Anemia

L’anemia nei malati di cancro è abbastanza comune sia in fase di esordio che in fase di chemioterapia, con notevoli impatti negativi sulla qualità della vita e sulla prognosi generale.

 

La patogenesi è complessa e tipicamente multifattoriale, con la carenza di ferro che spesso è un fattore importante e potenzialmente curabile. La patogenesi comprende sanguinamento, malnutrizione, farmaci e infiammazione derivante dal cancro e dal trattamento oncologico.

 

È accertato che circa il 35 % delle persone con un tumore solido e il 50% delle persone con un tumore del sangue presentino anemia già all’esordio della malattia.

 

Cosa fare in caso di anemia:

Le ragioni per cui un paziente diventa anemico possono essere molteplici:

carenze nutrizionali (ferro, vitamina B12, folati), perdite microscopiche di sangue, intossicazioni del midollo osseo ed infine lo stesso trattamento chemioterapico.

Quest’ultimo, in particolare, può ridurre la capacità del midollo osseo di produrre globuli rossi, portando conseguentemente meno ossigeno ai tessuti e comportando quella sensazione tipica di debolezza e stanchezza, denominata astenia, tipica dell’anemia.

 

A livello nutrizionale l’anemia può essere ricondotta ad un’alimentazione molto carente in:

  • ferro (anemia sideropenica), nel caso in cui i fabbisogni giornalieri raccomandati di questo micronutriente non siano soddisfatti (10 mg uomo e 18 mg donna) o ad un suo scarso assorbimento intestinale,
  • vitamina B12, nel caso ad esempio di una dieta vegetariana,
  • acido folico.

 

Oltre alle terapie farmacologiche utilizzate per contrastare l’anemia, sia orali che endovenose, che comportano in alcuni casi nausea e vomito, è possibile risolvere il quadro tramite una dieta adeguata.

 

Cibi utili

Nel caso di anemia sideropenica:

Il ferro è presente in moltissimi alimenti, sia vegetali che animali, ma la quantità assorbita varia in base alla fonte di provenienza.

 

Esistono due tipologie principali di ferro:

  • Il ferro eme, contenuto principalmente negli alimenti di origine animale (carne e pesce), ritenuto più assorbibile rispetto a quello derivante dagli alimenti di origine vegetale.

 

  • Il ferro non eme, contenuto negli alimenti vegetali (legumi, ortaggi a foglia, semi oleosi, erbe aromatiche e frutta secca).  Negli alimenti di origine animale è presente ma è meno assorbibile; può comunque essere assorbito influenzando minimamente la dieta con alcuni accorgimenti.
    È possibile, infatti, aumentare la sua biodisponibilità consumando all’interno dello stesso pasto una fonte di vitamina C (arance, succo di limone, kiwi, peperoncino fresco..).
    Un ulteriore accorgimento è quello di non sottoporre tali tipi di alimenti a cotture ad alte temperature che ne riducono la biodisponibilità. Si consiglia perciò di consumarli crudi o cotti al vapore, consumando se possibile anche l’acqua di cottura.

 

Le carni che ne contengono un buon quantitativo sono le frattaglie di bovino, suino e cavallo o la carne di fagiano, di lepre o di cavallo.

Per quanto riguarda il pesce alcune alternative possono essere le vongole e le cozze.

 

Infine, facendo riferimento a gli accorgimenti sopra visti, gli alimenti appartenenti al mondo vegetale che presentano un buon quantitativo di ferro sono:

– Legumi secchi come: soia, fagioli, ceci e lenticchie.

– Verdura a foglia verde come: radicchio verde, rucola, tarassaco. Anche carciofi, broccoletti, spinaci, bieta e indivia ne presentano una discreta quantità.

– I cereali integrali, l’avena e la quinoa.

Pistacchi, arachidi, nocciole e mandorle.

– Erbe aromatiche secche come il timo e il basilico.

 

Carenza di Vitamina B12

Nel caso in cui l’anemia sia determinata da questo tipo di carenza (fabbisogno giornaliero raccomandato 2,4 µg), sarebbe utile inserire nella dieta alimenti di origine animale come vongole, aringhe, sgombro, uova, mozzarella di bufala, frattaglie, latte intero e yogurt magro.

La vitamina B12 a differenza del ferro è stabile al calore, ma sensibile alla luce e all’ossigeno, perciò si raccomanda di conservare tali tipi di alimenti lontani dalla luce e dall’aria.

 

Carenza di Acido Folico (o Vitamina B9)

In caso di una carenza alimentare di questo tipo (fabbisogno giornaliero raccomandato 400 µg), si consiglia di prediligere una dieta ricca in vegetali a foglia verde come cavoli, broccoli, verza

 

 

Le informazioni qui contenute non sostituiscono il parere del medico.

 

 

Fonti