Categorie Alimenti: Frutta.

Melograno

Melograno

 

melograno o melagrana

Famiglia: Punicaceae

Genere: Punica

Specie: Punica granatum

 

Cos’è il melograno o melagrana

Il melograno o melagrana è una specie originaria dell’Asia Occidentale che attualmente viene coltivata a scopo commerciale in vaste regioni dell’India, in Iran, nel Caucaso, in America e nell’area mediterranea.

 

Il termine melograno o melagarana deriva dal latino malum (mela) e granatum (con semi), quindi mela con semi.

 

Il melograno può essere classificato in base all’acidità dei suoi frutti come acido, agro-dolce o dolce.

Alcune cultivar producono semi duri, tanto da rendere i frutti non eduli, e solo alcune varietà possiedono semi soffici e quindi interessanti a livello commerciale.

 

Varietà di melograno

In Italia esistono diverse cultivar: Dente di Cavallo, Neirana, Profeta Partanna, Selinunte, Ragana e Racalmuto, tutte agro-dolci o dolci, adatte per il consumo fresco.

 

Oggi la varietà di melograno più conosciuta è la Wonderful.

Di origine americana, è stata selezionata in Israele e da alcuni anni si sta diffondendo anche in Sicilia, in particolare nella zona di Marsala e Mazara del Vallo (TP).

Possiede ottime caratteristiche organolettiche: di colore rosso rubino intenso con chicchi poco lignificati dal sapore delicatamente agrodolce e facili da sgranare. Presenta una buccia di spessore elevato che permette una migliore conservazione del prodotto, consentendo un’uscita sul mercato più costante e modulabile nel tempo.

 

Proprietà nutrizionali del melograno o melagrana

tabella con i valori nutrizionali del melograno o melagrana

Valori nutrizionali del melograno

Il melograno o melagrana è composto da una parte edibile ed una non edibile.

La parte edibile è composta da una quota significativa di zuccheri semplici ed acqua, ma a differenza di quanto ritenuto da molti, contiene anche una buona percentuale di fibra, presente soprattutto nel seme, in grado di rallentare l’assorbimento del glucosio.

 

Nel caso in cui invece si consumi il succo di melagrana, dove la fibra è del tutto assente, il picco glicemico sarà conseguentemente più alto, per questo sarebbe meglio evitare l’aggiunta ulteriore di zuccheri.

Il melograno, inoltre, presenta un buon contenuto di potassio, tra le vitamine sono presenti i folati, vitamina K e vitamina C.

 

Benefici del melograno

Il melograno porta benefici a livello intestinale e digestivo grazie alla presenza di fibre che contiene.

Questo, però, non è l’unico beneficio che apporta. Il melograno infatti ha effetti positivi a livello cardiovascolare controllando i livelli di colesterolo e di zuccheri nel sangue, ha effetti positivi sulle difese immunitarie e sembra abbia un’azione antitumorale nei confronti della prostata e linfomi.

 

Già osservando la colorazione del frutto è possibile riconoscere il colore rosso delle antocianine dei chicchi, composti fenolici in grado di proteggere il cuore, agendo nei confronti di diversi fattori di rischio cardiovascolari, tra cui il profilo lipidico e l’elasticità dei vasi sanguigni.

 

Oltre alle antocianine, il melograno presenta anche una buona concentrazione di ellagitannini, molecole che possono trasformarsi nell’intestino in acido ellagico, sostanza che presenta capacità antinfiammatorie ed antiossidanti.

Il nostro microbiota è in grado di trasformare l’acido ellagico in urolitine, molecole che secondo recenti studi di laboratorio avrebbero azioni antitumorali ed antimicrobiche.

 

La porzione di consumo giornaliera consigliata è 150 grammi di melograno.

 

Interazioni del melograno

Il melograno può interferire con l’azione di diversi farmaci tra cui la carbamazepina (antiepilettico), i farmaci metabolizzati dai citocromi P450 2C9, 2D6 e 3A4, i farmaci antipertensivi, gli ACE inibitori, la rosuvastatina, il tolbutamide e il warfarin.

I soggetti che devono subire interventi nell’arco di un paio di settimane sarebbe meglio che non consumassero il melograno.

 

Produzione e Tecnologia del melograno o melagrana

Caratteri botanici del melograno

Il melograno è una pianta arbustiva con una forte tendenza a produrre polloni radicali soprattutto nei primi anni di vita e che può raggiungere i 3-6 metri di altezza.

 

Presenta il tronco ricoperto da una corteccia rosso-grigia.

Le foglie sono lunghe 6-8 cm., decidue, opposte e riunite in verticilli, con lamina lucida, a margine intero e di forma oblunga.

I fiori sono tubulosi, lunghi 3-5 cm., presenti da maggio a luglio, con calice di colore rosso e di consistenza coriacea persistente dal quale, fuso con l’ovario, si origina il frutto.

 

Il frutto è una bacca carnosa robusta, denominata “balausta”, con buccia spessa, con varie cavità polispermali separate da membrane. La polpa è suddivisa in 7-15 loculi, contenenti i semi detti anche arilli di colore rosso, succulenti e dal sapore acidulo, avvolti da una polpa gialla. Il frutto maturo è di colore giallo-verde, con aree rossastre che occasionalmente occupano l’intera superficie del frutto.

La maturazione dei frutti avviene in autunno, in particolare dalla prima decade di ottobre.

Oltre che per il consumo fresco, gli arilli del melograno vengono utilizzati per la preparazione di succhi, sciroppi e granatina.

 

Stagionalità del melograno

Il frutto del melograno è reperibile sul mercato nel periodo autunnale.

 

Preparazione e Conservazione del melograno o melagrana

Le melagrane sono frutti autunnali e in quanto tali dovrebbero essere consumati solamente in questa stagione. Durante la scelta, dovrebbero essere preferiti i frutti più pesanti, ovvero contenenti più succo.

 

La rimozione dei semi è possibile tagliando la melagrana in 4 parti, visto che la buccia rimane molto dura e i suoi semi sono ulteriormente incastonati e protetti. Per facilitare il tutto vi consigliamo di sgranare la melagrana in una zuppiera d’acqua visto che i semi risultano più pesanti della membrana che li circonda e cadranno sul fondo della zuppiera (la membrana al contrario rimarrà in superficie).

 

Per conservare i frutti integri più a lungo vi consigliamo di tenerli in frigorifero, mentre se volete conservare solo i semi, una volta estratti dalla melagrana, sarà opportuno, anche in questo caso, refrigerarli, ponendoli o in un contenitore ermetico o in un sacchetto di plastica per alimenti dotato di chiusura zip, ma dovrete comunque consumarli entro 5 giorni.

In caso non voleste mangiarli entro pochi giorni potete anche congelarli, ma assicuratevi che siano comunque ben asciutti prima di riporli in un sacchetto per alimenti. In questo caso si manterranno fino a 12 mesi.

 

Le proposte di ricette di FBO con il melograno



    • Espin J.C. et al (2013) “Biological Significance of Urolithins, the Gut Microbial Ellagic Acid-Derived Metabolites: The Evidence So Far”, Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine; 2013: 270418.
    • Ismail T. et al (2016) “Ellagitannins in Cancer Chemoprevention and Therapy”, Toxins (Basel);8(5):151.
    • LARN livelli di assunzione di riferimento di nutrienti e energia per la popolazione italiana. IV revisione. SICS, 2014; p. 8.
    • www.agraria.org
    • www.bda-ieo.it
    • www.humanitas.it
    • www.melarossa.it