Categorie Alimenti: Frutta.

Mirtillo

Mirtillo

 

Famiglia: Ericaceae

Genere: Vaccinium

Specie: Vaccinium myrtillus

 

Il Mirtillo è una pianta spontanea dell’emisfero boreale appartenente alla famiglia delle Ericaceae, che comprende circa 130 specie diverse. Le principali da un punto di vista agronomico sono:

  • Mirtillo nero (Vaccinum myrtillus): varietà di mirtillo che cresce spontanea in Europa. È una pianta alta dai 20 ai 40 cm, con fusti ramosi. Presenta bacche solitarie o accoppiate nere e con polpa colorata. Fiorisce a maggio e i frutti compaiono nei mesi di luglio e agosto. È diffuso nelle Alpi e negli Appennini fino a circa 2000 metri.
  • Mirtillo rosso (Vaccinum vitisidaea): varietà che cresce spontanea in Europa e in Italia si può trovare soprattutto sulle Alpi e sugli Appennini settentrionali. È alto dai 10 ai 40 cm; la pianta sempreverde presenta fiori bianchi o rosa riuniti in grappoli terminali, mentre i frutti sono delle bacche rosse, acide e amarognole.
  • Mirtillo blu: (Vaccinum uliginosum): varietà europea, alta dai 15 ai 25 cm con foglia caduca e fiori bianco-rosso. Le bacche sono di colore nero-bluastro.
  • Mirtillo gigante americano: (Vaccinum corymbosum): varietà spontanea del Nord America caratterizzata da piante alte da 1 a 4 metri con foglie caduche e fiori bianchi o rosati. Le bacche riunite in grappoli sono di colore nero-azzurro e molto profumate. È una varietà resistente al freddo.
  • Cranberry o Bacca delle gru (Vaccinium macrocarpon).

 

Attualmente tra le varietà di mirtillo nero quelle più coltivate sono quelle derivanti dal mirtillo gigante americano e dal cranberry.



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    I mirtilli appartengono alla classe dei frutti di bosco e sono bacche di dimensioni simili a quelle di un pisello. Inizialmente hanno un colore bianco rossastro che diventa nero, tendente al blu quando arrivano a maturazione. Hanno un sapore acidulo astringente e sono caratterizzati da un elevatissimo contenuto di antocianine, pigmenti che conferiscono la tipica colorazione e sono dotate di attività antiossidanti e antinfiammatorie. I mirtilli rappresentano anche una discreta fonte di composti fenolici, come i tannini, e di vitamina C. Sono caratterizzati anche da un buon contenuto di sali minerali come potassio, calcio e fosforo, oltre a fornire un discreto quantitativo di fibra.

    • Il mirtillo gigante americano è una pianta a portamento cespuglioso che ha origine dalla varietà selvatica di mirtillo americano. Viene coltivata prevalentemente in zone di pianura e collinari, in luoghi riparati da forti venti. Nel nostro paese la coltivazione di questa specie si riscontra prevalentemente in Piemonte. La pianta può raggiungere i 2 metri di altezza e la fioritura avviene in primavera. Esistono diverse varietà di mirtillo gigante americano: ´Duke´, che fiorendo in ritardo, rifugge dalle gelate tardive, producendo i primi mirtilli di color azzurro chiaro, con un gusto bilanciato tra il dolce e l’aspro; ´Jersey´, producono grossi mirtilli, inizialmente aciduli, ma molto dolci a completa maturazione verso fine di giugno-inizio di luglio; ´Patriot´, produce vistose fioriture bianche primaverili e mirtilli di grandi dimensioni, di color blu-viola, leggermente schiacciati alle estremità.

      Il mirtillo rosso viene invece coltivato prevalentemente in Germania e deriva da selezioni del mirtillo rosso selvatico di bosco, tipico dei paesi scandinavi e del Nord Europa. Il mirtillo rosso può essere coltivato nelle stesse aree dove si coltiva il mirtillo gigante poiché le esigenze di terreno e di clima sono simili, ma lo sviluppo della pianta è molto più ridotto, circa 30 cm di altezza. La maturazione dei frutti è più tardiva, avviene in settembre ed essi vengono raccolti a mano con l’ausilio di appositi “pettini”.

      Oltre i mirtilli freschi, disponibili solo in alcuni periodi dell’anno, in commercio si possono trovare mirtilli surgelati e diversi prodotti a base di questi frutti come succhi e marmellate. Diverse ricerche hanno dimostrato che la concentrazione di antocianine si mantiene anche nelle bevande come i succhi, per i quali è preferibile consumare quelli costituiti al 100% da frutta, senza aggiunta di zuccheri, purché derivino da succo fresco e non concentrato. Si è inoltre visto che con la cottura si perde parte dei polifenoli contenuti in questi frutti che risultano però essere presenti in quantità tali da svolgere un’azione protettiva dai processi ossidativi per la salute del consumatore.

      • Dopo la raccolta i mirtilli possono essere conservati a basse temperature (circa 2-3°C) per qualche settimana. È importante eliminare prima della conservazione tutti i frutti danneggiati o troppo maturi, per evitare la formazione di muffe. In alternativa è possibile conservare i frutti in congelatore dopo averli chiusi in sacchetti di plastica. È stato infatti dimostrato che il freddo non altera, se non in minima parte, le proprietà nutritive del mirtillo. Prima di consumare mirtilli congelati è pero consigliato, per evitare problemi di contaminazione, da parte ad esempio del virus dell’epatite A, di cuocerli, facendoli bollire in un po’ di acqua per un paio di minuti.

        • www.nut.entecra.it

          www.agraria.org

          www.bda-ieo.com

          • Liotta E., Pelicci P.G., Titta L., (2016) “La dieta smartfood”, Rizzoli, Milano

          • Eigenmann, I. Ubaldini, “Nuovo dizionario di merceologia e chimica applicata”. Hoepli, Milano.