Categorie Alimenti: Frutta.

Pera

Pera

 

Famiglia: Rosaceae

Genere: Pyrus

Specie: Pyrus Communis L.

 

Le pere sono dei “pomi” prodotti dall’albero del pero, pianta del genere Pyrus appartenente alla famiglia delle Rosaceae.

Il pero comune, Pyrus communis, è originario dell’Asia occidentale, ma attualmente cresce anche nelle regioni temperate dell’Europa occidentale e dell’Africa del Nord fino all’Asia. In Italia le regioni maggiormente interessate alla sua coltura sono Emilia Romagna, Veneto, Campania, Sicilia, Piemonte e Lombardia.

 

Diverse sono le cultivar e, tra queste, si ricordano: Etrusca, Coscia, Santa Maria, William, Highland, Conference, Abate fetel, Harrow sweet, Decana del comizio, Kaiser e Passacrassana, oltre alle più utilizzate, quali la Butirra precoce Morettini e la William Rossa.

Alcune specie sono proprie del nostro territorio; queste forme autoctone sono prevalentemente selvatiche, come il perastro (Pyrus pyraster) e il pero mandorlino (Pyrus amygdaliformis); si ricordano poi alcune varietà di ibridi selezionati, come la pera William e la pera Abate. Attualmente se ne contano addirittura oltre quattromila varietà, a maturazione estiva, autunnale o invernale.

 



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    Le pere hanno un basso indice glicemico e possono essere inserite tranquillamente nell’alimentazione di chi ha problemi di diabete, degli anziani e dei bambini. Sono particolarmente ricche di fibre, sia solubili sia insolubili; le fibre aiutano la regolarizzazione delle attività intestinali e fanno raggiungere la sazietà più velocemente.

    Le proprietà antiossidanti derivano sia dal contenuto in vitamine, in particolare C e K, sia dal contenuto in polifenoli. Queste sostanze intervengono per contrastare i radicali liberi, composti responsabili di malattie degenerative anche molto gravi, rallentando l’invecchiamento cellulare.

    Le pere sono ricche di molti sali minerali, soprattutto di potassio e fosforo. Per questo motivo, le pere diventano un ottimo frutto per reintegrare i nutrimenti persi con lo sport o dopo una giornata afosa.

    Studi recenti evidenziano il possibile effetto antinfiammatorio ed antitumorale dell’acido ursolico, contenuto nella buccia della pera.

    • Il pero è un albero vigoroso, con chioma a forma piramidale nei primi anni e tendenzialmente globosa a maturità; raggiunge l’altezza di 15-18 metri, il tronco, eretto, è presto ramificato; i rami presentano gemme a legno e miste. L’albero è coltivato per il suo frutto, detto pomo. La pera è un pomo derivato dallo sviluppo del ricettacolo, considerato perciò in botanica un falso frutto. Il vero frutto consiste nel torsolo con 5 logge seminali contenenti i semi.

      Ogni varietà ha caratteristiche forme, colori e consistenza; anche il peduncolo ha aspetto variabile. La maturazione va da giugno fino a inverno inoltrato a seconda delle cultivar, ma solitamente i mesi di raccolta vanno da giugno a ottobre.

      Il pero ha la caratteristica di riprodursi per via partenocarpia, cioè ha la capacità di riprodurre, senza fecondazione, frutti in apparenza normali, ma in realtà privi di semi o con semi sterili. Comunque è sempre preferibile ricorrere a buone cultivar impollinatrici. L’impollinazione è entomofila, cioè portata avanti dagli insetti, quali le api.

      I fiori del pero, di colore bianco, sono di tipo ermafrodito, in quanto possono produrre contemporaneamente o successivamente, sia i gameti maschili sia quelli femminili.

      Il principale limite pedoclimatico è la resistenza al calcare, oltre alla resistenza al freddo e alla siccità.

      Le potature delle piante di pero devono essere regolari e rispettare le diverse varietà.

      L’irrigazione del pero è fondamentale, il metodo migliore è quello dell’irrigazione a goccia che eroga l’acqua tramite gocciolatori. Sono sconsigliate elevate disponibilità idriche durante la crescita vegetativa e in post raccolta.

      Il momento opportuno per la raccolta, da giugno a ottobre, è scelto sulla base di indici quali il colore della buccia o della polpa, la durezza della polpa e la resistenza al distacco.

      • Le pere sono consumate come frutta fresca, come frutta conservata, candita, sciroppata oppure disidratata. Quindi si prestano in gustosi abbinamenti sia per pietanze dolci che in quelle salate e possono essere utilizzate in macedonie, torte e dessert, marmellate, succhi e liquori, oppure accompagnarsi a gustosi formaggi.

        La buccia non possiede particolari virtù e, quindi, le pere possono essere consumate dopo averle sbucciate, senza che vadano persi importanti micronutrienti.

        Al momento dell’acquisto è importante verificare che la buccia sia intatta, senza segni di ammaccature e tracce di muffe. Al tatto la polpa deve essere compatta, dura e con il picciolo verde scuro e carnoso ben attaccato.

        La pera è un frutto che deperisce rapidamente, ma si può tenere in frigorifero per diversi giorni senza che si guasti.

          • Shanmugam M.K., Dai X., Kumar A.P., Tan B.KH, Sethi G., Bishayee A., (2013) “Ursolic acid in cancer prevention and treatment: molecular targets, pharmacokinetics and clinical studies”, Biochemical Pharmacology, 85(11):1579-87.
          • Wang L., Chen Y., Wang S., Xue H., Su Y., Yang J., Li X. (2017) “Identification of candidate genes involved in the sugar metabolism and accumulation during pear fruit post-harvest ripening of ‘Red Clapp’s Favorite’ (Pyrus communis L.) by transcriptome analysis.” Hereditas, 155:11.
          • www.agraria.org
          • www.bda-ieo.it
          • www.melarossa.it