ad ottenere una bella crema morbida;
  5. Togliere il polipo dall’acqua, tagliare gli 8 tentacoli e asciugarli bene. Arrostirli brevemente in padella molto calda con poco olio e appena sono ben dorati, togliere e tenere al caldo;

 

Impiattamento:

Versare sul fondo del piatto la crema di ceci, adagiarvi due tentacoli e completare con pomodorini gialli e i ceci rimasti interi. Qualche goccia di olio e servire;

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, gonfiore addominale, gonfiore sottocutaneo/edema.

 

FBO per te: 

Un secondo che associa le proprietà dei legumi a quelle del pesce, un ottimo contenuto proteico e buone quantità di niacina e vitamina B12. La quantità di sodio presente nel polpo è, invece, rilevante, per questo motivo non è assolutamente necessario aggiungere sale. Ottima, quindi, l’idea di insaporire il piatto utilizzando aglio, agrumi, aromi e spezie. Questo secondo piatto può essere completato con una porzione di patate ed un contorno di verdure.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del polpo rosticciato con ceci neri di Murgia (fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su polpo, ceci, carota, cipolla, sedano, aglio, olio EVO, pepe, pomodori

Polpo rosticciato con ceci neri di murgia
Polpo rosticciato con ceci neri di Murgia

 

Chef Gianpiero Cravero
Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzar il polpo rosticciato con ceci neri di Murgia, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 3h 

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 2 h

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 1 Polpo medio/piccolo
  • 250 gr di ceci neri di murgia secchi
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • una gamba di sedano
  • uno spicchio di aglio
  • Olio
  • Sale e pepe qb
  • Pomodori gialli qb

 

Procedimento

  1. Mettere i ceci a bagno la notte precedente;
  2. Mettere a lessare il polipo intero con metà carota, metà cipolla, metà sedano;
  3. Dopo circa due ore togliere dal fuoco e lascar intiepidire;
  4. Tritare finemente le restanti cipolla, carota, sedano e lo spicchio di aglio e farne un soffritto, aggiungere i ceci scolati, bagnare con acqua e portare a cottura. (aggiungere altra acqua se serve). Quando ben cotti, lasciarne una parte interi e frullare il resto con un filo di olio fino ad ottenere una bella crema morbida;
  5. Togliere il polipo dall’acqua, tagliare gli 8 tentacoli e asciugarli bene. Arrostirli brevemente in padella molto calda con poco olio e appena sono ben dorati, togliere e tenere al caldo;

 

Impiattamento:

Versare sul fondo del piatto la crema di ceci, adagiarvi due tentacoli e completare con pomodorini gialli e i ceci rimasti interi. Qualche goccia di olio e servire;

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, gonfiore addominale, gonfiore sottocutaneo/edema.

 

FBO per te: 

Un secondo che associa le proprietà dei legumi a quelle del pesce, un ottimo contenuto proteico e buone quantità di niacina e vitamina B12. La quantità di sodio presente nel polpo è, invece, rilevante, per questo motivo non è assolutamente necessario aggiungere sale. Ottima, quindi, l’idea di insaporire il piatto utilizzando aglio, agrumi, aromi e spezie. Questo secondo piatto può essere completato con una porzione di patate ed un contorno di verdure.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del polpo rosticciato con ceci neri di Murgia (alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su polpo, ceci, carota, cipolla, sedano, aglio, olio EVO, pepe, pomodori

Cannelloni croccanti di farina di grano saraceno al ripieno di verza e castagne con crema vellutata di zucca
Cannelloni croccanti di farina di grano saraceno al ripieno di verza e castagne con crema vellutata di zucca

 

Chef Gianpiero Cravero
Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dei cannelloni croccanti di farina di grano saraceno al ripieno di verza e castagne con crema vellutata di zucca, utile in caso di perdita di appetito.

 

Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 40’

Difficoltà: Alta

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 30′

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

Per la Sfoglia:

  • 200 gr farina bianca
  • 50 gr farina di grano saraceno
  • 4 uova intere
  • un pizzico di sale
  • un cucchiaio di olio d’oliva

 

Per il ripieno:

  • Mezza verza di medie dimensioni
  • 10 castagne cotte a vapore (si trovano facilmente in commercio)
  • mezza cipolla tritata finemente
  • due foglie di alloro
  • 4 fette di pan carrè
  • mezzo bicchiere di latte
  • 4 tuorli
  • 2 cucchiai di Grana grattato
  • un pizzico di sale

 

Per la crema di zucca:

  • 500 gr di zucca
  • un cucchiaio di cipolla tritata
  • un rametto di rosmarino
  • due cucchiai di olio d’oliva
  • sale qb

 

Procedimento

  1. Per la sfoglia unire tutti gli ingredienti, impastate bene, lasciar riposare 20 minuti.
  2. Mentre la sfoglia riposa, tagliare la verza a strisce sottili, lessarle per una decina di minuti in acqua bollente e scolare.
  3. Fare un soffritto con olio, alloro e cipolla, appena dorato aggiungere le castagne sbriciolate. Cuocere un paio di minuti, aggiungere la verza e cuocere altri 5 minuti a fuoco lento. Trasferire il tutto in una ciotola, aggiungere il pan carrè ammollato nel latte e ben strizzato, il grana, i tuorli. Sbattere bene e regolare di sale se necessario.
  4. Per la crema di zucca: fare un soffritto con olio, cipolla e rosmarino, aggiungere la zucca tagliata a dadi, bagnare con acqua, aggiungere il sale e portare a cottura.
  5. Quando ben cotta frullare il tutto al minipimer.
  6. Tirare la sfoglia (con la macchina per pasta) abbastanza sottile, tagliare dei quadrotti (12×12) circa e lessarli in acqua leggermente salata. Scolarli.
  7. Farcire i quadrati di sfoglia con il composto verza/castagne, arrotolarli a mò di cannelloni, posarli su una taglia, pennellarli con abbondante burro fuso, cospargere di grana grattugiato e passarli in forno a 180° fino ad ottenere una bella gratinatura.

 

Impiattamento: versare in piatto fondo la crema di zucca, adagiarvi i cannelloni gratinati e servire subito.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, rischio di infezioni.

 

FBO per te: In questa ricetta abbiamo un’esplosione di alimenti autunnali. La zucca è ricca di beta-carotene, il principale precursore della vitamina A preziosa per la vista, la pelle e le ossa. La verza è fonte di vitamina C e folati, mentre le castagne sono ricche di amido e fibre. Questi cannelloni rappresentano perciò un alimento completo ed appetibile anche durante periodi intensi di terapia.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei cannelloni croccanti di farina di grano saraceno al ripieno di verza e castagne con crema vellutata di zucca (perdita appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su grano saraceno, uova, olio EVO, verza, castagne, cipolla, alloro, pane, latte, grana, zucca, rosmarino

Food Compass è un sistema di profilazione dei nutrienti che utilizza caratteristiche estese per valutare la salubrità degli alimenti

Mozaffarian D., et al.

Food Compass è un sistema di profilazione dei nutrienti che utilizza caratteristiche estese per valutare la salubrità degli alimenti

Nature Food volume 2, pages809–818 (2021)

 

I sistemi di profilazione dei nutrienti (NPS) mirano a discriminare la salubrità degli alimenti per l’etichettatura frontale della confezione, le etichette di avvertimento, la tassazione, le valutazioni aziendali e altro ancora. Le NPS esistenti spesso valutano relativamente pochi nutrienti e ingredienti, utilizzano criteri incoerenti tra le categorie di alimenti e non hanno incorporato la scienza più recente. Qui, è stato sviluppato e convalidato un NPS, il Food Compass, per incorporare una gamma più ampia di caratteristiche alimentari, attributi e principi di punteggio uniformi. Sono stati valutati 54 attributi in 9 domini rilevanti per la salute: rapporti nutrizionali, vitamine, minerali, ingredienti alimentari, additivi, lavorazione, lipidi specifici, fibre e proteine e sostanze fitochimiche. I punteggi del dominio sono stati sommati in un Food Compass Score (FCS) finale che va da 1 (meno sano) a 100 (più sano) per tutti gli alimenti e le bevande. La validità del contenuto è stata confermata valutando i nutrienti, gli ingredienti alimentari e altre caratteristiche di interesse per la salute pubblica; la validità è stata confermata valutando la FCS per 8.032 alimenti e bevande riportati in NHANES / FNDDS 2015-16; e la validità convergente e discriminante è stata confermata dai confronti con la classificazione NOVA per la lavorazione degli alimenti, la classificazione Health Star e il Nutri-Score. La FCS ha differenziato bene le categorie alimentari e i prodotti alimentari, con ± d. s. media che va dal 16,4 ± 17,7 per snack salati e dolci al 78,6 ± 17,4 per legumi, noci e semi. In molte categorie alimentari, la FCS ha fornito un’importante discriminazione di alimenti e bevande specifici rispetto alla classificazione NOVA per l’industria alimentare, la classificazione Health Star e il Nutri-Score. Sulla base del contenuto dimostrato, della validità convergente e discriminante, la Food Compass fornisce un punteggio NPS che segna una gamma più ampia di attributi e domini rispetto ai sistemi precedenti con principi uniformi e trasparenti. Questo strumento disponibile al pubblico contribuirà a guidare la scelta dei consumatori, la ricerca, la politica alimentare, le riformulazioni del settore e le decisioni di investimento incentrate sulla missione.

 

 

Abstract

 

Food Compass is a nutrient profiling system using expanded characteristics for assessing healthfulness of foods

Nutrient profiling systems (NPS) aim to discriminate the healthfulness of foods for front-of-package labelling, warning labels, taxation, company ratings and more. Existing NPS often assess relatively few nutrients and ingredients, use inconsistent criteria across food categories and have not incorporated the newest science. Here, we developed and validated an NPS, the Food Compass, to incorporate a broader range of food characteristics, attributes and uniform scoring principles. We scored 54 attributes across 9 health-relevant domains: nutrient ratios, vitamins, minerals, food ingredients, additives, processing, specific lipids, fibre and protein, and phytochemicals. The domain scores were summed into a final Food Compass Score (FCS) ranging from 1 (least healthy) to 100 (most healthy) for all foods and beverages. Content validity was confirmed by assessing nutrients, food ingredients and other characteristics of public health concern; face validity was confirmed by assessing the FCS for 8,032 foods and beverages reported in NHANES/FNDDS 2015–16; and convergent and discriminant validity was confirmed from comparisons with the NOVA food processing classification, the Health Star Rating and the Nutri-Score. The FCS differentiated food categories and food items well, with mean ± s.d. ranging from 16.4 ± 17.7 for savoury snacks and sweet desserts to 78.6 ± 17.4 for legumes, nuts and seeds. In many food categories, the FCS provided important discrimination of specific foods and beverages as compared with NOVA, the Health Star Rating or the Nutri-Score. On the basis of demonstrated content, convergent and discriminant validity, the Food Compass provides an NPS scoring a broader range of attributes and domains than previous systems with uniform and transparent principles. This publicly available tool will help guide consumer choice, research, food policy, industry reformulations and mission-focused investment decisions.

 

Link all’articolo originale: https://doi.org/10.1038/s43016-021-00381-y

spigola in agrodolce
Spigola in agrodolce

 

Chef Stefano Di Gennaro
Chef Stefano Di Gennaro
Ristorante Quintessenza di Trani membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Di Gennaro per la realizzazione della spigola in agrodolce, utile per contrastare la perdita di peso.

 

Gluten free, Dairy Free Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 40 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 tranci di spigola da 130/150 grammi l’uno;
  • succo di limone;
  • rapa rossa;
  • carota;
  • cavolfiore;
  • peperone rosso;
  • peperone giallo;
  • cipolla rossa;
  • sciroppo agrodolce (100g aceto bianco, 100g acqua, 100g zucchero)
  • olio E.V.O. q.b.;

 

Procedimento

  1. Realizzare lo sciroppo agrodolce unendo i tre ingredienti, portare a bollore facendo sciogliere lo zucchero;
  2. Sbollentare le verdure singolarmente, raffreddarle in acqua e ghiaccio;
  3. Scolarle, versando successivamente lo sciroppo agrodolce ancora caldo;
  4. Cuocere a vapore i tranci di spigola per circa 10 minuti a 65°C, condire con un’emulsione di olio, miele ed aceto.

 

Impiattamento

Servire la spigola sistemando a proprio piacimento le verdure in agrodolce.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, perdita di peso.

 

FBO per te: Protagonista di questa ricetta è la spigola, un pesce che non spicca per particolari caratteristiche nutrizionali ma che può far parte delle 3 porzioni settimanali di questa categoria di alimenti. Infatti, si adatta bene anche al consumo di chi non ama particolarmente il pesce. La spigola non ha un sapore ben definito, pertanto via libera a condimenti e preparazioni dai sapori decisi.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della spigola in agrodolce (utile per contrastare la perdita di peso)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su spigola, limone, rapa rossa, carota, cavolfiore, peperone, cipollaolio EVO

spigola in agrodolce
Spigola in agrodolce

 

Chef Stefano Di Gennaro
Chef Stefano Di Gennaro
Ristorante Quintessenza di Trani membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Di Gennaro per la realizzazione della spigola in agrodolce, utile in caso di anemia.

 

Gluten free, Dairy Free Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 40 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 tranci di spigola da 130/150 grammi l’uno;
  • succo di limone;
  • rapa rossa;
  • carota;
  • cavolfiore;
  • peperone rosso;
  • peperone giallo;
  • cipolla rossa;
  • sciroppo agrodolce (100g aceto bianco, 100g acqua, 100g zucchero)
  • olio E.V.O. q.b.;

 

Procedimento

  1. Realizzare lo sciroppo agrodolce unendo i tre ingredienti, portare a bollore facendo sciogliere lo zucchero;
  2. Sbollentare le verdure singolarmente, raffreddarle in acqua e ghiaccio;
  3. Scolarle, versando successivamente lo sciroppo agrodolce ancora caldo;
  4. Cuocere a vapore i tranci di spigola per circa 10 minuti a 65°C, condire con un’emulsione di olio, miele ed aceto.

 

Impiattamento

Servire la spigola sistemando a proprio piacimento le verdure in agrodolce.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, perdita di peso.

 

FBO per te: Protagonista di questa ricetta è la spigola, un pesce che non spicca per particolari caratteristiche nutrizionali ma che può far parte delle 3 porzioni settimanali di questa categoria di alimenti. Infatti, si adatta bene anche al consumo di chi non ama particolarmente il pesce. La spigola non ha un sapore ben definito, pertanto via libera a condimenti e preparazioni dai sapori decisi.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della spigola in agrodolce (utile in caso di anemia)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su spigola, limone, rapa rossa, carota, cavolfiore, peperone, cipollaolio EVO

spigola in agrodolce
Spigola in agrodolce

 

Chef Stefano Di Gennaro
Chef Stefano Di Gennaro
Ristorante Quintessenza di Trani membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Di Gennaro per la realizzazione della spigola in agrodolce, utile per contrastare la fatigue.

 

Gluten free, Dairy Free Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 40 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 tranci di spigola da 130/150 grammi l’uno;
  • succo di limone;
  • rapa rossa;
  • carota;
  • cavolfiore;
  • peperone rosso;
  • peperone giallo;
  • cipolla rossa;
  • sciroppo agrodolce (100g aceto bianco, 100g acqua, 100g zucchero)
  • olio E.V.O. q.b.;

 

Procedimento

  1. Realizzare lo sciroppo agrodolce unendo i tre ingredienti, portare a bollore facendo sciogliere lo zucchero;
  2. Sbollentare le verdure singolarmente, raffreddarle in acqua e ghiaccio;
  3. Scolarle, versando successivamente lo sciroppo agrodolce ancora caldo;
  4. Cuocere a vapore i tranci di spigola per circa 10 minuti a 65°C, condire con un’emulsione di olio, miele ed aceto.

 

Impiattamento

Servire la spigola sistemando a proprio piacimento le verdure in agrodolce.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, perdita di peso.

 

FBO per te: Protagonista di questa ricetta è la spigola, un pesce che non spicca per particolari caratteristiche nutrizionali ma che può far parte delle 3 porzioni settimanali di questa categoria di alimenti. Infatti, si adatta bene anche al consumo di chi non ama particolarmente il pesce. La spigola non ha un sapore ben definito, pertanto via libera a condimenti e preparazioni dai sapori decisi.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della spigola in agrodolce (utile per contrastare la fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su spigola, limone, rapa rossa, carota, cavolfiore, peperone, cipollaolio EVO

parmigiana di melanzane
Parmigiana di Melanzane

 

Chef Federico Pettenuzzo
Ristorante La Favellina
membro JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 2 melanzane circa 600 g
  • 300 g pomodorini ciliegino
  • 1 burrata
  • 2 croste di parmigiano reggiano
  • Foglie di verbena
  • Foglie di basilico

 

Salsa melanzana

  • 380 g di ritagli di melanzana
  • 50 brodo vegetale
  • 40 tahina
  • 80 g Olio Evo
  • Sale qb

 

Procedimento

  • Farle raffreddare e tagliarle a scaloppe di circa 3 cm;
  • Fare un battuto con la burrata;
  • Sbollentare i pomodorini ciliegino in acqua bollente e raffreddarli;
  • Sbucciarli e tagliarli a metà eliminando i semi interni;
  • Fare un battuto con le falde di pomodoro ottenute e condirlo con sale;
  • Lasciarli riposare e poi metterli in un setaccio in modo da ottenere l’acqua di vegetazione;

 

Per la salsa melanzana

  • mettere tutti gli ingredienti in un mixer e frullare fino ad ottenere una salsa liscia;
  • mettere le croste di parmigiano per 45 secondi in microonde e farle soffiare;
  • grattugiarle con un micro plane;

 

Impiattamento

  • Scaldate in forno la scaloppa di melanzana per 5 minuti;
  • Adagiarla sul piatto e spalmare la salsa di melanzana sopra;
  • Accostare ad ambo i lati due cucchiaiate di burrata e di battuto di pomodoro, spolverare con il parmigiano soffiato e adagiare delle foglie di basilico;
  • A parte servire l’acqua di pomodoro con delle foglie di verbena e alcune gocce di olio evo;

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di peso, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: Questa ricetta vede come protagoniste le melanzane, vegetali che all’interno della loro buccia contengono le antocianine, fitocomposti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi con azione protettiva per il sistema cardiovascolare. Le melanzane presentano anche un buon contenuto di fibra e potassio che insieme contribuiscono anch’esse a proteggere il sistema cardiovascolare. Ciò è possibile grazie alla modulazione della pressione che esercita il potassio attenuando gli effetti del sodio e grazie al controllo dell’assorbimento del colesterolo attuato da parte della fibra a livello dell’intestino. Vi consigliamo, visto la presenza del parmigiano e della burrata, formaggi ricchi in sodio, un uso modesto e controllato del sale da aggiungere. Visto che anche l’utilizzo della tahina, della verbena e del basilico, regala sapidità alla preparazione.

 

Stampa pdf

 

Se vuoi saperne di più clicca su melanzane, pomodori, burrata, parmigiano reggiano, verbena, tahina,  basilico, olio EVO

parmigiana di melanzane
Parmigiana di Melanzane

 

Chef Federico Pettenuzzo
Ristorante La Favellina
membro JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 2 melanzane circa 600 g
  • 300 g pomodorini ciliegino
  • 1 burrata
  • 2 croste di parmigiano reggiano
  • Foglie di verbena
  • Foglie di basilico

 

Salsa melanzana

  • 380 g di ritagli di melanzana
  • 50 brodo vegetale
  • 40 tahina
  • 80 g Olio Evo
  • Sale qb

 

Procedimento

  • Farle raffreddare e tagliarle a scaloppe di circa 3 cm;
  • Fare un battuto con la burrata;
  • Sbollentare i pomodorini ciliegino in acqua bollente e raffreddarli;
  • Sbucciarli e tagliarli a metà eliminando i semi interni;
  • Fare un battuto con le falde di pomodoro ottenute e condirlo con sale;
  • Lasciarli riposare e poi metterli in un setaccio in modo da ottenere l’acqua di vegetazione;

 

Per la salsa melanzana

  • mettere tutti gli ingredienti in un mixer e frullare fino ad ottenere una salsa liscia;
  • mettere le croste di parmigiano per 45 secondi in microonde e farle soffiare;
  • grattugiarle con un micro plane;

 

Impiattamento

  • Scaldate in forno la scaloppa di melanzana per 5 minuti;
  • Adagiarla sul piatto e spalmare la salsa di melanzana sopra;
  • Accostare ad ambo i lati due cucchiaiate di burrata e di battuto di pomodoro, spolverare con il parmigiano soffiato e adagiare delle foglie di basilico;
  • A parte servire l’acqua di pomodoro con delle foglie di verbena e alcune gocce di olio evo;

 

Effetti avversi delle terapie:  indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di peso, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: Questa ricetta vede come protagoniste le melanzane, vegetali che all’interno della loro buccia contengono le antocianine, fitocomposti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi con azione protettiva per il sistema cardiovascolare. Le melanzane presentano anche un buon contenuto di fibra e potassio che insieme contribuiscono anch’esse a proteggere il sistema cardiovascolare. Ciò è possibile grazie alla modulazione della pressione che esercita il potassio attenuando gli effetti del sodio e grazie al controllo dell’assorbimento del colesterolo attuato da parte della fibra a livello dell’intestino. Vi consigliamo, visto la presenza del parmigiano e della burrata, formaggi ricchi in sodio, un uso modesto e controllato del sale da aggiungere. Visto che anche l’utilizzo della tahina, della verbena e del basilico, regala sapidità alla preparazione.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su melanzane, pomodori, burrata, parmigiano reggiano, verbena, tahina,  basilico, olio EVO

parmigiana di melanzane
Parmigiana di Melanzane

 

Chef Federico Pettenuzzo
Ristorante La Favellina
membro JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 2 melanzane circa 600 g
  • 300 g pomodorini ciliegino
  • 1 burrata
  • 2 croste di parmigiano reggiano
  • Foglie di verbena
  • Foglie di basilico

 

Salsa melanzana

  • 380 g di ritagli di melanzana
  • 50 brodo vegetale
  • 40 tahina
  • 80 g Olio Evo
  • Sale qb

 

Procedimento

  • Farle raffreddare e tagliarle a scaloppe di circa 3 cm;
  • Fare un battuto con la burrata;
  • Sbollentare i pomodorini ciliegino in acqua bollente e raffreddarli;
  • Sbucciarli e tagliarli a metà eliminando i semi interni;
  • Fare un battuto con le falde di pomodoro ottenute e condirlo con sale;
  • Lasciarli riposare e poi metterli in un setaccio in modo da ottenere l’acqua di vegetazione;

 

Per la salsa melanzana

  • mettere tutti gli ingredienti in un mixer e frullare fino ad ottenere una salsa liscia;
  • mettere le croste di parmigiano per 45 secondi in microonde e farle soffiare;
  • grattugiarle con un micro plane;

 

Impiattamento

  • Scaldate in forno la scaloppa di melanzana per 5 minuti;
  • Adagiarla sul piatto e spalmare la salsa di melanzana sopra;
  • Accostare ad ambo i lati due cucchiaiate di burrata e di battuto di pomodoro, spolverare con il parmigiano soffiato e adagiare delle foglie di basilico;
  • A parte servire l’acqua di pomodoro con delle foglie di verbena e alcune gocce di olio evo;

 

Effetti avversi delle terapie:  indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di peso, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: Questa ricetta vede come protagoniste le melanzane, vegetali che all’interno della loro buccia contengono le antocianine, fitocomposti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi con azione protettiva per il sistema cardiovascolare. Le melanzane presentano anche un buon contenuto di fibra e potassio che insieme contribuiscono anch’esse a proteggere il sistema cardiovascolare. Ciò è possibile grazie alla modulazione della pressione che esercita il potassio attenuando gli effetti del sodio e grazie al controllo dell’assorbimento del colesterolo attuato da parte della fibra a livello dell’intestino. Vi consigliamo, visto la presenza del parmigiano e della burrata, formaggi ricchi in sodio, un uso modesto e controllato del sale da aggiungere. Visto che anche l’utilizzo della tahina, della verbena e del basilico, regala sapidità alla preparazione.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su melanzane, pomodori, burrata, parmigiano reggiano, verbena, tahina,  basilico, olio EVO

parmigiana di melanzane
Parmigiana di Melanzane

 

Chef Federico Pettenuzzo
Ristorante La Favellina
membro JRE

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 2 melanzane circa 600 g
  • 300 g pomodorini ciliegino
  • 1 burrata
  • 2 croste di parmigiano reggiano
  • Foglie di verbena
  • Foglie di basilico

 

Salsa melanzana

  • 380 g di ritagli di melanzana
  • 50 brodo vegetale
  • 40 tahina
  • 80 g Olio Evo
  • Sale qb

 

Procedimento

  • Farle raffreddare e tagliarle a scaloppe di circa 3 cm;
  • Fare un battuto con la burrata;
  • Sbollentare i pomodorini ciliegino in acqua bollente e raffreddarli;
  • Sbucciarli e tagliarli a metà eliminando i semi interni;
  • Fare un battuto con le falde di pomodoro ottenute e condirlo con sale;
  • Lasciarli riposare e poi metterli in un setaccio in modo da ottenere l’acqua di vegetazione;

 

Per la salsa melanzana

  • mettere tutti gli ingredienti in un mixer e frullare fino ad ottenere una salsa liscia;
  • mettere le croste di parmigiano per 45 secondi in microonde e farle soffiare;
  • grattugiarle con un micro plane;

 

Impiattamento

  • Scaldate in forno la scaloppa di melanzana per 5 minuti;
  • Adagiarla sul piatto e spalmare la salsa di melanzana sopra;
  • Accostare ad ambo i lati due cucchiaiate di burrata e di battuto di pomodoro, spolverare con il parmigiano soffiato e adagiare delle foglie di basilico;
  • A parte servire l’acqua di pomodoro con delle foglie di verbena e alcune gocce di olio evo;

 

Effetti avversi delle terapie:  indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di peso, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: Questa ricetta vede come protagoniste le melanzane, vegetali che all’interno della loro buccia contengono le antocianine, fitocomposti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi con azione protettiva per il sistema cardiovascolare. Le melanzane presentano anche un buon contenuto di fibra e potassio che insieme contribuiscono anch’esse a proteggere il sistema cardiovascolare. Ciò è possibile grazie alla modulazione della pressione che esercita il potassio attenuando gli effetti del sodio e grazie al controllo dell’assorbimento del colesterolo attuato da parte della fibra a livello dell’intestino. Vi consigliamo, visto la presenza del parmigiano e della burrata, formaggi ricchi in sodio, un uso modesto e controllato del sale da aggiungere. Visto che anche l’utilizzo della tahina, della verbena e del basilico, regala sapidità alla preparazione.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su melanzane, pomodori, burrata, parmigiano reggiano, verbena, tahina,  basilico, olio EVO

spigola in agrodolce
Spigola in agrodolce

 

Chef Stefano Di Gennaro
Chef Stefano Di Gennaro
Ristorante Quintessenza di Trani membro di JRE

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Di Gennaro per la realizzazione della spigola in agrodolce.

 

Gluten free, Dairy Free Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 40 minuti

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 tranci di spigola da 130/150 grammi l’uno;
  • succo di limone;
  • rapa rossa;
  • carota;
  • cavolfiore;
  • peperone rosso;
  • peperone giallo;
  • cipolla rossa;
  • sciroppo agrodolce (100g aceto bianco, 100g acqua, 100g zucchero)
  • olio E.V.O. q.b.;

 

Procedimento

  • Realizzare lo sciroppo agrodolce unendo i tre ingredienti, portare a bollore facendo sciogliere lo zucchero;
  • Sbollentare le verdure singolarmente, raffreddarle in acqua e ghiaccio;
  • Scolarle, versando successivamente lo sciroppo agrodolce ancora caldo;
  • Cuocere a vapore i tranci di spigola per circa 10 minuti a 65°C, condire con un’emulsione di olio, miele ed aceto.

 

Impiattamento

Servire la spigola sistemando a proprio piacimento le verdure in agrodolce.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, perdita di peso.

 

FBO per te: Protagonista di questa ricetta è la spigola, un pesce che non spicca per particolari caratteristiche nutrizionali ma che può far parte delle 3 porzioni settimanali di questa categoria di alimenti. Infatti, si adatta bene anche al consumo di chi non ama particolarmente il pesce. La spigola non ha un sapore ben definito, pertanto via libera a condimenti e preparazioni dai sapori decisi.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della spigola in agrodolce

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su spigola, limone, rapa rossa, carota, cavolfiore, peperone, cipollaolio EVO

parmigiana di melanzane
Parmigiana di Melanzane

 

Chef Federico Pettenuzzo
Ristorante La Favellina
membro JRE

 

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Pettenuzzo per la realizzazione della parmigiana di melanzane.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50 min circa

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 30 minuti

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 2 melanzane circa 600 g
  • 300 g pomodorini ciliegino
  • 1 burrata
  • 2 croste di parmigiano reggiano
  • Foglie di verbena
  • Foglie di basilico

 

Salsa melanzana

  • 380 g di ritagli di melanzana
  • 50 brodo vegetale
  • 40 tahina
  • 80 g Olio Evo
  • Sale qb

 

Procedimento

  • Farle raffreddare e tagliarle a scaloppe di circa 3 cm;
  • Fare un battuto con la burrata;
  • Sbollentare i pomodorini ciliegino in acqua bollente e raffreddarli;
  • Sbucciarli e tagliarli a metà eliminando i semi interni;
  • Fare un battuto con le falde di pomodoro ottenute e condirlo con sale;
  • Lasciarli riposare e poi metterli in un setaccio in modo da ottenere l’acqua di vegetazione;

 

Per la salsa melanzana

  • mettere tutti gli ingredienti in un mixer e frullare fino ad ottenere una salsa liscia;
  • mettere le croste di parmigiano per 45 secondi in microonde e farle soffiare;
  • grattugiarle con un micro plane;

 

Impiattamento

  • Scaldate in forno la scaloppa di melanzana per 5 minuti;
  • Adagiarla sul piatto e spalmare la salsa di melanzana sopra;
  • Accostare ad ambo i lati due cucchiaiate di burrata e di battuto di pomodoro, spolverare con il parmigiano soffiato e adagiare delle foglie di basilico;
  • A parte servire l’acqua di pomodoro con delle foglie di verbena e alcune gocce di olio evo;

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, perdita di peso, perdita di appetito, stipsi fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te:

Questa ricetta vede come protagoniste le melanzane, vegetali che all’interno della loro buccia contengono le antocianine, fitocomposti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi con azione protettiva per il sistema cardiovascolare.

Le melanzane presentano anche un buon contenuto di fibra e potassio che insieme contribuiscono anch’esse a proteggere il sistema cardiovascolare. Ciò è possibile grazie alla modulazione della pressione che esercita il potassio attenuando gli effetti del sodio e grazie al controllo dell’assorbimento del colesterolo attuato da parte della fibra a livello dell’intestino.

Vi consigliamo, visto la presenza del parmigiano e della burrata, formaggi ricchi in sodio, un uso modesto e controllato del sale da aggiungere. Visto che anche l’utilizzo della tahina, della verbena e del basilico, regala sapidità alla preparazione.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della parmigiana di melanzane dello chef di JRE

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su melanzane, pomodori, burrata, parmigiano reggiano, verbena, tahina,  basilico, olio EVO

Anemia correlata al cancro: un approccio multitarget integrato e interventi sullo stile di vita

Natalucci V. et al.

Anemia correlata al cancro: un approccio multitarget integrato e interventi sullo stile di vita

Review Nutrients. 2021 Feb 1;13(2):482.

 

Il cancro è spesso accompagnato da un peggioramento del profilo di ferro del paziente e l’anemia risultante potrebbe essere un fattore che influisce negativamente sull’efficacia del trattamento antineoplastico e sulla sopravvivenza del paziente. La prima linea di terapia si basa solitamente sulla supplementazione di ferro per via orale o endovenosa; tuttavia, molti pazienti rimangono anemici e non rispondono. La chiave potrebbe risiedere nella patogenesi dell’anemia stessa. L’anemia correlata al cancro (CRA) è caratterizzata da una diminuzione della concentrazione di ferro sierico circolante e dalla saturazione della transferrina nonostante le ampie riserve di ferro, indicando un problema più complesso legato alla regolazione omeostatica del ferro e fattori aggiuntivi come lo stato infiammatorio cronico. Questa recensione esplora la nostra attuale comprensione dell’omeostasi del ferro nel cancro, facendo luce sul ruolo modulatorio dell’epcidina nell’assorbimento intestinale del ferro, nel riciclo del ferro, nella mobilizzazione dai depositi epatici e nei regolatori inducibili da infezioni e infiammazioni. Verrà discussa la relazione sottostante tra CRA e infiammazione sistemica di basso grado e verrà proposto anche un approccio multitarget integrato basato sulla nutrizione e sull’esercizio fisico per migliorare l’utilizzo del ferro riducendo l’infiammazione di basso grado, modulando la risposta immunitaria e sostenendo i meccanismi antiossidanti. In effetti una dieta a base mediterranea, integratori alimentari ed esercizio fisico vengono suggeriti come potenziali strategie individualizzate e come approccio complementare alla terapia CRA convenzionale.

 

 

Abstract

 

Cancer Related Anemia: An Integrated Multitarget Approach and Lifestyle Interventions

Cancer is often accompanied by worsening of the patient’s iron profile, and the resulting anemia could be a factor that negatively impacts antineoplastic treatment efficacy and patient survival. The first line of therapy is usually based on oral or intravenous iron supplementation; however, many patients remain anemic and do not respond. The key might lie in the pathogenesis of the anemia itself. Cancer-related anemia (CRA) is characterized by a decreased circulating serum iron concentration and transferrin saturation despite ample iron stores, pointing to a more complex problem related to iron homeostatic regulation and additional factors such as chronic inflammatory status. This review explores our current understanding of iron homeostasis in cancer, shedding light on the modulatory role of hepcidin in intestinal iron absorption, iron recycling, mobilization from liver deposits, and inducible regulators by infections and inflammation. The underlying relationship between CRA and systemic low-grade inflammation will be discussed, and an integrated multitarget approach based on nutrition and exercise to improve iron utilization by reducing low-grade inflammation, modulating the immune response, and supporting antioxidant mechanisms will also be proposed. Indeed, a Mediterranean-based diet, nutritional supplements and exercise are suggested as potential individualized strategies and as a complementary approach to conventional CRA therapy.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33535496/

Cibo, nutrizione, attività fisica e microbiota quale impatto sul cancro del polmone?

Nigro E. et al.

Cibo, nutrizione, attività fisica e microbiota quale impatto sul cancro del polmone?

Review Int J Environ Res Public Health. 2021 Mar 1;18(5):2399.

 

Il cancro del polmone rappresenta ancora la principale causa di morte correlata al cancro, a livello globale. Allo stesso modo, la malnutrizione e l’inattività rappresentano un rischio importante per la perdita di capacità funzionali polmonari che influenzano la gravità complessiva del cancro del polmone. Pertanto, l’adesione a uno stile di vita sano appropriato è cruciale nella gestione dei pazienti affetti da cancro del polmone nonostante il sottotipo di cancro. Questa revisione mira a riassumere le conoscenze disponibili sugli approcci dietetici e sull’attività fisica come i principali fattori che riducono il rischio di cancro ai polmoni e migliorano la risposta alle terapie. Si discutono gli schemi dietetici più significativi positivamente associati alla composizione corporea e alla prognosi del cancro del polmone e i principali processi molecolari regolati da specifici schemi dietetici, alimenti funzionali e attività fisica, cioè infiammazione e stress ossidativo. Infine, si riportano prove che dimostrano che la disbiosi del microbioma polmonare e/o intestinale, così come la loro interconnessione (l’asse intestino-polmone), sono strettamente correlate ai modelli dietetici e all’attività fisica regolare che svolge un ruolo chiave nella formazione e progressione del cancro del polmone, aprendo alla strada della modulazione del microbioma come terapia coadiuvante. Complessivamente, le evidenze riportate in questa revisione evidenziano la necessità di considerare gli interventi non farmacologici (nutrizione e attività fisica) come efficaci strategie aggiuntive nella gestione del cancro del polmone.

 

 

Abstract

 

Food, Nutrition, Physical Activity and Microbiota: Which Impact on Lung Cancer?

Lung cancer still represents the leading cause of cancer-related death, globally. Likewise, malnutrition and inactivity represent a major risk for loss of functional pulmonary capacities influencing overall lung cancer severity. Therefore, the adhesion to an appropriate health lifestyle is crucial in the management of lung cancer patients despite the subtype of cancer. This review aims to summarize the available knowledge about dietary approaches as well as physical activity as the major factors that decrease the risk towards lung cancer, and improve the response to therapies. We discuss the most significant dietary schemes positively associated to body composition and prognosis of lung cancer and the main molecular processes regulated by specific diet schemes, functional foods and physical activity, i.e., inflammation and oxidative stress. Finally, we report evidence demonstrating that dysbiosis of lung and/or gut microbiome, as well as their interconnection (the gut-lung axis), are strictly related to dietary patterns and regular physical activity playing a key role in lung cancer formation and progression, opening to the avenue of modulating the microbiome as coadjuvant therapy. Altogether, the evidence reported in this review highlights the necessity to consider non-pharmacological interventions (nutrition and physical activity) as effective adjunctive strategies in the management of lung cancer.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33804536/

Microbiota intestinale e sua associazione con il cancro del colon e il consumo di carne rossa lavorata

Abu-Ghazaleh N., Chua WJ, Gopalan V.

Microbiota intestinale e sua associazione con il cancro del colon e il consumo di carne rossa lavorata

Review J Gastroenterol Hepatol. 2021 Jan;36(1):75-88.

 

Il colon umano ospita un numero elevato di microrganismi che sono stati segnalati per svolgere un ruolo cruciale nella carcinogenesi del colon-retto. Nell’ultimo decennio, la rilevazione molecolare e le tecniche metabolomiche hanno ampliato le nostre conoscenze sul ruolo di specifiche specie microbiche nel promuovere la tumorigenesi. In questo studio, abbiamo esaminato l’associazione tra disbiosi microbica e carcinoma del colon-retto (CRC). Sono state esaminate varie specie microbiche e la loro associazione con la tumorigenesi del colon-retto e il consumo di carne rossa / lavorata. La letteratura ha dimostrato una significativa abbondanza di Fusobacterium nucleatum, Streptococcus bovis/gallolyticus, Escherichia coli e Bacteroides fragilis in pazienti con adenoma o adenocarcinoma rispetto a individui sani. I meccanismi in cui ogni organismo è stato postulato per promuovere la carcinogenesi del colon sono stati raccolti e riassunti in questa recensione. Questi includono la capacità dei microrganismi di aderire alle cellule del colon; modulare l’inibizione dei geni oncosoppressori, le attivazioni degli oncogeni e la genotossicità; e attivare bersagli a valle responsabili dell’angiogenesi. Il ruolo di questi microrganismi nella coniugazione con componenti della carne tra cui composti N-nitroso, ammine eterocicliche ed eme è stato evidente anche in più studi. Il risultato di questa revisione supporta il ruolo del consumo di carne rossa nella modulazione della progressione del CRC e la possibilità che il microbioma intestinale influenzi la relazione tra CRC e dieta. Lo studio dimostra anche che l’analisi del microbiota potrebbe potenzialmente integrare i metodi di screening esistenti quando si rilevano lesioni del colon.

 

 

Abstract

 

Intestinal microbiota and its association with colon cancer and red/processed meat consumption

The human colon harbors a high number of microorganisms that were reported to play a crucial role in colorectal carcinogenesis. In the recent decade, molecular detection and metabolomic techniques have expanded our knowledge on the role of specific microbial species in promoting tumorigenesis. In this study, we reviewed the association between microbial dysbiosis and colorectal carcinoma (CRC). Various microbial species and their association with colorectal tumorigenesis and red/processed meat consumption have been reviewed. The literature demonstrated a significant abundance of Fusobacterium nucleatum, Streptococcus bovis/gallolyticus, Escherichia coli, and Bacteroides fragilis in patients with adenoma or adenocarcinoma compared to healthy individuals. The mechanisms in which each organism was postulated to promote colon carcinogenesis were collated and summarized in this review. These include the microorganisms’ ability to adhere to colon cells; modulate the inhibition of tumor suppressor genes, the activations of oncogenes, and genotoxicity; and activate downstream targets responsible for angiogenesis. The role of these microorganisms in conjugation with meat components including N-nitroso compounds, heterocyclic amines, and heme was also evident in multiple studies. The outcome of this review supports the role of red meat consumption in modulating CRC progression and the possibility of gut microbiome influencing the relationship between CRC and diet. The study also demonstrates that microbiota analysis could potentially complement existing screening methods when detecting colonic lesions.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32198788/

L’effetto delle integrazioni di acidi grassi polinsaturi Omega-3 sui farmaci antitumorali nel carcinoma mammario triplo negativo

Ma Y., Wang J., Li Q., Cao B.

L’effetto delle integrazioni di acidi grassi polinsaturi Omega-3 sui farmaci antitumorali nel carcinoma mammario triplo negativo

Review Nutr Cancer. 2021;73(2):196-205.

 

Il carcinoma mammario triplo negativo (TNBC) comprende circa il 10-20% di tutti i tumori al seno diagnosticati. Prove crescenti mostrano che gli acidi grassi polinsaturi omega-3 (ω-3 PUFA), l’acido docosaesaenoico e l’acido eicosapentaenoico, possono influenzare lo sviluppo, la progressione e la prognosi di TNBC in vivo e in vitro; tuttavia, mancano prove cliniche a sostegno dell’effetto degli ω-3 PUFA sui TNBC. La ricerca ha dimostrato che gli ω-3 PUFA possono indurre l’apoptosi nelle cellule del cancro al seno inibendo la via di trasduzione del segnale PI3K / AKT e che gli ω-3 PUFA possono migliorare l’efficacia dei farmaci chemioterapici. L’utilizzo della supplementazione di ω-3 PUFA in aggiunta alla farmacoterapia nel trattamento del cancro al seno può comportare effetti antitumorali potenziati che saranno particolarmente applicabili a fenotipi difficili da trattare come i TNBC. Lo scopo dell’attuale revisione era quello di riassumere la base di prove a sostegno degli effetti antitumorali dei PUFA omega-3 nei TNBC.

 

 

Abstract

 

The Effect of Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acid Supplementations on anti-Tumor Drugs in Triple Negative Breast Cancer

Triple-negative breast cancer (TNBC) comprises about 10-20% of all diagnosed breast cancers. Increasing evidence shows that the omega-3 polyunsaturated fatty acids (ω-3PUFAs), docosahexaenoic acid and eicosapentaenoic acid, can influence the development, progression, and prognosis of TNBC In Vivo and In Vitro; however, clinical evidence supporting the effect of ω-3PUFAs on TNBC is lacking. Research has demonstrated that ω-3PUFAs can induce apoptosis in breast cancer cells by inhibiting the PI3K/AKT signal transduction pathway, and that ω-3PUFAs can improve the effectiveness of chemotherapy drugs. Using ω-3PUFA supplementation in addition to pharmacotherapy in the treatment of breast cancer may result in enhanced anti-tumor effects that will be particularly applicable to difficult to treat phenotypes such as TNBC. The aim of the current review was to summarize the evidence-base supporting the antitumor effects of omega-3 PUFAs in TNBC.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32223441/

Disturbi del gusto e dell’olfatto nei pazienti oncologici: una revisione dell’ambito dei trattamenti disponibili

Sevryugin O., Popi Kasvis K., Vigano ML., Vigano A.

Disturbi del gusto e dell’olfatto nei pazienti oncologici: una revisione dell’ambito dei trattamenti disponibili

Review Support Care Cancer. 2021 Jan;29(1):49-66.

 

Scopo: I disturbi del gusto e dell’olfatto nei pazienti affetti da cancro sono sintomi molto comuni, ma spesso sottovalutati. Se non affrontati correttamente, possono influire sullo stato nutrizionale, sul piacere del cibo e sulla qualità della vita. Gli strumenti di trattamento disponibili per i medici per gestire le alterazioni chemiosensoriali sono limitati e sono spesso basati su esperienze cliniche personali. Lo scopo di questo studio era quello di valutare l’attuale letteratura oncologica e di cure palliative attraverso una revisione dell’ambito, al fine di identificare i trattamenti disponibili per le alterazioni del gusto e dell’olfatto nei pazienti oncologici.

 

Metodi: Medline, Embase, CINAHL, ProQuest Dissertations and Theses e Google Scholar sono stati cercati dall’inizio fino a gennaio 2020, con titoli tematici rilevanti per i domini delle alterazioni chemiosensoriali, palliativi e cure del cancro. Un totale di 10.718 pubblicazioni in lingua inglese e francese sono state esaminate, producendo 43 articoli sull’argomento ricercato.

 

Risultati: L’eterogeneità degli articoli selezionati ha portato a difficoltà nell’interpretazione e nell’analisi delle prove disponibili. Le pubblicazioni incluse differivano nella progettazione dello studio, nel campione di popolazione, nei trattamenti antitumorali e nelle misure di valutazione per i disturbi del gusto e dell’olfatto. È stata descritta un’ampia varietà di opzioni di trattamento tra cui zinco e polaprezinc, radio-protettori, vitamine e integratori, agenti anti-xerostomia, esercizi di deglutizione attiva, interventi nutrizionali, delta-9-tetraidrocannabinolo e fotobiomodulazione.

 

Conclusione: questa revisione dell’ambito identifica lo stato attuale delle conoscenze relative alle alterazioni chemiosensoriali all’interno della cura del cancro di supporto. Nonostante non raggiunga conclusioni definitive, questo articolo offre sedi terapeutiche da esplorare ulteriormente in studi più ampi e metodologicamente validi.

 

Abstract

 

Taste and smell disturbances in cancer patients: a scoping review of available treatments

Purpose: Taste and smell disturbances in patients affected by cancer are very common, but often under-recognized symptoms. If not addressed properly, they may impact nutritional status, food enjoyment, and quality of life. Treatment tools available for clinicians to manage chemosensory alterations are limited and are often based on personal clinical experiences. The aim of this study was to assess current oncological and palliative care literature through a scoping review, in order to identify available treatments for taste and smell alterations in cancer patients.

 

Methods: Medline, Embase, CINAHL, ProQuest Dissertations and Theses, and Google Scholar were searched from inception until January 2020, with subject headings relevant to the domains of chemosensory alterations, palliative, and cancer care. A total of 10,718 English and French language publications were reviewed, yielding 43 articles on the researched topic.

 

Results: The heterogeneity of selected articles led to difficulties in interpretation and analysis of the available evidence. Included publications differed in study design, population sample, anticancer treatments, and measures of assessment for taste and smell disturbances. A broad variety of treatment options were described including zinc and polaprezinc, radio-protectors, vitamins and supplements, anti-xerostomia agents, active swallowing exercises, nutritional interventions, delta-9-tetrahydrocannabinol, and photobiomodulation.

 

Conclusion: This scoping review identifies the current state of knowledge regarding chemosensory alterations within supportive cancer care. Despite not reaching firm conclusions, this article offers therapeutic venues to further explore in larger and more methodologically sound studies.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32734392/

polpette di tonno, patate e peperoni
Polpette di Tonno, Patate e Peperoni

 

La ricetta salutare per realizzare le polpette di tonno, patate e peperoni.

 

Secondo piatto

 

Tempo di preparazione: 30 minuti

 

Difficoltà: facile

 

Ingredienti

(per 8/10 polpette)

  • 120 gr di tonno in filetti al naturale
  • 250 gr di patate lesse
  • 200 gr di peperoni cotti al forno
  • 5 cucchiai di pangrattato integrale
  • Erbe aromatiche
  • Olio extra vergine di oliva

 

Preparazione

  1. Trita i peperoni.
  2. Aggiungi le patate e il tonno. Impasta aggiungendo il pangrattato e le erbe aromatiche.
  3. Forma delle polpettine e poni in una teglia.
  4. Condisci con un filo d’olio extra vergine d’oliva e inforna a 180°C per circa 20 minuti, guardando durante la cottura.

 

 

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Vellutata di carciofi, finocchi e patate con ceci, semi di girasole e curcuma

 

Piatto unico

 

Tempo di preparazione

30 minuti

 

Difficoltà

media

 

Ingredienti (per 2 persone)

  • 2 carciofi
  • 2 finocchi interi
  • 300 gr di patate
  • 100 gr di ceci
  • Semi di girasole q.b.
  • Curcuma q.b.

 

Preparazione

Pulire e lavare bene tutte le verdure.

Cuocerle a vapore.

Frullarle/passarle in un mixer da cucina fino ad ottenere una consistenza cremosa.

Lessare a parte i ceci.

 

Impiattamento

Servire tiepida con ceci, una macinata di semi di girasole, un filo d’olio e curcuma.

 

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mousse alla stracciatella light
Mousse alla stracciatella light

 

la ricetta per realizzare la mousse alla stracciatella light, utile in caso di perdita di appetito.

 

Dolce

 

Difficoltà

facile

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 100 gr di yogurt greco bianco magro
  • 50 gr di ricotta di mucca
  • 15 gr di cioccolato fondente 85%

 

Preparazione

  1. Unire tutti gli ingredienti e frullarli.
  2. Servi in coppette di gelato.

 

 

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insalata di uova sode fagiolini spinacino e avocado
Insalata di uova sode, fagiolini, spinacino e avocado

 

La ricetta salutare per realizzare l’insalata di uova sode, fagiolini, spinacino e avocado.

 

Piatto unico

 

Tempo di preparazione

20 minuti

 

Difficoltà

facile

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 1 uovo
  • ½ avocado
  • 100 gr di fagiolini
  • 100 gr di spinacino

 

Preparazione

  1. Cuocere i fagiolini a vapore.
  2. Cuocere l’uovo sodo.
  3. Unire i fagiolini e l’uovo sodo a spinacino e avocado in insalata

 

 

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fragole in crosta di cioccolato nocciole e mandorle
Fragole in crosta di Cioccolato, Nocciole e Mandorle

 

la ricetta per realizzare le fragole in crosta di cioccolato, nocciole e mandorle.

 

Dolce

 

Tempo di preparazione

20 minuti

 

Difficoltà

facile

 

Ingredienti 

  • 30 g di cioccolato fondente minimo 70%
  • 20 g di granella di nocciole e scaglie di mandorle
  • fragole

 

Preparazione

  1. Sciogliere nel microonde o a bagnomaria il cioccolato fondente (minimo 70%) e aggiungere la granella di nocciole e le scaglie di mandorle.
  2. Inzuppare le fragole una alla volta nel cioccolato.
  3. Posizionarle in frigo per raffreddarle per circa 10 minuti.

 

 

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filetti di merluzzo in crosta di nocciole
Filetti di merluzzo in crosta di nocciole

 

La ricetta salutare per realizzare i filetti di merluzzo in crosta di nocciole.

 

Secondo piatto

 

Difficoltà

facile

 

Tempo di preparazione

20 minuti

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 200 gr di filetti di merluzzo freschi o scongelati
  • 50 gr di nocciole
  • Olio extra vergine di oliva q.b.

 

Preparazione

  1. Trita grossolanamente le nocciole fino ad ottenere una granella.
  2. Impana i filetti di merluzzo freschi o scongelati nella granella.
  3. Inforna mettendo un filo d’olio extra vergine di oliva a 180°C per circa 15-20 minuti.

 

 

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Scoperta e caratteristiche di una firma alchilante nel cancro del colon-retto

Gurjao C. et al.

Scoperta e caratteristiche di una firma alchilante nel cancro del colon-retto

Cancer Discov. 2021 Jun 17;candisc.1656.2020.

 

Diversi fattori di rischio sono stati stabiliti per il carcinoma colorettale (CRC), ma i loro effetti mutageni diretti nei tumori dei pazienti devono ancora essere chiariti. Qui, abbiamo sfruttato i dati di sequenziamento dell’intero esoma da 900 casi di CRC che si erano verificati in tre studi prospettici a livello statunitense con ampie informazioni sulla dieta e sullo stile di vita. Abbiamo trovato una firma alchilante che in precedenza non era stata scritta in CRC, e poi abbiamo mostrato l’esistenza di un processo mutazionale simile nelle normali cripte del colon. Questa firma alchilante è associata ad elevati livelli di assunzione di carne rossa lavorata e non lavorata prima della diagnosi. Inoltre, questa firma era più abbondante nel colon-retto distale, previsto per colpire le mutazioni del fattore tumorale KRAS p.G12D, KRAS p.G13D e PIK3CA p.E5454K, e associato a scarsa sopravvivenza. Insieme, questi risultati collegano per la prima volta una firma mutazionale colorettale a un componente della dieta e implicano ulteriormente il ruolo della carne rossa nell’iniziazione e nella progressione della CRC.

 

Abstract

Discovery and features of an alkylating signature in colorectal cancer

Several risk factors have been established for colorectal carcinoma (CRC), yet their direct mutagenic effects in patients’ tumours remain to be elucidated. Here, we leveraged whole-exome sequencing data from 900 CRC cases that had occurred in three US-wide prospective studies with extensive dietary and lifestyle information. We found an alkylating signature which was previously undescribed in CRC, and then showed the existence of a similar mutational process in normal colonic crypts. This alkylating signature is associated with high intakes of processed and unprocessed red meat prior to diagnosis. Additionally, this signature was more abundant in the distal colorectum, predicted to target cancer driver mutations KRAS p.G12D, KRAS p.G13D and PIK3CA p.E5454K, and associated with poor survival. Together, these results link for the first time a colorectal mutational signature to a component of diet, and further implicate the role of red meat in CRC initiation and progression.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34140290/

Pancitopenia e Neutropenia

Si parla di pancitopenia quando tutti e tre i tipi di cellule ematiche periferiche sono ridotti nel numero. Coesistono quindi una leucocitopenia (neutropenia in senso stretto e clinicamente rilevante), un’anemia e una trombocitopenia.

Le forme lievi di pancitopenia si rilevano spesso per caso durante i controlli di routine, mentre nelle forme gravi il paziente si presenta con sintomi corrispondenti, come pallore, stanchezza, affanno in seguito all‘anemia, tendenza all’infezione a causa della leucopenia- neutropenia o emorragie insolite, come epistassi o petecchie, derivanti dalla trombocitopenia.

 

Le cause della pancitopenia sono complesse. In genere si distingue tra forme dovute a una ridotta produzione di cellule nel midollo osseo e forme dovute a una rapida degradazione cellulare periferica o midollare.

Generalmente la pancitopenia derivante da malattie oncologiche può essere di entrambi i tipi, in particolare si parla di:

  • Formazione cellulare insufficiente nel midollo osseo in casi di leucemie acute, linfomi maligni, mieloma multiplo, mielofibrosi, carcinomi con metastasi nel midollo osseo, in seguito a chemioterapia e radioterapia;
  • Degradazione cellulare eccessiva in periferia: secondaria associata a linfoma o neoplasma maligno.

 

La riduzione delle tre linee cellulari comporta inoltre un aumentato rischio di ecchimosi, di emorragie di vario tipo (a causa del deficit di piastrine; solo per fare un paio di esempi: epitassi, ovvero perdita di sangue dal naso, e gengivorragie) e di malattie infettive (a causa del deficit di globuli bianchi). Il quadro clinico quindi è piuttosto delicato perché, oltre a dover affrontare la condizione patologica di base (quella che ha appunto determinato l’insorgenza di pancitopenia), il paziente corre il concreto rischio di dover fronteggiare altri tipi di malattia.

 

Cosa fare

Mantenere o recuperare un buono stato nutrizionale, nei pazienti sottoposti a terapia oncologica o che hanno subito un trapianto di midollo, è fondamentale per affrontare al meglio la fase di recupero e convalescenza.
I cibi da consumare dovranno essere sicuri dal punto di vista igienico e ricchi di nutrienti. Nessun alimento in natura è sterile, cioè privo di microbi, l’importante è evitare la moltiplicazione microbica seguendo alcune semplici regole che assicurano una dieta a bassa carica microbica.

 

Come scegliere gli alimenti:

  • scegliere un punto vendita pulito e ordinato;
  • controllare sempre le date di scadenza;
  • controllare l’integrità della confezione che non deve essere bagnata, schiacciata o ricoperta di brina;
  • acquistare per ultimi i surgelati e trasportarli sempre in un contenitore termico;
  • attenzione all’acquisto del pesce deve essere venduto su bancone refrigerato, meglio se su letto di ghiaccio, l’occhio deve essere sporgente e le branchie rosee o rosse.

 

Come conservarli:

  • i surgelati devono essere conservati ad una temperatura di – 18 ° C;
  • conservare i prodotti deperibili (latte, yogurt, budini, cibi freddi) ad una temperatura inferiore ai 4°C;
  • conservare in dispensa ben pulita e areata i prodotti non deperibili (pasta riso, farina, zucchero, legumi) suddivisi in confezioni o contenitori ben chiusi;
  • olio: conservare ben chiuso lontano da luce e calore;
  • alimenti in scatola: pulire la parte superiore della confezione prima dell’apertura, consumare immediatamente il contenuto, evitare di mangiare quello che rimane in un secondo momento.

 

In frigorifero:

Curarne molto bene la pulizia, lavandolo settimanalmente o ogni qualvolta se ne rilevi il bisogno.
Organizzare la disposizione del cibo all’interno del frigorifero, riponendo i cibi nel seguente ordine partendo dal basso: verdura e frutta, carne, pesce, formaggi, creme latte e panna. Le uova vanno sempre tenute nella loro confezione d’acquisto.

Tutti i cibi riposti in frigorifero devono essere messi in contenitori o buste perfettamente chiusi.
Tenere sempre separati i cibi cotti dai cibi crudi.

 

In congelatore:

Alcuni surgelati sono prodotti validi sia dal punto di vista igienico che nutrizionale, se l’alimento di partenza è di buona qualità e le tecniche di conservazione sono corrette.
Non acquistare surgelati con buste ricoperte di cristalli di ghiaccio, o gelati ricoperti di ghiaccio.

La temperatura del congelatore dovrebbe rimanere sotto i 14°c ricordare che il freezer non conserva in eterno. Controllare che il congelatore abbia 3 o 4 stelle che assicurano una temperatura fino a -18° C.
Se si congelano cibi in casa occorre fare monoporzioni con riportata la data di preparazione e riporle nel frizer in modo che non tocchino altri prodotti.

 

Come scongelarli:

  • Se possibile riscaldare il prodotto ancora surgelato in acqua già bollente, fare attenzione che la cottura avvenga in modo completo anche all’interno del prodotto;
  • In alternativa i prodotti vanno scongelati: nel frigorifero, al mattino per la cena o la sera per il pranzo, o con l’uso del forno a microonde;
  • Non scongelare mai i cibi a temperatura ambiente.

 

Alimenti caldi:

Vanno mantenuti ad una temperatura superiore a 60-65°C e consumati il prima possibile. Per quanto riguarda i prodotti confezionati leggere sempre le modalità di conservazione e la data di scadenza, controllare visivamente che il prodotto non presenti muffe, cattivi odori, nel dubbio non mangiarlo. Scegliere quando è possibile la monoporzione.

 

Come prepararli:

  • prima di cominciare a cucinare lavarsi accuratamente le mani, se si hanno tagli o abrasioni indossare sempre i guanti di gomma,
  • indossare una mascherina se sono presenti sintomi simil influenzali,
  • lavarsi sempre le mani quando si passa da un cibo ad un altro,
  • detergere con acqua calda e sapone le superfici all’inizio della preparazione e ogni qualvolta si cambi pietanza,
  • lavare in modo accurato con disinfettante alimentare frutta e verdura,
  • non consumare frutta e verdura che presentano parti ammuffite,
  • non consumare patate parzialmente verdi o con germogli,
  • tenere gli animali domestici lontano dalla cucina.

 

Cottura:

  • cuocere molto bene carne, pesce, uova, ed eventualmente verdure (pentola a pressione, vapore, forno, bollitura, padella);
  • consumare il cibo entro 2 ore dalla preparazione, in estate entro 1 ora;
  • cibi cucinati in precedenza: suddividere il cibo già cotto in piccole monoporzioni all’interno di contenitori ben chiusi e riporli in frigorifero appena si saranno intiepiditi, al momento del consumo riscaldare molto bene il cibo;
  • non riscaldare mai un cibo più di una volta;
  • lessatura ed ebollizione non dovrebbero mai essere inferiori ai 10 minuti;
  • ricordare che il tempo di cottura varia in base alla porzione cucinata.

 

Quali alimenti consumare:

  • Variare il più possibile la propria alimentazione, scegliendo fra le proposte dei cibi permessi;
  • Evitare il consumo di conserve domestiche (pomodoro, marmellate, miele, frutta sciroppata, verdure sottolio e in salamoia);
  • Il buon aspetto di un alimento non è garanzia di un cibo sano, non assaggiare mai un cibo se si sospetta che possa essere deteriorato.

 

Cibi permessi 

  • verdure cotte;
  • creme di legumi ben cotti e passati al passaverdure eliminando le bucce;
  • pasta o riso con condimenti semplici (sugo di pomodoro, pesce bianco);
  • carne ben cotta al forno in padella o bollita;
  • pesce ben cotto al forno in padella o bollito;
  • mortadella, prosciutto cotto, crudo, affettato di pollo o tacchino in vaschette sigillate;
  • formaggini confezionati tipo MIO, Parmigiano Reggiano, formaggi stagionati e pastorizzati, sottilette;
  • gelati industriali confezionati singolarmente senza noccioline, ghiaccioli industriali;
  • frutta cotta o cruda ma lavata con “Amuchina diluita, disinfettante Chicco o Milton” e privata della buccia;
  • bibite e succhi di frutta industriali che si conservano fuori frigo, scegliere quelli in brick monoporzione;
  • latte e yogurt pastorizzati o UHT se l’alvo è regolare, in alternativa è possibile scegliere latte di riso;
  • latte di riso al cacao, panna per caffè in monoporzione;
  • caffè: limitarsi a 1 al giorno;
  • tè, camomilla o tisane in filtro preparati con acqua bollente;
  • pane, biscotti semplici senza creme o marmellata;
  • patate bollite o al forno (precedentemente lavate e sbucciate con cura)
  • 1-2 uova ben cotte a settimana (sode, in camicia, frittata o al tegamino),
  • zucchero, zucchero di canna, burro, burro di arachidi, olio, sale, panna o besciamella UHT;
  • marmellata o miele industriali, pastorizzati in monoporzione.

 

Associazioni del bilancio ossidativo dietetico e stile di vita con il rischio di mortalità tra le donne anziane: the Iowa Women’s Health Study

Mao Z., Prizment AE, Lazovich D., Bostick RM.

Associazioni del bilancio ossidativo dietetico e stile di vita con il rischio di mortalità tra le donne anziane: the Iowa Women’s Health Study

Eur J Nutr.2021 Apr 21.

 

Scopo: Evidenze scientifiche di base sostanziali suggeriscono che lo stress ossidativo può svolgere un ruolo nei risultati sanitari legati all’invecchiamento, comprese le malattie cardiovascolari (CVD) e il cancro, e i marcatori di stress ossidativi erano collegati con tutte le cause e cause specifiche di mortalità negli studi epidemiologici. Tuttavia, le associazioni di molte esposizioni anti-/pro-ossidanti dietetiche e di stile di vita individuali con mortalità sono incoerenti. I punteggi di equilibrio ossidativo (OBS) che incorporavano molteplici fattori dietetici e di stile di vita sono stati precedentemente sviluppati e segnalati per riflettere gli effetti ossidativi collettivi delle esposizioni multiple.

 

Metodi: Abbiamo studiato associazioni di 11 componenti dietetici e 4 componenti (attività fisica, adiposità, alcol e fumo) di stile di vita OBS (punteggi più alti erano considerati più antiossidanti) con tutte le cause e cause specifiche di mortalità tra le donne di età 55-69 anni alla base del futuro studio sulla salute delle donne dello Iowa (1986-2012). Abbiamo valutato le associazioni di mortalità OBS utilizzando la regressione proporzionale multivariabile dei rischi Cox.

 

Risultati: Delle 34.137 donne senza cancro incluse nella coorte analitica, 18.058 sono morte (4521 per cancro e 6825 per CVD) durante una media/mediana 22.0/26.1 persona-anno di follow-up. Tra i partecipanti con uno stile di vita che comportava un punteggio più alto rispetto a quintili OBS con un punteggio più basso, i rapporti di pericolosità regolati e i loro intervalli di confidenza del 95% per tutte le cause, tutti i tumori e la mortalità per tutti i CVD erano rispettivamente 0,50 (0,48, 0,53), 0,47 (0,43, 0,52) e 0,54 (0,50, 0,58) (tutti Ptrend < 0,001). Le associazioni dell’OBS dietetiche con la mortalità erano quasi nulle.

Conclusione: I nostri risultati, combinati con i risultati di studi precedenti, suggeriscono che una predominanza di esposizioni antiossidanti rispetto a esposizioni pro-ossidanti dello stile di vita può essere associata a un minor rischio di mortalità per tutte le cause, tutti cvd e tutti i tumori.

 

Abstract

Associations of dietary and lifestyle oxidative balance scores with mortality risk among older women: the Iowa Women’s Health Study

Purpose: Substantial basic science evidence suggests that oxidative stress may play a role in aging-related health outcomes, including cardiovascular diseases (CVD) and cancer, and oxidative stress markers were linked with all-cause and cause-specific mortality in epidemiologic studies. However, the associations of many individual dietary and lifestyle anti-/pro-oxidant exposures with mortality are inconsistent. Oxidative balance scores (OBS) that incorporated multiple dietary and lifestyle factors were previously developed and reported to reflect the collective oxidative effects of multiple exposures.

 

Methods: We investigated associations of 11-component dietary and 4-component (physical activity, adiposity, alcohol, and smoking) lifestyle OBS (higher scores were considered more anti-oxidative) with all-cause and cause-specific mortality among women 55-69 years of age at baseline in the prospective Iowa Women’s Health Study (1986-2012). We assessed OBS-mortality associations using multivariable Cox proportional hazards regression.

 

Results: Of the 34,137 cancer-free women included in the analytic cohort, 18,058 died (4521 from cancer, and 6825 from CVD) during a mean/median 22.0/26.1 person-years of follow-up. Among participants in the highest relative to the lowest lifestyle OBS quintiles, the adjusted hazards ratios and their 95% confidence intervals for all-cause, all-cancer, and all-CVD mortality were 0.50 (0.48, 0.53), 0.47 (0.43, 0.52), and 0.54 (0.50, 0.58) (all Ptrend < 0.001), respectively. The associations of the dietary OBS with mortality were close to null.

 

Conclusion: Our findings, combined with results from previous studies, suggest that a predominance of antioxidant over pro-oxidant lifestyle exposures may be associated with lower all-cause, all-CVD, and all-cancer mortality risk.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33881582/

Il ruolo della nutrizione nella pandemia di COVID-19

Mentella MC, Scaldaferri F, Gasbarrini A e Miggiano GAD.

Il ruolo della nutrizione nella pandemia di COVID-19

Nutrients. 2021 Mar 27;13(4):1093.

 

SARS-Cov-2, la causa della malattia di COVID-19, sta ponendo sfide senza precedenti. In letteratura, l’aumento delle evidenze sottolinea come la malnutrizione colpisce negativamente le funzionalità del sistema immunitario, alterando la protezione dalle infezioni. L’attuale revisione mira a riassumere la complessa relazione tra infezione da SARS-Cov-2 e stato nutrizionale e gli effetti di malnutrizione in termini di gravità della malattia, tempi di recupero dei pazienti, incidenza delle complicanze e tasso di mortalità. Gli studi attuali valutano la possibilità di modulare la nutrizione e l’integrazione in combinazione con trattamenti farmacologici nell’ambiente clinico per prevenire, sostenere e superare l’infezione sono anche descritti. La discussione della letteratura più recente pertinente mira a gettare le basi per fare ipotesi ragionevoli e valutazioni per una nutrizionale “Best Practice” contro la pandemia di COVID-19 e per la definizione di strategie efficaci in termini di costi per assistere i sistemi sanitari nella gestione dei pazienti e delle persone nel loro recupero da COVID-19.

 

Abstract

The Role of Nutrition in the COVID-19 Pandemic

SARS-CoV-2, the cause of the COVID-19 disease, is posing unprecedent challenges. In the literature, increasing evidence highlights how malnutrition negatively affects the immune system functionality, impairing protection from infections. The current review aims to summarize the complex relationship between SARS-CoV-2 infection and nutritional status and the effects of malnutrition in terms of disease severity, patients’ recovery time, incidence of complications and mortality rate. Current studies evaluating the possibility of modulating nutrition and supplementation in combination with pharmacological treatments in the clinical setting to prevent, support, and overcome infection are also described. The discussion of the most recent pertinent literature aims to lay the foundations for making reasonable assumptions and evaluations for a nutritional “best practice” against COVID-19 pandemic and for the definition of sound cost-effective strategies to assist healthcare systems in managing patients and individuals in their recovery from COVID-19.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33801645/

Disfagia

La disfagia è la difficoltà a deglutire, il più delle volte associata a patologie di tipo vascolare, neurologiche o a neoplasie del collo, ma non è sempre facile da riconoscere e diagnosticare.

In alcuni casi la difficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi è evidente, ma in altri può manifestarsi con sintomi aspecifici – tosse durante i pasti, modificazione della voce che diventa umida e rauca, sensazione di corpo estraneo in gola.

La disfagia può essere un sintomo ed un effetto collaterale di alcune tipologie tumorali e trattamenti correlati, come il tumore dello stomaco, dell’esofago, della tiroide, delle ghiandole salivari e della laringe.

Esistono pochi dati sulla prevalenza della disfagia e delle complicazioni orali nei pazienti trattati per un tumore. Questi sintomi sono normalmente sotto-diagnosticati e non vengono quindi generalmente trattati.

 

 

Cosa fare

Per prima cosa è necessario evitare la malnutrizione ed impostare una dieta adeguata alla patologia di base. Se infatti non viene impostata un’alimentazione corretta, può aumentare conseguentemente il rischio di un calo di peso e malnutrizione, disidratazione dovuta a un inadeguato apporto di liquidi e di incorrere in una “polmonitead ingestis”, una infezione delle vie respiratorie molto grave causata dal cibo che viene aspirato nelle vie aeree anziché essere correttamente incanalato nell’esofago, con il rischio nei casi più gravi di soffocamento.

 

In generale, nei casi meno gravi, può essere utile aumentare la frequenza dei pasti riducendone l’abbondanza e tagliando il cibo in piccoli pezzi, preferendo cibi più facili da deglutire ed evitando alcolici, tabacchi e caffeina che contribuiscono a peggiorare il reflusso gastroesofageo che condiziona la disfagia iniziale.

 

Al fine di gestire al meglio la disfagia sono inoltre utili consigli comportamentali che regolino anche il “come mangiare”.

Se si soffre di disfagia è fondamentale mangiare in posizione seduta abbassando la testa in avanti verso il torace durante la deglutizione, il boccone deve essere piccolo e masticato lentamente.

Risulta inoltre utile eseguire ogni tanto piccoli colpi di tosse per controllare o liberare la gola della presenza di cibo e mantenere un’accurata igiene del cavo orale, evitando ristagni di cibo, muco e saliva che potrebbero compromettere la deglutizione e favorire l’insorgenza di infezioni.

 

A volte può essere necessario rivolgersi a un logopedista o ad un esperto della rieducazione della deglutizione per imparare esercizi o strategie che aiutano a coordinare i muscoli necessari per deglutire meglio.

In altri casi possono essere necessari farmaci, interventi chirurgici o alimentazioni speciali, ad esempio a base di liquidi o sondino naso gastrico.

 

Cibi utili

In linea generale può essere utile distinguere a livello pratico la disfagia per cibi liquidi e quella per cibi solidi.

Nel primo caso si potrebbe utilizzare acqua gelificata e/o polveri addensanti che possono essere aggiunte a tutti i liquidi caldi e freddi come acqua, brodo, tè, latte, e per dare loro una consistenza più densa e morbida ed essere deglutiti correttamente.

 

Nel secondo caso invece sarebbe opportuno privilegiare alimenti di consistenza semisolida ed omogenea come per esempio il purè di patate.

 

Piccoli stratagemmi potrebbero essere quelli di utilizzare besciamella, panna o salse per aiutare a rendere più morbidi e più facili da deglutire i bocconi.

In ogni caso non deve essere di minor importanza la qualità nutrizionale, quindi dovrà essere garantita un’alimentazione corretta e bilanciata, seppur con piccole modifiche. Per esempio può risultare utile sostituire pasta, riso e pane con semolino, crema di riso o patate lesse, mentre per i secondi preferire carne trita, pesce morbido, uova o formaggi cremosi.

La frutta invece potrebbe essere assunta o frullata o tramite mousse.

Infine, per contrastare la perdita di peso, ed aggiungere calorie buone alla ricetta, è utile aggiungere porzioni più abbondanti di olio extravergine di oliva a crudo.

 

 

Cibi da evitare

È importante generalmente evitare i cereali e tutte le preparazioni dove coesistono sia la consistenza liquida che solida come yogurt con pezzi di frutta e pastina in brodo.

Vanno inoltre eliminati tutti quegli alimenti che aderiscono al palato, come ad esempio gli gnocchi, cibi friabili come biscotti e crackers, e polveri come quella di cacao.

insalata di sedano, avocado e Taleggio
Insalata di sedano, avocado e Taleggio

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare l’insalata di sedano, avocado e Taleggio, utile in caso di alterazioni enzimatiche.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 1 Cuore di sedano
  • 1/2 Avocado
  • 60 g taleggio a cubetti
  • Foglie di lattuga

 

Per condire

  • Succo di mezzo limone
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale q.b
  • 1 cucchiaino di passata di pomodoro

 

Procedimento

  1. Pulire e lavare le foglie dell’insalata e fare la stessa cosa con il sedano;
  2. Tagliare a fettine l’avocado, a rondelle il sedano e mescolarle insieme.
  3. In una zuppiera riunire un pizzico di sale, il succo del limone e mescolare fino a che il sale non si sia sciolto;
  4. Versare l’olio e la passata di pomodoro e mescolare per ottenere una cremina densa;
  5. Disporre le foglie dell’insalata sul fondo del piatto aggiungere sedano e avocado, il taleggio a pezzetti e condire con la cremina di pomodoro.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, alterazioni enzimatiche.

 

FBO per te: All’interno di questa insalatina gustosa troviamo il Taleggio, formaggio a breve, media stagionatura di origini antichissime, anteriori al X secolo. È un alimento energetico, ricco di proteine, sali minerali e vitamine A e B2. Altro ingrediente presente è l’avocado fonte di grassi monoinsaturi e vitamina E. Studi recenti evidenziano che un moderato consumo di avocado sembrerebbe associato ad un miglior metabolismo dei lipidi, con riduzione del colesterolo totale e LDL e un aumento dei livelli di colesterolo buono, HDL.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalata di sedano, avocado e Taleggio (alterazioni enzimatiche)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su sedano, avocado, taleggio, lattuga, limone, pomodoro, olio EVO,

insalata di sedano, avocado e Taleggio
Insalata di sedano, avocado e Taleggio

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare l’insalata di sedano, avocado e Taleggio, utile per contrastare la perdita di appetito.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 1 Cuore di sedano
  • 1/2 Avocado
  • 60 g taleggio a cubetti
  • Foglie di lattuga

 

Per condire

  • Succo di mezzo limone
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale q.b
  • 1 cucchiaino di passata di pomodoro

 

Procedimento

  1. Pulire e lavare le foglie dell’insalata e fare la stessa cosa con il sedano;
  2. Tagliare a fettine l’avocado, a rondelle il sedano e mescolarle insieme.
  3. In una zuppiera riunire un pizzico di sale, il succo del limone e mescolare fino a che il sale non si sia sciolto;
  4. Versare l’olio e la passata di pomodoro e mescolare per ottenere una cremina densa;
  5. Disporre le foglie dell’insalata sul fondo del piatto aggiungere sedano e avocado, il taleggio a pezzetti e condire con la cremina di pomodoro.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, alterazioni enzimatiche.

 

FBO per te: All’interno di questa insalatina gustosa troviamo il Taleggio, formaggio a breve, media stagionatura di origini antichissime, anteriori al X secolo. È un alimento energetico, ricco di proteine, sali minerali e vitamine A e B2. Altro ingrediente presente è l’avocado fonte di grassi monoinsaturi e vitamina E. Studi recenti evidenziano che un moderato consumo di avocado sembrerebbe associato ad un miglior metabolismo dei lipidi, con riduzione del colesterolo totale e LDL e un aumento dei livelli di colesterolo buono, HDL.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalata di sedano, avocado e Taleggio (perdita appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su sedano, avocado, taleggio, lattuga, limone, pomodoro, olio EVO,

insalata di sedano, avocado e Taleggio
Insalata di sedano, avocado e Taleggio

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare l’insalata di sedano, avocado e Taleggio, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 1 Cuore di sedano
  • 1/2 Avocado
  • 60 g taleggio a cubetti
  • Foglie di lattuga

 

Per condire

  • Succo di mezzo limone
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale q.b
  • 1 cucchiaino di passata di pomodoro

 

Procedimento

  1. Pulire e lavare le foglie dell’insalata e fare la stessa cosa con il sedano;
  2. Tagliare a fettine l’avocado, a rondelle il sedano e mescolarle insieme.
  3. In una zuppiera riunire un pizzico di sale, il succo del limone e mescolare fino a che il sale non si sia sciolto;
  4. Versare l’olio e la passata di pomodoro e mescolare per ottenere una cremina densa;
  5. Disporre le foglie dell’insalata sul fondo del piatto aggiungere sedano e avocado, il taleggio a pezzetti e condire con la cremina di pomodoro.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, alterazioni enzimatiche.

 

FBO per te: All’interno di questa insalatina gustosa troviamo il Taleggio, formaggio a breve, media stagionatura di origini antichissime, anteriori al X secolo. È un alimento energetico, ricco di proteine, sali minerali e vitamine A e B2. Altro ingrediente presente è l’avocado fonte di grassi monoinsaturi e vitamina E. Studi recenti evidenziano che un moderato consumo di avocado sembrerebbe associato ad un miglior metabolismo dei lipidi, con riduzione del colesterolo totale e LDL e un aumento dei livelli di colesterolo buono, HDL.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalata di sedano, avocado e Taleggio (alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su sedano, avocado, taleggio, lattuga, limone, pomodoro, olio EVO,

insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci
Insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare l’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci, utile in caso di alterazioni enzimatiche.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 7-8 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 100 g di Alici fresche
  • 100 g di Radicchio
  • 50 g di Spinaci lessati
  • 1 Limone
  • 3 Noci

 

Procedimento

  1. Preriscaldare il forno a 200 ° per 5 minuti e cuocere le alici;
  2. Pulire e lavare il radicchio, tagliarlo a liste e metterlo in un’insalatiera;
  3. Tagliare grossolanamente gli spinaci precedentemente lessati, tagliare un quarto di limone completo di buccia a cubetti;
  4. Versare un goccio di olio evo in una padella, rosolare gli spinaci e il limone;
  5. Mescolare delicatamente le alici con gli spinaci ed il limone, condire con il succo del mezzo limone rimasto e dell’olio;
  6. Fare riposare per 15 minuti;
  7. Solo alla fine unire il radicchio e le noci.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, aumentato rischio di infezioni, fatigue, stipsi fisiologica e non meccanica, alterazioni enzimatiche.

 

FBO per te: le alici, insieme a sgombri e aringhe, fanno parte del così detto pesce azzurro, ricco in grassi omega 3, fondamentali per la salute del cuore e delle arterie. Sono, inoltre, una buona fonte di proteine ad alto valore biologico, vitamine (A, D e vitamine del gruppo B) e calcio. Il contenuto in omega-3 è inoltre ulteriormente incrementato dalla presenza delle noci, mentre radicchio e spinaci contribuiscono al donare alla ricetta un buon contenuto di fibra e vitamina K. Insaporire con limone e noci è un buon metodo per ridurre l’utilizzo del sale nella ricetta.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci (alterazioni enzimatiche)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su alici, radicchio, spinaci, limone, noci

insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci
Insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare l’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci, utile in caso di stipsi (o costipazione).

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 7-8 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 100 g di Alici fresche
  • 100 g di Radicchio
  • 50 g di Spinaci lessati
  • 1 Limone
  • 3 Noci

 

Procedimento

  1. Preriscaldare il forno a 200 ° per 5 minuti e cuocere le alici;
  2. Pulire e lavare il radicchio, tagliarlo a liste e metterlo in un’insalatiera;
  3. Tagliare grossolanamente gli spinaci precedentemente lessati, tagliare un quarto di limone completo di buccia a cubetti;
  4. Versare un goccio di olio evo in una padella, rosolare gli spinaci e il limone;
  5. Mescolare delicatamente le alici con gli spinaci ed il limone, condire con il succo del mezzo limone rimasto e dell’olio;
  6. Fare riposare per 15 minuti;
  7. Solo alla fine unire il radicchio e le noci.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, aumentato rischio di infezioni, fatigue, stipsi fisiologica e non meccanica, alterazioni enzimatiche.

 

FBO per te: le alici, insieme a sgombri e aringhe, fanno parte del così detto pesce azzurro, ricco in grassi omega 3, fondamentali per la salute del cuore e delle arterie. Sono, inoltre, una buona fonte di proteine ad alto valore biologico, vitamine (A, D e vitamine del gruppo B) e calcio. Il contenuto in omega-3 è inoltre ulteriormente incrementato dalla presenza delle noci, mentre radicchio e spinaci contribuiscono al donare alla ricetta un buon contenuto di fibra e vitamina K. Insaporire con limone e noci è un buon metodo per ridurre l’utilizzo del sale nella ricetta.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci (stipsi o costipazione)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su alici, radicchio, spinaci, limone, noci

insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci
Insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare l’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci, indicata per contrastare la fatigue.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 7-8 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 100 g di Alici fresche
  • 100 g di Radicchio
  • 50 g di Spinaci lessati
  • 1 Limone
  • 3 Noci

 

Procedimento

  1. Preriscaldare il forno a 200 ° per 5 minuti e cuocere le alici;
  2. Pulire e lavare il radicchio, tagliarlo a liste e metterlo in un’insalatiera;
  3. Tagliare grossolanamente gli spinaci precedentemente lessati, tagliare un quarto di limone completo di buccia a cubetti;
  4. Versare un goccio di olio evo in una padella, rosolare gli spinaci e il limone;
  5. Mescolare delicatamente le alici con gli spinaci ed il limone, condire con il succo del mezzo limone rimasto e dell’olio;
  6. Fare riposare per 15 minuti;
  7. Solo alla fine unire il radicchio e le noci.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, aumentato rischio di infezioni, fatigue, stipsi fisiologica e non meccanica, alterazioni enzimatiche.

 

FBO per te: le alici, insieme a sgombri e aringhe, fanno parte del così detto pesce azzurro, ricco in grassi omega 3, fondamentali per la salute del cuore e delle arterie. Sono, inoltre, una buona fonte di proteine ad alto valore biologico, vitamine (A, D e vitamine del gruppo B) e calcio. Il contenuto in omega-3 è inoltre ulteriormente incrementato dalla presenza delle noci, mentre radicchio e spinaci contribuiscono al donare alla ricetta un buon contenuto di fibra e vitamina K. Insaporire con limone e noci è un buon metodo per ridurre l’utilizzo del sale nella ricetta.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci (fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su alici, radicchio, spinaci, limone, noci

insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci
Insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare l’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci, utile in caso di aumentato rischio di infezioni.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 7-8 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 100 g di Alici fresche
  • 100 g di Radicchio
  • 50 g di Spinaci lessati
  • 1 Limone
  • 3 Noci

 

Procedimento

  1. Preriscaldare il forno a 200 ° per 5 minuti e cuocere le alici;
  2. Pulire e lavare il radicchio, tagliarlo a liste e metterlo in un’insalatiera;
  3. Tagliare grossolanamente gli spinaci precedentemente lessati, tagliare un quarto di limone completo di buccia a cubetti;
  4. Versare un goccio di olio evo in una padella, rosolare gli spinaci e il limone;
  5. Mescolare delicatamente le alici con gli spinaci ed il limone, condire con il succo del mezzo limone rimasto e dell’olio;
  6. Fare riposare per 15 minuti;
  7. Solo alla fine unire il radicchio e le noci.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, aumentato rischio di infezioni, fatigue, stipsi fisiologica e non meccanica, alterazioni enzimatiche.

 

FBO per te: le alici, insieme a sgombri e aringhe, fanno parte del così detto pesce azzurro, ricco in grassi omega 3, fondamentali per la salute del cuore e delle arterie. Sono, inoltre, una buona fonte di proteine ad alto valore biologico, vitamine (A, D e vitamine del gruppo B) e calcio. Il contenuto in omega-3 è inoltre ulteriormente incrementato dalla presenza delle noci, mentre radicchio e spinaci contribuiscono al donare alla ricetta un buon contenuto di fibra e vitamina K. Insaporire con limone e noci è un buon metodo per ridurre l’utilizzo del sale nella ricetta.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci (rischio infezioni)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su alici, radicchio, spinaci, limone, noci

insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci
Insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare l’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci, utile in caso di perdita di appetito.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 7-8 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 100 g di Alici fresche
  • 100 g di Radicchio
  • 50 g di Spinaci lessati
  • 1 Limone
  • 3 Noci

 

Procedimento

  1. Preriscaldare il forno a 200 ° per 5 minuti e cuocere le alici;
  2. Pulire e lavare il radicchio, tagliarlo a liste e metterlo in un’insalatiera;
  3. Tagliare grossolanamente gli spinaci precedentemente lessati, tagliare un quarto di limone completo di buccia a cubetti;
  4. Versare un goccio di olio evo in una padella, rosolare gli spinaci e il limone;
  5. Mescolare delicatamente le alici con gli spinaci ed il limone, condire con il succo del mezzo limone rimasto e dell’olio;
  6. Fare riposare per 15 minuti;
  7. Solo alla fine unire il radicchio e le noci.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, aumentato rischio di infezioni, fatigue, stipsi fisiologica e non meccanica, alterazioni enzimatiche.

 

FBO per te: le alici, insieme a sgombri e aringhe, fanno parte del così detto pesce azzurro, ricco in grassi omega 3, fondamentali per la salute del cuore e delle arterie. Sono, inoltre, una buona fonte di proteine ad alto valore biologico, vitamine (A, D e vitamine del gruppo B) e calcio. Il contenuto in omega-3 è inoltre ulteriormente incrementato dalla presenza delle noci, mentre radicchio e spinaci contribuiscono al donare alla ricetta un buon contenuto di fibra e vitamina K. Insaporire con limone e noci è un buon metodo per ridurre l’utilizzo del sale nella ricetta.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci (perdita appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su alici, radicchio, spinaci, limone, noci

insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci
Insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare l’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 7-8 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 100 g di Alici fresche
  • 100 g di Radicchio
  • 50 g di Spinaci lessati
  • 1 Limone
  • 3 Noci

 

Procedimento

  1. Preriscaldare il forno a 200 ° per 5 minuti e cuocere le alici;
  2. Pulire e lavare il radicchio, tagliarlo a liste e metterlo in un’insalatiera;
  3. Tagliare grossolanamente gli spinaci precedentemente lessati, tagliare un quarto di limone completo di buccia a cubetti;
  4. Versare un goccio di olio evo in una padella, rosolare gli spinaci e il limone;
  5. Mescolare delicatamente le alici con gli spinaci ed il limone, condire con il succo del mezzo limone rimasto e dell’olio;
  6. Fare riposare per 15 minuti;
  7. Solo alla fine unire il radicchio e le noci.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, aumentato rischio di infezioni, fatigue, stipsi fisiologica e non meccanica, alterazioni enzimatiche.

 

FBO per te: le alici, insieme a sgombri e aringhe, fanno parte del così detto pesce azzurro, ricco in grassi omega 3, fondamentali per la salute del cuore e delle arterie. Sono, inoltre, una buona fonte di proteine ad alto valore biologico, vitamine (A, D e vitamine del gruppo B) e calcio. Il contenuto in omega-3 è inoltre ulteriormente incrementato dalla presenza delle noci, mentre radicchio e spinaci contribuiscono al donare alla ricetta un buon contenuto di fibra e vitamina K. Insaporire con limone e noci è un buon metodo per ridurre l’utilizzo del sale nella ricetta.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dell’insalatina di radicchio con alici spinaci limone e noci (alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su alici, radicchio, spinaci, limone, noci

Funzionalità del gusto negli adulti sottoposti a radioterapia o chemioterapia del cancro e implicazioni per la gestione nutrizionale: una revisione sistematica

Kiss N. et al.

Funzionalità del gusto negli adulti sottoposti a radioterapia o chemioterapia del cancro e implicazioni per la gestione nutrizionale: una revisione sistematica

J Acad Nutr Diet. 2021 Feb;121(2):278-304.

 

Background: I cambiamenti di gusto sono comunemente segnalati da persone con cancro sottoposte a radioterapia o chemioterapia. I cambiamenti di gusto possono compromettere l’assunzione alimentare e lo stato nutrizionale.

 

Obiettivo: Capire se il cambiamento del gusto è associato o meno alla diagnosi del cancro o alla modalità di trattamento negli adulti.

 

Metodi: Una ricerca sistematica della letteratura fino al 31 dicembre 2019 è stata condotta utilizzando PubMed, Embase e PsycInfo (International Prospective Register of Systematic Reviews protocol n. CRD42019134005). Sono stati inclusi studi su adulti con cancro che valutano obiettivamente l’effetto di una diagnosi di cancro o chemioterapia e/o di un trattamento radioterapico sulla funzione gustativa rispetto a controlli sani o all’interno dei cambiamenti dei partecipanti. Ulteriori risultati sono stati gradimento del cibo, appetito, assunzione alimentare, stato nutrizionale e composizione corporea. Sono stati cercati elenchi di riferimento di articoli pertinenti per identificare articoli aggiuntivi. La qualità è stata valutata utilizzando la lista di controllo dei criteri di qualità dell’Accademia di nutrizione e dietetica.

 

Risultati: Sono stati inclusi complessivamente 24 articoli, uno dei quali consisteva in due studi che riportavano separatamente gli effetti della radioterapia e della chemioterapia. Sul totale di 25 studi riportati in 24 articoli pubblicati, 14 studi hanno esaminato gli effetti della radioterapia e altri 11 studi hanno esaminato la chemioterapia. Ci sono prove limitate di una diagnosi di cancro di per sé che contribuisce alla disfunzione del gusto. La funzione gustativa compromessa è stata segnalata in quasi tutti gli studi di radioterapia, che si verificano già nella Settimana 3 del trattamento e durano da 3 a 24 mesi dopo il trattamento. Durante la chemioterapia, la compromissione della funzione del gusto è stata riportata in modo meno coerente, presente già nei primi giorni di chemioterapia e che persiste fino a 6 mesi dopo il trattamento. La chemioterapia a base di taxane è stata segnalata per influenzare la funzione del gusto più di altri trattamenti. Diversi studi hanno riportato una minore simpatia per il cibo, l’appetito e l’assunzione alimentare. Solo uno studio ha riportato lo stato nutrizionale dei partecipanti, non trovando alcuna associazione tra la funzione gustativa e lo stato nutrizionale. Nessuno studio ha esaminato le associazioni tra cambiamenti di gusto e composizione corporea.

 

Conclusioni: La rassegna sottolinea l’importanza di considerare la modalità di trattamento nella pratica. La ricerca è necessaria per identificare i fattori che contribuiscono all’alterazione del gusto e per informare gli interventi basati sull’evidenza.

 

Abstract

Taste Function in Adults Undergoing Cancer Radiotherapy or Chemotherapy, and Implications for Nutrition Management: A Systematic Review

Background: Taste changes are commonly reported by people with cancer undergoing radio- or chemotherapy. Taste changes may compromise dietary intake and nutritional status.

 

Objective: To understand whether or not taste change is associated with cancer diagnosis or treatment modality in adults.

 

Methods: A systematic literature search up to December 31, 2019, was conducted using PubMed, Embase, and PsycInfo (International Prospective Register of Systematic Reviews protocol no. CRD42019134005). Studies in adults with cancer objectively assessing the effect of a cancer diagnosis or chemotherapy and/or radiotherapy treatment on taste function compared with healthy controls or within participant changes were included. Additional outcomes were food liking, appetite, dietary intake, nutritional status, and body composition. Reference lists of relevant articles were searched to identify additional articles. Quality was assessed using the Academy of Nutrition and Dietetics quality criteria checklist.

 

Results: A total of 24 articles were included, one of which consisted of two studies that reported the effects of radiotherapy and chemotherapy separately. From the total 25 studies reported in 24 published articles, 14 studies examined effects of radiotherapy, and remaining 11 studies examined chemotherapy. There is limited evidence of a cancer diagnosis per se contributing to taste dysfunction. Impaired taste function was reported in almost all radiotherapy studies, occurring as early as Week 3 of treatment and lasting for 3 to 24 months posttreatment. During chemotherapy, impairment of taste function was less consistently reported, occurring as early as the first few days of chemotherapy, and persisting up to 6 months posttreatment. Taxane-based chemotherapy was reported to affect taste function more than other treatments. Several studies reported reduced liking for food, appetite, and dietary intake. Only one study reported nutritional status of participants, finding no association between taste function and nutritional status. No studies examined associations between taste changes and body composition.

 

Conclusions: This review highlights the importance of considering treatment modality in practice. Research is required to identify factors contributing to taste alteration and to inform evidence-based interventions.

 

Link all’articolo originale https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33071205/

Valutazione della qualità della dieta tra gli adulti americani sopravvissuti al cancro: risultati dell’indagine nazionale sull’esame sanitario e nutrizionale 2005-2016

Lee E. et al.

Valutazione della qualità della dieta tra gli adulti americani sopravvissuti al cancro: risultati dell’indagine nazionale sull’esame sanitario e nutrizionale 2005-2016

J Acad Nutr Diet. 2021 Feb;121(2):217-232.

 

Background: La qualità della dieta tra gli adulti sopravvissuti al cancro è bassa e ci sono informazioni minime sul punteggio dell’indice di alimentazione sana (HEI)-2015, una misura della qualità della dieta e dell’aderenza alle linee guida dietetiche 2015-2020 per gli americani, in questa popolazione.

 

Obiettivo: Questo studio mirava ad esaminare i punteggi totali e componenti dell’HEI-2015 e i fattori associati tra gli adulti sopravvissuti al cancro. Inoltre, questo studio ha esaminato quali componenti dietetici avevano bisogno del maggior cambiamento per migliorare la qualità della dieta in questa popolazione.

 

Progettazione: Il National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) è uno studio trasversale basato sulla popolazione rappresentativo a livello nazionale che viene condotto annualmente.

 

Partecipanti / ambientazione: In tutto, 1971 adulti con una diagnosi di cancro auto-segnalata nel corso della loro vita (sia gli individui attualmente con cancro che quelli che sono senza cancro) di NHANES 2005-2016 sono stati inclusi in questo studio.

 

Principali misure di risultato: il totale HEI-2015 e 13 punteggi dei componenti sono stati calcolati utilizzando il metodo dell’algoritmo di punteggio semplice dalla media di 2 richiami di 24 ore.

 

Analisi statistiche: Le associazioni del punteggio totale HEI-2015 con fattori sociodemografici, di stile di vita e relativi alla salute sono state analizzate utilizzando i confronti dei mezzi meno quadrati. Un modello di regressione del sondaggio multivariabile è stato utilizzato per identificare le associazioni con il punteggio totale HEI-2015 dopo la regolazione per potenziali confondenti. I 13 punteggi dei componenti sono stati inoltre confrontati in base alle caratteristiche dei partecipanti per identificare i gruppi alimentari target per l’intervento nutrizionale specifico del sottogruppo.

 

Risultati: Il punteggio totale medio HEI-2015 è stato di 55,6 (intervallo di confidenza del 95% = 54,8-56,4). I fattori associati al punteggio totale HEI-2015 includevano età, razza / etnia, istruzione, abitudini di fumo, indice di massa corporea e stato di igiene orale. Nel complesso, la scarsa aderenza alle linee guida dietetiche 2015-2020 per gli americani è stata riscontrata per la maggior parte dei componenti HEI-2015, con componenti integrali, verdi e fagioli, sodio e acidi grassi con meno del 50% dei punteggi massimi possibili.

 

Conclusioni: I risultati indicano una scarsa qualità della dieta tra gli adulti americani sopravvissuti al cancro, con notevoli disparità osservate tra i fattori sociodemografici e di stile di vita, in particolare i livelli di istruzione, l’indice di massa corporea e le abitudini di fumo. Gli interventi nutrizionali per i sopravvissuti al cancro dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di concentrarsi sul miglioramento della qualità della dieta aumentando l’assunzione di cereali integrali e verdure e fagioli, abbassando il consumo di sodio e raggiungendo un sano equilibrio degli acidi grassi (ad esempio, un rapporto favorevole tra grassi insaturi e grassi saturi).

 

 

Abstract

Evaluation of Diet Quality Among American Adult Cancer Survivors: Results From 2005-2016 National Health and Nutrition Examination Survey

Background: Diet quality among adult cancer survivors is low, and there is minimal information on the Healthy Eating Index (HEI)-2015 score, a measure of diet quality and adherence to the 2015-2020 Dietary Guidelines for Americans, in this population.

 

Objective: This study aimed to examine HEI-2015 total and component scores and associated factors among adult cancer survivors. Also, this study examined which dietary components needed the most change to improve diet quality in this population.

 

Design: The National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) is an ongoing nationally representative population-based cross-sectional study that is conducted annually.

 

Participants/setting: In all, 1971 adults with a self-reported cancer diagnosis in their lifetime (both individuals with cancer currently and those that are cancer-free) from NHANES 2005-2016 were included in this study.

 

Main outcome measures: HEI-2015 total and 13 component scores were calculated using the simple scoring algorithm method from the average of 2 24-hour recalls.

 

Statistical analyses: The associations of the HEI-2015 total score with sociodemographic, lifestyle, and health-related factors were analyzed using the least square means comparisons. A multivariable survey regression model was used to identify associations with the HEI-2015 total score after adjustment for potential confounders. The 13 component scores were also compared by participant characteristics to identify target food groups for subgroup-specific nutrition intervention.

 

Results: The average HEI-2015 total score was 55.6 (95% confidence interval = 54.8-56.4). Factors associated with the HEI-2015 total score included age, race/ethnicity, education, smoking status, body mass index, and oral health status. Overall, poor adherence to the 2015-2020 Dietary Guidelines for Americans was found for most HEI-2015 components, with Whole Grains, Greens and Beans, Sodium, and Fatty Acids components having less than 50% of the maximum possible scores.

 

Conclusions: Results indicate poor diet quality among American adult cancer survivors, with significant disparities observed across sociodemographic and lifestyle factors, particularly education levels, body mass index, and smoking status. Nutrition interventions for cancer survivors should consider focusing on improving diet quality by increasing intakes of whole grains and greens and beans, lowering sodium consumption, and achieving a healthy balance of fatty acids (ie, a favorable ratio of unsaturated fats to saturated fats).

 

Link all’articolo originale https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33158797/

Burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle
Burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dei burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle, utile in caso di stipsi (o costipazione)

 

Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 30’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 20‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 200 g di Barbabietola rossa cotta
  • 200 g di Fagioli rossi cotti
  • 3 Mandorle
  • Pangrattato q.b.
  • Olio extravergine di oliva

 

Procedimento

  1. Preriscaldate il forno a 180°;
  2. Tritare finemente la barbabietola, i fagioli e le mandorle con un coltello;
  3. Aggiungere il pangrattato;
  4. Impastare con le mani per compattare l’impasto;
  5. Bagnate le mani e formate i burgher, con una forchetta fate i tipici segni degli hamburger;
  6. Disponeteli sulla placca del forno rivestita di carta da forno e ungeteli leggermente;
  7. infornateli per 20 minuti a 180° nel forno già caldo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, alterazioni del gusto, fatigue, stipsi e costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: quest’alternativa vegetale di burger fatti in casa è un buon piatto unico contenente cereali e legumi, completo di tutti gli aminoacidi essenziali. Ideale per chi non è abituato a consumare i legumi o per chi soffre di gonfiore intestinale. I legumi spezzati, infatti, sono privati dello strato esterno responsabile del gonfiore e dei fastidi intestinali che alcuni possono riscontrare. In caso di perdita dell’appetito, questa ricetta può risultare molto appetibile e un valido spuntino in caso di necessità. In caso di anemia, si consiglia di aggiungere all’impasto succo di limone al fine di incrementare la biodisponibilità del ferro non eme contenuto nei fagioli.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle (stipsi/ costipazione)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su barbabietola, fagioli, mandorle, pane, olio EVO

Burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle
Burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dei burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle, utile per contrastare la fatigue.

 

Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 30’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 20‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 200 g di Barbabietola rossa cotta
  • 200 g di Fagioli rossi cotti
  • 3 Mandorle
  • Pangrattato q.b.
  • Olio extravergine di oliva

 

Procedimento

  1. Preriscaldate il forno a 180°;
  2. Tritare finemente la barbabietola, i fagioli e le mandorle con un coltello;
  3. Aggiungere il pangrattato;
  4. Impastare con le mani per compattare l’impasto;
  5. Bagnate le mani e formate i burgher, con una forchetta fate i tipici segni degli hamburger;
  6. Disponeteli sulla placca del forno rivestita di carta da forno e ungeteli leggermente;
  7. infornateli per 20 minuti a 180° nel forno già caldo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, alterazioni del gusto, fatigue, stipsi e costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

 

FBO per te: quest’alternativa vegetale di burger fatti in casa è un buon piatto unico contenente cereali e legumi, completo di tutti gli aminoacidi essenziali. Ideale per chi non è abituato a consumare i legumi o per chi soffre di gonfiore intestinale. I legumi spezzati, infatti, sono privati dello strato esterno responsabile del gonfiore e dei fastidi intestinali che alcuni possono riscontrare. In caso di perdita dell’appetito, questa ricetta può risultare molto appetibile e un valido spuntino in caso di necessità. In caso di anemia, si consiglia di aggiungere all’impasto succo di limone al fine di incrementare la biodisponibilità del ferro non eme contenuto nei fagioli.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle (fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su barbabietola, fagioli, mandorle, pane, olio EVO

Burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle
Burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dei burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 30’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 20‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 200 g di Barbabietola rossa cotta
  • 200 g di Fagioli rossi cotti
  • 3 Mandorle
  • Pangrattato q.b.
  • Olio extravergine di oliva

 

Procedimento

  1. Preriscaldate il forno a 180°;
  2. Tritare finemente la barbabietola, i fagioli e le mandorle con un coltello;
  3. Aggiungere il pangrattato;
  4. Impastare con le mani per compattare l’impasto;
  5. Bagnate le mani e formate i burgher, con una forchetta fate i tipici segni degli hamburger;
  6. Disponeteli sulla placca del forno rivestita di carta da forno e ungeteli leggermente;
  7. infornateli per 20 minuti a 180° nel forno già caldo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, alterazioni del gusto, fatigue, stipsi e costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

 

FBO per te: quest’alternativa vegetale di burger fatti in casa è un buon piatto unico contenente cereali e legumi, completo di tutti gli aminoacidi essenziali. Ideale per chi non è abituato a consumare i legumi o per chi soffre di gonfiore intestinale. I legumi spezzati, infatti, sono privati dello strato esterno responsabile del gonfiore e dei fastidi intestinali che alcuni possono riscontrare. In caso di perdita dell’appetito, questa ricetta può risultare molto appetibile e un valido spuntino in caso di necessità. In caso di anemia, si consiglia di aggiungere all’impasto succo di limone al fine di incrementare la biodisponibilità del ferro non eme contenuto nei fagioli.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle (alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su barbabietola, fagioli, mandorle, pane, olio EVO

Burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle
Burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dei burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle, utile in caso di perdita di appetito.

 

Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 30’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 20‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 200 g di Barbabietola rossa cotta
  • 200 g di Fagioli rossi cotti
  • 3 Mandorle
  • Pangrattato q.b.
  • Olio extravergine di oliva

 

Procedimento

  1. Preriscaldate il forno a 180°;
  2. Tritare finemente la barbabietola, i fagioli e le mandorle con un coltello;
  3. Aggiungere il pangrattato;
  4. Impastare con le mani per compattare l’impasto;
  5. Bagnate le mani e formate i burgher, con una forchetta fate i tipici segni degli hamburger;
  6. Disponeteli sulla placca del forno rivestita di carta da forno e ungeteli leggermente;
  7. infornateli per 20 minuti a 180° nel forno già caldo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di perdita di appetito, alterazioni del gusto, fatigue, stipsi e costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

 

FBO per te: quest’alternativa vegetale di burger fatti in casa è un buon piatto unico contenente cereali e legumi, completo di tutti gli aminoacidi essenziali. Ideale per chi non è abituato a consumare i legumi o per chi soffre di gonfiore intestinale. I legumi spezzati, infatti, sono privati dello strato esterno responsabile del gonfiore e dei fastidi intestinali che alcuni possono riscontrare. In caso di perdita dell’appetito, questa ricetta può risultare molto appetibile e un valido spuntino in caso di necessità. In caso di anemia, si consiglia di aggiungere all’impasto succo di limone al fine di incrementare la biodisponibilità del ferro non eme contenuto nei fagioli.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei burger di fagioli rossi barbabietola e mandorle (perdita appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su barbabietola, fagioli, mandorle, pane, olio EVO

piccoli strudel di verdure invernali all'olio, zafferano e peperoncino
Piccoli Strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare i piccoli strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino, utile in caso di stipsi o costipazione fisiologica e non meccanica (valutando la tolleranza in casi di meteorismo).

 

Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 1 h

Difficoltà: Media

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 45 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • un Rotolo di pasta brisè
  • una Cimetta di Cavolfiore
  • una Cimetta di Broccolo
  • 1 Patata piccola
  • una Fettina piccola di Zucca
  • Porro q.b.
  • 1 Peperoncino
  • una bustina di Zafferano
  • Olio extravergine di oliva

 

Procedimento

  1. Pulire e lavare tutte la verdura, in una padella mettere l’olio evo, il porro a rondelle, il peperoncino, lo zafferano e 3 cucchiai di acqua, mescolare;
  2. Tagliare la patata a cubetti e così anche la zucca e metterla nella padella con il condimento;
  3. Aggiungere dopo 5 minuti le cime del broccolo e del cavolfiore, cuocere per 10 minuti.
  4. Lasciare intiepidire;
  5. Accendere il forno, stendere con un matterello la pasta brisè dello spessore di qualche millimetro e ricavarne dei rettangoli di 20 cm per 10;
  6. Disporre al centro di ogni rettangolo le verdure cotte e arrotolare su sé stessa la pasta;
  7. Disporre gli strudel su una placca da forno e spennellarli con dell’olio;
  8. Cuocerli per 45 minuti a 170°.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica (valutare la tolleranza in casi di meteorismo), rischio di infezioni.

 

FBO per te: da consumare come pasto principale o come spezza- fame, questi strudel possono essere utilizzati per aumentare le calorie della giornata in caso di perdita di appetito. Presentano un buon contenuto di fibra mentre zafferano e peperoncino aiutano a ridurre l’utilizzo di sale rendendo comunque saporito il piatto.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei piccoli strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino (utile in caso di stipsi o costipazione)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su cavolfiore, broccolo, patata, zucca, porro, peperoncino, zafferano, olio EVO

piccoli strudel di verdure invernali all'olio, zafferano e peperoncino
Piccoli Strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare i piccoli strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino, utile in caso di perdita di appetito.

 

Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 1 h

Difficoltà: Media

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 45 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • un Rotolo di pasta brisè
  • una Cimetta di Cavolfiore
  • una Cimetta di Broccolo
  • 1 Patata piccola
  • una Fettina piccola di Zucca
  • Porro q.b.
  • 1 Peperoncino
  • una bustina di Zafferano
  • Olio extravergine di oliva

 

Procedimento

  1. Pulire e lavare tutte la verdura, in una padella mettere l’olio evo, il porro a rondelle, il peperoncino, lo zafferano e 3 cucchiai di acqua, mescolare;
  2. Tagliare la patata a cubetti e così anche la zucca e metterla nella padella con il condimento;
  3. Aggiungere dopo 5 minuti le cime del broccolo e del cavolfiore, cuocere per 10 minuti.
  4. Lasciare intiepidire;
  5. Accendere il forno, stendere con un matterello la pasta brisè dello spessore di qualche millimetro e ricavarne dei rettangoli di 20 cm per 10;
  6. Disporre al centro di ogni rettangolo le verdure cotte e arrotolare su sé stessa la pasta;
  7. Disporre gli strudel su una placca da forno e spennellarli con dell’olio;
  8. Cuocerli per 45 minuti a 170°.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica (valutare la tolleranza in casi di meteorismo), rischio di infezioni.

 

FBO per te: da consumare come pasto principale o come spezza- fame, questi strudel possono essere utilizzati per aumentare le calorie della giornata in caso di perdita di appetito. Presentano un buon contenuto di fibra mentre zafferano e peperoncino aiutano a ridurre l’utilizzo di sale rendendo comunque saporito il piatto.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei piccoli strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino (utile in caso di perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su cavolfiore, broccolo, patata, zucca, porro, peperoncino, zafferano, olio EVO

piccoli strudel di verdure invernali all'olio, zafferano e peperoncino
Piccoli Strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare i piccoli strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Dairy free, Veggie

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 1 h

Difficoltà: Media

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 45 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • un rotolo di pasta brisè
  • una Cimetta di Cavolfiore
  • una Cimette di Broccolo
  • 1 Patata piccola
  • una Fettina piccola di Zucca
  • Porro q.b.
  • 1 Peperoncino
  • una bustina di Zafferano
  • Olio extravergine di oliva

 

Procedimento

  1. Pulire e lavare tutte la verdura, in una padella mettere l’olio evo, il porro a rondelle, il peperoncino, lo zafferano e 3 cucchiai di acqua, mescolare;
  2. Tagliare la patata a cubetti e così anche la zucca e metterla nella padella con il condimento;
  3. Aggiungere dopo 5 minuti le cime del broccolo e del cavolfiore, cuocere per 10 minuti.
  4. Lasciare intiepidire;
  5. Accendere il forno, stendere con un matterello la pasta brisè dello spessore di qualche millimetro e ricavarne dei rettangoli di 20 cm per 10;
  6. Disporre al centro di ogni rettangolo le verdure cotte e arrotolare su sé stessa la pasta;
  7. Disporre gli strudel su una placca da forno e spennellarli con dell’olio;
  8. Cuocerli per 45 minuti a 170°.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica (valutare la tolleranza in casi di meteorismo), rischio di infezioni.

 

FBO per te: da consumare come pasto principale o come spezza- fame, questi strudel possono essere utilizzati per aumentare le calorie della giornata in caso di perdita di appetito. Presentano un buon contenuto di fibra mentre zafferano e peperoncino aiutano a ridurre l’utilizzo di sale rendendo comunque saporito il piatto.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei piccoli strudel di verdure invernali all’olio, zafferano e peperoncino (utile in caso di alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su cavolfiore, broccolo, patata, zucca, porro, peperoncino, zafferano, olio EVO

Gestione della malnutrizione legata al cancro: un’indagine tra unità oncologiche italiane e associazioni di pazienti

Caccialanza R., Lobascio F., Cereda E., Aprile G. et al.

Cancer-related malnutrition management: A survey among Italian Oncology Units and Patients’ Associations

Current Problems in Cancer. 2020;44(5):100554.

 

Gli atteggiamenti nei confronti della malnutrizione correlata al cancro variano considerevolmente tra gli oncologi e il supporto nutrizionale spesso non viene gestito secondo le linee guida disponibili. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), la Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo (SINPE), la Federazione Italiana Organizzazioni Oncologiche Volontarie (FAVO) e il Gruppo di Lavoro Fondazione AIOM hanno condotto un’indagine nazionale web-based rivolta a tutt i referenti delle Unità Oncologiche Italiane e Associazioni Italiane Malati Di Cancro. L’obiettivo era quello di indagare l’attuale gestione della malnutrizione e le opinioni sulle cure nutrizionali tra oncologi e pazienti. Centosettanta (51,6%) delle 331 Unità Oncologiche Italiane iscritte e 75 (38,5%) delle 195 comunità locali FAVO hanno partecipato all’indagine. La valutazione nutrizionale e il supporto sono stati integrati nella cura del paziente dalla diagnosi per il 35% degli arbitri dell’Unità oncologica e il 15% degli associati FAVO. Secondo il 42% degli oncologi, la valutazione nutrizionale è stata effettuata solo dopo che i pazienti l’hanno richiesta, mentre non è stata eseguita affatto per il 45% degli associati FAVO. Quasi il 60% degli affiliati ai pazienti non era a conoscenza di riferimenti clinici per la gestione dell’alimentazione artificiale a casa. Tuttavia, per quasi tutti i soccorritori, la valutazione dello stato nutrizionale è stata considerata cruciale per prevedere la tolleranza al trattamento antitumorale. Sebbene la malnutrizione sia stata considerata un fattore limitante nei trattamenti oncologici sia dagli oncologi che dai pazienti, le pratiche di cura nutrizionale appaiono ancora in gran parte inappropriate. Gli atteggiamenti differiscono tra oncologi e pazienti, questi ultimi segnalano un quadro più insoddisfatto. Migliorare l’assistenza nutrizionale in oncologia rimane un compito impegnativo.

 

Abstract

Cancer-related malnutrition management: A survey among Italian Oncology Units and Patients’ Associations

Attitudes toward cancer-related malnutrition vary considerably among oncologists and nutritional support is often not handled according to the available guidelines. The Italian Association of Medical Oncology (AIOM), Italian Society of Artificial Nutrition and Metabolism (SINPE), Italian Federation of Volunteer-based Cancer Organizations (FAVO), and Fondazione AIOM Working Group conducted a national web-based survey addressed to all Italian Oncology Units referees and Italian Cancer Patients Associations. The aim was to investigate the current management of malnutrition and views on nutritional care among oncologists and patients. One hundred and seventy-one (51.6%) of the 331 registered Italian Oncology Units and 75 (38.5%) of the 195 FAVO local communities participated in the survey. Nutritional assessment and support were integrated into patient care from diagnosis for 35% of Oncology Unit referees and 15% of FAVO associates. According to 42% of oncologists, nutritional assessment was carried out only after patients requested it, while it was not performed at all for 45% of FAVO associates. Almost 60% of patient affiliates were not aware of clinical referrals for home artificial nutrition management. However, for almost all responders, the evaluation of nutritional status was considered crucial in predicting tolerance to anticancer treatment. Although malnutrition was considered a limiting factor in oncology treatments by both oncologists and patients, nutritional care practices still appear largely inappropriate. Attitudes differ between oncologists and patients, the latter reporting a more dissatisfied picture. Improving nutritional care in oncology remains a challenging task.

 

Link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32024589/

macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata
Macedonia di Yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare la macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata, utile in caso di stomatite.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 10’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 2 Yogurt al naturale
  • Zenzero fresco
  • 5 g Miele
  • Frutta mista disidratata

 

Procedimento

  1. In una zuppiera mescolare lo yogurt, il miele, lo zenzero grattugiato e le frutta disidratata;
  2. Riporre in frigorifero coperto per alleno 30 minuti prima di consumarlo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, nausea, perdita di appetito, gonfiore addominale, secchezza della bocca, Gonfiore sottocutaneo/Edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: lo yogurt è un alimento utilizzabile sia a colazione che come spuntino di cui ne esistono infinite varierà. Come sempre vi consigliamo di scegliere quelli senza zuccheri aggiunti e che abbiano nella lista degli ingredienti solo latte e fermenti lattici. Per quanto riguarda la frutta, è sempre meglio aggiungerla, sia fresca che disidrata, come nel caso di questa ricetta. Inoltre vi consigliamo di aggiungere le albicocche secche che risultano essere uno scrigno di micronutrienti come fibra, potassio, ferro e vitamina A. Lo zenzero fresco, inoltre, esercita un potente effetto anti-nausea.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata (stomatite)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su yogurt, zenzero, miele

macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata
Macedonia di Yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare la macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata, utile in caso di disfagia.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 10’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 2 Yogurt al naturale
  • Zenzero fresco
  • 5 g Miele
  • Frutta mista disidratata

 

Procedimento

  1. In una zuppiera mescolare lo yogurt, il miele, lo zenzero grattugiato e le frutta disidratata;
  2. Riporre in frigorifero coperto per alleno 30 minuti prima di consumarlo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, nausea, perdita di appetito, gonfiore addominale, secchezza della bocca, Gonfiore sottocutaneo/Edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: lo yogurt è un alimento utilizzabile sia a colazione che come spuntino di cui ne esistono infinite varierà. Come sempre vi consigliamo di scegliere quelli senza zuccheri aggiunti e che abbiano nella lista degli ingredienti solo latte e fermenti lattici. Per quanto riguarda la frutta, è sempre meglio aggiungerla, sia fresca che disidrata, come nel caso di questa ricetta. Inoltre vi consigliamo di aggiungere le albicocche secche che risultano essere uno scrigno di micronutrienti come fibra, potassio, ferro e vitamina A. Lo zenzero fresco, inoltre, esercita un potente effetto anti-nausea.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata (disfagia)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su yogurt, zenzero, miele

macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata
Macedonia di Yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare la macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata, utile in caso di gonfiore sottocutaneo (o edema).

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 10’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 2 Yogurt al naturale
  • Zenzero fresco
  • 5 g Miele
  • Frutta mista disidratata

 

Procedimento

  1. In una zuppiera mescolare lo yogurt, il miele, lo zenzero grattugiato e le frutta disidratata;
  2. Riporre in frigorifero coperto per alleno 30 minuti prima di consumarlo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, nausea, perdita di appetito, gonfiore addominale, secchezza della bocca, Gonfiore sottocutaneo/Edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: lo yogurt è un alimento utilizzabile sia a colazione che come spuntino di cui ne esistono infinite varierà. Come sempre vi consigliamo di scegliere quelli senza zuccheri aggiunti e che abbiano nella lista degli ingredienti solo latte e fermenti lattici. Per quanto riguarda la frutta, è sempre meglio aggiungerla, sia fresca che disidrata, come nel caso di questa ricetta. Inoltre vi consigliamo di aggiungere le albicocche secche che risultano essere uno scrigno di micronutrienti come fibra, potassio, ferro e vitamina A. Lo zenzero fresco, inoltre, esercita un potente effetto anti-nausea.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata (gonfiore sottocutaneo)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su yogurt, zenzero, miele

macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata
Macedonia di Yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare la macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata, utile in caso di secchezza della bocca (o xerostomia).

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 10’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 2 Yogurt al naturale
  • Zenzero fresco
  • 5 g Miele
  • Frutta mista disidratata

 

Procedimento

  1. In una zuppiera mescolare lo yogurt, il miele, lo zenzero grattugiato e le frutta disidratata;
  2. Riporre in frigorifero coperto per alleno 30 minuti prima di consumarlo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, nausea, perdita di appetito, gonfiore addominale, secchezza della bocca, Gonfiore sottocutaneo/Edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: lo yogurt è un alimento utilizzabile sia a colazione che come spuntino di cui ne esistono infinite varierà. Come sempre vi consigliamo di scegliere quelli senza zuccheri aggiunti e che abbiano nella lista degli ingredienti solo latte e fermenti lattici. Per quanto riguarda la frutta, è sempre meglio aggiungerla, sia fresca che disidrata, come nel caso di questa ricetta. Inoltre vi consigliamo di aggiungere le albicocche secche che risultano essere uno scrigno di micronutrienti come fibra, potassio, ferro e vitamina A. Lo zenzero fresco, inoltre, esercita un potente effetto anti-nausea.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata (secchezza della bocca)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su yogurt, zenzero, miele

macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata
Macedonia di Yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare la macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata, utile in caso di gonfiore addominale.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 10’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 2 Yogurt al naturale
  • Zenzero fresco
  • 5 g Miele
  • Frutta mista disidratata

 

Procedimento

  1. In una zuppiera mescolare lo yogurt, il miele, lo zenzero grattugiato e le frutta disidratata;
  2. Riporre in frigorifero coperto per alleno 30 minuti prima di consumarlo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, nausea, perdita di appetito, gonfiore addominale, secchezza della bocca, Gonfiore sottocutaneo/Edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: lo yogurt è un alimento utilizzabile sia a colazione che come spuntino di cui ne esistono infinite varierà. Come sempre vi consigliamo di scegliere quelli senza zuccheri aggiunti e che abbiano nella lista degli ingredienti solo latte e fermenti lattici. Per quanto riguarda la frutta, è sempre meglio aggiungerla, sia fresca che disidrata, come nel caso di questa ricetta. Inoltre vi consigliamo di aggiungere le albicocche secche che risultano essere uno scrigno di micronutrienti come fibra, potassio, ferro e vitamina A. Lo zenzero fresco, inoltre, esercita un potente effetto anti-nausea.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata (gonfiore addominale)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su yogurt, zenzero, miele

macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata
Macedonia di Yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare la macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata, utile in caso di perdita di appetito.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 10’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 2 Yogurt al naturale
  • Zenzero fresco
  • 5 g Miele
  • Frutta mista disidratata

 

Procedimento

  1. In una zuppiera mescolare lo yogurt, il miele, lo zenzero grattugiato e le frutta disidratata;
  2. Riporre in frigorifero coperto per alleno 30 minuti prima di consumarlo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, nausea, perdita di appetito, gonfiore addominale, secchezza della bocca, Gonfiore sottocutaneo/Edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: lo yogurt è un alimento utilizzabile sia a colazione che come spuntino di cui ne esistono infinite varierà. Come sempre vi consigliamo di scegliere quelli senza zuccheri aggiunti e che abbiano nella lista degli ingredienti solo latte e fermenti lattici. Per quanto riguarda la frutta, è sempre meglio aggiungerla, sia fresca che disidrata, come nel caso di questa ricetta. Inoltre vi consigliamo di aggiungere le albicocche secche che risultano essere uno scrigno di micronutrienti come fibra, potassio, ferro e vitamina A. Lo zenzero fresco, inoltre, esercita un potente effetto anti-nausea.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata (perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su yogurt, zenzero, miele

macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata
Macedonia di Yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare la macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata, utile in caso di nausea.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 10’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 2 Yogurt al naturale
  • Zenzero fresco
  • 5 g Miele
  • Frutta mista disidratata

 

Procedimento

  1. In una zuppiera mescolare lo yogurt, il miele, lo zenzero grattugiato e le frutta disidratata;
  2. Riporre in frigorifero coperto per alleno 30 minuti prima di consumarlo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, nausea, perdita di appetito, gonfiore addominale, secchezza della bocca, Gonfiore sottocutaneo/Edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: lo yogurt è un alimento utilizzabile sia a colazione che come spuntino di cui ne esistono infinite varierà. Come sempre vi consigliamo di scegliere quelli senza zuccheri aggiunti e che abbiano nella lista degli ingredienti solo latte e fermenti lattici. Per quanto riguarda la frutta, è sempre meglio aggiungerla, sia fresca che disidrata, come nel caso di questa ricetta. Inoltre vi consigliamo di aggiungere le albicocche secche che risultano essere uno scrigno di micronutrienti come fibra, potassio, ferro e vitamina A. Lo zenzero fresco, inoltre, esercita un potente effetto anti-nausea.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata (nausea)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su yogurt, zenzero, miele

macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata
Macedonia di Yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare la macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata, utile per contrastare la fatigue.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 10’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 2 Yogurt al naturale
  • Zenzero fresco
  • 5 g Miele
  • Frutta mista disidratata

 

Procedimento

  1. In una zuppiera mescolare lo yogurt, il miele, lo zenzero grattugiato e le frutta disidratata;
  2. Riporre in frigorifero coperto per alleno 30 minuti prima di consumarlo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, nausea, perdita di appetito, gonfiore addominale, secchezza della bocca, Gonfiore sottocutaneo/Edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: lo yogurt è un alimento utilizzabile sia a colazione che come spuntino di cui ne esistono infinite varierà. Come sempre vi consigliamo di scegliere quelli senza zuccheri aggiunti e che abbiano nella lista degli ingredienti solo latte e fermenti lattici. Per quanto riguarda la frutta, è sempre meglio aggiungerla, sia fresca che disidrata, come nel caso di questa ricetta. Inoltre vi consigliamo di aggiungere le albicocche secche che risultano essere uno scrigno di micronutrienti come fibra, potassio, ferro e vitamina A. Lo zenzero fresco, inoltre, esercita un potente effetto anti-nausea.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata (fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su yogurt, zenzero, miele

macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata
Macedonia di Yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare la macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Gluten free, Veggie

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 10’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura:

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • 2 Yogurt al naturale
  • Zenzero fresco
  • 5 g Miele
  • Frutta mista disidratata

 

Procedimento

  1. In una zuppiera mescolare lo yogurt, il miele, lo zenzero grattugiato e le frutta disidratata;
  2. Riporre in frigorifero coperto per alleno 30 minuti prima di consumarlo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, nausea, perdita di appetito, gonfiore addominale, secchezza della bocca, Gonfiore sottocutaneo/Edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: lo yogurt è un alimento utilizzabile sia a colazione che come spuntino di cui ne esistono infinite varierà. Come sempre vi consigliamo di scegliere quelli senza zuccheri aggiunti e che abbiano nella lista degli ingredienti solo latte e fermenti lattici. Per quanto riguarda la frutta, è sempre meglio aggiungerla, sia fresca che disidrata, come nel caso di questa ricetta. Inoltre vi consigliamo di aggiungere le albicocche secche che risultano essere uno scrigno di micronutrienti come fibra, potassio, ferro e vitamina A. Lo zenzero fresco, inoltre, esercita un potente effetto anti-nausea.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della macedonia di yogurt al miele, zenzero fresco e frutta disidratata (alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su yogurt, zenzero, miele

crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia
Crema di Mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia, utile in caso di stomatite.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 2 Mele
  • Grani di mirtilli e mandorle (si trovano diverse combinazioni in commercio di questo prodotto)
  • 1 Arancia
  • 5 g di Miele

 

Procedimento

  1. Sbucciare e tagliare le mele a pezzi, cuocerle al forno per 10 minuti;
  2. Ridurre le mele in purea con l’aiuto di una forchetta o con il mixer ad immersione;
  3. Profumarle con l’arancia grattugiata e dolcificare con un cucchiaino di miele;
  4. Aggiungere i grani di mirtilli e le mandorle, mescolare.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, gonfiore addominale, disfagia, fatigue, nausea, gonfiore addominale, stomatite, rischio di infezioni.

 

FBO per te: le mele sono le protagoniste di questo spuntino, utile in caso di perdita di appetito e nausea. La presenza dell’arancia è ulteriormente utile in caso di alterazione del gusto, mentre mirtilli e mandorle aiutano ad incrementare le calorie della ricetta in quelle situazioni di perdita accentuata dell’appetito.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia (stomatite)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su mela, mirtillo, mandorla, arancia, miele

crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia
Crema di Mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia, utile per contrastare il senso di nausea.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 2 Mele
  • Grani di mirtilli e mandorle (si trovano diverse combinazioni in commercio di questo prodotto)
  • 1 Arancia
  • 5 g di Miele

 

Procedimento

  1. Sbucciare e tagliare le mele a pezzi, cuocerle al forno per 10 minuti;
  2. Ridurre le mele in purea con l’aiuto di una forchetta o con il mixer ad immersione;
  3. Profumarle con l’arancia grattugiata e dolcificare con un cucchiaino di miele;
  4. Aggiungere i grani di mirtilli e le mandorle, mescolare.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, gonfiore addominale, disfagia, fatigue, nausea, gonfiore addominale, stomatite, rischio di infezioni.

 

FBO per te: le mele sono le protagoniste di questo spuntino, utile in caso di perdita di appetito e nausea. La presenza dell’arancia è ulteriormente utile in caso di alterazione del gusto, mentre mirtilli e mandorle aiutano ad incrementare le calorie della ricetta in quelle situazioni di perdita accentuata dell’appetito.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia (nausea)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su mela, mirtillo, mandorla, arancia, miele

crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia
Crema di Mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia, utile per contrastare la fatigue.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 2 Mele
  • Grani di mirtilli e mandorle (si trovano diverse combinazioni in commercio di questo prodotto)
  • 1 Arancia
  • 5 g di Miele

 

Procedimento

  1. Sbucciare e tagliare le mele a pezzi, cuocerle al forno per 10 minuti;
  2. Ridurre le mele in purea con l’aiuto di una forchetta o con il mixer ad immersione;
  3. Profumarle con l’arancia grattugiata e dolcificare con un cucchiaino di miele;
  4. Aggiungere i grani di mirtilli e le mandorle, mescolare.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, gonfiore addominale, disfagia, fatigue, nausea, gonfiore addominale, stomatite, rischio di infezioni.

 

FBO per te: le mele sono le protagoniste di questo spuntino, utile in caso di perdita di appetito e nausea. La presenza dell’arancia è ulteriormente utile in caso di alterazione del gusto, mentre mirtilli e mandorle aiutano ad incrementare le calorie della ricetta in quelle situazioni di perdita accentuata dell’appetito.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia (fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su mela, mirtillo, mandorla, arancia, miele

crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia
Crema di Mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia, utile in caso di disfagia.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 2 Mele
  • Grani di mirtilli e mandorle (si trovano diverse combinazioni in commercio di questo prodotto)
  • 1 Arancia
  • 5 g di Miele

 

Procedimento

  1. Sbucciare e tagliare le mele a pezzi, cuocerle al forno per 10 minuti;
  2. Ridurre le mele in purea con l’aiuto di una forchetta o con il mixer ad immersione;
  3. Profumarle con l’arancia grattugiata e dolcificare con un cucchiaino di miele;
  4. Aggiungere i grani di mirtilli e le mandorle, mescolare.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, gonfiore addominale, disfagia, fatigue, nausea, gonfiore addominale, stomatite, rischio di infezioni.

 

FBO per te: le mele sono le protagoniste di questo spuntino, utile in caso di perdita di appetito e nausea. La presenza dell’arancia è ulteriormente utile in caso di alterazione del gusto, mentre mirtilli e mandorle aiutano ad incrementare le calorie della ricetta in quelle situazioni di perdita accentuata dell’appetito.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia (disfagia)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su mela, mirtillo, mandorla, arancia, miele

crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia
Crema di Mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia, utile in caso di gonfiore addominale.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 2 Mele
  • Grani di mirtilli e mandorle (si trovano diverse combinazioni in commercio di questo prodotto)
  • 1 Arancia
  • 5 g di Miele

 

Procedimento

  1. Sbucciare e tagliare le mele a pezzi, cuocerle al forno per 10 minuti;
  2. Ridurre le mele in purea con l’aiuto di una forchetta o con il mixer ad immersione;
  3. Profumarle con l’arancia grattugiata e dolcificare con un cucchiaino di miele;
  4. Aggiungere i grani di mirtilli e le mandorle, mescolare.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, gonfiore addominale, disfagia, fatigue, nausea, gonfiore addominale, stomatite, rischio di infezioni.

 

FBO per te: le mele sono le protagoniste di questo spuntino, utile in caso di perdita di appetito e nausea. La presenza dell’arancia è ulteriormente utile in caso di alterazione del gusto, mentre mirtilli e mandorle aiutano ad incrementare le calorie della ricetta in quelle situazioni di perdita accentuata dell’appetito.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia (gonfiore addominale)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su mela, mirtillo, mandorla, arancia, miele

crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia
Crema di Mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia, utile per contrastare la perdita di appetito.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 2 Mele
  • Grani di mirtilli e mandorle (si trovano diverse combinazioni in commercio di questo prodotto)
  • 1 Arancia
  • 5 g di Miele

 

Procedimento

  1. Sbucciare e tagliare le mele a pezzi, cuocerle al forno per 10 minuti;
  2. Ridurre le mele in purea con l’aiuto di una forchetta o con il mixer ad immersione;
  3. Profumarle con l’arancia grattugiata e dolcificare con un cucchiaino di miele;
  4. Aggiungere i grani di mirtilli e le mandorle, mescolare.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, gonfiore addominale, disfagia, fatigue, nausea, gonfiore addominale, stomatite, rischio di infezioni.

 

FBO per te: le mele sono le protagoniste di questo spuntino, utile in caso di perdita di appetito e nausea. La presenza dell’arancia è ulteriormente utile in caso di alterazione del gusto, mentre mirtilli e mandorle aiutano ad incrementare le calorie della ricetta in quelle situazioni di perdita accentuata dell’appetito.

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia (perdita appetito)

 

Se vuoi saperne di più clicca su mela, mirtillo, mandorla, arancia, miele

crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia
Crema di Mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta per realizzare la crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia, utile in caso di alterazioni del gusto.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 15’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 10 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 2 Mele
  • Grani di mirtilli e mandorle (si trovano diverse combinazioni in commercio di questo prodotto)
  • 1 Arancia
  • 5 g di Miele

 

Procedimento

  1. Sbucciare e tagliare le mele a pezzi, cuocerle al forno per 10 minuti;
  2. Ridurre le mele in purea con l’aiuto di una forchetta o con il mixer ad immersione;
  3. Profumarle con l’arancia grattugiata e dolcificare con un cucchiaino di miele;
  4. Aggiungere i grani di mirtilli e le mandorle, mescolare.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, gonfiore addominale, disfagia, fatigue, nausea, gonfiore addominale, stomatite, rischio di infezioni.

 

FBO per te: le mele sono le protagoniste di questo spuntino, utile in caso di perdita di appetito e nausea. La presenza dell’arancia è ulteriormente utile in caso di alterazione del gusto, mentre mirtilli e mandorle aiutano ad incrementare le calorie della ricetta in quelle situazioni di perdita accentuata dell’appetito.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della crema di mela con grani di mandorle e mirtilli al profumo di arancia (alterazioni del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su mela, mirtillo, mandorla, arancia, miele

Riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone
Riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare il riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone, utile in caso di nausea.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 60 g Riso rosso (o anche bianco integrale) e Quinoa
  • 1/4 Carota
  • 1/4 Sedano
  • 1/4 Zucchina
  • 1/4 Peperone
  • 1 Cucchiaino di Curry
  • ½ Limone grattugiato e il succo
  • 1 Rametto di Timo
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

  1. Lavare e tagliare le verdure in piccoli pezzi (come dei puntini);
  2. Ungere una padella con olio evo, unire il timo e le verdure ed aggiungere 2 cucchiai di acqua;
  3. Cuocere per 5 minuti mescolando ogni tanto;
  4. Mescolare le verdure al riso rosso e alla quinoa precedentemente cotti;
  5. Aggiungere il curry durante la cottura e condire con il succo di limone e la sua scorza grattugiata, un goccio di olio evo e mescolare.

 

Consigli: 

preparare dell’olio evo aromatico ed usarlo all’occorrenza per intensificare il sapore della ricetta, o di altre preparazioni, si deve scaldare dell’olio evo con uno o più aromi a piacere (alloro, mentuccia, basilico, rosmarino) senza surriscaldarlo. Lasciarlo poi raffreddare e tenerlo a disposizione in un piccolo vaso di vetro se vi piaccio i sapori decisi aggiungete anche delle rondelle di porro, prima di versarlo nel vaso filtratelo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Un primo piatto a base di riso rosso, ricco in antocianine, pigmenti responsabili della sua colorazione, ed a base di quinoa. A differenza del riso bianco, il riso rosso presenta un maggior contenuto di fibre, vitamine e sali minerali. Al fine di preservare i suoi nutrienti si consiglia di cuocerlo per assorbimento, ovvero aggiungendo a poco a poco l’acqua di cottura senza scolarlo. Tale tipo di cottura è anche in grado di ridurre il suo indice glicemico.

La quinoa, invece, apporta al piatto un notevole contenuto proteico dove non è presente la frazione del glutine rendendola quindi un’ottima scelta per le persone celiache. È inoltre naturalmente ricca in fibra, vitamine del gruppo B, magnesio e ferro.

La presenza del limone all’interno della ricetta, fonte di vitamina C, garantisce l’assorbimento del ferro non eme contenuto all’interno della quinoa, mentre le spezie donano sapidità alla preparazione senza l’utilizzo del sale.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone (in caso di nausea)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su riso, quinoa, sedano, zucchina, carota, peperone, curry, limone, timo, olio EVO,

Riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone
Riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare il riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone, utile in caso di perdita di appetito.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 60 g Riso rosso (o anche bianco integrale) e Quinoa
  • 1/4 Carota
  • 1/4 Sedano
  • 1/4 Zucchina
  • 1/4 Peperone
  • 1 Cucchiaino di Curry
  • ½ Limone grattugiato e il succo
  • 1 Rametto di Timo
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

  1. Lavare e tagliare le verdure in piccoli pezzi (come dei puntini);
  2. Ungere una padella con olio evo, unire il timo e le verdure ed aggiungere 2 cucchiai di acqua;
  3. Cuocere per 5 minuti mescolando ogni tanto;
  4. Mescolare le verdure al riso rosso e alla quinoa precedentemente cotti;
  5. Aggiungere il curry durante la cottura e condire con il succo di limone e la sua scorza grattugiata, un goccio di olio evo e mescolare.

 

Consigli: 

preparare dell’olio evo aromatico ed usarlo all’occorrenza per intensificare il sapore della ricetta, o di altre preparazioni, si deve scaldare dell’olio evo con uno o più aromi a piacere (alloro, mentuccia, basilico, rosmarino) senza surriscaldarlo. Lasciarlo poi raffreddare e tenerlo a disposizione in un piccolo vaso di vetro se vi piaccio i sapori decisi aggiungete anche delle rondelle di porro, prima di versarlo nel vaso filtratelo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Un primo piatto a base di riso rosso, ricco in antocianine, pigmenti responsabili della sua colorazione, ed a base di quinoa. A differenza del riso bianco, il riso rosso presenta un maggior contenuto di fibre, vitamine e sali minerali. Al fine di preservare i suoi nutrienti si consiglia di cuocerlo per assorbimento, ovvero aggiungendo a poco a poco l’acqua di cottura senza scolarlo. Tale tipo di cottura è anche in grado di ridurre il suo indice glicemico.

La quinoa, invece, apporta al piatto un notevole contenuto proteico dove non è presente la frazione del glutine rendendola quindi un’ottima scelta per le persone celiache. È inoltre naturalmente ricca in fibra, vitamine del gruppo B, magnesio e ferro.

La presenza del limone all’interno della ricetta, fonte di vitamina C, garantisce l’assorbimento del ferro non eme contenuto all’interno della quinoa, mentre le spezie donano sapidità alla preparazione senza l’utilizzo del sale.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone (in caso di perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su riso, quinoa, sedano, zucchina, carota, peperone, curry, limone, timo, olio EVO,

Riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone
Riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare il riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone, utile in caso di alterazione del gusto.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 60 g Riso rosso (o anche bianco integrale) e Quinoa
  • 1/4 Carota
  • 1/4 Sedano
  • 1/4 Zucchina
  • 1/4 Peperone
  • 1 Cucchiaino di Curry
  • ½ Limone grattugiato e il succo
  • 1 Rametto di Timo
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

  1. Lavare e tagliare le verdure in piccoli pezzi (come dei puntini);
  2. Ungere una padella con olio evo, unire il timo e le verdure ed aggiungere 2 cucchiai di acqua;
  3. Cuocere per 5 minuti mescolando ogni tanto;
  4. Mescolare le verdure al riso rosso e alla quinoa precedentemente cotti;
  5. Aggiungere il curry durante la cottura e condire con il succo di limone e la sua scorza grattugiata, un goccio di olio evo e mescolare.

 

Consigli: 

preparare dell’olio evo aromatico ed usarlo all’occorrenza per intensificare il sapore della ricetta, o di altre preparazioni, si deve scaldare dell’olio evo con uno o più aromi a piacere (alloro, mentuccia, basilico, rosmarino) senza surriscaldarlo. Lasciarlo poi raffreddare e tenerlo a disposizione in un piccolo vaso di vetro se vi piaccio i sapori decisi aggiungete anche delle rondelle di porro, prima di versarlo nel vaso filtratelo.

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica.

 

FBO per te: 

Un primo piatto a base di riso rosso, ricco in antocianine, pigmenti responsabili della sua colorazione, ed a base di quinoa. A differenza del riso bianco, il riso rosso presenta un maggior contenuto di fibre, vitamine e sali minerali. Al fine di preservare i suoi nutrienti si consiglia di cuocerlo per assorbimento, ovvero aggiungendo a poco a poco l’acqua di cottura senza scolarlo. Tale tipo di cottura è anche in grado di ridurre il suo indice glicemico.

La quinoa, invece, apporta al piatto un notevole contenuto proteico dove non è presente la frazione del glutine rendendola quindi un’ottima scelta per le persone celiache. È inoltre naturalmente ricca in fibra, vitamine del gruppo B, magnesio e ferro.

La presenza del limone all’interno della ricetta, fonte di vitamina C, garantisce l’assorbimento del ferro non eme contenuto all’interno della quinoa, mentre le spezie donano sapidità alla preparazione senza l’utilizzo del sale.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del riso rosso e quinoa al curry con mirepoix di verdure scottate, profumate al timo e limone (in caso di alterazione del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su riso, quinoa, sedano, zucchina, carota, peperone, curry, limone, timo, olio EVO,

farinata di ceci
Farinata di ceci

 

Chef Melissa Savoini
  Chef Melissa Savoini
  Ristorante Sapor       di…Vino

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Savoini per la realizzazione della farinata di ceci, utile per contrastare la fatigue.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 3 persone

Tempo di cottura: 25’

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 3 persone)

  • (teglia da 28 cm circa)
  • 150 g di farina di ceci
  • 400 ml di acqua
  • 40 ml di olio di oliva extravergine
  • 1⁄2 cucchiaino di Rosmarino
  • Sale q.b

 

Procedimento

  1. Mescolare la farina di ceci, poco alla volta, con l’acqua e il sale;
  2. Togliere la schiuma che si formerà in superficie;
  3. Lasciare il composto coperto (temperatura ambiente) per circa 2 ore girandolo di tanto in tanto;
  4. Dopo circa 2 ore mescolarlo molto bene per amalgamare tutti gli ingredienti;
  5. Versare il composto in una teglia (meglio se di alluminio, vaschette cuki) unta di olio;
  6. Aggiungere il rosmarino e cuocere nella parte bassa del forno, ben caldo (230/250 ° per circa 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 200 ° per altri 15 minuti (deve risultare ben dorata in superficie).

 

 

Effetti avversi delle terapie: alterazione del gusto, perdita di appetito, fatigue, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: La farinata di ceci è una ricetta storica Ligure. I ceci, così come tutti i legumi, sono da considerarsi proteine vegetali, molto ricchi in fibra, capace di ostacolare l’assorbimento del colesterolo. Per completare il piatto vi consigliamo di consumare la farinata con un contorno di verdure e una fetta di pane integrale, inoltre per aumentare maggiormente la biodisponibilità del ferro non eme contenuto nei ceci sarebbe opportuno consumare una fonte di vitamina C nello stesso pasto. Un esempio potrebbe essere tramite un frutto come kiwi o arancia, o in alternativa condire le verdure con del peperoncino fresco o del succo di limone.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della farinata di ceci (fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su ceci, rosmarino, olio EVO

farinata di ceci
Farinata di ceci

 

Chef Melissa Savoini
  Chef Melissa Savoini
  Ristorante Sapor       di…Vino

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Savoini per la realizzazione della farinata di ceci, utile per contrastare la perdita di appetito.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 3 persone

Tempo di cottura: 25’

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 3 persone)

  • (teglia da 28 cm circa)
  • 150 g di farina di ceci
  • 400 ml di acqua
  • 40 ml di olio di oliva extravergine
  • 1⁄2 cucchiaino di Rosmarino
  • Sale q.b

 

Procedimento

  1. Mescolare la farina di ceci, poco alla volta, con l’acqua e il sale;
  2. Togliere la schiuma che si formerà in superficie;
  3. Lasciare il composto coperto (temperatura ambiente) per circa 2 ore girandolo di tanto in tanto;
  4. Dopo circa 2 ore mescolarlo molto bene per amalgamare tutti gli ingredienti;
  5. Versare il composto in una teglia (meglio se di alluminio, vaschette cuki) unta di olio;
  6. Aggiungere il rosmarino e cuocere nella parte bassa del forno, ben caldo (230/250 ° per circa 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 200 ° per altri 15 minuti (deve risultare ben dorata in superficie).

 

 

Effetti avversi delle terapie: alterazione del gusto, perdita di appetito, fatigue, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: La farinata di ceci è una ricetta storica Ligure. I ceci, così come tutti i legumi, sono da considerarsi proteine vegetali, molto ricchi in fibra, capace di ostacolare l’assorbimento del colesterolo. Per completare il piatto vi consigliamo di consumare la farinata con un contorno di verdure e una fetta di pane integrale, inoltre per aumentare maggiormente la biodisponibilità del ferro non eme contenuto nei ceci sarebbe opportuno consumare una fonte di vitamina C nello stesso pasto. Un esempio potrebbe essere tramite un frutto come kiwi o arancia, o in alternativa condire le verdure con del peperoncino fresco o del succo di limone.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della farinata di ceci (perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su ceci, rosmarino, olio EVO

farinata di ceci
Farinata di ceci

 

Chef Melissa Savoini
  Chef Melissa Savoini
  Ristorante Sapor       di…Vino

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Savoini per la realizzazione della farinata di ceci, utile in caso di alterazione del gusto.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 50’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 3 persone

Tempo di cottura: 25’

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 3 persone)

  • (teglia da 28 cm circa)
  • 150 g di farina di ceci
  • 400 ml di acqua
  • 40 ml di olio di oliva extravergine
  • 1⁄2 cucchiaino di Rosmarino
  • Sale q.b

 

Procedimento

  1. Mescolare la farina di ceci, poco alla volta, con l’acqua e il sale;
  2. Togliere la schiuma che si formerà in superficie;
  3. Lasciare il composto coperto (temperatura ambiente) per circa 2 ore girandolo di tanto in tanto;
  4. Dopo circa 2 ore mescolarlo molto bene per amalgamare tutti gli ingredienti;
  5. Versare il composto in una teglia (meglio se di alluminio, vaschette cuki) unta di olio;
  6. Aggiungere il rosmarino e cuocere nella parte bassa del forno, ben caldo (230/250 ° per circa 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 200 ° per altri 15 minuti (deve risultare ben dorata in superficie).

 

 

Effetti avversi delle terapie: alterazione del gusto, perdita di appetito, fatigue, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: La farinata di ceci è una ricetta storica Ligure. I ceci, così come tutti i legumi, sono da considerarsi proteine vegetali, molto ricchi in fibra, capace di ostacolare l’assorbimento del colesterolo. Per completare il piatto vi consigliamo di consumare la farinata con un contorno di verdure e una fetta di pane integrale, inoltre per aumentare maggiormente la biodisponibilità del ferro non eme contenuto nei ceci sarebbe opportuno consumare una fonte di vitamina C nello stesso pasto. Un esempio potrebbe essere tramite un frutto come kiwi o arancia, o in alternativa condire le verdure con del peperoncino fresco o del succo di limone.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della farinata di ceci (alterazione del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su ceci, rosmarino, olio EVO

riso Artemide
Riso Artemide

 

Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzare il riso Artemide, utile in caso di stipsi (o costipazione).

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 1h 20’. Si può cuocere il riso anche il giorno prima, per ridurre il tempo di preparazione.

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 60 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 300 g Riso Artemide Integrale
  • 1 costa di Sedano
  • 1 Zucchina piccola, indicata la Trombetta
  • ¼ di Cavolfiore
  • 1 Finocchio
  • 1 Cipolla rossa
  • 12 Peperoncini dolci in base alle dimensioni. Alternativa peperone rosso o giallo
  • Un ciuffo di Germogli
  • 100 g Ceci neri
  • 50 cl Olio di semi di lino
  • 2/3 cucchiai Aceto di vino

 

Procedimento

  1. Lessare il riso in acqua con pochissimo sale per 60 minuti, scolarlo senza buttare il liquido di cottura e soprattutto non risciacquare, per non privarlo dei suoi valori nutrizionali e gli antociani presenti. Distendere su un vassoio e lasciar intiepidire;
  2. Il liquido di cottura va conservato e lo si potrà riutilizzare per preparare risotti (al posto del brodo);
  3. Tagliare gli ortaggi a fettine, condirli con poco sale, olio di semi di lino e poco aceto. Lasciar marinare una decina di minuti;
  4. Condire il riso tiepido con qualche cucchiaio del liquido di cottura, il liquido di marinatura delle verdure e metterlo su un piatto di portata. Completare con gli ortaggi, i peperoncini e i ceci neri.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: 

La varietà Artemide è un riso integrale nero che deriva dall’incrocio tra il riso Venere ed un riso di tipo Indica. Ha un contenuto molto alto di ferro, silicio, antocianine e fibra. Quest’ultima riesce a tenere a bada l’indice glicemico a differenza del più tradizionale riso bianco. Mentre per quanto riguarda le antocianine sono i pigmenti che colorano le diverse varietà di riso e sono molto studiate per il loro possibile ruolo nel tenere a freno i geni dell’invecchiamento.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del riso Artemide (stipsi o costipazione)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su risosedano, zucchina, cavolfiore, finocchio, cipolla, peperoncini, peperoni, ceci, olio di semi di lino, aceto

riso Artemide
Riso Artemide

 

Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzare il riso Artemide, utile in caso di perdita di appetito.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 1h 20’. Si può cuocere il riso anche il giorno prima, per ridurre il tempo di preparazione.

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 60 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 300 g Riso Artemide Integrale
  • 1 costa di Sedano
  • 1 Zucchina piccola, indicata la Trombetta
  • ¼ di Cavolfiore
  • 1 Finocchio
  • 1 Cipolla rossa
  • 12 Peperoncini dolci in base alle dimensioni. Alternativa peperone rosso o giallo
  • Un ciuffo di Germogli
  • 100 g Ceci neri
  • 50 cl Olio di semi di lino
  • 2/3 cucchiai Aceto di vino

 

Procedimento

  1. Lessare il riso in acqua con pochissimo sale per 60 minuti, scolarlo senza buttare il liquido di cottura e soprattutto non risciacquare, per non privarlo dei suoi valori nutrizionali e gli antociani presenti. Distendere su un vassoio e lasciar intiepidire;
  2. Il liquido di cottura va conservato e lo si potrà riutilizzare per preparare risotti (al posto del brodo);
  3. Tagliare gli ortaggi a fettine, condirli con poco sale, olio di semi di lino e poco aceto. Lasciar marinare una decina di minuti;
  4. Condire il riso tiepido con qualche cucchiaio del liquido di cottura, il liquido di marinatura delle verdure e metterlo su un piatto di portata. Completare con gli ortaggi, i peperoncini e i ceci neri.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: 

La varietà Artemide è un riso integrale nero che deriva dall’incrocio tra il riso Venere ed un riso di tipo Indica. Ha un contenuto molto alto di ferro, silicio, antocianine e fibra. Quest’ultima riesce a tenere a bada l’indice glicemico a differenza del più tradizionale riso bianco. Mentre per quanto riguarda le antocianine sono i pigmenti che colorano le diverse varietà di riso e sono molto studiate per il loro possibile ruolo nel tenere a freno i geni dell’invecchiamento.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del riso Artemide (perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su risosedano, zucchina, cavolfiore, finocchio, cipolla, peperoncini, peperoni, ceci, olio di semi di lino, aceto

riso Artemide
Riso Artemide

 

Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzare il riso Artemide, utile in caso di alterazione del gusto.

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 1h 20’. Si può cuocere il riso anche il giorno prima, per ridurre il tempo di preparazione.

Difficoltà: Bassa

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 60 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 300 g Riso Artemide Integrale
  • 1 costa di Sedano
  • 1 Zucchina piccola, indicata la Trombetta
  • ¼ di Cavolfiore
  • 1 Finocchio
  • 1 Cipolla rossa
  • 12 Peperoncini dolci in base alle dimensioni. Alternativa peperone rosso o giallo
  • Un ciuffo di Germogli
  • 100 g Ceci neri
  • 50 cl Olio di semi di lino
  • 2/3 cucchiai Aceto di vino

 

Procedimento

  1. Lessare il riso in acqua con pochissimo sale per 60 minuti, scolarlo senza buttare il liquido di cottura e soprattutto non risciacquare, per non privarlo dei suoi valori nutrizionali e gli antociani presenti. Distendere su un vassoio e lasciar intiepidire;
  2. Il liquido di cottura va conservato e lo si potrà riutilizzare per preparare risotti (al posto del brodo);
  3. Tagliare gli ortaggi a fettine, condirli con poco sale, olio di semi di lino e poco aceto. Lasciar marinare una decina di minuti;
  4. Condire il riso tiepido con qualche cucchiaio del liquido di cottura, il liquido di marinatura delle verdure e metterlo su un piatto di portata. Completare con gli ortaggi, i peperoncini e i ceci neri.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, stipsi/costipazione fisiologica e non meccanica, rischio di infezioni.

 

FBO per te: 

La varietà Artemide è un riso integrale nero che deriva dall’incrocio tra il riso Venere ed un riso di tipo Indica. Ha un contenuto molto alto di ferro, silicio, antocianine e fibra. Quest’ultima riesce a tenere a bada l’indice glicemico a differenza del più tradizionale riso bianco. Mentre per quanto riguarda le antocianine sono i pigmenti che colorano le diverse varietà di riso e sono molto studiate per il loro possibile ruolo nel tenere a freno i geni dell’invecchiamento.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del riso Artemide (alterazione del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su risosedano, zucchina, cavolfiore, finocchio, cipolla, peperoncini, peperoni, ceci, olio di semi di lino, aceto

Polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno
Polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Paola Naggi per realizzare le polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno, utile per contrastare la fatigue.

 

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo: €€

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 1 Patata lessata
  • 80 g di Trito di Carne di Cavallo
  • 1 Pacchetto di Cracker sbriciolati
  • Rosmarino q.b
  • Un pizzico di Sale
  • 1 Cucchiaino di Parmigiano

 

Procedimento

  1. Tritare finemente il rosmarino unendolo alla patata lessa schiacciata, aggiungere il parmigiano, la carne e mescolare;
  2. Confezionare delle polpette con le mani della grandezza di una noce passandole poi nei cracker sbriciolati facendo aderire bene le briciole;
  3. Disporre le polpette sulla carta da forno, ungere con poco olio evo;
  4. Infornare 20 minuti a 180°.

 

Consigli: se avete il pane integrale o del pane di grani antichi potete sostituirlo ai cracker, entrambi possono venire aromatizzati con la buccia di agrumi grattugiati.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di perdita di appetito, “anemia”, fatigue, gonfiore addominale.

 

FBO per te:

Questa ricetta permette di consumare una buona quantità di carne rossa tramite una preparazione molto particolare. La carne di cavallo, molto ricca in ferro e vitamina B12, può essere utile in tutti quei casi di anemia post terapia. Vi consigliamo di inserire all’interno del pasto una fonte di vitamina C come il limone, il peperoncino fresco, arance o kiwi, per incrementare ulteriormente la biodisponibilità del ferro.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta delle polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno (fatigue)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca sui seguenti link: patata, carne, cracker, rosmarino, parmigiano

Polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno
Polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Paola Naggi per realizzare le polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno, utile in caso di anemia.

 

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo: €€

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 1 Patata lessata
  • 80 g di Trito di Carne di Cavallo
  • 1 Pacchetto di Cracker sbriciolati
  • Rosmarino q.b
  • Un pizzico di Sale
  • 1 Cucchiaino di Parmigiano

 

Procedimento

  1. Tritare finemente il rosmarino unendolo alla patata lessa schiacciata, aggiungere il parmigiano, la carne e mescolare;
  2. Confezionare delle polpette con le mani della grandezza di una noce passandole poi nei cracker sbriciolati facendo aderire bene le briciole;
  3. Disporre le polpette sulla carta da forno, ungere con poco olio evo;
  4. Infornare 20 minuti a 180°.

 

Consigli: se avete il pane integrale o del pane di grani antichi potete sostituirlo ai cracker, entrambi possono venire aromatizzati con la buccia di agrumi grattugiati.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di perdita di appetito, “anemia”, fatigue, gonfiore addominale.

 

FBO per te:

Questa ricetta permette di consumare una buona quantità di carne rossa tramite una preparazione molto particolare. La carne di cavallo, molto ricca in ferro e vitamina B12, può essere utile in tutti quei casi di anemia post terapia. Vi consigliamo di inserire all’interno del pasto una fonte di vitamina C come il limone, il peperoncino fresco, arance o kiwi, per incrementare ulteriormente la biodisponibilità del ferro.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta delle polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno (anemia)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca sui seguenti link: patata, carne, cracker, rosmarino, parmigiano

Polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno
Polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Paola Naggi per realizzare le polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno, utile in caso di perdita di appetito.

 

Indice Glicemico: Medio

Tempo di Preparazione: 30 minuti

Difficoltà: Media

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 20 minuti

Costo: €€

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 1 Patata lessata
  • 80 g di Trito di Carne di Cavallo
  • 1 Pacchetto di Cracker sbriciolati
  • Rosmarino q.b
  • Un pizzico di Sale
  • 1 Cucchiaino di Parmigiano

 

Procedimento

  1. Tritare finemente il rosmarino unendolo alla patata lessa schiacciata, aggiungere il parmigiano, la carne e mescolare;
  2. Confezionare delle polpette con le mani della grandezza di una noce passandole poi nei cracker sbriciolati facendo aderire bene le briciole;
  3. Disporre le polpette sulla carta da forno, ungere con poco olio evo;
  4. Infornare 20 minuti a 180°.

 

Consigli: se avete il pane integrale o del pane di grani antichi potete sostituirlo ai cracker, entrambi possono venire aromatizzati con la buccia di agrumi grattugiati.

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di perdita di appetito, “anemia”, fatigue, gonfiore addominale.

 

FBO per te:

Questa ricetta permette di consumare una buona quantità di carne rossa tramite una preparazione molto particolare. La carne di cavallo, molto ricca in ferro e vitamina B12, può essere utile in tutti quei casi di anemia post terapia. Vi consigliamo di inserire all’interno del pasto una fonte di vitamina C come il limone, il peperoncino fresco, arance o kiwi, per incrementare ulteriormente la biodisponibilità del ferro.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta delle polpette di patate e rosmarino con carne di cavallo in crosta di cracker integrali cotta al forno (perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su patata, carne, cracker, rosmarino, parmigiano

Minestra tiepida di fagioli, patate e cozze con fettuccine di seppia
Minestra tiepida di fagioli, patate e cozze con fettuccine di seppia

 

Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzare la minestra tiepida di fagioli, patate e cozze con fettuccine di seppia, utile in caso di anemia.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1h 40’

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 1 h

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 500 g di fagioli borlotti freschi (o secchi e reidratati per una notte in acqua)
  • un kg di Cozze
  • una Cipolla
  • un Cipollotto
  • una Carota
  • una Costa di sedano
  • un Cucchiaio di passata di pomodoro
  • 2 Patate di media grandezza
  • 4 Seppie medie
  • 2 Cucchiai di pesto al basilico
  • Alloro qb
  • Rosmarino qb

 

Procedimento

  1. Fare un soffritto di cipolla, sedano e carote finemente tritati, uno spicchio di aglio, un rametto di rosmarino, una foglia di alloro.
  2. Versare i fagioli, la passata di pomodoro, coprire con acqua e cuocere per un’ora o più, fino a che i fagioli siano morbidi.
  3. Togliere dal fuoco, versare su una teglia larga e capiente per fermare la cottura ed evitare che i fagioli di sfaldino;
  4. Aprire le cozze in soffritto di olio e cipolla;
  5. Sgusciarle completamente;
  6. In un padellino rosolare le patate precedentemente tagliate a cubetti, bagnarle con l’acqua delle cozze e cuocere 5 minuti;
  7. Lessare le seppie in acqua non salata per mezzora. Lasciar raffreddare, scolarle e tagliarle a striscioline (fettuccine) e condirle con olio e pesto;
  8. Quando la minestra di fagioli sarà intiepidita, metterla in una ciotola capiente, aggiungere l’intingolo di patate e impiattare.
  9. Decorare con le fettuccine di seppia, una foglia di basilico e le cozze sgusciate. A piacere un filo di olio Evo o una bruschetta olio, aglio e peperoncino.

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia.

 

FBO per te: 

Una minestra che rispecchia interamente la Dieta Mediterranea.

Tra i protagonisti di questa ricetta troviamo i fagioli borlotti freschi, ricchi in fibra e fosforo. Le cozze e le seppie, invece, appartengono alla categoria dei molluschi e presentano una percentuale inferiore rispetto ad altri pesci di proteine, ma presentano una buona concentrazione di acidi grassi a lunga catena omega-3, essenziali per il corretto sviluppo del sistema celebrale e per la protezione di cuore e arterie.

La presenza sia delle cozze che delle seppie, naturalmente ricche in sodio, permette inoltre di non aggiungere ulteriore sale alla preparazione, ma di insaporire semplicemente con verdure, rosmarino ed alloro.

Anche il contenuto di ferro della ricetta è buono, per questo vi consigliamo di aggiungere anche un pochino di succo di limone alla preparazione o di terminare il pasto con un kiwi o un’arancia. In caso di infiammazione intestinale omettere i fagioli o optare per un altro tipo di ricetta priva di scorie.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della minestra tiepida di fagioli, patate e cozze con fettuccine di seppia (anemia)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli, cozze, cipollotto, carota, sedanocipolla, passata di pomodoro, patate, seppie, basilico, alloro, rosmarino

Minestra tiepida di fagioli, patate e cozze con fettuccine di seppia
Minestra tiepida di fagioli, patate e cozze con fettuccine di seppia

 

Chef Gianpiero Cravero,
Cravero Osteria Contemporanea

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Cravero per realizzare la minestra tiepida di fagioli, patate e cozze con fettuccine di seppia, utile in caso di alterazione del gusto.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 1h 40’

Difficoltà: Media

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 1 h

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 500 g di fagioli borlotti freschi (o secchi e reidratati per una notte in acqua)
  • 1 kg di Cozze
  • una Cipolla
  • un Cipollotto
  • una Carota
  • una Costa di sedano
  • 1 Cucchiaio di passata di pomodoro
  • 2 Patate di media grandezza
  • 4 Seppie medie
  • 2 Cucchiai di pesto al basilico
  • Alloro qb
  • Rosmarino qb

 

Procedimento

  1. Fare un soffritto di cipolla, sedano e carote finemente tritati, uno spicchio di aglio, un rametto di rosmarino, una foglia di alloro.
  2. Versare i fagioli, la passata di pomodoro, coprire con acqua e cuocere per un’ora o più, fino a che i fagioli siano morbidi.
  3. Togliere dal fuoco, versare su una teglia larga e capiente per fermare la cottura ed evitare che i fagioli di sfaldino;
  4. Aprire le cozze in soffritto di olio e cipolla;
  5. Sgusciarle completamente;
  6. In un padellino rosolare le patate precedentemente tagliate a cubetti, bagnarle con l’acqua delle cozze e cuocere 5 minuti;
  7. Lessare le seppie in acqua non salata per mezzora. Lasciar raffreddare, scolarle e tagliarle a striscioline (fettuccine) e condirle con olio e pesto;
  8. Quando la minestra di fagioli sarà intiepidita, metterla in una ciotola capiente, aggiungere l’intingolo di patate e impiattare.
  9. Decorare con le fettuccine di seppia, una foglia di basilico e le cozze sgusciate. A piacere un filo di olio Evo o una bruschetta olio, aglio e peperoncino.

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia.

 

FBO per te: 

Una minestra che rispecchia interamente la Dieta Mediterranea.

Tra i protagonisti di questa ricetta troviamo i fagioli borlotti freschi, ricchi in fibra e fosforo. Le cozze e le seppie, invece, appartengono alla categoria dei molluschi e presentano una percentuale inferiore rispetto ad altri pesci di proteine, ma presentano una buona concentrazione di acidi grassi a lunga catena omega-3, essenziali per il corretto sviluppo del sistema celebrale e per la protezione di cuore e arterie.

La presenza sia delle cozze che delle seppie, naturalmente ricche in sodio, permette inoltre di non aggiungere ulteriore sale alla preparazione, ma di insaporire semplicemente con verdure, rosmarino ed alloro.

Anche il contenuto di ferro della ricetta è buono, per questo vi consigliamo di aggiungere anche un pochino di succo di limone alla preparazione o di terminare il pasto con un kiwi o un’arancia. In caso di infiammazione intestinale omettere i fagioli o optare per un altro tipo di ricetta priva di scorie.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta della minestra tiepida di fagioli, patate e cozze con fettuccine di seppia (alterazione del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su fagioli, cozze, cipollotto, carota, sedanocipolla, passata di pomodoro, patate, seppie, basilico, alloro, rosmarino

petto di pollo in Agresto
Petto di pollo in Agresto

 

Chef Federico Malinverno
Chef Federico Malinverno
Caffè La Crepa

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Malinverno per realizzare il petto di pollo in Agresto, utile in caso di anemia.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 20’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona (se possibile ridurre le dosi a max 2 persone)

Tempo di cottura: 5’

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 100 g Petto di pollo a fette (battute) – ottimo anche con petti di tacchino o faraona
  • Olio Extra Vergine d’Oliva q.b
  • 4 foglie di Menta
  • 4 Pistilli di Zafferano
  • 10 pinoli tostati
  • 6 Acini d’uva fresca (preferibilmente bianca)
  • 30 g di insalata fresca
  • Sale e Pepe q.b (giusto un pizzico)
  • Aceto balsamico tradizionale q.b

 

Procedimento

  1. Scaldare una pentola/piastra antiaderente (possibilmente rigata);
  2. Scottare su entrambi i lati le fettine di petto di pollo fino ad ottenere una cottura omogenea anche al centro;
  3. Tagliare i petti di pollo cotti in listarelle (straccetti);
  4. In una zuppiera mettere l’olio XV d’oliva e i pistilli di zafferano. Mescolare bene fintanto che l’olio si insaporisca e si colori;
  5. Aggiungere poche gocce di aceto balsamico, un pizzico di sale e di pepe, mescolare;
  6. A questo punto mettere nella zuppiera anche l’insalata, le foglie di menta (piegate e tagliate in piccole liste), i pinoli tostati e gli acini d’uva freschi precedentemente tagliati a metà e denocciolati;
  7. Condire bene il tutto e aggiungere le listarelle di pollo cotte;
  8. Servire e consumare tiepido (bene anche se freddo).

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, fatigue, anemia.

 

FBO per te: 

In questa ricetta troviamo il pollo, una tipologia di carne bianca ricca in proteine e povera di grassi saturi. A livello di micronutrienti, il pollo è ricco di zinco, potassio e selenio, mentre per quanto riguarda le proteine, quelle più rappresentate sono quelle del gruppo B. Per completare il piatto è necessario integrare una porzione di verdure di stagione e una quota di carboidrati. La percentuale proteica è di fondamentale importanza nell’alimentazione del paziente oncologico al fine di preservare la massa muscolare e prevenire casi di sarcopenia e cachessia.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del petto di pollo in Agresto (anemia)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su pollo, tacchino, faraona, menta, zafferano, pinoli, uva, insalata, aceto, olio EVO, pepe

petto di pollo in Agresto
Petto di pollo in Agresto

 

Chef Federico Malinverno
Chef Federico Malinverno
Caffè La Crepa

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Malinverno per realizzare il petto di pollo in Agresto, utile in caso di perdita di appetito.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 20’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona (se possibile ridurre le dosi a max 2 persone)

Tempo di cottura: 5’

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 100 g Petto di pollo a fette (battute) – ottimo anche con petti di tacchino o faraona
  • Olio Extra Vergine d’Oliva q.b
  • 4 foglie di Menta
  • 4 Pistilli di Zafferano
  • 10 pinoli tostati
  • 6 Acini d’uva fresca (preferibilmente bianca)
  • 30 g di insalata fresca
  • Sale e Pepe q.b (giusto un pizzico)
  • Aceto balsamico tradizionale q.b

 

Procedimento

  1. Scaldare una pentola/piastra antiaderente (possibilmente rigata);
  2. Scottare su entrambi i lati le fettine di petto di pollo fino ad ottenere una cottura omogenea anche al centro;
  3. Tagliare i petti di pollo cotti in listarelle (straccetti);
  4. In una zuppiera mettere l’olio XV d’oliva e i pistilli di zafferano. Mescolare bene fintanto che l’olio si insaporisca e si colori;
  5. Aggiungere poche gocce di aceto balsamico, un pizzico di sale e di pepe, mescolare;
  6. A questo punto mettere nella zuppiera anche l’insalata, le foglie di menta (piegate e tagliate in piccole liste), i pinoli tostati e gli acini d’uva freschi precedentemente tagliati a metà e denocciolati;
  7. Condire bene il tutto e aggiungere le listarelle di pollo cotte;
  8. Servire e consumare tiepido (bene anche se freddo).

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, fatigue, anemia.

 

FBO per te: 

In questa ricetta troviamo il pollo, una tipologia di carne bianca ricca in proteine e povera di grassi saturi. A livello di micronutrienti, il pollo è ricco di zinco, potassio e selenio, mentre per quanto riguarda le proteine, quelle più rappresentate sono quelle del gruppo B. Per completare il piatto è necessario integrare una porzione di verdure di stagione e una quota di carboidrati. La percentuale proteica è di fondamentale importanza nell’alimentazione del paziente oncologico al fine di preservare la massa muscolare e prevenire casi di sarcopenia e cachessia.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del petto di pollo in Agresto (perdita di appetito)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su pollo, tacchino, faraona, menta, zafferano, pinoli, uva, insalata, aceto, olio EVO, pepe

petto di pollo in Agresto
Petto di pollo in Agresto

 

Chef Federico Malinverno
Chef Federico Malinverno
Caffè La Crepa

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef Malinverno per realizzare il petto di pollo in Agresto, utile in caso di alterazione del gusto.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 20’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona (se possibile ridurre le dosi a max 2 persone)

Tempo di cottura: 5’

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 100 g Petto di pollo a fette (battute) – ottimo anche con petti di tacchino o faraona
  • Olio Extra Vergine d’Oliva q.b
  • 4 foglie di Menta
  • 4 Pistilli di Zafferano
  • 10 pinoli tostati
  • 6 Acini d’uva fresca (preferibilmente bianca)
  • 30 g di insalata fresca
  • Sale e Pepe q.b (giusto un pizzico)
  • Aceto balsamico tradizionale q.b

 

Procedimento

  1. Scaldare una pentola/piastra antiaderente (possibilmente rigata);
  2. Scottare su entrambi i lati le fettine di petto di pollo fino ad ottenere una cottura omogenea anche al centro;
  3. Tagliare i petti di pollo cotti in listarelle (straccetti);
  4. In una zuppiera mettere l’olio XV d’oliva e i pistilli di zafferano. Mescolare bene fintanto che l’olio si insaporisca e si colori;
  5. Aggiungere poche gocce di aceto balsamico, un pizzico di sale e di pepe, mescolare;
  6. A questo punto mettere nella zuppiera anche l’insalata, le foglie di menta (piegate e tagliate in piccole liste), i pinoli tostati e gli acini d’uva freschi precedentemente tagliati a metà e denocciolati;
  7. Condire bene il tutto e aggiungere le listarelle di pollo cotte;
  8. Servire e consumare tiepido (bene anche se freddo).

 

 

Effetti avversi delle terapie:

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, fatigue, anemia.

 

FBO per te: 

In questa ricetta troviamo il pollo, una tipologia di carne bianca ricca in proteine e povera di grassi saturi. A livello di micronutrienti, il pollo è ricco di zinco, potassio e selenio, mentre per quanto riguarda le proteine, quelle più rappresentate sono quelle del gruppo B. Per completare il piatto è necessario integrare una porzione di verdure di stagione e una quota di carboidrati. La percentuale proteica è di fondamentale importanza nell’alimentazione del paziente oncologico al fine di preservare la massa muscolare e prevenire casi di sarcopenia e cachessia.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta del petto di pollo in Agresto (alterazione del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su pollo, tacchino, faraona, menta, zafferano, pinoli, uva, insalata, aceto, olio EVO, pepe

hummus di sedano rapa alla curcuma con cruditè di verdure
Hummus di sedano rapa alla curcuma con crudité di Verdure

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • ½ Sedano rapa
  • 1 Gambo di sedano
  • 3 Foglie di insalata belga
  • 1 Carota
  • 1 Finocchio
  • 2 Ravanelli
  • (altre verdure a piacere)
  • Curcuma in polvere q.b.
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

Sbucciare il sedano rapa, lavarlo e tagliarlo a pezzetti;

Portare a bollore dell’acqua dove cuocere il sedano rapa per 15 minuti circa;

Lavare e tagliare le verdure a bastoncino;

Quando il sedano rapa risulta morbido trasferirlo ancora caldo nel frullatore, aggiungere la curcuma e frullare;

Trasferire il composto in una ciotola lasciare intiepidire;

Distribuire le verdure aggiungendo alla fine un goccio di olio extravergine d’oliva.

 

Consigli: se avete poco tempo a disposizione potete pulire le verdure con anticipo e conservarle chiuse un sacchetto in frigorifero già pronte per l’uso. Se preferite, potete aggiungere anche dei semi di lino nella preparazione.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, secchezza della bocca gonfiore sottocutaneo/edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: il sedano, ricco in folati e vitamina C, è una verdura molto spesso utilizzata negli spuntini spezza-fame, per il suo elevato potere saziante.  Questa variante di hummus può essere ideale nel caso di una perdita importante di appetito ed utilizzabile anche come spuntino post terapia. Grazie alla sua consistenza e al suo potere dissetante può anche dare giovamento in caso di secchezza della bocca.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su sedano, insalata, carota, finocchio, ravanelli, curcuma, olio EVO,

hummus di sedano rapa alla curcuma con cruditè di verdure
Hummus di sedano rapa alla curcuma con crudité di Verdure

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • ½ Sedano rapa
  • 1 Gambo di sedano
  • 3 Foglie di insalata belga
  • 1 Carota
  • 1 Finocchio
  • 2 Ravanelli
  • (altre verdure a piacere)
  • Curcuma in polvere q.b.
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

Sbucciare il sedano rapa, lavarlo e tagliarlo a pezzetti;

Portare a bollore dell’acqua dove cuocere il sedano rapa per 15 minuti circa;

Lavare e tagliare le verdure a bastoncino;

Quando il sedano rapa risulta morbido trasferirlo ancora caldo nel frullatore, aggiungere la curcuma e frullare;

Trasferire il composto in una ciotola lasciare intiepidire;

Distribuire le verdure aggiungendo alla fine un goccio di olio extravergine d’oliva.

 

Consigli: se avete poco tempo a disposizione potete pulire le verdure con anticipo e conservarle chiuse un sacchetto in frigorifero già pronte per l’uso. Se preferite, potete aggiungere anche dei semi di lino nella preparazione.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, secchezza della bocca gonfiore sottocutaneo/edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: il sedano, ricco in folati e vitamina C, è una verdura molto spesso utilizzata negli spuntini spezza-fame, per il suo elevato potere saziante.  Questa variante di hummus può essere ideale nel caso di una perdita importante di appetito ed utilizzabile anche come spuntino post terapia. Grazie alla sua consistenza e al suo potere dissetante può anche dare giovamento in caso di secchezza della bocca.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su sedano, insalata, carota, finocchio, ravanelli, curcuma, olio EVO,

hummus di sedano rapa alla curcuma con cruditè di verdure
Hummus di sedano rapa alla curcuma con crudité di Verdure

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • ½ Sedano rapa
  • 1 Gambo di sedano
  • 3 Foglie di insalata belga
  • 1 Carota
  • 1 Finocchio
  • 2 Ravanelli
  • (altre verdure a piacere)
  • Curcuma in polvere q.b.
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

Sbucciare il sedano rapa, lavarlo e tagliarlo a pezzetti;

Portare a bollore dell’acqua dove cuocere il sedano rapa per 15 minuti circa;

Lavare e tagliare le verdure a bastoncino;

Quando il sedano rapa risulta morbido trasferirlo ancora caldo nel frullatore, aggiungere la curcuma e frullare;

Trasferire il composto in una ciotola lasciare intiepidire;

Distribuire le verdure aggiungendo alla fine un goccio di olio extravergine d’oliva.

 

Consigli: se avete poco tempo a disposizione potete pulire le verdure con anticipo e conservarle chiuse un sacchetto in frigorifero già pronte per l’uso. Se preferite, potete aggiungere anche dei semi di lino nella preparazione.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, secchezza della bocca gonfiore sottocutaneo/edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: il sedano, ricco in folati e vitamina C, è una verdura molto spesso utilizzata negli spuntini spezza-fame, per il suo elevato potere saziante.  Questa variante di hummus può essere ideale nel caso di una perdita importante di appetito ed utilizzabile anche come spuntino post terapia. Grazie alla sua consistenza e al suo potere dissetante può anche dare giovamento in caso di secchezza della bocca.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su sedano, insalata, carota, finocchio, ravanelli, curcuma, olio EVO,

hummus di sedano rapa alla curcuma con cruditè di verdure
Hummus di sedano rapa alla curcuma con crudité di Verdure

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • ½ Sedano rapa
  • 1 Gambo di sedano
  • 3 Foglie di insalata belga
  • 1 Carota
  • 1 Finocchio
  • 2 Ravanelli
  • (altre verdure a piacere)
  • Curcuma in polvere q.b.
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

Sbucciare il sedano rapa, lavarlo e tagliarlo a pezzetti;

Portare a bollore dell’acqua dove cuocere il sedano rapa per 15 minuti circa;

Lavare e tagliare le verdure a bastoncino;

Quando il sedano rapa risulta morbido trasferirlo ancora caldo nel frullatore, aggiungere la curcuma e frullare;

Trasferire il composto in una ciotola lasciare intiepidire;

Distribuire le verdure aggiungendo alla fine un goccio di olio extravergine d’oliva.

 

Consigli: se avete poco tempo a disposizione potete pulire le verdure con anticipo e conservarle chiuse un sacchetto in frigorifero già pronte per l’uso. Se preferite, potete aggiungere anche dei semi di lino nella preparazione.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, secchezza della bocca gonfiore sottocutaneo/edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: il sedano, ricco in folati e vitamina C, è una verdura molto spesso utilizzata negli spuntini spezza-fame, per il suo elevato potere saziante.  Questa variante di hummus può essere ideale nel caso di una perdita importante di appetito ed utilizzabile anche come spuntino post terapia. Grazie alla sua consistenza e al suo potere dissetante può anche dare giovamento in caso di secchezza della bocca.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su sedano, insalata, carota, finocchio, ravanelli, curcuma, olio EVO,

hummus di sedano rapa alla curcuma con cruditè di verdure
Hummus di sedano rapa alla curcuma con crudité di Verdure

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • ½ Sedano rapa
  • 1 Gambo di sedano
  • 3 Foglie di insalata belga
  • 1 Carota
  • 1 Finocchio
  • 2 Ravanelli
  • (altre verdure a piacere)
  • Curcuma in polvere q.b.
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

Sbucciare il sedano rapa, lavarlo e tagliarlo a pezzetti;

Portare a bollore dell’acqua dove cuocere il sedano rapa per 15 minuti circa;

Lavare e tagliare le verdure a bastoncino;

Quando il sedano rapa risulta morbido trasferirlo ancora caldo nel frullatore, aggiungere la curcuma e frullare;

Trasferire il composto in una ciotola lasciare intiepidire;

Distribuire le verdure aggiungendo alla fine un goccio di olio extravergine d’oliva.

 

Consigli: se avete poco tempo a disposizione potete pulire le verdure con anticipo e conservarle chiuse un sacchetto in frigorifero già pronte per l’uso. Se preferite, potete aggiungere anche dei semi di lino nella preparazione.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, secchezza della bocca gonfiore sottocutaneo/edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: il sedano, ricco in folati e vitamina C, è una verdura molto spesso utilizzata negli spuntini spezza-fame, per il suo elevato potere saziante.  Questa variante di hummus può essere ideale nel caso di una perdita importante di appetito ed utilizzabile anche come spuntino post terapia. Grazie alla sua consistenza e al suo potere dissetante può anche dare giovamento in caso di secchezza della bocca.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su sedano, insalata, carota, finocchio, ravanelli, curcuma, olio EVO,

hummus di sedano rapa alla curcuma con cruditè di verdure
Hummus di sedano rapa alla curcuma con crudité di Verdure

 

Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

 

Gluten free, Dairy free, Veggie, Vegan

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 25’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1-2 persone

Tempo di cottura: 15 ‘

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1-2 persone)

  • ½ Sedano rapa
  • 1 Gambo di sedano
  • 3 Foglie di insalata belga
  • 1 Carota
  • 1 Finocchio
  • 2 Ravanelli
  • (altre verdure a piacere)
  • Curcuma in polvere q.b.
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

Sbucciare il sedano rapa, lavarlo e tagliarlo a pezzetti;

Portare a bollore dell’acqua dove cuocere il sedano rapa per 15 minuti circa;

Lavare e tagliare le verdure a bastoncino;

Quando il sedano rapa risulta morbido trasferirlo ancora caldo nel frullatore, aggiungere la curcuma e frullare;

Trasferire il composto in una ciotola lasciare intiepidire;

Distribuire le verdure aggiungendo alla fine un goccio di olio extravergine d’oliva.

 

Consigli: se avete poco tempo a disposizione potete pulire le verdure con anticipo e conservarle chiuse un sacchetto in frigorifero già pronte per l’uso. Se preferite, potete aggiungere anche dei semi di lino nella preparazione.

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito, nausea, secchezza della bocca gonfiore sottocutaneo/edema, disfagia, stomatite.

 

FBO per te: il sedano, ricco in folati e vitamina C, è una verdura molto spesso utilizzata negli spuntini spezza-fame, per il suo elevato potere saziante.  Questa variante di hummus può essere ideale nel caso di una perdita importante di appetito ed utilizzabile anche come spuntino post terapia. Grazie alla sua consistenza e al suo potere dissetante può anche dare giovamento in caso di secchezza della bocca.

 

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Se vuoi saperne di più clicca su sedano, insalata, carota, finocchio, ravanelli, curcuma, olio EVO,

Ravioli con Scarola, Taleggio, Pomodorino e Noci di Sorrento
Ravioli con Scarola, Taleggio, Pomodorino e Noci di Sorrento

 

Chef Mimmo De Gregorio, Osteria Lo Stuzzichino

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta dello chef De Gregorio per realizzare i ravioli con scarola, Taleggio, pomodorino e noci di Sorrento, utile in caso di alterazione del gusto.

 

Veggie

Indice Glicemico: Alto

Tempo di Preparazione: 40’

Difficoltà: Alta

Dosi: 4 persone

Tempo di cottura: 3 ‘

Costo:

Stile di vita: Attivo

 

Ingredienti (per 4 persone)

Per la pasta

  • 1 Kg di Farina Semola Integrale rimacinata
  • 2 uova intere
  • 100 ml di latte
  • Sale q.b.

 

Per il ripieno

  • 600 g di scarola bollita (pulita)
  • 300 g di taleggio
  • 150 g di trccia fresca (o fiordilatte)
  • 1 uovo intero
  • Un pizzico di sale e pepe
  • Olio Extra Vergine della Penisola Sorrentina
  • 1 Cipolla

 

Per l’impiattamento

  • Noce di Sorrento
  • Pomodoro Corbarino 50g

 

Procedimento

  1. Disporre a fontana la farina, rompervi al centro le uova, aggiungere il latte, il sale ed impastare il tutto lavorando fino ad ottenere una pasta omogenea. Lasciarla riposare per mezzora;
  2. Lessare la scarola in acqua bollente prima e poi passare in acqua fredda con ghiaccio facendola riposare. Stendere la sfoglia con la metà della pasta, disporla su di un tavolo e spennellarla con l’uovo;
  3. Con un sacchetto da pasticciere, farvi cadere dei ciuffetti di ripieno precedentemente impastato con taleggio, scarola e fiordilatte;
  4. Completata questa operazione stendere l’altra metà della pasta e ricoprire con essa la sfoglia contenente il ripieno;
  5. Con un tagliapasta, quindi, ritagliare piccoli ravioli a forma di cerchio. Disporli in una teglia e, se non li si cuoce subito conservarli in frigorifero.
  6. Questi ravioli possono essere serviti in una maniera molto semplice: sbollentati per 3-4 minuti e terminare la cottura in padella con scarole, noci e aggiungendo un pomodoro corbarino.

 

 

Effetti avversi delle terapie: 

indicato in caso di alterazioni del gusto, perdita di appetito.

 

FBO per te: 

Un piatto unico un pochino laborioso, ma ottimo da consumare in occasioni di pranzi di festa o per recuperare, con un po’ di gusto, le giuste forze. La farina di semola integrale è un’ottima alternativa alla classica farina bianca e grazie al suo contenuto in fibra, aiuta il transito intestinale e nutre la flora batterica. Inoltre, grazie alla sua consistenza rustica si sposa appieno con la delicatezza del ripieno. Vi consigliamo inoltre di consumare come antipasto un pochino di verdura mista, al fine di tenere ulteriormente sotto controllo la glicemia.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta dei ravioli con scarola, Taleggio, pomodorino e noci di Sorrento (alterazione del gusto)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su semola, uova, latte, scarola, taleggio, pepe, olio EVO, cipolla, noci, pomodoro

straccetti di merluzzo finocchio sedano arancia e prezzemolo
Straccetti di Merluzzo finocchio sedano, arancia e prezzemolo

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare gli straccetti di merluzzo finocchio sedano arancia e prezzemolo, utile in caso di gonfiore sottocutaneo o edema.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 30-40’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 10‘ se fresco, 30’ se congelato

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 1 Filetto di Merluzzo fresco
  • ½ Finocchio
  • ½ Gambo di Sedano tenero
  • 1 Arancia
  • Prezzemolo tritato
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

  1. Portare l’acqua ad ebollizione e cuocere il filetto di merluzzo per 10 minuti (se congelato 30 minuti);
  2. Lasciarlo raffreddare, sfaldarlo e metterlo in una insalatiera, cospargerlo di prezzemolo;
  3. Condirlo con olio evo, con il succo di mezza arancia ed infine mescolare delicatamente;
  4. Lasciare riposare;
  5. Tagliare finemente il sedano, il finocchio e gli spicchi della restante arancia ed unirlo al resto;
  6. Aggiungere un filo d’olio a crudo.

 

Consigli: durante la cottura del merluzzo mettete nell’acqua delle foglie di alloro, l’arancia cosi come i mandaranci ed i mandarini donano a questa preparazione una nota di freschezza molto gradevole.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, gonfiore addominale, gonfiore sottocutaneo/edema.

 

FBO per te: Il merluzzo, pesce tipico della Dieta Mediterranea, si presenta bene alla surgelazione e presenta un buon contenuto di iodio, zinco e vitamina B12. La sua porzione di riferimento individuata dai LARN è di 150 g (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia della Società Italiana di Nutrizione Umana). Bollito semplicemente non risulta particolarmente gustoso, ma all’interno di questa ricetta, grazie alla presenza del prezzemolo e dell’arancia, risulta un’esplosione di sapori.

 

 

Clicca qui per scaricare la ricetta degli straccetti di merluzzo finocchio sedano arancia e prezzemolo (utile in caso di gonfiore sottocutaneo o edema)

 

 

Se vuoi saperne di più clicca su merluzzo, finocchio, sedano, arancia, prezzemolo, olio EVO,

straccetti di merluzzo finocchio sedano arancia e prezzemolo
Straccetti di Merluzzo finocchio sedano, arancia e prezzemolo

 

Chef Paola Naggi
Chef Paola Naggi Ristorante Impero

 

 

 

 

 

 

 

FBO SEMPRE CON TE ti consiglia

la ricetta della chef Naggi per realizzare gli straccetti di merluzzo finocchio sedano arancia e prezzemolo, utile in caso di gonfiore addominale.

 

Gluten free, Dairy free

Indice Glicemico: Basso

Tempo di Preparazione: 30-40’

Difficoltà: Bassa

Dosi: 1 persona

Tempo di cottura: 10‘ se fresco, 30’ se congelato

Costo:

Stile di vita: Sedentario

 

Ingredienti (per 1 persona)

  • 1 Filetto di Merluzzo fresco
  • ½ Finocchio
  • ½ Gambo di Sedano tenero
  • 1 Arancia
  • Prezzemolo tritato
  • Olio extravergine d’oliva

 

Procedimento

  1. Portare l’acqua ad ebollizione e cuocere il filetto di merluzzo per 10 minuti (se congelato 30 minuti);
  2. Lasciarlo raffreddare, sfaldarlo e metterlo in una insalatiera, cospargerlo di prezzemolo;
  3. Condirlo con olio evo, con il succo di mezza arancia ed infine mescolare delicatamente;
  4. Lasciare riposare;
  5. Tagliare finemente il sedano, il finocchio e gli spicchi della restante arancia ed unirlo al resto;
  6. Aggiungere un filo d’olio a crudo.

 

Consigli: durante la cottura del merluzzo mettete nell’acqua delle foglie di alloro, l’arancia cosi come i mandaranci ed i mandarini donano a questa preparazione una nota di freschezza molto gradevole.

 

 

Effetti avversi delle terapie: indicato in caso di alterazioni del gusto, fatigue, anemia, gonfiore addominale, gonfiore sottocutaneo/edema.

 

FBO per te: Il merluzzo, pesce tipic