Categorie Alimenti: Frutta.

Prugne o susine

Prugne o susine

 

Famiglia: Rosaceae

Genere: Prunus

Specie: Prunus spp.

 

Le prugne o susine sono i frutti della specie appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Esistono numerose specie di Prunus, originarie di luoghi diversi. Le diverse specie sono raggruppate in tre categorie:

1) Specie asiatico-europee, con i seguenti gruppi:

susini europei (Prunus domestica) a cui appartengono tutte le cultivar europee facenti capo ai tipi delle Regine Claudie, Prugne Vere, Goccie d’Oro, Diamantine Blu e Lombarde;

susini siriaci (Prunus insititia) che comprendono i gruppi delle Damaschine ovali, Damaschine sferiche, Mirabelle, Sangiuliane;

mirabolani (Prunus cerasifera), specie spontanea dell’Asia Minore;

– altre specie: appartengono a questo gruppo delle specie selvatiche utilizzate sia per la coltura che come materiale per il miglioramento genetico (Prunus spinosa, prunus cocomilia, ecc.).

2) Susini cino-giapponesi, con i seguenti gruppi:

giapponese puro (Prunus salicina): specie originaria dell’Estremo Oriente, probabilmente della Cina;

– cino-giapponesi di minor interesse (Prunus simonii);

– altre specie: vi appartengono specie di minor interesse, quali il Prunus platysepala, Prunus bokhariensis, originario dell’India orientale.

3) Susini americani:

susini di scarso interesse con diversi gruppi tra i quali: americane pure (Prunus americana), nigra (Prunus nigra), Van Buren (Prunus americana mollis) ecc.

 

In particolare la prugna è il frutto dell’albero Prunus Domestica (susino Europeo), originario della penisola caucasica. Ha una forma allungata, ovale, polpa dolce e succosa e, a seconda della varietà assume un colore della buccia diverso. Fresche sono presenti in estate e autunno, essiccate durante tutto l’anno.

La susina invece è il frutto dell’albero Prunus Salicina (susino Cino-Giapponese), originario dell’estremo oriente. Ha una forma tondeggiante, una polpa morbida e succosa che fatica a staccarsi dal nocciolo e presenta un colore giallo-rosa. Solitamente viene consumata fresca.

 

In commercio si trova anche la Susina di Dro che, con il Riconoscimento CE del 2011, è stata riconosciuta come DOP (Denominazione di Origine Protetta). Tale riconoscimento designa il frutto fresco della cultivar locale Prugna di Dro (o Prugna Nera di Dro), comunemente detta Susina di Dro, coltivata nella Provincia Autonoma di Trento corrispondente alla porzione di bacino idrografico del fiume Sarca. Presenta una buccia di colore da rosso-violaceo a blu-viola scuro, con presenza di patina pruinosa, a volte con piccole superfici verdastre; una polpa di colore giallo o verde-giallo e la DOP “Susina di Dro” si distingue per un delicato gusto dolceacidulo- aromatico e per la gradevole consistenza pastosa.

 

In generale è una pianta che viene coltivata in tutto il mondo. Gli Stati Uniti oggi sono fra i principali produttori e in Italia si ritrova principalmente in Emilia Romagna, Campania e in Trentino per quanto riguarda la produzione di Susina Dro.



  • Come per tutta la frutta in generale, anche le prugne e le susine hanno un contenuto di acqua elevato, che arriva fino al 90% della parte edibile. La restante parte è composta principalmente da zuccheri. Buono è anche il quantitativo di fibra alimentare, noto soprattutto per le prugne, famose per il suolo risolutivo di quadri di stitichezza.

    Ma non è solo merito delle fibre, infatti contengono anche un particolare tipo di zucchero che non viene quasi per nulla intaccato dai processi digestivi ed è quindi libero di arrivare intatto all’intestino, il sorbitolo. Lì per osmosi inizia a trattenere e richiamare acqua, rendendo le feci di consistenza morbida e facilitando perciò l’evacuazione.

    A livello di minerali, buono è il quantitativo di potassio, fondamentale per riequilibrare il sodio derivante della dieta, mentre tra le vitamine spicca la vitamina C, che aiuta l’organismo ad assorbire il ferro e supporta il buon funzionamento delle difese immunitarie.

    Esistono diverse varietà di prugne, come la California blu Americana o la Sangue di Drago Cino-Giapponese, che apportano ulteriori benefici al sistema cardiovascolare. Le antocianine, oltre ad essere le responsabili dei pigmenti rosso, blu o viola, sono anche in grado di abbassare il colesterolo cattivo (LDL) ed aumentare l’elasticità dei vasi sanguigni.

    Infine, il consumo di prugne secche della California è stato associato a benefici per la salute delle ossa, soprattutto in termini di prevenzione dell’osteoporosi.

    • I susini europei sono a fioritura tardiva (il che consente una maggiore resistenza al freddo), con 1-2 fiori per gemma, mentre i susini cino-giapponesi sono più precoci e hanno 2-3 fiori per gemma; l’impollinazione è entomofila ed anemofila.

      La propagazione avviene per seme, talea, margotta. Le forme di allevamento possono essere in vaso basso, palmetta irregolare e palmetta libera.

      Durante la coltivazione è fondamentale l’irrigazione e gli interventi di potatura servono come opera di contenimento delle dimensioni della pianta o per l’eliminazione di rami soprannumerari.

      La raccolta copre un periodo ampio, da giugno ad ottobre, perciò possono essere eseguite anche cinque raccolte. Per capire se il frutto è maturo si fa riferimento al grado rifrattometrico, alla resistenza della polpa (misurata col penetrometro), al rapporto solidi solubili/acidità totale e alla variazione del colore di fondo della buccia. La prima raccolta è sempre la migliore, mentre la terza dà frutti di seconda qualità.

      Per poter eseguire l’essiccazione la raccolta va ritardata e viene effettuata con unico passaggio.

      All’atto dell’immissione al consumo i frutti freschi devono essere interi, di aspetto fresco e sano, puliti, privi di sostanze ed odori estranei, di forma ovale, moderatamente allungata, con polpa compatta, ricoperti dalla caratteristica pruina biancastra.

      La conservazione in frigorifero delle susine può essere solo di breve durata in quanto questi frutti mal sopportano i trattamenti termici di conservazione essendo facilmente soggetti all’imbrunimento della polpa.

      In Italia la stagione delle susine è tipo del periodo estivo, da giugno a settembre.

       

      Per quanto riguarda la Susina di Dro DOP, le produzioni non possono superare le 78 t/ha e, il controllo del carico produttivo viene eseguito attraverso operazioni di potatura che vengono effettuate manualmente tra ottobre e marzo. La raccolta viene effettuata esclusivamente a mano nei mesi di luglio, agosto e settembre, rispettando la scalarità di maturazione tipica dei diversi microclimi vallivi e collinari e delle varietà. Il confezionamento deve avvenire nella zona di produzione per evitare deterioramenti dei frutti e ammuffimenti della massa, inoltre una rapida chiusura della filiera influisce positivamente sul mantenimento del caratteristico strato di pruina che ricopre i frutti. Vengono eseguiti anche dei controlli sulla conformità del prodotto e, sulle confezioni di vendita del prodotto, dovrà apparire la dicitura DOP “Susina di Dro” con il relativo logo.

      • Per acquistare le prugne più dolci bisogna controllare che la buccia sia di colore rosso-viola, liscia, priva di grinze e che non siano presenti tagli o ammaccature. Potete anche sceglierle acerbe, come nel caso delle susine gialle, magari continuando a farle maturare in casa.

         

        A temperatura ambiente però, non in frigo, possibilmente lontane dal sole e distribuite equamente in un cesto da frutta.

        Solo le prugne ben maturate e in salute possono essere conservate al freddo: riponetele su un piatto o in un sacchetto aperto, e lasciatele sopra uno dei ripiani del vostro frigorifero. La loro vita si allunga fino a quasi un mese.

        Che siano conservate al naturale o in frigo, il consiglio è di consumare sempre le prugne il più fresche possibile, per assaporare al meglio il frutto e beneficiare delle sue proprietà.

         

        Ma esistono anche alcuni metodi semplici ed efficaci che garantiscono una vita ancora più lunga alle nostre susine come le prugne sciroppate o le prugne secche.

        Le prugne potrebbero interferire con l’azione degli ossazolidinoni, come il linezolid, e con quella dei diuretici. Le prugne sono fonte di ossalati, molecole che possono promuovere la formazione di calcoli.

          • Igwe EO and Charlton KE (2016) “A Systematic Review on the Health Effects of Plums (Prunus domestica and Prunus salicina).”, Phytotherapy Research;30(5):701-31.
          • Williamson G. (2017) “The role of polyphenols in modern nutrition.”, Nutrition Bulletin; 42(3):226-235.
          • www.agraria.org
          • www.bda-ieo.it
          • www.humanitas.it