Categorie Alimenti: Erbe aromatiche.

Timo

Timo

 

timo

Famiglia: Labiatae

Genere: Thymus

Specie: Thymus vulgaris L.

 

Timo: cos’è e varietà

Il timo è una pianta di origine mediterranea e in Italia cresce quasi su tutto il territorio sia spontaneamente sia coltivata.

Le due varietà maggiormente utilizzate in cucina sono il timo vulgaris e il timo limonato, impiegati nei condimenti oppure per la preparazione di salse e piatti a base di pesce. Il timo vulgaris in generale è la varietà di timo più utilizzata, mentre il timo limonato prende il suo nome dall’aroma che emana al profumo di limone.

Tra le altre varietà troviamo anche il timo cedrato, che può essere usato per scopi terapeutici e con l’aroma simile all’origano o alla melissa, il timo erba barona, caratterizzato da un aroma forte e pungente, mangiato dagli animali al pascolo.

 

Proprietà nutrizionali del timo fresco e secco

tabella con i valori nutrizionali del timo fresco e del timo secco macinato
Tabella con i valori nutrizionali del timo fresco e del timo secco macinato.

Valori nutrizionali del timo

Come si può notare dalla tabella, il timo ha un ottimo contenuto di minerali e vitamine.

In particolare tra i minerali spiccano soprattutto il ferro e il calcio; infatti 100 grammi di timo secco contengono 123,6 mg di ferro e 1890 mg di calcio; una quantità minore, ma comunque elevata, è presente anche nel timo fresco.

Anche il potassio e il fosforo sono contenuti in buone quantità.

 

Le vitamine più abbondanti nel timo sono la vitamina E e la niacina. Il timo secco, inoltre, contiene una discreta quantità di retinolo, cioè di vitamina A e di β-carotene, un suo precursore.

Nello specifico il β-carotene è un pigmento vegetale, di colore rosso giallo o arancione, che ha caratteristiche antiossidanti e contrasta l’azione dei radicali liberi.

 

La differenza più evidente tra il timo secco e quello fresco è il contenuto di acqua; infatti per 100 grammi di timo fresco c’è un quantitativo di acqua pari a 69,3 grammi, che scende a 7,8 grammi in quello secco.

 

Il profumo caratteristico del timo è dovuto dal timolo, una componente responsabile delle proprietà balsamiche.

 

Il timo, così come tutte le spezie e le erbe aromatiche, può aiutare a ridurre il consumo di sale, senza rinunciare al gusto. Il consumo di sale, infatti, dovrebbe non superare i 5 g al giorno e ridurne il suo utilizzo è un fattore protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari.

 

Benefici del timo

Il timo ha caratteristiche anti-infiammatorie e antiossidanti. Quest’ultima è data dalla presenza di molecole come il timolo e il b-carotene che contrastano lo stress ossidativo.

 

Questa spezia sotto forma di infuso aiuta a trattare le infezioni delle vie aeree perchè risulta essere antibatterico, caratteristica che è utile anche quando si intinge un batuffolo di cotone nell’infuso di timo e poi si pone sulle ferite per aiutare la rimarginazione aiutandone la cicatrizzazione. Inoltre può essere usato sotto forma di olio essenziale per trattare i muscoli.

 

La porzione standard è 5 grammi, che corrisponde a circa 2 cucchiai di timo secco.

 

Ricordiamo che in 2 cucchiai di timo secco sono presenti 12,4 mg di ferro, superando la dose giornaliera raccomandata (RDA) di questo minerale per gli uomini nella popolazione adulta (che corrisponde a 10 mg); per le donne invece la RDA è fissata a 18 mg.

 

Il consumo di questa erba aromatica inoltre può essere utile in caso di alterazioni del gusto o di anemia sideropenica.

 

Interazioni del timo

Si sconsiglia il suo consumo in soggetti ipotiroidei.

 

Produzione e Tecnologia del timo fresco e secco

Caratteri botanici della pianta di timo

Il timo è una pianta aromatica cespugliosa che riesce a colonizzare terreni aridi e sassosi.

Le foglie sono piccole, poco allungate e ricoperte di peluria. I fiori sono bianchi, rosa o lilla e da questi, ricchi di nettare, si ricava un miele dal sapore intenso.

 

Coltivazione e produzione del timo secco

La semina del timo avviene su un terreno sabbioso; le piantine, una volta cresciute, sono successivamente trapiantate in vasi o in terra piena in zone con molto sole e senza ristagni idrici.

 

A seguito dello sviluppo delle piante, si asportano le foglie e i rametti fioriti facendoli essiccare al vento e all’ombra.

L’essiccazione rende molto accentuato il profumo del timolo, una molecola responsabile delle proprietà balsamiche del timo. Se l’essiccazione viene fatta durante il periodo balsamico della pianta, ovvero nel momento in cui la concentrazione degli oli essenziali all’interno è massima, il profumo risulta ancora più intenso.

 

Stagionalità del timo

Il timo è reperibile in qualsiasi momento sul mercato grazie ai trattamenti a cui viene sottoposto, come l’essiccazione.

 

Preparazione e Conservazione del timo fresco e secco

Il timo, essendo un ingrediente che si abbina bene a tanti prodotti diversi come carne, pesce,verdure e legumi, è molto utilizzato in cucina.

Nel pesce è usato soprattutto con le cotture al forno oppure nei guazzetti, come nell’acqua pazza; per la carne si può usare sia il timo secco che quello fresco per dare un tocco di freschezza ai piatti; si abbina bene anche con i legumi, soprattutto i fagioli, rendendoli più digeribili, e con ortaggi estivi che sono utilizzati anche per zuppe e minestre.

Questa erba aromatica viene usata anche per aromatizzare vini e preparare liquori come il Benedictine.

 

La facilità di abbinare il timo a molti alimenti è dovuta al fatto che il timo non perde il suo aroma durante l’essiccazione, anzi l’essiccazione rende il profumo accentuato.

 

Le proposte di ricetta di FBO con il timo

Clicca sulla ricetta per scoprirla



    • Anderson C. AM, et al (2015) “Effects of a behavioral intervention that emphasizes spices and herbs on adherence to recommended sodium intake: results of the SPICE randomized clinical trial”, American Journal of Clinical Nutrition, 102(3):671-9.
    • Kubatka P. et al (2019) “Anticancer Activities of Thymus vulgaris L. in Experimental Breast Carcinoma in Vivo and in Vitro”, International Journal of Molecular Sciences, 20(7):1749.
    • World Health Organization (WHO). Guideline: Sodium intake for adults and children, 2012
    • www.agraria.org
    • www.bda-ieo.it
    • www.humanitas.it
    • www.ilgiornaledelcibo.it