Categorie Alimenti: Verdura.

Melanzana

Melanzana

 

varietà di melanzana

Famiglia: Solanaceae

Genere: Solanum

Specie: Solanum melongena

 

Storia della melanzana

La pianta della melanzana appartiene alla famiglia delle Solanaceae ed è originaria dell’India.

 

In Italia questo ortaggio ha iniziato a diffondersi intorno al 400 d.C. ad opera degli Arabi; a oggi il nostro paese è uno dei principali esportatori a livello europeo.

 

Varietà di melanzana

Esistono diverse varietà di melanzana, distinte in base alla forma, che può essere più o meno ovale, allungata, o rotonda e al colore che va dal viola scuro al lilla.

Più rara è una particolare tipologia di melanzana caratterizzata dall’assenza di pigmenti e che quindi appare completamente bianca.

Questo alimento non può essere consumato crudo, in quanto, oltre ad avere un gusto sgradevole, contiene la solanina, fattore antinutrizionale che viene inattivata mediante la cottura.

 

In Italia le varietà di melanzana più diffuse e consumate sono: la violetta di Firenze con forma rotondeggiante, la violetta di Napoli con una forma più allungata e il sapore più deciso.

Si trova poi la Larga Morada, dal colore più chiaro con strisce violacee e con un gusto molto delicato.

La gigante di New York, viola e di grande dimensioni ed infine la violetta lunga Palermitana dal colore viola scuro e dalla forma allungata.

 

Proprietà nutrizionali della melanzana

tabella con i valori nutrizionali della melanzana

Valori nutrizionali della melanzana

La melanzana è un ortaggio caratterizzato da una buona quantità di fibra sia solubile che insolubile.

 

È inoltre considerata una buona fonte di potassio, ha una discreta quantità di minerali e vitamine del gruppo B, in particolare la niacina (o vitamina B3).

 

E’ ricca di antocianine, pigmenti vegetali responsabili della colorazione viola, concentrati nella buccia che quindi sarebbe da non allontanare durante le diverse preparazioni.

 

Benefici della melanzana

Le fibre solubili presenti nella melanzana apportano effetti benefici a livello cardiovascolare poiché regolano la quantità di colesterolo circolante.

Questo ortaggio, inoltre, contribuisce a regolare la pressione arteriosa grazie al potassio, minerale maggiormente presente nella melanzana.

 

Sono presenti anche le vitamine del gruppo B che contribuiscono al buon funzionamento del metabolismo e da antocianine, presenti nella buccia, che sono composti caratterizzati da proprietà antinfiammatorie, antiaging e antitumorali.

 

La porzione giornaliera consigliata è 200 grammi, che corrisponde circa a mezzo piatto di melanzane.

 

Il consumo di questo ortaggio, se sbucciato, potrebbe essere utile in caso di diarrea e stipsi o costipazione.

 

Interazioni della melanzana

Bisogna fare attenzione all’eccessivo consumo delle melanzane in quanto contengono solanina, un alcaloide potenzialmente tossico il cui effetto però viene ridotto con la cottura.

 

Produzione e Tecnologia della melanzana

Caratteri botanici della melanzana

La melanzana è una pianta annuale a ciclo primaverile-estivo, con foglie di forma differente a seconda della varietà che frequentemente presentano spine sulla parte inferiore.

 

Coltivazione della melanzana

È un ortaggio tipicamente estivo, in quanto al di sotto dei 12°C la pianta non riesce a crescere.

Andrebbe coltivata in terreni fertili e ben drenati, in posizione soleggiata ma riparata. Ha bisogno di un clima che non sia né troppo freddo, né troppo umido e ventoso.

 

In Italia, la coltivazione delle melanzane ha un’estensione di circa 12000 ettari e le principali regioni produttrici sono: Sicilia, Campania, Calabria e Puglia.

 

La raccolta viene effettuata quando i frutti sono ancora immaturi, da luglio fino a metà ottobre. In realtà è possibile trovare in commercio le melanzane tutto l’anno, in quanto vengono coltivate in serre, dove le condizioni climatiche ideali per la crescita sono riproducibili.

 

Commercializzazione delle melanzane

Per la melanzana, come per altri ortaggi, sono state stabilite norme di qualità che ne consentono la commercializzazione all’interno dell’U.E.

Il Regolamento C.E. 1292/81 fissa le regole per il prodotto, non destinato alla trasformazione industriale, suddiviso in due categorie: lungo e globoso.

 

Le bacche avviate alla commercializzazione, dopo la selezione e il condizionamento, devono presentarsi: mature, intere, consistenti e di aspetto fresco oltre che munite di calice e peduncolo.

 

Le melanzane che non rispettano tali requisiti vengono destinate alla trasformazione industriale.

In commercio infatti oltre alle melanzane fresche è possibile trovare melanzane grigliate surgelate oppure barattoli di melanzane in pezzi o in tranci sott’olio o sott’aceto.

 

Prodotti della melanzana: melanzane grigliate surgelate e sott’olio

Le melanzane grigliate surgelate vengono prodotte in diverse fasi.

Dopo le prime operazioni di lavaggio e calibratura, le melanzane vengono affettate a macchina e grigliate. La grigliatura permette di stabilizzare il prodotto, mantenendo inalterate le proprietà della polpa e disidratando il prodotto di circa il 50%.

Successivamente si effettua il raffreddamento con aria forzata e poi le fette di melanzane grigliate vengono congelate e confezionate.

 

Per la produzione delle melanzane sott’olio invece bisogna tagliare a fette le melanzane e metterle sotto sale per almeno 24 ore, lasciando percolare l’acqua.

Successivamente, dopo averle lasciate asciugare per altre 24 ore, si sbollentano per due minuti in acqua e aceto e poi di nuovo ad asciugare per un altro giorno al termine del quale sono collocate nei barattoli e aromatizzate.

Gli aromi più frequentemente usati sono: origano, aglio, prezzemolo, peperoncino, semi di finocchio selvatico, basilico, alloro.

Una volta ricoperte di olio, i barattoli vengono chiusi ermeticamente e conservati in luogo buio e fresco. Sono pronte dopo 4-5 mesi.

 

Stagionalità della melanzana

Le melanzane sono raccolte dal mese di giugno al mese di ottobre anche se è possibile trovarle in commercio tutto l’anno grazie alla coltivazione in serra.

 

Preparazione e Conservazione della melanzana

Le melanzane, in quanto raccolte in fase di attivo accrescimento, sono caratterizzate da una intensa attività metabolica per cui le possibilità di conservazione sono piuttosto limitate.

Può essere conservata in frigorifero, nell’apposito cassetto per frutta e verdura, per circa una settimana, possibilmente senza rimuovere il picciolo, che contribuisce a mantenere più a lungo la freschezza.

Le bacche di forma allungata sembrano più idonee alla conservazione rispetto a quelle rotondeggianti.

 

È un ortaggio molto versatile che può essere cucinato in svariati modi: al vapore, al forno, alla griglia e può essere impiegato in sughi per la pasta.

Indipendentemente dal tipo di cottura utilizzato è consigliabile, prima di cuocerla, tagliarla e lasciarla in uno scolapasta in modo da allontanare i liquidi che conferiscono un gusto amaro e una volta sciacquate passare alla preparazione.

 

Alcuni studi scientifici hanno valutato la variazione dei fitocomposti di questo ortaggio in base ai diversi metodi di cottura e si è notato che la grigliatura riduce notevolmente il contenuto di antocianine, mentre la bollitura con aggiunta di olio extravergine ne fa aumentare la concentrazione.

Quindi un buon metodo per preservare le qualità di questo alimento è quello di cuocerla con un filo di acqua e solo a fine cottura aggiungere olio extravergine di oliva a crudo.

 

Si consiglia inoltre di consumare l’ortaggio senza togliere la buccia, in modo da evitare di perdere le antocianine, pigmenti responsabili della tipica colorazione che svolgono ruoli protettivi per la salute.

 

Le proposte di ricette di FBO con la melanzana



  • • Bimestrale di informazione e aggiornamento medico n°6- 2014.

    • Cabras P., Martelli A. (2004) “Chimica degli Alimenti”, Piccin, Padova.

    • LARN livelli di assunzione di riferimento di nutrienti e energia per la popolazione italiana. IV revisione. SICS, 2014; p. 8.

    • Lazzarini E. (2013) “Gli ortaggi e le piante aromatiche”. Hoepli, Milano.

    • Liotta E., Pelicci P.G., Titta L., (2016) “La dieta smartfood”, Rizzoli, Milano.

    • Mattila P., Hellstrom J. (2006) “Phenolic acids in potatoes, vegetables, and some of their products”, Journal of Food Composition and Analysis.19, 205-211.

    www.agraria.org

    www.agricoltura.regione.emilia-romagna.it

    www.bda-ieo.com

    www.humanitas.it

    www.nut.entecra.it

    www.salute.gov.it