Disturbi del gusto e dell’olfatto nei pazienti oncologici: una revisione esplorativa

 

Sevryugin O., Kasvis P., Vigano M., Vigano A.

Taste and smell disturbances in cancer patients: a scoping review of available treatments

Supportive Care in Cancer (2021) 29:49–66

 

Obiettivo: I disturbi del gusto e dell’olfatto nei pazienti oncologici sono molto comuni, ma spesso sintomi non riconosciuti. Se non affrontati correttamente, possono avere un impatto sullo stato nutrizionale, sul godimento degli alimenti e sulla qualità della vita. Gli strumenti a disposizione dei medici per il trattamento e la gestione delle alterazioni chemiosensoriche sono limitati e sono spesso basati su esperienze cliniche personali. Lo scopo di questo studio era valutare l’attuale letteratura oncologica e palliativa attraverso una revisione esplorativa, al fine di identificare i trattamenti disponibili per le alterazioni del gusto e dell’olfatto nei pazienti oncologici.

Metodi: Sono stati interrogati Medline, Embase, CINAHL, ProQuest Dissertations and Theses, e Google Scholar dall’inizio fino a gennaio 2020, con parole chiave relative ai settori delle alterazioni chemiosensoriche, palliative e della cura del cancro.  Sono state revisionate un totale di 10,718 pubblicazioni in lingua inglese e francese, ottenendo 43 articoli sul tema della ricerca.

Risultati: L’eterogeneità degli articoli selezionati ha determinato difficoltà di interpretazione e di analisi degli elementi di prova disponibili. Le pubblicazioni incluse differivano nella progettazione dello studio, nel campione della popolazione, nei trattamenti antitumorali e nelle misure di valutazione dei disturbi del gusto e dell’olfatto. Sono state descritte un’ampia varietà di opzioni per il trattamento inclusi zinco e polaprezinc, radioprotettori, vitamine e integratori, agenti anti-xerostomia, esercizi di deglutizione attivi, interventi nutrizionali, delta-9-tetraidrocannabinolo e fotobiomodulazione.

Conclusioni: La presente revisione esplorativa identifica lo stato attuale delle conoscenze riguardanti le alterazioni chemiosensoriali nelle cure oncologiche di supporto. Pur non giungendo a conclusioni definitive, questo articolo offre spazi terapeutici da esplorare ulteriormente in studi più ampi e con maggior validità metodologica.

 

Abstract

Taste and smell disturbances in cancer patients: a scoping review of available treatments

Purpose Taste and smell disturbances in patients affected by cancer are very common, but often under-recognized symptoms. If not addressed properly, they may impact nutritional status, food enjoyment, and quality of life. Treatment tools available for clinicians to manage chemosensory alterations are limited and are often based on personal clinical experiences. The aim of this study was to assess current oncological and palliative care literature through a scoping review, in order to identify available treatments for taste and smell alterations in cancer patients.

Methods Medline, Embase, CINAHL, ProQuest Dissertations and Theses, and Google Scholar were searched from inception until January 2020, with subject headings relevant to the domains of chemosensory alterations, palliative, and cancer care. A total of 10,718 English and French language publications were reviewed, yielding 43 articles on the researched topic.

Results The heterogeneity of selected articles led to difficulties in interpretation and analysis of the available evidence. Included publications differed in study design, population sample, anticancer treatments, and measures of assessment for taste and smell disturbances. A broad variety of treatment options were described including zinc and polaprezinc, radio-protectors, vitamins and supplements, anti-xerostomia agents, active swallowing exercises, nutritional interventions, delta-9-tetrahydrocannabinol, and photobiomodulation.

Conclusion This scoping review identifies the current state of knowledge regarding chemosensory alterations within supportive cancer care. Despite not reaching firm conclusions, this article offers therapeutic venues to further explore in larger and more methodologically sound studies.

 

Link all’articolo originale https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32734392/



Cucinare per la vitalità: studio pilota di un innovativo intervento nutrizionale culinario per la fatigue cancro correlata nei sopravvissuti al cancro

 

 

Cheryl Pritlove, Geremy Capone, Helena Kita, Stephanie Gladman, Manjula Maganti, Jennifer M. Jones

Cooking for Vitality: Pilot Study of an Innovative Culinary Nutrition Intervention for Cancer-Related Fatigue in Cancer Survivors

Nutrients. 2020; 12, 2760

 

Contesto: La fatica cancro correlata (CRF) è uno degli effetti collaterali più frequenti e angoscianti sperimentati dai pazienti oncologici, durante e dopo i trattamenti, e ha un impatto negativo su tutti gli aspetti della qualità della vita. Una quantità crescente di evidenze scientifiche supportano il ruolo di un deficit dello stato nutrizionale nell’eziologia della CRF e di diete specifiche capaci di mitigarla. E’ stato progettato in intervento a due sessioni di nutrizione culinaria per la CRF, Cucinare per la vitalità (C4V), con l’obiettivo di migliorare la comprensione di come le scelte alimentari possono influenzare i livelli energetici e stabilire le competenze di base di preparazione e cottura degli alimenti, nonché l’applicazione di tecniche culinarie che riducono al minimo lo sforzo/ energia necessaria per preparare i pasti. Lo scopo di questo studio pilota era valutare: la fattibilità dei metodi sperimentali e degli interventi; l’accettabilità e la disponibilità percepita dell’intervento; ottenere una stima preliminare dell’efficacia dell’intervento sulla fatica cancro correlata (risultato primario), sull’energia, sulla disabilità complessiva e sulla fiducia nella gestione della fatigue (risultati secondari).

Metodi: È stato condotto uno studio di fattibilità con metodi misti prospettici, a braccio singolo, su soggetti sopravvissuti al cancro affetti da fatica cancro correlata (fatigue). I partecipanti hanno completato le misurazioni in partenza (TO), subito dopo l’intervento (T1) e 3 mesi dopo l’ultima sessione (T2). Le interviste qualitative sono state condotte durante la fase T2.

Risultati: I tassi di assunzione (70%) e di mantenimento (72%), insieme ai risultati qualitativi, supportano la fattibilità dell’intervento C4V per i sopravvissuti al cancro che vivono sperimentando la fatica cancro correlata (lunghezza e frequenza del programma, facilità di realizzazione e la flessibilità del programma). Anche l’accettabilità è stata elevata e i partecipanti hanno fornito feedback utili per i miglioramenti del programma. I punteggi della fatigue (FACT-F) sono significativamente migliorati rispetto a T0-T1 e T0-T2 (p < 0.001). C’è stata anche una significativa diminuzione dei punteggi di disabilità (OMS-DAS 2.0) da T0-T2 (p = 0.006) e un aumento del POMS-Vigor (Profilo degli stati umorali) da T0-T1 (p = 0.018) e T0-T2 (p = 0.013). La fiducia nella gestione della fatigue è migliorata significativamente rispetto a T0-T1 e T0-T2 (p < 0,001).

Conclusioni: I risultati suggeriscono che il programma C4V è accettabile e utile per i pazienti e può essere efficace nel migliorare i livelli di fatigue e le capacità di autogestione. E’ necessario uno studio randomizzato controllato per confermare questi risultati.

 

Abstract

Cooking for Vitality: Pilot Study of an Innovative Culinary Nutrition Intervention for Cancer-Related Fatigue in Cancer Survivors

Background: Cancer-related fatigue (CRF) is one of the most prevalent and distressing side effects experienced by patients with cancer during and after treatment, and this negatively impacts all aspects of quality of life. An increasing body of evidence supports the role of poor nutritional status in the etiology of CRF and of specific diets in mitigating CRF. We designed a group-based two session culinary nutrition intervention for CRF, Cooking for Vitality (C4V), aimed at increasing understanding of how food choices can impact energy levels and establishing basic food preparation and cooking skills as well as the application of culinary techniques that minimize the effort/energy required to prepare meals. The purpose of this pilot mixed-method study was to evaluate: Feasibility of the experimental methods and intervention; acceptability and perceived helpfulness of intervention; and to obtain a preliminary estimate of the effectiveness of the intervention on fatigue (primary outcome), energy, overall disability, and confidence to manage fatigue (secondary outcomes).

Methods: Prospective, single arm, embedded mixed-methods feasibility study of cancer survivors with cancer-related fatigue was conducted. Participants completed measures at baseline (T0), immediately following the intervention (T1), and three months after the last session (T2). Qualitative interviews were conducted at T2.

Results: Recruitment (70%) and retention (72%) rates along with qualitative findings support the feasibility of the C4V intervention for cancer survivors living with CRF (program length and frequency, ease of implementation, and program flexibility). Acceptability was also high and participants provided useful feedback for program improvements. Fatigue (FACT-F) scores significantly improved from T0-T1 and T0-T2 (p < 0.001). There was also a significant decrease in disability scores (WHO-DAS 2.0) from T0-T2 (p = 0.006) and an increase in POMS-Vigor (Profile of Mood States) from T0-T1 (p = 0.018) and T0-T2 (p = 0.013). Confidence in managing fatigue improved significantly from T0-T1 and T0-T2 (p < 0.001).

Conclusions: The results suggest that the C4V program was acceptable and helpful to patients and may be effective in improving fatigue levels and self-management skills. A randomized controlled trial is required to confirm these findings.

 

 

Link all’articolo originale https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32927752/



Terza relazione di esperti su dieta, alimentazione, attività fisica e cancro dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF)/ Istituto Americano per la Ricerca sul Cancro (AICR): impatto e futuro

 

Steven K Clinton, Edward L Giovannucci, Stephen D Hursting

The Journal of Nutrition. 2020;150:663–671.

 

La terza relazione di esperti del WCRF e dell’AIRC sul tema dieta, alimentazione, attività fisica e cancro rappresenta rappresenta l’analisi più completa, dettagliata e obiettiva della ricerca accumulata nella disciplina. Il report Il fornisce un quadro degli sforzi della sanità pubblica mondiale da parte dei governi e di altre organizzazioni con l’obiettivo di ridurre significativamente il fardello del cancro, migliorare la salute e la qualità della vita per i sopravvissuti al cancro. Insieme ai rapporti del WCRF/AICR dei gruppi di aggiornamento continui su specifici tumori, questi sforzi forniscono anche una guida ai professionisti sanitari impegnati nella consulenza di individui che possono trarre benefici dai cambiamenti della dieta e degli stili di vita. Più criticamente, la presente relazione definisce le priorità per i futuri sforzi di ricerca che miglioreranno la base delle prove comprovate per le future raccomandazioni sia per la popolazione generale negli sforzi per la salute pubblica e sempre più per aumentare le strategie più personalizzate rivolte alle persone che sopravvivono al cancro o che sono a rischio a causa di una predisposizione genetica o per esposizioni ad agenti cancerogeni.

 

The World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research Third Expert Report on Diet, Nutrition, Physical Activity, and Cancer: Impact and Future Directions

ABSTRACT

The Third Expert Report on Diet, Nutrition, Physical Activity, and Cancer: A Global Perspective by the World Cancer Research Fund (WCRF) and the American Institute for Cancer Research (AICR) represents the most comprehensive, detailed, and objective analysis of the accumulated research in the discipline. The report provides a framework for public health efforts around the globe by governments and other organizations with the goal of significantly reducing the burden of cancer, enhancing health, and improving quality of life for cancer survivors. Coupled with the WCRF/AICR Continuous Update Panel reports on specific cancers, these efforts also provide guidance to healthcare practitioners engaged in counseling individuals who may benefit from diet and lifestyle changes. Most critically, this report defines priorities for future research efforts that will improve the evidence base of future recommendations both for population-based public health efforts and increasingly for more personalized strategies targeting individuals who are cancer survivors or at risk due to genetic predisposition or carcinogenic exposures.

 

Link all’articolo originale https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7317613/pdf/nxz268.pdf



Cambiamenti autoriferiti e ostacoli percepiti per una sana alimentazione e l’attività fisica tra le sopravvissute al cancro al seno: risultati di un sondaggio narrativo esplorativo online

 

Laura Keaver, MPH, RD; Aisling M. McGough, MSc; Mengxi Du, MS, MPH, RD; Winnie Chang; Virginia Chomitz, PhD, FACS; Jennifer D. Allen, ScD, MPH; Deanna J. Attai, MD, FACS; Lisa Gualtieri, PhD; Fang Fang Zhang, MD, PhD

 

Self-Reported Changes and Perceived Barriers to Healthy Eating and Physical Activity among Global Breast Cancer Survivors: Results from an Exploratory Online Novel Survey

 

J Acad Nutr Diet. 2021;121(2):233-241.

 

Background I sopravvissuti al cancro, sebbene siano motivati a migliorare i loro comportamenti nutrizionali e l’attività fisica, sono ancora appesantiti da un’assunzione dietetica non ottimale e da bassi livelli di attività fisica.

Obiettivo Lo scopo di questo studio era quello di valutare i cambiamenti nella nutrizione e nell’attività fisica dopo la diagnosi o il trattamento oncologico, gli ostacoli a una dieta sana e al mantenimento dell’attività fisica, e le fonti per la ricerca di consigli nutrizionali segnalati dalle sopravvissute al cancro al seno.

Progettazione Studio trasversale

Partecipanti/setting Lo studio ha incluso 315 lungoviventi che sono state reclutate attraverso i social media e hanno fornito risposte complete a un’indagine esplorativa online.

Risultati principali misurati Sono stati rilevati i cambiamenti autoriferiti nei comportamenti nutrizionali e di attività fisica dopo aver ricevuto la diagnosi o il trattamento, gli ostacoli percepiti a una alimentazione sana e all’attività fisica e le fonti per la ricerca di consigli nutrizionali.

Analisi statistiche Distribuzione di frequenza dei comportamenti e dei cambiamenti dell’alimentazione e dell’attività fisica, gli ostacoli e le fonti di ricerca

Risultati Circa l’84.4% delle sopravvissute al cancro al seno hanno riportato almeno un comportamento positivo nel migliorare l’alimentazione e l’attività fisica dopo la diagnosi di cancro e di trattamento. La fatica cancro correlata (fatigue) è stato l’ostacolo ad entrambe le scelte salutari, 72.1% per l’alimentazione e 65.7% per l’inattività, seguite, per quanto riguarda le sane scelte alimentari, dallo stress (69.5%) e dai cambiamenti nelle abitudini alimentari dovuti agli effetti avversi dei trattamenti (es, cambiamenti nel gusto, perdita di appetito, e il desiderio di alimenti non salutari) (dal 31.4% al 48.6%), e dal dolore o malesseri (53.7%) come ostacoli per l’attività fisica. La ricerca in Internet (74.9%) si è rivelata la fonte primaria per la ricerca di consigli nutrizionali. Meno della metà delle intervistate ha chiesto consulenza nutrizionale a specialisti sanitari.

Conclusioni Nonostante i cambiamenti positivi nei comportamenti nutrizionali e di attività fisica dopo la diagnosi del cancro o il trattamento, le sopravvissute al cancro al seno sperimentano delle difficoltà legate al trattamento oncologico che ostacolano una dieta sana e il rimanere fisicamente attivi. I risultati dello studio rafforzano la necessità di sviluppare programmi di intervento su misura e integrare la nutrizione nella cura oncologica.

 

 

Self-Reported Changes and Perceived Barriers to Healthy Eating and Physical Activity among Global Breast Cancer Survivors: Results from an Exploratory Online Novel Survey

Background Despite being motivated to improve nutrition and physical activity behaviors, cancer survivors are still burdened by suboptimal dietary intake and low levels of physical activity.

Objective The aim of this study was to assess changes in nutrition and physical activity behaviors after cancer diagnosis or treatment, barriers to eating a healthy diet and staying physically active, and sources for seeking nutrition advice reported by breast cancer survivors.

Design This was a cross-sectional study.

Participants/setting The study included 315 survivors of breast cancer who were recruited through social media and provided completed responses to an online exploratory survey.

Main outcome measures Self-reported changes in nutrition and physical activity behaviors after cancer diagnosis or treatment, perceived barriers to healthy eating and physical activity, and sources of nutrition advice were measured.

Statistical analysis Frequency distribution of nutrition and physical activity behaviors and changes, barriers to healthy eating and physical activity, and sources of nutrition advice were estimated.

Results About 84.4% of the breast cancer survivors reported at least 1 positive behavior for improving nutrition and physical activity after cancer diagnosis or treatment. Fatigue was the top barrier to both making healthy food choices (72.1%) and staying physically active (65.7%), followed by stress (69.5%) and treatment-related changes in eating habits (eg, change in tastes, loss of appetite, and craving unhealthy food) (31.4% to 48.6%) as barriers to healthy eating, and pain or discomfort (53.7%) as barriers to being physically active. Internet search (74.9%) was the primary source for seeking nutrition advice. Fewer than half reported seeking nutrition advice from health care providers.

Conclusions Despite making positive changes in nutrition and physical activity behaviors after cancer diagnosis or treatment, breast cancer survivors experience treatment-related barriers to eating a healthy diet and staying physically active. Our results reinforce the need for developing tailored intervention programs and integrating nutrition into oncology care.

 

Link all’articolo originale https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33109503/



Una revisione sistematica e completa dell’uso di Internet nei pazienti oncologici

Lleras de Frutos M, Casellas‐Grau A, Sumalla EC, de Gracia M, Borràs JM, Ochoa Arnedo C.

A systematic and comprehensive review of internet use in cancer patients: Psychological factors

Psycho‐Oncology. 2020;29:6–16.

 

Obiettivi: Le risorse online stanno modificando il rapporto medico-paziente e l’assistenza medica, consentendo ai pazienti di prendere decisioni per far fronte alla loro malattia e modificare dei comportamenti. Questa revisione analizza i fattori psicologici associati all’utilizzo spontaneo e sanitario di Internet nei pazienti oncologici.

Metodi: Le ricerche sono state effettuate tramite i database di PubMed (MEDLINE), PsycINFO e Scopus. Gli studi inclusi hanno coinvolto i malati oncologici e si sono focalizzati sulla relazione tra pazienti e professionisti sanitari, descrivendo l’uso spontaneo di Internet da parte dei pazienti o l’intervento psicosociale strutturato e guidato da un eHealth.

Risultati: Sono stati inclusi settantasette lavori scientifici. I risultati hanno descritto gli esiti emotivi e comportamentali nei pazienti affetti da cancro che hanno avuto accesso alle informazioni online. Internet è stato a lungo utilizzato spontaneamente non solo come fonte di informazioni mediche o di gestione dei sintomi, ma anche per il processo decisionale o per supporto emotivo e sociale. I professionisti sanitari possono guidare l’uso di Internet, fornire raccomandazioni specifiche basate sul web e sviluppare programmi di intervento per meglio soddisfare le esigenze dei pazienti, come programmi educativi o di informazione.

Conclusioni: L’accesso online è una forma complementare di assistenza che i medici possono fornire. I pazienti beneficiano delle risorse online, soprattutto quando sia loro che i loro operatori sanitari aumentano il loro impegno con interventi online come sistemi integrati o comunità online.

 

Abstract

A systematic and comprehensive review of internet use in cancer patients: Psychological factors

Objectives: Online resources are changing patient‐professional relationship and care delivery by empowering patients to engage in decisions in order to cope with their illness and modify behaviors. This review analyses the psychological factors associated with spontaneous and health professional–guided internet use in cancer patients.

Methods: Searches were performed in the PubMed (MEDLINE), PsycINFO, and Scopus databases. Studies were included if they involved cancer patients or focused on the relationship between cancer patients and health professionals, describing either patients’ spontaneous use of interne or a guided‐structured eHealth psychosocial intervention.

Results: Seventy‐seven scientific papers were finally included. Results described emotional and behavioral outcomes in cancer patients who accessed online information. Internet has long been used spontaneously not only as a source of medical information or symptom management but also for decision making or emotional and social support. Health professionals can guide internet use, providing specific web‐based recommendations and developing intervention programs to better meet patients’needs, such as educational or information programs.

Conclusion: Online access is a complementary form of care that physicians can provide. Patients benefit from online resources, especially when both they and their health professionals increase their engagement with online interventions such as integrated systems or online communities.

 

Link all’articolo originale https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31385400/



Prevalenza, caratteristiche e trattamento dell’affaticamento in pazienti oncologici in Italia: uno studio trasversale del Network Italiano Cure di Supporto in Oncologia (NICSO)

Roila F et al.

Supportive Care in Cancer (2019) 27:1041–1047

 

Background: La fatigue è uno dei sintomi più stressanti dei pazienti oncologici. Le sue caratteristiche e l’impatto sulla qualità della vita non sono stati completamente esplorati e il trattamento della fatica cancro correlata nei centri oncologici italiani non è stato notificato.

 

Metodi: Uno studio trasversale è stato effettuato su tutti i pazienti che stavano frequentando per qualsiasi motivo i 24 centri partecipanti in due giorni non consecutivi. I pazienti con fatigue hanno compilato il questionario Brief Fatigue Inventory (BFI) e hanno riferito di qualsiasi trattamento farmacologico o non farmacologico per affaticamento.

 

Risultati: Da ottobre 2014 a maggio 2015, 1394 pazienti oncologici hanno accettato di partecipare allo studio. La fatigue è stata riferita da 866 pazienti (62.1%); la durata è stata > 4 mesi in 441 pazienti (50.9%). Secondo i ricercatori, sono stati ridotti i più importanti fattori determinanti della fatigue (probabili o quasi sicuri) attività fisica (271 pazienti), ansia (149), dolore (131), insonnia (125), anemia (123), e depressione (123). La fatigue di intensità moderata/grave è stata riportata dal 43%/29.2% dei pazienti, mentre la fatigue consueta nelle ultime 24 ore dal 45%/33.1% e la peggior fatigue nelle 24 ore dal 33%/54.8%. Riguardo l’impatto sulla qualità della vita, la fatigue ha interferito moderatamente/gravemente con l’attività generale nel 30.8%/38.6% dei pazienti, con l’umore nel 26.1%/32.8%, con la possibilità di lavorare nel 7.9%/35.6%, con le normali attività nel 26.7%/38.9%, con le relazioni con gli altri nel 21%/23.4% e con la capacità di divertirsi nel 22.2%/33.1%. Solo 117/866 pazienti (13.5%) hanno ricevuto un trattamento farmacologico rappresentato da corticosteroidi in 101 pazienti (86.3%) mentre 188 pazienti (21.7%) hanno ricevuto un trattamento non farmacologico come l’esercizio fisico (120 patients, 63.8%) e vari integratori alimentari (52 patients, 27.6%).

 

Conclusioni: La fatica cancro-correlata è riportata frequentemente dai pazienti oncologici; la sua intensità e il suo impatto sulla qualità della vita è rilevante.

 

 

Abstract

Prevalence, characteristics, and treatment of fatigue in oncological cancer patients in Italy: a cross-sectional study of the Italian Network for Supportive Care in Cancer (NICSO)

 

Background Fatigue is one of the most distressing symptoms of cancer patients. Its characteristics and impact on quality of life have not been fully explored and treatment of cancer-related fatigue in Italian oncological centers has not been codified.

Methods A cross-sectional study was carried out on all patients attending for any reason the 24 participating centers in two nonconsecutive days. Patients with fatigue filled out the Brief Fatigue Inventory (BFI) questionnaire and reported any pharmacological or non-pharmacological treatment for fatigue.

Results From October 2014 to May 2015, 1394 cancer patients agreed to participate in the study. Fatigue was referred by 866 (62.1%) of patients; its duration was > 4 months in 441 patients (50.9%). In the investigators’ opinion, the most important (probable or almost sure) determinants of fatigue were reduced physical activity (271 patients), anxiety (149), pain (131), insomnia (125), anemia (123), and depression (123). Fatigue of moderate/severe intensity was reported by 43%/29.2% of patients, while usual fatigue in the last 24 h by 45%/33.1%, and the worst fatigue in the last 24 h by 33%/54.8%, respectively. Concerning the impact on quality of life, fatigue interfered moderately/severely with general activity in 30.8%/38.6% of patients, with mood in 26.1%/32.8%, with the ability to work in 27.9%/35.6%, with normal work in 26.7%/38.9%, with relationships with others in 21%/23.4% and with the ability to amuse themselves in 22.2%/33.1%. Only 117/866 patients (13.5%) received a pharmacological treatment represented by a corticosteroid in 101 patients (86.3%) while 188 patients (21.7%) received a non-pharmacological treatment such as physical exercise (120 patients, 63.8%) and various alimentary supplements (52 patients, 27.6%).

Conclusions Cancer-related fatigue is frequently reported by oncological patients; its intensity and impact on quality of life is relevant

 

Link all’articolo originale https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30084104/



Realtà virtuale e musicoterapia come interventi di distrazione per alleviare l’ansia e migliorare gli stati d’animo nei pazienti affetti da cancro al seno durante la chemioterapia

 

Chirico A. et al.

Virtual reality and music therapy as distraction interventions to alleviate anxiety and improve mood states in breast cancer patients during chemotherapy

J Cell Physiol. 2020;235:5353–5362.

 

l disagio psicologico è una conseguenza comune della diagnosi e del trattamento del cancro al seno e potrebbe aggravare ulteriormente gli effetti collaterali della terapia. Interventi che aumentano la tolleranza al trattamento sono cruciali per migliorare la qualità della vita dei pazienti e l’aderenza alle terapie. La realtà virtuale (VR) è emersa come un efficace strumento di distrazione per diverse procedure mediche. E’ stata valutata l’efficacia della realtà virtuale immersiva e interattiva nell’alleviare il disagio psicologico correlato alla chemioterapia in una coorte di pazienti italiani affetti da cancro al seno, anche confrontando i suoi effetti con quelli di musicoterapia (MT). Trenta pazienti sono stati inclusi nel gruppo VR, 30 nel gruppo di musicoterapia e 34 nel gruppo di controllo, consistente in pazienti che ricevono cure standard durante la chemioterapia. I dati dello studio suggeriscono che sia la realtà virtuale (VR) che la musicoterapia (MT) si sono rivelate interventi utili per alleviare l’ansia e per migliorare lo stato d’animo nei pazienti con cancro al seno durante la chemioterapia. Inoltre, la VR sembra più efficace della MT nell’alleviare l’ansia, la depressione, e la stanchezza.

 

Abstract

Virtual reality and music therapy as distraction interventions to alleviate anxiety and improve mood states in breast cancer patients during chemotherapy

Psychological distress is a common consequence of breast cancer diagnosis and treatment and could further exacerbate therapy side effects. Interventions increasing treatment tolerance are crucial to improve both patients’ quality of life and adherence to therapies. Virtual reality (VR) has emerged as an effective distraction tool for different medical procedures. Here, we assessed the efficacy of immersive and interactive VR in alleviating chemotherapy‐related psychological distress in a cohort of Italian breast cancer patients, also comparing its effects with those of music therapy (MT). Thirty patients were included in the VR group, 30 in the MT group, and 34 in the control group, consisting of patients receiving standard care during chemotherapy. Our data suggest that both VR and MT are useful interventions for alleviating anxiety and for improving mood states in breast cancer patients during chemotherapy. Moreover, VR seems more effective than MT in relieving anxiety, depression, and fatigue.

 

Link all’articolo originale https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31957873/

 



Funzioni di mappatura nella qualità della vita salute correlata: mappatura di due strumenti cancro specifici di qualità della vita salute correlata

Tracey A. Young, PhD, Clara Mukuria, PhD, Donna Rowen, PhD, John E. Brazier, PhD, and Louise Longworth, PhD. Medical Decision Making. 2015; 35(7), 912–926

 

Background: Gli studi clinici in oncologia includo spesso misurazioni cancro specifiche della salute, ma non misurazioni basate sulle preferenze come l’EQ-5D, I quali sarebbero più adatti per una valutazione economica. Le funzioni di mappatura sono state sviluppate per predire i valori EQ-5D da queste misurazioni, ma c’è una considerevole incertezza riguardo al modello più appropriato da utilizzare e molti modelli esistenti sono scarsamente capaci di prevedere I valori EQ-5D. Questo studio ha l’obiettivo di indagare una serie di eventuali modelli per sviluppare le funzioni di mappatura da due strumenti cancro-specifici ampiamente utilizzati (FACT-G ed EORTC-QLQ-C30) e identificare il modello migliore.

 

Metodi: I modelli mappati sono stati predisposti per predire I valori EQ-5D utilizzando il comune metodo dei minimi quadrati (OLS), il modello Tobit, i modelli a 2 parti, la funzione spline e gli items di risposta utilizzati per le reazioni di mappatura dal FACT-G e dal QLQ-C30. Sono stati valutati una moltitudine di modelli specifici. Sono state comparate la prestazione del modello e la capacità predittiva. Le analisi si sono basate su 530 pazienti con diverse tipologie di cancro con il FACT-G e 771 con mieloma multiplo, cancro al seno e carcinoma polmonare con il QLQ-C30.

 

Risultati:  Per il FACT-G, i modelli OLS hanno predetto con precisione la media dei valori EQ-5D, con il miglior modello predittivo utilizzato con gli item del FACT-G con risultati simili utilizzando il metodo Tobit. Le risposte di mappatura hanno una scarsa capacità predittiva. Al contrario, per quanto riguarda il QLQ-C30 la risposta di mappatura ha ottenuto la miglior  accuratezza di previsione utilizzando le dimensioni del QLQ-C30. Il QLQ-C30 ha una miglior predizione di valori EQ-5D attraverso un range di valori possibili; tuttavia, alcuni intervistati con il FACT-G hanno ottenuto una serie di dati con bassi valori EQ-5D, il che riduce l’accuratezza finale.

 

Conclusioni: Le funzioni di mappatura OLS e Tobit hanno ottenuto buoni risultati con entrambi gli strumenti. Le risposte di mappatura hanno dato come  miglior modello predittivo il QLQ-C30. La generalizzazione per le funzioni di mappatura del FACT-G è limitata ad una popolazione mediamente in buona salute.

 

Mapping Functions in Health-Related Quality of Life: Mapping from Two Cancer-Specific Health-Related Quality-of-Life Instruments to EQ-5D-3L

 

Abstract

Background. Clinical trials in cancer frequently include cancer-specific measures of health but not preference-based measures such as the EQ-5D that are suitable for economic evaluation. Mapping functions have been developed to predict EQ-5D values from these measures, but there is considerable uncertainty about the most appropriate model to use, and many existing models are poor at predicting EQ-5D values. This study aims to investigate a range of potential models to develop mapping functions from 2 widely used cancer-specific measures (FACT-G and EORTC-QLQ-C30) and to identify the best model. Methods. Mapping models are fitted to predict EQ-5D-3L values using ordinary least squares (OLS), tobit, 2-part models, splining, and to EQ-5D item-level responses using response mapping from the FACT-G and QLQ-C30. A variety of model specifications are estimated. Model performance and predictive ability are compared. Analysis is based on 530 patients with various cancers for the FACT-G and 771 patients with multiple myeloma, breast cancer, and lung cancer for the QLQ-C30.

 

Results. For FACT-G, OLS models most accurately predict mean EQ-5D values with the best predicting model using FACT-G items with similar results using tobit. Response mapping has low predictive ability. In contrast, for the QLQ-C30, response mapping has the most accurate predictions using QLQ-C30 dimensions. The QLQ-C30 has better predicted EQ-5D values across the range of possible values; however, few respondents in the FACT-G data set have low EQ-5D values, which reduces the accuracy at the severe end.

 

Conclusions. OLS and tobit mapping functions perform well for both instruments. Response mapping gives the best model predictions for QLQ-C30. The generalizability of the FACT-G mapping function is limited to populations in moderate to good health.



Qualità della vita nella ricerca applicata: rassegna e analisi di misurazioni empiriche

Hughes, C., Hwang, B., Kim, J. H., Eisenman, L. T., & Killian, D. J. American Journal of Mental Retardation: AJMR. 1995; 99(6), 623-641

 

Una lista consensuale di 15 dimensioni e corrispondenze di componenti della qualità della vita è stata derivata dalla letteratura e proposta come modello concettuale.

Sono stati individuati e analizzati ottantasette studi empirici nella ricerca applicata e il modello proposto è stato supportato da 1,243 misurazioni empiriche. Inoltre, gli studi sono stati analizzati in relazione a: a) variabili demografiche, b) tipo di indagine, c) metodo di valutazione, d) proprietà psicometriche delle valutazioni utilizzate, e) dimensioni comuni delle misure investigate e loro frequenza di misurazione.

In base ai risultati, sono state discusse le questioni relative la metodologia, le implicazioni nella politica e nella prassi del settore e suggerimenti per il futuro.

 

Quality of life in applied research: a review and analysis of empirical measures

 

A consensus list of 15 dimensions and corresponding components of quality of life was derived from the literature and proposed as a conceptual model. Eighty-seven empirical studies found in the applied research then were analyzed, and the proposed model was found to be supported by 1,243 empirical measures. In addition, studies were analyzed with respect to (a) demographic variables, (b) type of investigation, (c) method of assessment, (d) psychometric properties of assessments used, and (e) common dimensions of measures investigated and their frequency of measurement. Based upon findings, issues regarding methodology, implications for policy and practice in the field, and recommendations for future research were discussed.



Questionario sullo stato di salute SF-36 italiano: traduzione, convalida e normativa

Apolone G, Mosconi P. Journal of Clinical Epidemiology. 1998; 51 (11), 1025-1036

 

Questo articolo riporta lo sviluppo e la validazione della versione italiana del questionario sullo stato di salute SF-36, utilizzando dati provenienti da sette studi nei quali è stata somministrata la versione italiana dell’SF-36 a più di 7000 soggetti tra il 1991 e il 1995. I risultati empirici provenienti da un ampia gamma di studi e patologie indicano che la prestazione del questionario è stata migliorata da quando la traduzione italiana è stata rivista e che ha raggiunto i requisiti proposti dalla letteratura in termini di fattibilità, parametri psicometrici e interpretabilità. Questo quadro complessivamente soddisfacente rafforza l’idea che l’SF-36 italiano è valido e attendibile quanto lo strumento originale e applicabile e valido in tutte le età, generi e patologie. Le evidenze empiriche provenienti da indagini trasversali che hanno condotto alla versione finale normata con un campione rappresentativo di 2031 individui confermano che le caratteristiche del questionario in termini di costrutti ipotizzati e azioni psicometriche e consegna un quadro migliore della propria validità esterna (i.e., affidabilità e generalizzazione) quando viene somministrato in settings molto vicini alla vita reale.

 

The Italian SF-36 Health Survey: Translation, validation and norming

 

This article reports on the development and validation of the Italian SF-36 Health Survey using data from seven studies in which an Italian version of the SF-36 was administered to more than 7000 subjects between 1991 and 1995. Empirical findings from a wide array of studies and diseases indicate that the performance of the questionnaire improved as the Italian translation was revised and that it met the standards suggested by the literature in terms of feasibility, psychometric tests, and interpretability. This generally satisfactory picture strengthens the idea that the Italian SF-36 is as valid and reliable as the original instrument and applicable and valid across age, gender, and disease. Empirical evidence from a cross-sectional survey carried out to norm the final version in a representative sample of 2031 individuals confirms the questionnaire’s characteristics in terms of hypothesized constructs and psychometric behavior and gives a better picture of its external validity (i.e., robustness and generalizability) when administered in settings that are very close to real world.



Cancro della testa e del collo: in quale misura i fattori psicologici possono spiegare le differenze tra la qualità della vita salute correlata e la qualità della vita individuale?

Llewellyn, C.D., McGurk, M., Weinman, J.  British Journal of Oral and Maxillofacial Surgery. 2006; 44 (5), 351-357

Obiettivi: Valutare la misura in cui la qualità della vita individuale (QoL) sia correlata alla qualità della vita salute correlata standardizzata (HR-QoL) e valutare quanto le variazioni in ciascuna di queste misurazioni possono essere spiegate dalle variabili psicologiche.

Metodi: Cinquantacinque pazienti con una nuova diagnosi di cancro alla testa e del collo hanno completato le seguenti misurazioni degli esiti: il Patient Generated Index (PGI), l’Organizzazione Europea per la Ricerca e il Trattamento del Cancro (EORTC) QLQ-C30 e la forma breve 12 versione 2 (SF-12v2). I fattori esplicativi sono stati misurati con i seguenti: l’ Illness Perceptions Questionnaire-Revised (IPQ-R), il Beliefs about Medicines Questionnaire (BMQ), l’ Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) e il Brief COPE (una versione ridotta del COPE).

Risultati principali: Le misure della QoL sia individuali che standardizzate sono state correlate sono parzialmente. Il PGI è stato correlato solo con  il settore del funzionamento cognitivo ed emozionale dell’EORTC QLQ C-30 e con i settori della salute mentale, ruolo emotico, sociale e fisico dell’SF-12. I fattori psicologici sottostanti spiegano come ciascuno dei tre indicatori della salute fosse diverso.

Conclusioni: Le misure ottenute dalle persone intervistate, come il PGI, possono essere utilizzate in aggiunta a un maggior numero di misure standardizzate dell’HR-QoL clinica. Questo ha delle implicazioni per la valutazione dell’impatto del tumore della testa e del collo sulla QoL individuale e inoltre per poter migliorare i risultati ottenuti dai pazienti attraverso interventi volti a far convergere i sottostanti fattori psicologici.

 

Head and neck cancer: To what extent can psychological factors explain differences between health-related quality of life and individual quality of life?

 

AIMS: To assess the extent to which individualised quality of life (QoL) was related to standardised health-related quality of life (HR-QoL), and to assess how much of the variation in each of these measures could be explained by psychological variables.

 

METHODS: Fifty-five patients with newly diagnosed head and neck cancer completed the following outcome measures: the Patient Generated Index (PGI), the European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC) QLQ-C30 and the Short Form 12 version 2 (SF-12v2). Explanatory factors were measured with the following: the Illness Perceptions Questionnaire-Revised (IPQ-R), the Beliefs about Medicines Questionnaire (BMQ), the Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS), and the Brief COPE (a shortened version of the COPE).

 

MAIN FINDINGS: Standardised and individualised QoL measures were correlated only partly. The PGI correlated only with EORTC QLQ-C30 domains of emotional and cognitive functioning and SF-12 domains of mental health, emotional role, social, and physical role. The underlying psychological factors explaining each of the three outcome measures were different.

 

CONCLUSIONS: Respondent-generated measures such as the PGI could be used as an adjunct to more standardised measures of HR-QoL clinically. This has implications for assessing the impact of head and neck cancer on individualised QoL and also for improving patients’ outcome through interventions aimed at targeting underlying psychological factors.



Qualità della vita salute correlata e studi clinici oncologici

David Osoba. Therapeutic Advances in Medical Oncology. 2011; 3(2), 57–71.

 

La misurazione degli esiti riportata dai pazienti, inclusa la qualità della vita salute correlata, è un’iniziativa recente che è emersa e si è diffusa nelle ultime quattro decadi. Seguendo lo sviluppo di attendibilità e validità dei questionari di autovalutazione, la qualità della vita salute correlata è stata valutata in decine di migliaia di pazienti e in un’ampia varietà di forme tumorali. La presente rassegna si è basata su una selezione di dati pubblicati nell’ultima decade ed è destinata essenzialmente ai professionisti sanitari. Le valutazioni degli studi clinici sono stati particolarmente utili ad illustare gli effetti delle forme forme di cancro e dei loro trattamenti sulle vite dei pazienti ed hanno fornito informazioni supplementari per migliorare gli usauali parametri clinici utilizzati per determinare I benefici e la tossicità dei trattamenti. Con il crescere dell’esperienza sugli studi di qualità della vita salute correlata sono migliorati e, in generale, gli studi recenti sono metodologicamente più validi rispetto a quelli degli anni precedenti. La qualità della vita salute correlata è diventata un predittore accurato della sopravvivenza più di altri parametri clinici, come le prestazioni di status. La prospettiva generale per la valutazione di routine degli esiti auto riportati dai pazienti negli studi clinici è garantita e diventerà probabilmente una componente standard della pratica clinica. In ogni caso, si verifica la necessità di avere un metodo chiaro per determinare l’adeguatezza clinica dei cambiamenti nei punteggi. La risposta giungerà probabilmente dall’utilizzo più diffuso dei risultati auto riportati dai pazienti e dalla conseguente crescita di prassi che è necessaria per fare ulteriori valutazioni.

 

Health-related quality of life and cancer clinical trials

 

The measurement of patient-reported outcomes, including health-related quality of life, is a new initiative which has emerged and grown over the past four decades. Following the development of reliable and valid self-report questionnaires, health-related quality of life has been assessed in tens of thousands of patients and a wide variety of cancers. This review is based on a selection of data published in the last decade and is intended primarily for healthcare professionals. The assessments in clinical trials have been particularly useful for elucidating the effects of various cancers and their treatments on patients’ lives and have provided additional information that enhances the usual clinical endpoints used for determining the benefits and toxicity of treatment. With growing experience the quality of the health-related quality of studies has improved and, in general, recent studies are more likely to be methodologically robust than those that were performed in earlier decades. Health-related quality of life has become a more accurate predictor of survival than some other clinical parameters, such as performance status. The overall outlook for the routine assessment of patient-reported outcomes in clinical trials is assured and, eventually, it is likely to become a standard part of clinical practice. However, there is still a need for a clear method for determining the clinical meaningfulness of changes in scores. The answer will probably come from the greater use of patient-reported outcomes and the consequent growth of experience that is necessary to make such judgements.



Incorporare i criteri di misurazione della Qualità della vita nella prassi oncologica interventistica

Li D., Madoff DC. Seminars in Interventional Radiology. 2017; 34(04), 313-321

 

I radiologi interventisti assistono un numero considerevole di pazienti oncologici con l’intento di offrire delle procedure poco invasive nel campo delle cure palliative. Capendo il loro impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti, risulta essenziale convalidare il loro ruolo nel palliativo per i pazienti oncologici. Pertanto, è di fondamentale importanza per i radiologi interventisti capire gli strumenti comuni utilizzati per misurare la qualità della vita dei pazienti. Gli strumenti comuni utilizzati per misurare il dolore e la qualità della vita dei pazienti oncologici includono scala di valutazione numerica, scala analogica visuale, l’inventario breve del dolore, il questionario della Qualità della vita dell’Organizzazione Europea per la Ricerca e il Trattamento del Cancro e la Valutazione Funzionale della terapia oncologica. Uno strumento ottimale per la qualità della vita dovrebbe prevedere misure di autovalutazione dei pazienti interessando più ambiti (ad es., salute fisica, psicologica e sociale) e che sia al tempo stesso validato e attendibile.

 

Incorporating Quality of Life Metrics in Interventional Oncology Practice

 

Abstract

Interventional radiologists care for a large number of cancer patients with the breadth of palliative intent minimally invasive procedures that we provide. Understanding our meaningful impact on patients’ quality of life is essential toward validating our role in the palliation of cancer patients. As such, it is critically important for interventional radiologists to understand common instruments used for the reporting of patient’s quality of life measures. Common instruments used to measure pain and quality of life for cancer patients include the numerical rating scale, visual analog scale, brief pain inventory, the European Organization for Research and Treatment of Cancer Quality of Life Questionnaire, and the Functional Assessment of Cancer Therapy. An ideal quality of life instrument should be a patient reported outcome measure across multiple domains (e.g., physical health, psychological, social), and be both validated and reliable.



Un confronto delle caratteristiche dei sopravvissuti al cancro al seno senza recidive con o senza sindrome da fatigue cancro – correlata

S. Alexander, O. Minton, P. Andrews, P. Stone. European Journal of Cancer. 2009; 45 (3), 384 – 392

 

Obiettivo: Determinare la prevalenza della sindrome da fatigue cancro – correlata (CRFS) in una popolazione di sopravvissuti al cancro al seno senza recidive e investigare la relazione tra CRFS e le variabili cliniche.

 

Pazienti e metodi: Sono state reclutate 200 donne. Tutte le partecipanti avevano completato la terapia primaria per il cancro al seno in un arco di tempo compreso tra i 3 mesi e i due anni precedenti ed erano libere dalla malattia. I soggetti hanno completato un’intervista diagnostica per la CRFS e un’intervista psichiatrica strutturata. I partecipanti hanno inoltre completato i questionari relativi alla qualità della vita, umore e fatigue e hanno fornito un campione di sangue per le analisi ematologiche e biochimiche ed un campione di urine raccolte nelle 24 ore per la stima del cortisolo. I soggetti hanno indossato un monitor da polso per 7 giorni per misurare l’attività e il sonno.

 

Risultati: 60 donne ( il 30% dei partecipanti) sono risultate conformi ai criteri per il CRFS. Si sono verificate differenze statisticamente significative tra le donne con fatigue e quelle senza rispetto alla gravità della fatigue (p < 0.01), all’umore (p < 0.01) e ai punteggi della qualità della vita (p < 0.05). Sono state riscontrate differenze rilevanti nelle variabili del sangue incluso l’aumento della conta totale dei globuli bianchi  e bassi livelli di sodio (all p < 0.02). Non si sono verificate differenze nei livelli di cortisolo libero nelle urine delle 24 ore. Le registrazioni del monitor hanno dimostrato differenze significative nella qualità del sonno e nei disturbi, ma non in tutti i livelli di attività diurna o dei ritmi circadiani.

 

Conclusioni: La CRFS colpisce il 30% delle donne a seguito del trattamento per il tumore al seno ed ha degli effetti significativi sulla qualità della vita e sull’umore. Vi sono alcuni elementi che correlano la CRFS ai disturbi del sonno o a infiammazione persistente o a risposte immunitarie.

 

A comparison of the characteristics of disease-free breast cancer survivors with or without cancer-related fatigue syndrome

 

Abstract

Purpose: To determine the prevalence of cancer-related fatigue syndrome (CRFS) in a population of disease-free breast cancer survivors and to investigate the relationship between CRFS and clinical variables.

Patients and methods: Women (200) were recruited. All participants were between 3 months and 2 years after completion of primary therapy for breast cancer and were disease free. Subjects completed a diagnostic interview for CRFS and structured psychiatric interview. Participants also completed quality of life, mood and fatigue questionnaires, and provided a blood sample for haematological and biochemical analysis and a 24-h urine specimen for cortisol estimation. Subjects wore a wrist actigraph for 7 days to measure activity and sleep.

Results: Sixty women (30% of participants) were found to fulfil the criteria for CRFS. There were statistically significant differences between fatigued and non-fatigued women with respect to fatigue severity (p < 0.01), mood (p < 0.01) and quality of life scores (p < 0.05). There were significant differences in blood variables including raised total white cell count and lower sodium (all p < 0.02). There was no difference in the 24 h urinary free cortisol levels. Actigraphic data demonstrated significant differences in sleep quality and disturbance, but not in overall levels of daytime activity or circadian rhythm.

Conclusion: CRFS affects 30% of women after breast cancer treatment and has significant effects on quality of life and mood. There is some evidence that CRFS is related to sleep disturbance or to a persistent inflammatory or immune response.



Sviluppo dell’ EORTC qualità della vita fase III modulo di misurazione della fatigue cancro correlata (EORTC QLQ-FA13)

Joachim Weis, Juan Ignacio Arraras, Thierry Conroy, Fabio Efficace, Claudia Fleissner, Attila Görög, Eva Hammerlid, Bernhard Holzner, Louise Jones, Anne Lanceley, Susanne Singer, Markus Wirtz, Henning Flechtner, Andrew Bottomley. Psycho-Oncology. 2013; 22(5),
1002–1007

 

Background: L’European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC) ha sviluppato un nuovo strumento di misurazione multidimensionale per la fatigue cancro correlata che può essere utilizzato in combinazione al questionario di base della qualità della vita, l’ EORTC QLQ-C30. Il lavoro si concentra sullo sviluppo del modulo della fase III, in collaborazione con sette paesi europei, includendo un campione di 318 pazienti.

 

Metodi: La metodologia ha seguito le linee guida dell’EORTC per lo sviluppo del modulo della fase III. I pazienti sono stati valutati dai questionari (EORTC QLQ-C30 con l’EORTC Fatigue Module FA15) a cui hanno fatto seguito interviste nelle quali si domandava le opinioni dei pazienti riguardo alla difficoltà di comprensione, i disagi e l’intrusività.

 

Risultati: La fase II FA15 è stata rivista in considerazione di analisi qualitative (commenti dei pazienti), risultati quantitativi (statistiche descrittive) così come analisi teoriche su risposte multi – item. Le tre dimensioni della scala (fisica, emozionale e cognitiva) potrebbero essere confermate.

 

Conclusioni: Il risultato è che l’ EORTC QLQ-FA13 è ora disponibile con una valida misurazione della fase III del modulo fatigue cancro correlata in sperimentazioni cliniche e sarà implementata psicometricamente per la futura fase IV.

 

Development of an EORTC quality of life phase III module measuring cancer-related fatigue (EORTC QLQ-FA13)

 

Abstract

 

Background: European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC) has developed a new multidimensional instrument measuring cancer-related fatigue that can be used in conjunction with the quality of life core questionnaire, EORTCQLQ-C30. The paper focuses on the development of the phase III module, collaborating with seven European countries, including a patient sample of 318 patients.

Methods: The methodology followed the EORTC guidelines for developing phase III modules. Patients were assessed by questionnaires (EORTC QLQ-C30 with the EORTC Fatigue Module FA15) followed by an interview, asking for their opinions on the difficulty in understanding, on annoyance and on intrusiveness.

Results: The phase II FA15 was revised on the basis of qualitative analyses (comments of the patients), quantitative results (descriptive statistics) as well as the multi-item response theory analyses. The three dimensions (physical, emotional and cognitive) of the scale could be confirmed

Conclusions: As a result, EORTC QLQ-FA13 is now available as a valid phase III module measuring cancer-related fatigue in clinical trials and will be psychometrically improved in the upcoming phase IV.



Nausea e vomito indotti da chemioterapia: una rassegna narrativa per informare sulla prassi nutrizionale

Wolfgang Marx, Nicole Kiss, Alexandra L. McCarthy, Dan McKavanagh, Liz Isenring. Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics. 2016; 116 (5), 819 – 827

 

La nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia (CINV) sono sintomi comuni esperiti dai pazienti affetti da cancro e influiscono sull’alimentazione. Esercitano un effetto dannoso su assunzione alimentare, rischio di malnutrizione e qualità della vita.

Considerando che la CINV viene primariamente gestita con farmaci, alimentazione e professionisti nutrizionali, gioca un ruolo importante nella gestione delle complicazioni connesse alla CINV come la riduzione dell’assunzione alimentare.

 

Questa rassegna esamina l’incidenza della nausea e del vomito in pazienti con cancro che ne fanno esperienza, includendo gli effetti sulla qualità della vita, sullo stato nutrizionale e sugli esiti dei trattamenti. Le implicazioni per la prassi nutrizionale includono la necessità di esplorare la natura dei sintomi riportati, identificare i fattori di rischio predisponenti e considerare l’uso di una varietà di interventi personalizzati in base ai sintomi dei pazienti. Esistono una scarsità di dati clinici relativi agli effettivi interventi nutrizionali specifici per nausea e vomito.

In conclusione, questa rassegna esamina la problematica relativa alla nutrizione riguardo alla CINV, includendo la patofisiologia, i fattori di rischio, l’incidenza di entrambe le opzioni dei trattamenti farmacologici e di quelli alimentari.

 

Chemotherapy-Induced Nausea and Vomiting: A Narrative Review to Inform Dietetics Practice

 

Abstract

Chemotherapy-induced nausea and vomiting (CINV) are common symptoms experienced

by patients with cancer that influence nutrition. They exert a detrimental effect on dietary intake, risk of malnutrition, and quality of life. Whereas CINV are primarily managed with medication, nutrition and dietetics practitioners play an important role in the management of CINV-related complications such as reduced dietary intake. This review discusses the burden of nausea and vomiting that patients with cancer can experience, including the effect on quality of life, nutritional status, and treatment outcomes. Implications for dietetics practice include the need to explore the nature of reported symptoms, identify predisposing risk factors, and to consider the use of a variety of interventions that are individualized to a patient’s symptoms. There are little clinical data regarding effective dietetic interventions for nausea and vomiting. In summary, this review discusses dietetics-related issues surrounding CINV, including the pathophysiology, risk factors, prevalence, and both pharmacologic and dietetic treatment options.



Attività fisica e qualità della vita in sopravvissuti al cancro della testa e del collo

Rogers L.Q., Courneya K.S., Robbins K.T. et al. Support Care Cancer. 2006; 14 (1012–1019)

 

Obiettivo: Esaminare la prevalenza di esercizio nei sopravvissuti al cancro della testa e del collo e determinare associazioni preliminary con la qualità della vita (QoL), affaticamento e depressione.

 

Materiale e metodi: Sono stati reclutati 59 sopravvissuti idonei su 65 (91%) da una clinica accademica oncologica. I partecipanti hanno concluso uno studio autosomministrato che includeva la versione adattata del Godin Leisure-Time Exercise Questionnaire e del Functional Assessment of Cancer Therapy-Head & Neck (FACT-H&N), il quale comprende il benessere fisico, sociale, emotivo e funzionale (FWB) oltre ad altre tematiche, e il FACTGeneral (FACT-G). Le variabili mediche sono state ottenute da una analisi delle cartelle cliniche.

 

Risultati: La maggior parte dei partecipanti erano uomini (83%), caucasici (92%), con età media di 58±12.8. Le sedi del cancro erano principalmente nel cavo orale (24%), orofaringe (37%) o laringe (25%), con il 20% al I stadio, 7% al II stadio, 19% al III stadio e il 54% al IV stadio di malattia. La chemioterapia e/o la radioterapia erano in corso nel 14% dei partecipanti. La maggior parte dei partecipanti (51%) erano stati diagnosticati meno di 6 mesi prima. Solamente 3 partecipanti (5%) hanno riportato qualche minuto di esercizio fisico energico (M=7.3±35.4), e solo 7 (12%) hanno riferito qualche minuto di esercizio fisico moderato (M=19.5±70.6). 26 partecipanti (44%) hanno dichiarato un esercizio leggero (M=83.4± 147.1). Solamente 5 soggetti (8,5%) si sono conformati alle attuali linee guida dell’attività fisica per la salute dei cittadini. Correlazioni parziali, tenendo conto dell’età, comorbilità clinica e ricorso all’alcol, hanno mostrato che i minuti totali di esercizio (i.e., leggero + moderato + energico) sono stati positivamente associati a FWB (r=0.30, p=0.027), FACT-G (r=0.25, p=0.071) e FACT-H&N (r=0.26, p=0.064), negativamente associati con l’affaticamento (r=−0.27, p=0.051) mentre non ci sono state associazioni con la depressione (r=0.10, p=0.500).

 

Conclusioni: pochi pazienti sopravvissuti al cancro della testa e del collo hanno partecipato ad una qualche attività energica o moderata e oltre la metà dei partecipanti sono stati sedentari. Associazioni significative e potenzialmente benefiche tra minuti totali di attività fisica, QoL e affaticamento sono state dimostrate. Un intervento motorio potrebbe essere di utilità in questo gruppo ancora poco studiato di pazienti sopravvissuti al cancro. Un ulteriore ricerca si rende necessaria.

 

Physical activity and quality of life in head and neck cancer survivors

 

Abstract

Purpose: To examine the prevalence of exercise in head and neck cancer survivors and determine preliminary associations with quality of life (QoL), fatigue, and depression.

 

Materials and methods: Fifty-nine of 65 (91%) eligible head and neck cancer survivors recruited from an academic oncology clinic completed a self-administered survey including the modified Godin Leisure-Time Exercise Questionnaire and Functional Assessment of Cancer Therapy-Head & Neck (FACT-H&N), which includes physical, social, emotional and functional well-being (FWB) as well as additional concerns, and the FACTGeneral (FACT-G). Medical variables were obtained by medical record review.

 

Results: The majority of participants were men (83%) and were Caucasian (92%), with mean age of 58±12.8. Cancer sites were primarily the oral cavity (24%), oropharynx (37%), or larynx (25%), with 20% being stage I, 7% stage II, 19% stage III, and 54% stage IV disease. Chemotherapy and/or radiation were ongoing in 14% of the participants. Half of the participants (51%) were diagnosed <6 months ago. Only three (5%) participants reported any vigorous exercise minutes (M=7.3±35.4), and only seven (12%) participants reported any moderate exercise minutes (M=19.5±70.6). Light exercise was reported by 26 (44%) (M=83.4± 147.1). Only five (8.5%) participants were meeting current public health exercise guidelines. Partial correlations adjusting for age, medical comorbidity, and alcohol use showed that the total exercise minutes (i.e., light + moderate + vigoroussi) was positively associated with FWB (r=0.30, p=0.027), FACT-G (r=0.25, p=0.071), and FACT-H&N (r=0.26, p=0.064), was negatively associated with fatigue (r=−0.27, p=0.051), and had no association with depression (r=0.10, p=0.500).

 

Conclusions: Few head and neck cancer survivors are participating in any moderate or vigorous exercise, and over half are completely sedentary. Meaningful and potentially beneficial associations between total exercise minutes, QoL, and fatigue were demonstrated. An exercise intervention may have utility in this understudied cancer survivor group. Further research is warranted.



L’impatto dei sintomi, capacità di coping e supporto sociale nella qualità della vita sperimentata nel corso del tempo in pazienti affetti da cancro polmonare

Henoch I, Bergman B, Gustafsson M, Gaston-Johansson F, Danielson E. Journal of Pain and Symptom Management. 2007; 34(4), 370–379

 

L’obiettivo di questo studio era di investigare la qualità della vita (QoL) di pazienti affetti da tumore polmonare nel corso del tempo in un setting palliativo e di determinare quanto la QoL viene influenzata dai sintomi, capacità di coping e supporto sociale.

 

Sono stati inclusi 105 pazienti con cancro polmonare incurabile. E’ stata utilizzata all’avvio della ricerca una serie completa di questionari, inclusi l’ Assessment of Quality of Life at the End of Life, Cancer Dyspnea Scale, Visual Analog Scale of Dyspnea, Hospital Anxiety and Depression scale, Sense of Coherence Questionnaire, and Social Support Survey, e i primi quattro questionari sono stati inoltre somministrati a distanza di 3, 6, 9 e 12 mesi dall’avvio.

 

La dispnea, la depressione e la qualità della vita globale sono peggiorate nel tempo. La condizione delle prestazioni, l’ansia, la depressione, i componenti della dispnea, il dolore e l’adeguatezza degli elementi delle capacità di coping sono risultati correlati con la QoL, tranne che per una misurazione di follow up. Nelle analisi multivariate nelle quali la QoL era una variabile dipendente, la depressione è risultata essere un predittore significativo su quattro delle cinque analisi, considerando che la capacità di coping, l’ansia, le prestazioni di stato, il dolore e il supporto sociale sono rientrate nel modello con una o due analisi.

 

Lo stress emotivo e la capacità di coping influenzano la QoL e potrebbero essere degli obiettivi per gli interventi in cure palliative.

 

The impact of symptoms, coping capacity, and social support on quality of life experience over time in patients with lung cancer.

 

Abstract

 

The aims of the study were to investigate lung cancer patients’ quality of life (QoL) over time in a palliative setting and to determine how QoL is influenced by symptoms, coping capacity, and social support.

One hundred and five consecutive patients with incurable lung cancer were included. A comprehensive set of questionnaires was used at baseline, including the Assessment of Quality of Life at the End of Life, Cancer Dyspnea Scale, Visual Analog Scale of Dyspnea, Hospital Anxiety and Depression scale, Sense of Coherence Questionnaire, and Social Support Survey, of which the first four were used also at three, six, nine, and 12 months.

Dyspnea, depression, and global QoL deteriorated over time. Performance status,anxiety, depression, components of dyspnea, pain, and the meaningfulness component of coping capacity correlated with global QoL at all, or all but one follow-up measurements. In a multivariate analysis with global QoL as the dependent variable, depression was a significant predictor at four out of five assessments, whereas coping capacity, anxiety, performance status, pain, and social support entered the model at one or two assessments.

Emotional distress and coping capacity influence QoL and might be targets for intervention

in palliative care.



Interventi motori sulla qualità della vita salute – correlata rivolti ai sopravvissuti al cancro

Mishra S.I., Scherer R.W., Geigle P.M. et al. (2012) Cochrane Database of Systematic Reviews . 2012 (8)

 

Contesto: I sopravvissuti al cancro manifestano numerosi disturbi ed effetti avversi dovuti al trattamento e una scarsa qualità della vita salute – correlata (HRQoL). Si ipotizza che gli interventi motori possano attenuare questi effetti avversi. L’HRQoL e i suoi settori sono misurazioni che hanno rilevanza per i sopravvissuti al cancro.

 

Obiettivi: Valutare l’efficacia degli interventi sulla HRQoL complessiva e settoriale tra adulti in post trattamento sopravvissuti al cancro.

 

Metodi di ricerca: Sono state interrogate la Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL), PubMed, MEDLINE, EMBASE, CINAHL, PsycINFO, PEDRO, LILACS, SIGLE, SportDiscus, OTSeeker e Sociological Abstracts dall’avvio dello studio fino ad ottobre 2011, senza restrizioni di lingua e data. Sono state ricercate, inoltre, citazioni attraverso Web of Science e Scopus, articoli correlati a Pub Med e diversi siti web. Sono stati esaminati gli elenchi di consultazione bibliografica, includendo nei campi di ricerca gli studi clinici e altre rassegne della letteratura.

 

Criteri di selezione: Sono stati inclusi tutti gli studi randomizzati (RCTs) e gli studi clinici controllati (CCTs) confrontando gli interventi motori con il normale trattamento o altri interventi senza esercizi fisici per valutare l’HRQoL complessiva o quanto meno uno dei settori della HRQoL negli adulti. Sono stati inclusi studi che analizzavano gli interventi motori iniziati dopo il completamento della terapia attiva oncologica. Sono stati esclusi gli studi che includevano malati terminali o di pazienti che stavano ricevendo cure in hospice o entrambi, e la maggior parte dei partecipanti alla sperimentazione sottoposti a terapie attive per un cancro primario o recidivante.

 

Raccolta e analisi dei dati: Da cinque rassegne abbinate di autori indipendenti sono state estratte informazioni sui parametri, che includono sperimentazioni, dati sugli effetti dell’intervento e valutazione del rischio di distorsioni basate su criteri predefiniti. Dove possibile, i risultati delle meta analisi sono stati effettuati per la HRQoL e per i settori della HRQoL per riportare differenze tra i valori iniziali e quelli del follow up, utilizzando variazioni medie standardizzate (SMD) e il modello degli effetti aleatori in base alla lunghezza del follow up. Sono state riportate inoltre le SMD tra i valori medi del follow up sugli interventi motori e del gruppo di controllo. Dato che i ricercatori hanno utilizzato differenti strumenti per valutare l’ HRQoL e l’ HRQoL per settore specifico, e spesso più di uno strumento per valutare il medesimo settore dell’HRQoL, sono stati selezionati gli strumenti più comunemente utilizzati da includere nella meta analisi SMD. E’ stata inoltre documentata la variazione media per ciascun tipo di strumento separatamente.

 

Risultati principali: Sono stati inclusi 40 studi clinici con 3694 partecipanti scelti con metodo casuale per il gruppo d’intervento (n = 1927) e il gruppo di controllo (n = 1764). Le diagnosi di cancro dei partecipanti allo studio hanno incluso cancro al seno, colonrettale, della testa e del collo, linfoma ed altri. Trenta studi sono stati condotti tra partecipanti che hanno concluso le terapie attive per il cancro primario o recidivo e dieci studi hanno incluso partecipanti sia durante che dopo il trattamento. La modalità dell’intervento motorio ha incluso esercizi di rafforzamento, di resistenza, di camminata, di bicicletta, di yoga, di Qigong o Tai Chi. L’ HRQoL e i suoi settori sono stati misurati utilizzando un’ampia gamma di strumenti. I risultati suggeriscono che l’esercizio, confrontato con il gruppo di controllo, ha un impatto positivo sulla HRQoL e sicuramente sugli aspetti specifici della HRQoL. E’ risultato che l’esercizio ginnico migliora: l’HRQoL globale a 12 settimane (SMD 0.48; 95% margine di affidabilità (CI) 0.16 fino a 0.81) e a 6 mesi al follow up 0.46; 95% CI 0.09 fino a 0.84), i rischi per il cancro al seno tra le 12 settimane e i 6 mesi al follow up (SMD 0.99; 95% CI 0.41 fino a 1.57), l’immagine corporea e l’autostima valutata utilizzando il Rosenberg Self-Esteem a 12 settimane (MD 4.50; 95% CI 3.40 fino a 5.60) e tra le 12 settimane e i 6 mesi al follow up (variazione media (MD) 2.70; 95% CI 0.73 fino a 4.67), benessere emotivo a 12 settimane al follow up (SMD 0.33; 95% CI 0.05 fino a 0.61), sessualità a 6 mesi al follow up (SMD 0.40; 95% CI 0.11 fino a 0.68), disturbi del sonno  confrontando i valori del follow up e quelli del gruppo di controllo a 12 settimane (SMD -0.46; 95% CI -0.72 fino a -0.20), e il funzionamento sociale a 12 settimane (SMD 0.45; 95% CI 0.02 fino a 0.87) e a 6 mesi al follow up (SMD 0.49; 95% CI 0.11 fino a 0.87). In aggiunta, è risultato che gli interventi motori hanno diminuito l’ansia a 12 settimane al follow up (SMD -0.26; 95% CI -0.07 fino a -0.44), affaticamento alla dodicesima settimana (SMD -0.82; 95% CI -1.50 fino a -0.14) e tra la dodicesima settimana e i 6 mesi al follow up (SMD -0.42; 95% CI -0.02 fino a -0.83) e il dolore alla dodicesima settimana al follow up SMD -0.29; 95% CI -0.55 fino a-0.04) comparando il gruppo di ricerca e quello di controllo. L’andamento positivo e l’impatto degli interventi motori si riscontra anche per la depressione e per l’immagine corporea (quando analizzata in combinazione con gli strumenti di misurazione); tuttavia, data la scarsità di studi che hanno misurato questi effetti, l’affidabilità di queste scoperte è incerta. Nessuna conclusione si può trarre per quanto riguarda gli effetti degli interventi motori sui settori della HRQoL quali funzioni cognitive, funzionamento fisico, percezione della salute generale, funzione di ruolo e spiritualità. I risultati della rassegna andrebbero interpretati con cautela a causa del rischio di distorsioni. Tutti gli studi passati in rassegna presentano un alto rischio di produrre distorsioni. In aggiunta, la maggior parte degli studi erano con un alto rischio di rilevamento, logoramento e una selezione di distorsioni.

 

Conclusioni degli autori: Questa rassegna sistematica rivela che il moto potrebbe avere degli effetti benefici sulla HRQoL e certamente sui settori della HRQoL inclusi i timori specifi per il cancro (ad esempio, cancro al seno), immagine corporea e autostima, benessere emotivo, sessualità, disturbi del sonno, funzionamento sociale, ansia, affaticamento e dolore a vari periodi di follow up.

 

Exercise interventions on health-related quality of life for cancer survivors.

 

Background: Cancer survivors experience numerous disease and treatment-related adverse outcomes and poorer health-related quality of life (HRQoL). Exercise interventions are hypothesized to alleviate these adverse outcomes. HRQoL and its domains are important measures for cancer survivorship.

Objectives: To evaluate the effectiveness of exercise on overall HRQoL and HRQoL domains among adult post-treatment cancer survivors.

Search methods: We searched the Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL), PubMed, MEDLINE, EMBASE, CINAHL, PsycINFO, PEDRO, LILACS, SIGLE, SportDiscus, OTSeeker, and Sociological Abstracts from inception to October 2011 with no language or date restrictions. We also searched citations through Web of Science and Scopus, PubMed’s related article feature, and several websites. We reviewed reference lists of included trials and other reviews in the field.

Selection criteria: We included all randomized controlled trials (RCTs) and controlled clinical trials (CCTs) comparing exercise interventions with usual care or other nonexercise intervention to assess overall HRQoL or at least one HRQoL domain in adults. Included trials tested exercise interventions that were initiated after completion of active cancer treatment. We excluded trials including people who were terminally ill, or receiving hospice care, or both, and where the majority of trial participants were undergoing active treatment for either the primary or recurrent cancer.

Data collection and analysis: Five paired review authors independently extracted information on characteristics of included trials, data on effects of the intervention, and assessed risk of bias based on predefined criteria. Where possible, meta-analyses results were performed for HRQoL and HRQoL domains for the reported difference between baseline values and follow-up values using standardized mean differences (SMD) and a random-effects model by length of follow-up. We also reported the SMDs between mean follow-up values of exercise and control group. Because investigators used many different HRQoL and HRQoL domain instruments and often more than one for the same domain, we selected the more commonly used instrument to include in the SMD meta-analyses. We also report the mean difference for each type of instrument separately.

Main results: We included 40 trials with 3694 participants randomized to an exercise (n = 1927) or comparison (n = 1764) group. Cancer diagnoses in study participants included breast, colorectal, head and neck, lymphoma, and other. Thirty trials were conducted among participants who had completed active treatment for their primary or recurrent cancer and 10 trials included participants both during and post cancer treatment. Mode of the exercise intervention included strength training, resistance training, walking, cycling, yoga, Qigong, or Tai Chi. HRQoL and its domains were measured using a wide range of measures. The results suggested that exercise compared with control has a positive impact on HRQoL and certain HRQoL domains. Exercise resulted in improvement in: global HRQoL at 12 weeks’ (SMD 0.48; 95% confidence interval (CI) 0.16 to 0.81) and 6 months’ (0.46; 95% CI 0.09 to 0.84) follow-up, breast cancer concerns between 12 weeks’ and 6 months’ follow-up (SMD 0.99; 95% CI 0.41 to 1.57), body image/self-esteem when assessed using the Rosenberg Self-Esteem scale at 12 weeks (MD 4.50; 95% CI 3.40 to 5.60) and between 12 weeks’ and 6 months’ (mean difference (MD) 2.70; 95% CI 0.73 to 4.67) follow-up, emotional well-being at 12 weeks’ follow-up (SMD 0.33; 95% CI 0.05 to 0.61), sexuality at 6 months’ follow-up (SMD 0.40; 95% CI 0.11 to 0.68), sleep disturbance when comparing follow-up values by comparison group at 12 weeks’ follow-up (SMD -0.46; 95% CI -0.72 to -0.20), and social functioning at 12 weeks’ (SMD 0.45; 95% CI 0.02 to 0.87) and 6 months’ (SMD 0.49; 95% CI 0.11 to 0.87) follow-up. Further, exercise interventions resulted in decreased anxiety at 12 weeks’ follow-up (SMD -0.26; 95% CI -0.07 to -0.44), fatigue at 12 weeks’ (SMD -0.82; 95% CI -1.50 to -0.14) and between 12 weeks’ and 6 months’ (SMD -0.42; 95% CI -0.02 to -0.83) follow-up, and pain at 12 weeks’ follow-up (SMD -0.29; 95% CI -0.55 to -0.04) when comparing follow-up values by comparison group. Positive trends and impact of exercise intervention existed for depression and body image (when analyzing combined instruments); however, because few studies measured these outcomes the robustness of findings is uncertain. No conclusions can be drawn regarding the effects of exercise interventions on HRQoL domains of cognitive function, physical functioning, general health perspective, role function, and spirituality. Results of the review need to be interpreted cautiously owing to the risk of bias. All the trials reviewed were at high risk for performance bias. In addition, the majority of trials were at high risk for detection, attrition, and selection bias.

Authors’ conclusions: This systematic review indicates that exercise may have beneficial effects on HRQoL and certain HRQoL domains including cancerspecific concerns (e.g. breast cancer), body image/self-esteem, emotional well-being, sexuality, sleep disturbance, social functioning, anxiety, fatigue, and pain at varying follow-up periods. The positive results must be interpreted cautiously due to the heterogeneity of exercise programs tested and measures used to assess HRQoL and HRQoL domains, and the risk of bias in many trials. Further research is required to investigate how to sustain positive effects of exercise over time and to determine essential attributes of exercise (mode, intensity, frequency, duration, timing) by cancer type and cancer treatment for optimal effects on HRQoL and its domains.



Associazioni tra periodi sedentari e abitudini di sedentarietà concentrata e qualità della vita connessa alla salute in pazienti sopravvissuti al tumore del colon-retto

van Roekel, Eline H., Winkler, Elisabeth A.H., Bours, Martijn J.L., Lynch, Brigid M., Willems, Paul J.B., Meijer, Kenneth, Kant, IJmert, Beets, Geerard L., Sanduleanu, Silvia, Healy, Genevieve N., Weijenberg, Matty P. Preventive Medicine Reports. 2016; 1 (4), 262-269

 

I comportamenti sedentari (stare seduti/distesi al minimo del dispendio energetico mentre si è svegli) stanno emergendo come un importante fattore di rischio che può compromettere la qualità della vita connessa alla salute (HRQoL) di pazienti sopravvissuti al cancro del colon-retto (CRC). Sono state esaminate le associazioni tra la sedentarietà e la HRQoL in sopravvissuti al CRC 2-10 anni dopo la diagnosi.

In uno studio trasversale, i sopravvissuti al I-III stadio del CRC (n=145) precedentemente diagnosticati (2002-2010) al Maastricht University Medical Center, nei Paesi Bassi, hanno indossato 24 ore al giorno per sette giorni consecutivi il monitor dei movimenti MOX installato sulla coscia. I risultati della HRQoL sono stati valutati tramite questionati validati (EORTC QLQ-C30, WHODAS II, Checklist Individual Strength, e l’Hospital Anxiety and Depression Scale). Modelli di regressione lineare adeguati per i dati confondenti sono stati utilizzati per valutare le associazioni tra i risultati della HRQoL derivati dalla MOX per la sedentarietà totale e prolungata (nella sedentarietà prolungata i periodi erano di ≥30 minuti) e cicli di sedentarietà abituale, tenedo conto del tempo necessario al risveglio mattutino.

In media i partecipanti hanno trascorso 10.2 ore/giorno di sedentarietà (SD, 1.6), e 4.5 ore/al giorno in periodi sedentari prolungati (2.3). La durata media abituale del periodo di sedentarietà è stata di 27.3 minuti (SD, 16.8). L’aumento del tempo sedentario totale e prolungato e la lunghezza del periodo abituale di sedentarietà sono state associate ad un funzionamento fisico significativamente più basso (P<0.05) e a punteggi più elevati di disabilità ed affaticamento. L’aumento del tempo sedentario totale e prolungato e la durata del periodo abituale di sedentarietà hanno inoltre mostrato associazioni significative relative ad una scarsa qualità della vita globale e funzionamento di ruolo. Le associazioni con il distress e il funzionamento sociale non sono state significative.

Il tempo sedentario è stato associato trasversalmente con risultati scarsi nella HRQoL in pazienti sopravvissuti al CRC. Sono necessari studi futuri per investigare se una riduzione della sedentarietà possa essere un potenziale obiettivo per gli interventi sugli stili di vita allo scopo di migliorare l’HRQoL nei pazienti sopravvissuti al CRC.

 

Associations of sedentary time and patterns of sedentary time accumulation with health-related quality of life in colorectal cancer survivors

 

Abstract

 

Sedentary behavior (sitting/lying at low energy expenditure while awake) is emerging as an important risk factor that may compromise the health-related quality of life (HRQoL) of colorectal cancer (CRC) survivors. We examined associations of sedentary time with HRQoL in CRC survivors, 2-10 years post-diagnosis. In a cross-sectional study, stage I‒III CRC survivors (n=145) diagnosed (2002-2010) at Maastricht University Medical Center+, the Netherlands, wore the thigh-mounted MOX activity monitor 24 hours/day for seven consecutive days. HRQoL outcomes were assessed by validated questionnaires (EORTC QLQ-C30, WHODAS II, Checklist Individual Strength, and Hospital Anxiety and Depression Scale). Confounder-adjusted linear regression models were used to estimate associations with HRQoL outcomes of MOX-derived total and prolonged sedentary time (in prolonged sedentary bouts ≥30 minutes), and usual sedentary bout duration, corrected for waking wear time. On average, participants spent 10.2 hours/day sedentary (SD, 1.6), and 4.5 hours/day in prolonged sedentary time (2.3). Mean usual sedentary bout duration was 27.3 minutes (SD, 16.8). Greater total and prolonged sedentary time, and longer usual sedentary bout duration were associated with significantly (P<0.05) lower physical functioning, and higher disability and fatigue scores. Greater prolonged sedentary time and longer usual sedentary bout duration also showed significant associations with lower global quality of life and role functioning. Associations with distress and social functioning were non-significant. Sedentary time was cross-sectionally associated with poorer HRQoL

outcomes in CRC survivors. Prospective studies are needed to investigate whether sedentary time reduction is a potential target for lifestyle interventions aiming to improve the HRQoL of CRC survivors.



La comunicazione medico – paziente, la qualità della vita dei pazienti oncologici e la soddisfazione

Ong LM, Visser MR, Lammes FB, de Haes JC. Patient Education and Counseling. 2000; 41, 145–156

 

In questo studio è stata esaminata la relazione tra la comunicazione medico-paziente durante la consultazione oncologica e la qualità della vita e soddisfazione dei pazienti.

Sono state registrate 96 consulenze di pazienti oncologici e i contenuti sono stati analizzati mediante il Roter Interaction Analysis System. I dati raccolti (da questionari) sono stati presi dopo una settimana e dopo tre mesi.

I comportamenti degli oncologi non sono risultati correlati alla qualità della vita dei pazienti. I loro comportamenti socio – emozionali sono stati collegati sia alla soddisfazione globale che alla visita specialista dei pazienti.

I comportamenti dei pazienti sono stati correlati sia dai risultati ottenuti dai pazienti che dalla soddisfazione. Le analisi di regressioni multiple hanno mostrato che la qualità della vita e la soddisfazione sono state più chiaramente previste dalla qualità affettiva della consultazione. Inaspettatamente, gli oncologi centrati sui pazienti sono stati correlati negativamente alla soddisfazione globale dei pazienti a distanza di tre mesi.

In conclusione, la comunicazione medico-paziente durante le consultazioni oncologiche è correlata alla qualità della vita e alla soddisfazione dei pazienti. La qualità affettiva della consultazione sembra essere il fattore più importante nel determinare questi risultati.

 

Doctor-Patient communication and cancer patients’ quality of life and satisfaction

 

In this study, the relationship between (a) doctors’ and patients’ communication and (b) doctors’ patient-centredness during the oncological consultation and patients’ quality of life and satisfaction was examined. Consultations of 96 consecutive cancer patients were recorded and content analysed by means of the Roter Interaction Analysis System. Data collection (mailed questionnaires) took place after 1 week and after 3 months. Oncologists’ behaviours were unrelated to patients’ quality of life. Their socio–emotional behaviours related to both patients’ visit-specific and global satisfaction. Patients’ behaviours related to both patient outcomes although mostly to satisfaction. Multiple regression analyses showed that patients’ quality of life and satisfaction were most clearly predicted by the affective quality of the consultation. Surprisingly, oncologists’ patient-centredness was negatively related to patients’ global satisfaction after 3 months. In summary, doctor–patient communication during the oncological consultation is related to patients’ quality of life and satisfaction. The affective quality of the consultation seems to be the most important factor in determining these outcomes.



Fattori determinanti e autovalutazioni dei pazienti sui risultati a lungo termine dell’empatia dei medici in oncologia: un approccio di modello di equazione strutturale

Neumann M, Wirtz M, Bollschweiler E, Mercer SW, Warm M, Wolf J, Pfaff H. Patient Education and Counseling. 2007;  69, 63–75

 

Obiettivo: Lo scopo del presente studio trasversale era di esplorare i fattori specifici dei pazienti e dei medici rispetto all’empatia dei medici (PE) e analizzare l’influenza della PE sui risultati a lungo termine riportati dai pazienti in un campione di malati oncologici tedeschi.

 

Metodi: E’ stato somministrato un sondaggio a mezzo posta a 710 pazienti oncologici che erano stati ricoverati all’Ospedale Universitario di Colonia (percentuale di risposta 49.5%). La PE è stata misurata con la traduzione tedesca del “consultation and relational empathy (CARE) measure” e le autovalutazioni dei pazienti sui risultati a lungo termine sono state valutate utilizzando l’inventario per la depressione maggiore (ICD-10), il MDI, e il questionario dell’EORTC qualità della vita (QoL), il QLQ-C30. Le ipotesi sono state verificate tramite modelli di equazione strutturale.

 

Risultati: La PE ha (a) un moderato effetto indiretto sulla depressione e un minor effetto indiretto sulla qualità della vita socio – emozionale – cognitiva che viene influenzato dal desiderio di maggiori informazioni da parte dei medici riguardo a scoperte o alternative terapeutiche e (b) un moderato effetto indiretto sulla qualità della vita socio – emozionale – cognitiva e un effetto minore sulla depressione attraverso il desiderio di maggiori informazioni relative alla promozione della salute. Il fattore di maggiore importanza è stata la percezione generale dei pazienti sul lavoro dello staff ospedaliero: questo ha avuto una forte influenza negativa sulla PE, influenzando indirettamente il desiderio di maggiori informazioni da parte dei medici riguardo a scoperte e alternative terapeutiche ed inoltre la depressione dei pazienti.

 

Conclusioni: La PE sembra essere un importante prerequisito per le informazioni date dai medici e attraverso questo sentiero può avere un effetto preventivo sulla depressione e migliorare la QoL. Al contrario, la tensione dei medici influenza negativamente queste relazioni.

 

Implicazioni pratiche: I risultati della ricerca suggeriscono che ridurre la tensione dei medici, sia organizzativa che individuale, può essere necessario per migliorare la comunicazione medico – paziente. L’empatia, come conseguenza rilevante della competenza professionale, deve essere valutata e sviluppata più intensamente negli studenti di medicina  e negli operatori sanitari.

 

Determinants and patient-reported long-term outcomes of physician empathy in oncology: a structural equation modelling approach

 

 Abstract

OBJECTIVE:

The aim of the present cross-sectional study was to explore patient- and physician-specific determinants of physician empathy (PE) and to analyse the influence of PE on patient-reported long-term outcomes in German cancer patients.

METHODS:

A postal survey was administered to 710 cancer patients, who had been inpatients at the University Hospital Cologne (response rate 49.5%). PE was measured with the German translation of the consultation and relational empathy (CARE) measure, and patient-reported long-term outcomes were assessed using the major (ICD-10) depression inventory (MDI) and the EORTC quality of life (Qol) questionnaire QLQ-C30. Hypotheses were tested by structural equation modelling.

RESULTS:

PE had (a) a moderate indirect effect on “depression” and a smaller indirect effect on “socio-emotional-cognitive Qol” by affecting “desire for more information from the physician regarding findings and treatment options” and (b) a moderate indirect effect on “socio-emotional-cognitive Qol” and a smaller effect on “depression” via “desire for more information about health promotion”. The determinant with the greatest importance was “patient-perceived general busyness of hospital staff”: it had a strong negative influence on PE, indirectly influencing “desire for more information from the physician regarding findings and treatment options” and also patients’ “depression”.

CONCLUSION:

PE seems to be an important pre-requisite for information giving by physicians and through this pathway having a preventive effect on depression and improving Qol. Conversely, physicians’ stress negatively influences these relationships.

PRACTICE IMPLICATIONS:

The research findings suggest that reducing physicians’ stress at the organizational and individual may be required to enhance patient-physician communication. Empathy, as an outcome-relevant professional competence needs to be assessed and developed more intensively in medical students and physicians.



Il supporto dei medici percepito dai pazienti e il ruolo delle peculiarità ospedaliere

Ansmann L, Kowalski C, Ernstmann N, Ommen O, Pfaff H. International Journal for Quality in Health Care. 2012; 24 (5), 501–508

 

Obiettivo: Mediante la comunicazione medico – paziente, i medici possono essere di sostegno ai pazienti con cancro al seno nel far fronte alla diagnosi e al trattamento del cancro. La ricerca sull’influenza delle peculiarità ospedaliere basata sulle autovalutazioni dei pazienti suggerisce che la comunicazione medico – paziente potrebbe essere modellata dall’ambiente ospedaliero. Lo scopo di questo studio è investigare la relazione tra le caratteristiche dell’ospedale e la percezione dei pazienti con cancro al seno rispetto al sostegno fornito dai medici.

 

Progettazione: Sono stati combinati i dati provenienti da due studi trasversali condotti nel 2007  e calcolati modelli gerarchici di regressione logistica.

 

Setting: Pazienti con cancro al seno con diagnosi recente in cura presso i centri ospedalieri in Nord Rhine-Westphalia e non meno di una persona-chiave intervistata in questi ospedali.

 

Campione: I dati raccolti provengono da 3285 pazienti con cancro al seno con diagnosi recente e 172 persone-chiave da 87 centri senologici ospedalieri.

 

Parametri dei risultati principali: La percezione dei pazienti rispetto al sostegno fornito dai medici è stata misurata con tre item del Cologne Patient Questionnaire. Il supporto dei medici è stato studiato in relazione alle caratteristiche dei pazienti unitamente alla struttura ospedaliera e ai trattamenti.

 

Risultati: Il modello multilivello ha mostrato che i pazienti con cancro al seno percepiscono di ricevere meno sostegno quando si verificano problemi all’interno dell’organizzazione dell’assistenza ospedaliera, indipendentemente dalle caratteristiche del paziente.

 

Conclusioni: Questo studio fornisce le prove preliminari che la qualità della comunicazione medico – paziente non dipende soltanto dal paziente o dal medico ma anche dall’organizzazione ospedaliera. Dovrebbero essere condotti ulteriori studi per determinare la misura in cui gli interventi di miglioramento della qualità a livello ospedaliero possano modificare il rendimento della comunicazione dei medici.

 

Patients’ perceived support from physicians and the role of hospital characteristics

 

Objective. Through patient-physician communication, physicians can support breast cancer patients in coping with the diagnosis and treatment of their cancer. Research on the influence of hospital characteristics on patient-reported outcomes suggests that patient-physician communication may be shaped by the hospital environment. The aim of this study is to investigate the relationship between hospital characteristics and breast cancer patients’ perceptions of the support provided by physicians.

Design. Data from two cross-sectional surveys conducted in 2007 were combined and hierarchical logistic regression models were calculated.

Setting. Newly diagnosed breast cancer patients treated in breast center hospitals in North Rhine-Westphalia and at least one key person from these hospitals were surveyed. Participants. Data from 3285 newly diagnosed breast cancer patients and 172 key persons from 87 breast center hospitals were used.

Main Outcome Measure. The patients’ perceptions of support from physicians were measured with three items from the Cologne Patient Questionnaire. Physician support was studied in relation to patient characteristics as well as hospital structure and processes.

Results. The multilevel model showed that breast cancer patients perceived themselves as receiving less support from the physician when there were problems within the hospitals’ organization of care, independent of patient characteristics.

Conclusion. This study provides preliminary evidence that the quality of patient-physician communication depends not only on the patient or physician but also on hospital organization. Further studies should be conducted to determine the extent to which interventions for improving quality at the hospital level can modify physician communication performance.



La relazione medico – paziente nelle pazienti con cancro al seno: influenza sull’evoluzione della qualità della vita dopo la riabilitazione

Farin E, Nagl M. Quality of Life Research. 2013; 22, 283–294

 

Obiettivo: Lo scopo di questo studio era esaminare se gli aspetti della relazione medico – paziente relative a pazienti con cancro al seno hanno un’influenza sul cambiamento della qualità della vita correlata alla salute (HRQOL) dopo il ricovero ospedaliero.

 

Metodi: N = 329 pazienti con cancro al seno sottoposte a riabilitazione ospedaliera in Germania sono state esaminate utilizzando questionari all’inizio, alla fine e a 6 mesi dopo la riabilitazione. Per le analisi dei dati sono state utilizzate attribuzioni multiple e modelli di variazione multilivello.

 

Risultati: Anche a seguito degli adattamenti globali delle variabili sociodemografiche, mediche e psicologiche e delle principali conseguenze, gli elementi della relazione medico – paziente sono stati predittori statisticamente e clinicamente rilevanti della HRQOL dopo la riabilitazione. La soddisfazione per l’assistenza prestata dal medico sembra avere un effetto di breve durata, ma l’effetto della promozione del coinvolgimento del paziente può ancora essere parzialmente determinato 6 mesi dopo la riabilitazione. Altri importanti predittori che migliorano la HRQOL sono l’ottimismo, un maggior livello di istruzione, reddito elevato, vivere con un partner e la capacità di lavorare.

 

Conclusioni: Tenendo conto delle esigenze di comunicazione e di partecipazione del paziente, i medici possono contribuire a migliore l’HRQOL dopo la riabilitazione. L’elevato potere predittivo dei fattori socioeconomici mostra che l’assistenza medica nella riabilitazione può essere più efficace se contribuisce alla specifica situazione di individui socialmente svantaggiati.

 

The patient-physician relationship in patients with breast cancer: influence on changes in quality of life after rehabilitation

 

Purpose: The objective of this study was to examine whether aspects of the patient–physician relationship for breast cancer patients have an influence on the change in health-related quality of life (HRQOL) after inpatient rehabilitation.

Methods: N = 329 breast cancer patients undergoing inpatient rehabilitation in Germany were surveyed using questionnaires at the beginning of rehabilitation, end of rehabilitation, and 6 months after rehabilitation. Multiple imputations and multilevel models of change were used in the data analyses.

Results: Even after comprehensive adjustment for sociodemographic, medical, psychological variables, and center effects, aspects of the physician–patient relationship were statistically and clinically relevant predictors of HRQOL after rehabilitation. Satisfaction with physician’s care appears to have a rather short-term effect, but the effect of promoting patient participation can still be partially determined 6 months after rehabilitation. Other important predictors of HRQOL improvement are optimism, higher level of education, higher income, living with a partner, and the ability to work.

Conclusions: By taking into consideration the patient’s communication and participation needs, physicians can contribute to an improved HRQOL after rehabilitation. The high predictive power of socioeconomic factors shows that rehabilitation care can be more effective if it accounts for the specific situation of socially disadvantaged individuals.



Gli effetti della compliance con il consulente alimentare sui parametri della composizione corporea nei pazienti affetti da cancro della testa e del collo sottoposti a radioterapia

D. Hopanci Bicakli, O. Ozkaya Akagunduz, R. Meseri Dalak, M. Esassolak, R. Uslu, M. Uyar. Journal of Nutrition and Metabolism. 2017; 1-7

 

Background: La radioterapia (RT) è stata associata all’aumento del rischio di malnutrizione nei pazienti oncologici, in particolare in quegli affetti da cancro della testa e del collo (HNC). Lo scopo di questo studio prospettico è stato valutare gli effetti della compliance nei pazienti HNC sottoposti a radioterapia e ad una consulenza nutrizionale individuale sui parametri della composizione corporea.

 

Materiali e Metodi: Sessantanove pazienti (età media: 61.0±13.8) sono stati seguiti prospetticamente. Sono state effettuate analisi di impedenza bioelettrica (BIA) per determinare la composizione corporea prima, durante e al termine della RT. Tutti I pazienti hanno ricevuto una consulenza nutrizionale e la maggior parte di loro (94.6%) hanno ricevuto integratori alimentari orali (ONS) durante la RT o la chemioterapia. Se un paziente assumeva ≥ 75% di energia e proteine raccomandate mediante ONS e cibo regolare veniva considerato “aderente (compliant)” (? = 18), mentre chi non riusciva a soddisfare questi criteri veniva considerate “non aderente (noncompliant)” (? = 30 ).

 

Risultati: L’indice di massa corporea, il peso, la percentuale di grasso, la massa magra e la massa muscolare non sono diminuiti significativamente nel corso del tempo nei pazienti “aderenti”, ma nei pazienti “non aderenti” tutti questi indici sono diminuiti sensibilmente dall’inizio rispetto alla fine del trattamento (? < 0.001). La forza di presa non differiva in maniera considerevole tra i due gruppi alla partenza e col passare del tempo in ciascun gruppo. Quando sono stati valutati retrospettivamente, sono state osservate meno frequentemente le gravi mucositi  nei pazienti “aderenti” rispetto a quelli “non aderenti” (11.1% versus 88.9%, resp.) (? < 0.009).

 

Conclusioni: Si conclude che i parametri della composizione corporea sono stati migliori nei pazienti affetti da cancro della testa e del collo considerati “aderenti” alla consulenza nutrizionale rispetto a quelli “non aderenti” durante il period della RT.

 

The Effects of Compliance with Nutritional Counselling on Body Composition Parameters in Head and Neck Cancer Patients under Radiotherapy

 

Abstract

Background. Radiotherapy (RT) has been associated with increased risk of malnutrition in cancer patients, particularly in those with head and neck cancer (HNC). The aim of this prospective study was to evaluate the effects of compliance of patients with individual dietary counselling on body composition parameters in HNC patients under RT.

Material and Methods. Sixty-nine consecutive patients (meanage:61.0±13.8) were prospectively followed. Bioelectrical impedance analysis (BIA)was performed to determine body composition parameters before, in the middle of, and at the end of RT. All patients received nutritional counselling and majority of them (94.6%) received oral nutritional supplement (ONS) during RT or chemoradiotherapy. If a patient consumed  ≥ 75% of the recommended energy and protein intake via ONS and regular food, he/she was considered to be “compliant” (? = 18), while those who failed to meet this criteria were considered to be “noncompliant” (? = 30 ).

Results. Body mass index, weight, fat percentage, fat mass, fat free mass, and muscle mass did not decrease significantly over time in compliant patients, but in noncompliant patients, all of these indices decreased significantly from baseline compared to the end of treatment (? < 0.001). Handgrip strength did not differ significantly between the two group sat baseline and overtime in each group. When retrospectively evaluated, heavy mucositis was less commonly observed in compliant than noncompliant patients (11.1% versus 88.9%, resp.) (? < 0.009).

Conclusion. We conclude that body composition parameters were better in head and neck cancer patients considered  as compliant with nutritional counseling than non compliant ones during RT period.